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    Ducati, Dall’Igna: “Caduta Bagnaia un finale amaro, sia da insegnamento”

    Dall’Igna: “Mai dare nulla per scontato” L’ingegnere di Schio ha poi aggiunto come non sia il caso di scoaraggiarsi: “Al contrario, dobbiamo trarne insegnamento con umiltà e con la consapevolezza che nulla può essere dato per scontato, che superarsi è difficile e va guadagnato contro avversari così forti. Dobbiamo andare avanti e, con un rinnovato […] LEGGI TUTTO

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    MotoGP Honda, Puig: “Risposto a chi mette in dubbio il potenziale”

    ROMA – “Se vogliamo dare un giudizio all’ultimo weekend, è innegabile che si tratti di un fine settimana molto positivo. L’obiettivo che ci prefissimo per ogni fine settimana è quello di portare una Honda davanti a tutti. Abbiamo dimostrato di avere un ottimo potenziale, nonostante ultimamente questo venga messo in discussione dall’esterno”. Così Alberto Puig ha commentato il weekend della Honda a Austin, nel consueto riepilogo settimanale dei risultati dei piloti della casa giapponese. In Texas, Honda si è risollevata con la notevole vittoria di Alex Rins, dando segnali positivi di crescita.  LEGGI TUTTO

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    Biaggi e la rivalità con Valentino Rossi: “Ci siamo odiati, ora rimangono solo cose belle”

    ROMA – Il 18 aprile è una data iconica della storia della MotoGP, visto che nel 2004 si svolse il GP di Welkom, in Sudafrica, in cui Valentino Rossi si impose nella sua prima gara con Yamaha, diventando il primo (e finora unico) pilota a chiudere una stagione vincendo con una moto (in questo caso Honda) e iniziare quella successiva con un successo su un’altra marca (appunto, Yamaha). Nel 19esimo anniversario di quella gara, la MotoGP ha postato un ricordo, subito condiviso da Max Biaggi, acerrimo rivale del Dottore, che ha ricordato proprio la grande rivalità con il connazionale.  LEGGI TUTTO

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    Cecchinello: “Festa Honda con una moto vecchio stile”

    Cinque anni dopo l’ultimo successo dell’inglese, un pilota Honda diverso da Marc Marquez è tornato a trionfare, e non l’ha fatto con i colori della scuderia ufficiale, bensì con quelli LCR, scialuppa di salvataggio in un inizio di stagione che per il team Repsol è stato più ricco di cadute – con l’infortunio di Marquez – che di piazzamenti. 
    «Questo weekend ha avuto un sapore dolcissimo – conferma Cecchinello, 53enne veneziano trapiantato a Imola – Non salivamo sul podio da tre anni e mezzo. E ad Austin ne sono arrivati due con Rins. Alla fine lavori tutti i giorni dell’anno, per 10-15 ore, e quando vivi questi lunghi periodi senza gioie mantenere alta la motivazione è difficile. La passione resta, ma quella scintilla per dare il 110% è più complicata…». 
    La Honda è uscita dalla crisi? «C’è un raggio di luce in fondo al tunnel, però non ne siamo fuori».
    Se l’aspettava un weekend del genere? «No, ci aspettavamo solo la Q2 diretta sabato, perché Rins qui aveva vinto in passato ed era sempre stato molto veloce. Ma non mi aspettavo di sfiorare la pole, tantomeno il secondo posto nella Sprint, e figuriamoci domenica…». 
    Rins ha vinto tre degli ultimi sei GP, comprendendo il 2022 con la Suzuki: domenica è stato più merito suo o della Honda? «Onestamente ci ha messo un po’ di più Alex. Lui ricorda Crutchlow: quando vede l’opportunità non la lascia neanche a morire. Anzi, va tenuto calmo, come abbiamo fatto tra sabato e domenica».
    Cosa gli avete detto? «L’idea, in caso di buona partenza, era di seguire Bagnaia, senza superarlo nei primi giri al contrario di quanto fatto nella Sprint, perché poi Pecco sarebbe tornato davanti, e mettendosi in bagarre Alex avrebbe fatto il gioco degli inseguitori».
    Poi Bagnaia si è autoeliminato.  «Alex ha cercato di infastidirlo, ma non era la nostra priorità. Volevamo solo che si creasse un gap sul gruppo, per puntare al podio. Mi spiace per Pecco, ma per noi è stata un’impresa… devo ancora realizzare».
    Quanto è cresciuta la Honda? «Il miglioramento c’è stato, nel finale Rins girava in 2’03” medio: ci sembrava troppo, invece aveva la moto cucita addosso».
    Come spiega la crisi dell’HRC? «Il loro sistema di lavoro è fatto di piccoli passi: i giapponesi sono più conservatori degli occidentali, per cambiare strada impiegano più tempo. L’assenza prolungata di Marquez li ha disorientati sulla direzione da seguire, aspettavano il pilota di punta prima di mettere troppa carne al fuoco. Ma nel frattempo i rivali hanno introdotto nuove tecnologie, nuovi concetti per sfruttare l’aerodinamica, e la Honda si è ritrovata un pelo in ritardo».
    Dalla Suzuki è arrivato il contingente con Rins, Joan Mir e il d.t. Ken Kawauchi: cosa è cambiato? «Avevamo un pacchetto aerodinamico che favoriva la velocità massima ma non pagava in termini di maneggevolezza e agilità. Inoltre Rins e Mir hanno chiesto una moto più “old style”, da gestire maggiormente con il loro polso destro, e con un intervento meno invasivo dell’elettronica». 
    Arriverà l’atteso telaio Kalex? «Non so nulla, ora disponiamo di materiale HRC. E abbiamo capito che prima di lasciare la strada vecchia dobbiamo avere la controprova, la controprova e la… controprova, perché è facile prendere una direzione sbagliata» LEGGI TUTTO

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    Superbike, Assen 2023: programma, orari e diretta tv

    ROMA – Dopo oltre un mese e mezzo di pausa, torna la Superbike sul circuito di Assen, teatro della terza tappa del mondiale. Si riparte dal dominio della Ducati di Alvaro Bautista, che fin qui ha vinto ben cinque delle sei prove disputate, tra gare e Superpole Race; alle sue spalle, però, sono agguerriti Toprak Razgatlioglu e Andrea Locatelli per recuperare terreno in sella alle loro Yamaha. Si parte nella giornata di sabato 22 aprile alle ore 11:10 con la Superpole, mentre alle 14 sarà il turno di gara-1; domenica 23 aprile, infine, andranno in scena la Superpole Race alle 11 e gara-2 alle 14. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGP (canale 208 del telecomando di Sky), mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1, Superpole Race e gara-2 in diretta. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW. LEGGI TUTTO

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    Martin come Bagnaia: “Caduto senza un perché”. E Alex Marquez chiama la penalità

    ROMA – Jorge Martin è stato protagonista di una caduta dopo appena tre curve nel Gran Premio delle Americhe, terzo appuntamento del mondiale di MotoGP, con tanto di coinvolgimento di Alex Marquez. Uno zero pesante per entrambi i piloti, avvenuto nello stesso punto in cui, dopo otto giri, è caduto anche Francesco Bagnaia, il quale è scivolato senza trovare una spiegazione. A riguardo, ai microfoni di Sky Sport Martin ha commentato: “Un po’ mi sento nella stessa situazione di Pecco, non riesco a spiegarmela, perché è una curva dove non si cade, non è difficile e non devi fare niente di speciale. Non ho avuto nessun segnale. Non sono nemmeno arrabbiato perché sono solo sorpreso. Dobbiamo analizzare cos’è successo, di sicuro nel primo giro non mi sono ritrovato nella situazione migliore perché ero fuori linea; speriamo di capire e imparare”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Marini: “Volevo raggiungere Rins per vendicare Valentino Rossi”

    ROMA – Sul circuito di Austin, teatro della terza tappa del mondiale di MotoGP, Alex Rins ha centrato la sua seconda vittoria in Texas, ancora una volta battendo un membro della famiglia di Valentino Rossi. Infatti, lo spagnolo, nel 2019, riuscì a battere proprio il Dottore, mentre nel recente Gran Premio ha preceduto Luca Marini, che a sua volta ha conquistato il primo podio della classe regina. Un duello tutto in famiglia, in cui il classe ’95 è riuscito a portare la Honda davanti a tutti.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP Ducati, Bagnaia e l’errore a Austin: “Non me lo spiego”

    AUSTIN – “È difficile accettare la seconda caduta di fila senza un motivo, per me è difficile dare una spiegazione. Ci metto la faccia, sono il pilota e se sono caduto è perché ho commesso un errore. Ma vorrei capire qual è stato, questo errore”. Così Francesco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato l’errore che ha portato alla caduta nella gara di Austin, la seconda per il pilota della Ducati dopo quella in Argentina. “Lo chiederò al team perché non sto capendo come sia possibile fare 60/80 giri in tre giorni, fare sempre la stessa cosa e cadere il giorno della gara senza fare nulla di diverso”, ha aggiunto Pecco, che davvero non si da pace per questo secondo “zero” consecutivo. LEGGI TUTTO