Un mese così non s’era mai visto né si rivedrà, almeno per quest’anno. Luglio ad alto peso specifico mette sul piatto un tesoretto che – solo in termini di vittorie – vale 112 punti. Quattro domeniche, delle cinque compresse nel mese, sono ingombre di Formula 1, una di queste con la Sprint del sabato e dunque il totale fa cinque gare e tantissimi punti (le vittorie dei GP ne valgono cento, la pole ottenuta con la Sprint otto, si aggiungano i quattro giri più veloci in gara).
Cambio di passo
La sarabanda comincia in questo week end con il GP di Gran Bretagna, una grande opportunità per le squadre che cercano un cambio di passo nella stagione. La Ferrari è la prima, tesa com’è ad abbandonare il cammino punteggiato di scivolate a dispetto di un’ottima F1-75, forse più veloce della stessa Red Bull RB18: la Rossa non vince dal 10 aprile, nonostante la superiorità di Charles Leclerc in qualificazione (sue sei pole su nove). L’affidabilità non è ancora in sicurezza (il GP Canada portato a termine da entrambi con motori nuovi non può fare testo, preso a sé), e le attenzioni sono rivolte alla nuova ala usata a Montreal da Leclerc, non casualmente chiamata “ala-Silverstone”. La Ferrari l’ha montata anche in occasione dei recenti test Pirelli al Mugello, ma senza poter toccare la macchina, come prevedono le norme per queste speciali sessioni.
Nuovo pacchetto
In Inghilterra l’avrà a disposizione anche Carlos Sainz e sarà importante vedere nelle prime prove del venerdì come quest’ala interreagirà con il resto del pacchetto aerodinamico evoluto, a cominciare dal fondo. La Ferrari non è sola ad attendere una risposta, perché Silverstone completa le tipologie di pista finora incontrate quest’anno: i curvoni veloci e alcuni rapidi cambi di direzione (Maggots, Becketts, Copse) diranno la verità sulla capacità di gestione delle gomme. Maranello confida nelle novità e in una motivazione extra legata al desiderio di tornare alla vittoria, mentre la Red Bull dovrebbe aver lavorato per perdere gli ultimi cinque chili di troppo, ciò che varrebbe un vantaggio prossimo ai tre decimi a giro. Ancora imperscrutabile invece la scelta della Mercedes, che nella scorsa settimana ha tenuto importanti riunioni tecniche per decidere se insistere sulla geniale ma ostica W13 senza pance o tornare alla versione classica vista nei primi test invernali a Barcellona.
Red Bull leader
Sarà un mese cruciale anche perché i quattro eventi in calendario fra il 3 e il 31 luglio (nell’ordine Silverstone, Red Bull Ring con la Sprint, Francia e Ungheria) porteranno dritti alla pausa estiva di agosto. E che quattro gare possano cambiare i connotati al Mondiale si è visto proprio nelle ultime quattro, in cui il conto dei punti conquistati da Max Verstappen e Leclerc è stato di 90-22. Basterebbe molto meno, a parti invertite, per assistere a un nuovo cambio di leadership; ma questi sono solo giochini col pallottoliere. La Red Bull al momento appare in posizione di forza per la qualità della sua vettura, la capacità di reazione degli ingegneri, il genio di Verstappen, la squadra meglio registrata (parliamo in particolare di strategie e pit stop) e un’affidabilità generale superiore a quella della Rossa. Resta poi da capire che fine farà la direttiva tecnica 39, presentata e subito ritirata a Montreal dalla FIA per non sollevare uno scandalo: tutti erano all’oscuro del contenuto, eppure la Mercedes aveva già pronti i pezzi per sfruttarla. LEGGI TUTTO