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    MotoGP Olanda: pole di Bezzecchi davanti a Bagnaia e Marini, è tripletta italiana

    ASSEN – E’ Marco Bezzecchi a prendersi la pole position nel Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota del team VR46 partirà davanti a tutti nella Sprint delle ore 15 e nella gara di domenica, in prima fila con le altre due Ducati di Pecco Bagnaia e Luca Marini. Dietro al trio tutto italiano, la seconda fila sul circuito di Assen sarà aperta dalla Yamaha Fabio Quartararo, che precede la KTM di Brad Binder e l’Aprilia di Aleix Espargaro, con il suo compagno di squadra Maverick Vinales in settima piazza. Solamente decimo Jorge Martin, vincitore dell’ultima gara in Germania. Marc Marquez partirà diciassettesimo dopo aver tamponato nel Q1 Enea Bastianini, che scatterà appena dietro. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Olanda 2023, diretta qualifiche e Sprint: dove vederle in tv

    ASSEN – Scattano le qualifiche del Gran Premio d’Olanda, ottavo appuntamento del Mondiale 2023 di MotoGP. Ad Assen si comincia alle 10:10 con le ultime prove libere, mentre alle 10:50 e alle 11:15 il via, rispettivamente, a Q1 e Q2 per definire la griglia di partenza della Sprint, che scatterà alle ore 15. La giornata sarà trasmessa interamente in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208) e in streaming su NowTV e Sky Go. Mentre in chiaro, le qualifiche e la Sprint saranno trasmesse in diretta su TV8.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP: Marquez tampona la Ducati di Bastianini, cos’è successo ad Assen

    ASSEN – Altra caduta per Marc Marquez nel Gran Premio d’Olanda, valevole per l’ottava tappa del Mondiale 2023 di MotoGP. Il pilota della Honda, impegnato nelle qualifiche sul circuito di Assen, si è reso autore di un tamponamento ai danni di Enea Bastianini durante il Q1. Il pilota della Ducati aveva rallentato in curva, ed è stato centrato in pieno dal numero 93, finito poi a terra insieme alla sua moto. Un episodio che andrà chiarito meglio successivamente, ma intanto entrambi sono rimasti esclusi dalla seconda fase di qualifica. Marquez era stato protagonista di una caduta anche nelle prove libere del venerdì. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, ad Assen Bezzecchi comanda le PL1. Bagnaia lotta con la gomma anteriore

    ASSEN (OLANDA) – La Ducati che non ti aspetti (o forse sì) chiude al comando la prima sessione di prove libere di Assen, in Olanda. Marco Bezzecchi chiude al primo posto un’ottima manche, davanti all’Aprilia di Vinales e all’altra Ducati di Alex Marquez. Le “altre” Ducati, quelle di Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini, soffrono: il campione del mondo in carica lamenta problemi sull’anteriore, registrando tentativi di correzione in corsa che non sortiscono però gli effetti sperati, mentre “La Bestia” è addirittura protagonista di una caduta, fortunatamente senza conseguenze. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Bagnaia carico in vista di Assen: “Qui Ducati al top come al Mugello”

    ROMA – Ad Assen le Ducati si apprestano a vivere un altro fine settimane da protagoniste assolute del mondiale di Moto GP. Parola dei tre battistrada del mondiale: uno dopo l’altro, Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Marco Bezzecchi aprono la Press Conference che dà formalmente il via al lungo fine settimane di Assen, per il Gran Premio d’Olanda. Con sensazioni più o meno simili nei confronti di una pista che piace a tutti e tre LEGGI TUTTO

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    Lancia, il CEO Luca Napolitano al volante del concept Pu+Ra HPE

    Svelata in occasione della Milano Design Week, la concept Pu+Ra HPE deve il suo nome ai concetti alla base del suo stile (“Puro” e “Radicale”), alla storia del Marchio e al suo futuro sostenibile. La sigla HPE (High Performance Estate), utilizzata su modelli iconici come la Beta, è infatti stata reinterpretata in virtù del powertrain elettrico di cui saranno dotate le Lancia di domani, a partire dalla concept Pu+Ra (la sigla ora sta per “High Performance Electric”).
    “Lancia Pu+Ra HPE è il manifesto del nostro Marchio per i prossimi 10 anni – ha spiegato Napolitano mettendosi al volante della concept – Nel frontale la storica calandra Lancia è stata reinterpretata attraverso tre raggi di luce, mentre la fiancata con linee molto semplici e pulite richiama la Flaminia e l’Aurelia, mentre sul posteriore i fanali rotondi sono una citazione molto evidente alla Stratos: questi sono tutti elementi che poi riporteremo sulla nostra gamma futura”.
    “Nell’abitacolo tutto è costruito per far sentire il guidatore e i passeggeri ben accolti e rilassati, come nel salotto di una bellissima casa italiana” ha proseguito il CEO di Lancia, sempre al volante della Pu+Ra HPE. Gli interni sono stati realizzati in collaborazione con Cassina, azienda specializzata nell’arredamento di interni. La vita interna della vettura è gestita dal sistema S.A.L.A. (Sound, Air, Light, Augmentation) che è in grado di “percepire l’ambiente esterno, reagire in base alle esigenze e all’umore di chi guida e regolare milioni di impostazioni possibili” spiega ancora Napolitano. Il 70% di ciò che si trova nell’abitacolo, inoltre, è ottenuto con materiali riciclati o riciclabili.
    Si comincia con la Ypsilon, poi Aurelia e Delta
    La Pu+Ra HPE ècompletamente elettrica, così come le Lancia che arriveranno. Napolitano spiega che i futuri modelli del brand avranno fino a700 km di autonomia e ricarica in 10 minuti. La prima auto del nuovo corso di Lancia sarà la nuova Ypsilon, il cui lancio è atteso nei prossimi mesi. Poi sarà il turno di altri due modelli di taglia più grande: nel 2026 l’ammiraglia Aurelia, un Suv di circa 4,6 metri di lunghezza, mentre due anni più tardi toccherà alla nuova Delta, ispirata alla storica sportiva degli anni ’80 e anche lei 100% elettrica. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Quartararo che combini! Il francese cade a piedi alla vigilia di Assen

    ROMA – Fabio Quartararo cade mentre corre a piedi per le strade di Amsterdam, e ora rischia di non essere al meglio per il Gran Premio di Assen, in programma domenica 25 giugno. Sembra incredibile, per un pilota di moto abituato ad andare ad oltre 300 chilometri orari; eppure è successo davvero, come racconta lo stesso campione francese, che ironizza pure sulla pericolosità dell’allenarsi a piedi per le strade della capitale olandese: “Correre ad Amsterdam è pericolosissimo”, dice Quartararo, che poi parla delle sue condizioni LEGGI TUTTO

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    Porsche, che festa! 75 anni vissuti di corsa

    La storia non si ferma, avanza nel tempo fino a farsi presente e anche futuro, se ha radici solide. E quelle di Porsche sono così profonde che dopo 75 anni brillano fino alla superficie, anche perchè vanno oltre le date. E se è vero che le lancette dell’orologio del Marchio di Zuffenhausen si mossero per la prima volta, ufficialmente, l’8 giugno del 1948, la realtà è che l’idea, il concetto – canterebbe Gaber – di Porsche che all’epoca si sposò con la stessa idea di auto, nacque molto tempo prima.
    Porsche e l'”auto del popolo”
    Era l’aprile del 1931 quando il padre di tutti i bolidi di Stoccarda (Zuffenhausen è un quartiere di Stoccarda) Ferdinand Porsche fondò uno studio di progettazione e ingegneria in Austria che iniziò a collaborare con alcune aziende per la realizzazione – udite udite – di auto elettriche e ibride. Fino ad entare nelle grazie del Governo tedesco dell’epoca, guidato da un certo Adolf Hitler, col quale mr. Porsche studiò, era il 1934, la prima “auto del popolo”, la Volks (popolo) wagen (auto). E pare sia stato lo stesso Führer che 4 anni dopo chiese sempre a Porsche le specifiche per una vettura, un po’ meno del… popolo e ad alte prestazioni. Quello che successe subito dopo, purtroppo, lo sappiamo tutti, quindi c’è poco da meravigliarsi che quell’auto venne realizzata per entrare in produzione a distanza di 10 anni, a Gmünd in Kärnten, di nuovo in Austria dove nel 1944 era stata spostata la sede e fondata la Porsche-Werk Gmünd.
    356 Roadster, la prima stradale
    Era proprio l’8 giugno del 1948 quando Porsche, padre e figlio, Ferdinand entrambe, “Ferry” per tutti l’erede, vennero fotografati con la prima Porsche omologata per l’impiego su strada: cioè una 356 Roadster. La meccanica ricalcava nello schema di base l’impostazione della Volkswagen, cioè motore boxer quattro cilindri, raffreddato ad aria, posizione longitudinale posteriore a sbalzo ovvero con il monoblocco oltre l’asse posteriore e il cambio verso l’abitacolo. In due anni arrivarono a produrne 53, per poi nel 1951 trasferirsi appunto nel distretto di Zuffenhausen, mentre cresceva l’attenzione del pubblico per un modello offerto cabrio e coupé, per l’America anche Speedster. Come primo step si arrivò a produrne 10.000, per poi toccare le 50.000 nel 1962.
    Da Le Mans alla Boxster
    Nel frattempo, Porsche cominciò a correre nelle gare in pista e il primo successo alla 24 Ore di Le Mans arrivò nel 1951, anno in cui scomparve il patriarca. Due anni dopo vide la luce la 550 Spyder, una barchetta appositamente realizzata per le competizioni (110 cv con motore boxer 4 cilindri da 1.498 cc), l’auto tanto amata da Jameas Dean (e a bordo della quale ebbe il suo incidente mortale). I successi in parallelo tra prodotto e sport si tradussero in svolta reale nel 1963 quando Ferdinand Alexander Porsche, detto Butzi, lanciò la 911, ancora oggi autentico pilastro dei trionfi della Casa tedesca, appiglio vitale al quale Porsche si aggrappò anche durante la crisi di fine anni ’80, quando rischiò la bancarotta fraudolenta, sfornando nel 1996 la più abbordabile Boxster con cui si toccò quota 1 milione di Porsche nel luglio 1997 (fu una 911 per la polizia tedesca).
    Una gamma di successo
    L’elenco dei modelli e delle serie Porsche sarebbe infinito – dal primo turbo della 930 del 1975, alle storiche 917 (l’auto amata da Steve McQueen) e 959, fino alla più recente 992, passando per 924, 928, 968, 944, 964, 993, 996, 997 e 991 – ma è indubbio che il debutto della Cayenne nel 2002, bissato dalla Carrera GT l’anno successivo, poi dalla Panamera e soprattutto da Macan (2013), 918 Spyder (2013) e infine l’elettrica Taycan (2019) hanno regalato a Porsche una dimensione industriale di assoluto livello – culinata con la quotazione in Borsa del settembre dello scorso anno – con 40.000 dipendenti, capaci di produrre oltre 300.000 vetture all’anno, compreso il prototipo elettrico di hypercar Mission X che ha esaltato la cerimonia dei festeggiamenti per il compleanno n. 75 e inaugurato la mostra dedicata al Museo Porsche di Zuffenhausen per la gioia di tutta la dinastia.
    Porsche, in Puglia verranno sviluppati i nuovi software LEGGI TUTTO