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    Mugello, infortunio Alex Rins nella Sprint: frattura di tibia e perone

    MUGELLO – Il sabato del Gran Premio d’Italia di MotoGP ha visto Alex Rins subire un infortunio grave, a causa di una caduta nella Sprint. Il pilota spagnolo della Honda del team LCR, infatti, ha riportato la frattura di tibia e perone dopo essere caduto all’Arrabbiata 1, nel corso del concitato secondo giro. L’ex Suzuki è stato immediatamente soccorso dal personale di pista, prima di essere trasportato al centro medico del circuito e, successivamente, al vicino ospedale di Careggi. 
    Infortunio Alex Rins, la nota del team
    Il team di Lucio Cecchinello ha fatto sapere che Alex Rins è stato sottoposto a una operazione chirurgica per l’applicazione di un fissatore esterno per stabilizzare la gamba e ridurre il gonfiore. Il pilota rimarrà in osservazione e una volta dimesso tornerà in Spagna per sottoporsi all’intervento definitivo. Quello di Rins, che in stagione ha raccolto una vittoria nel GP delle Americhe, è solo l’ultimo di una lunga serie di infortuni occorsi in appena sei round di motomondiale: tra i tanti, Enea Bastianini fa il suo rientro proprio al Mugello dopo essersi infortunato nel primo appuntamento a Portimao.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP, diretta gara GP Mugello 2023: orario e dove vederla in tv

    MUGELLO – Sul circuito del Mugello sale l’attesa per il via alla gara del Gran Premio d’Italia, valevole per la sesta tappa stagionale della MotoGP. Sarà Francesco Bagnaia a scattare dalla prima casella, alla ricerca del bis dopo aver vinto la Sprint davanti a Bezzecchi e Martin. La gara sul circuito del Mugello sarà trasmessa dalle ore 14 in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208), in streaming sul NOW e su Sky Go, oltre che in diretta in chiaro su TV8. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Sprint Mugello: vince Bagnaia, battuti Bezzecchi e Martin

    MUGELLO – La Sprint nel Gran Premio d’Italia, sesto appuntamento del mondiale MotoGP, ha visto la vittoria di Francesco Bagnaia. Il campione del mondo della Ducati è riuscito a gestire efficacemente un momento in cui è caduta qualche goccia di pioggia, dettando un buon passo per tenere dietro Marco Bezzecchi e Jorge Martin, che hanno chiuso il podio. Quarto Johann Zarco, mentre Luca Marini ha chiuso con il quinto posto. Settimo Marc Marquez, che ha risentito di un contatto con Jack Miller, mentre il fratello Alex è stato letteralmente abbattuto da Binder (penalizzato).  LEGGI TUTTO

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    Bagnaia e Marquez, lite in pista al Mugello: “Decideranno i giudici”

    MUGELLO – “L’episodio con Marc Marquez? Non ho niente da dire, non mi aspetto penalizzazioni. I giudici decideranno il da farsi”. Così Francesco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato quanto accaduto con Marc Marquez nel corso delle qualifiche del Gran Premio d’Italia, sesto round del mondiale MotoGP. Pecco, infatti, si è lamentato per l’uscita dai box di Marquez, mentre aveva appena iniziato il proprio attacco al tempo, al quale ha dovuto rinunciare. Ma il campione della Ducati è comunque riuscito subito a rifarsi, firmando la pole position con tanto di nuovo record della pista.  LEGGI TUTTO

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    MotoGP Mugello: pole di Bagnaia davanti a Marc e Alex Marquez, Bastianini 12°

    MUGELLO – Il Gran Premio d’Italia, sesto round del mondiale 2023 di MotoGP, ha visto Francesco Bagnaia conquistare la pole position. Un tempo da record per il pilota della Ducati, che ha fermato il cronometro in 1:44.855, precedendo Marc e Alex Marquez, i quali completano la prima fila. Il rivale numero uno per il titolo, Marco Bezzecchi, scatterà invece dalla settima casella, alle spalle di Jack Miller e Jorge Martin con Luca Marini quarto. Enea Bastianini, al rientro dopo il lungo infortunio, ha invece chiuso con il dodicesimo tempo. LEGGI TUTTO

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    MotoGP Mugello 2023, diretta qualifiche e Sprint: dove vederle in tv

    MUGELLO – Scattano le qualifiche del GP d’Italia, sesto appuntamento del Mondiale 2023 di MotoGP. Al Mugello, dove si è già consumata nelle prove libere la sfida tra Francesco Bagnaia e Marco Bezzecchi, si comincia alle 10:10 con le ultime prove libere, mentre alle 10:50 e alle 11:15 il via, rispettivamente, a Q1 e Q2 per definire la griglia di partenza della Sprint, che scatterà alle ore 15. La giornata sarà trasmessa interamente in diretta tv sui canali di Sky Sport dedicati alla MotoGP (canale 208) e in streaming su NowTV e Sky Go. Mentre in chiaro, le qualifiche e la Sprint saranno trasmesse in diretta su TV8.  LEGGI TUTTO

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    Alpine, ritorno al vertice del WEC: ecco la A424_β

    Il ritorno

    Ma la grandeur francese si sposa anche con la tradizione e la passione dei cugini d’Oltralpe. Così, a 60 anni dal debutto a Le Mans datato 1963, ecco che il Marchio ideato da Jean Rédélé nel 1955 è pronto a tornare protagonista anche sui circuiti di tutto il mondo con una vettura innovativa, dal design alle motorizzazioni: la A424_β, che dal prossimo anno parteciperà alla categoria top del Campionato Mondiale FIA di Endurance (FIA WEC), quello LMDh delle Hypercar. Tutto in perfetto stile Alpine, a cominciare dal nome A424_β: la A seguita da tre numeri, di cui il primo. un 4, rispetta la tradizione delle vittoriose auto da Endurance, il 24 rimanda alla 24 Ore di Le Mans e al 2024, mentre βsta a indicare l’ultima fase prima del lancio.

    DNA sportivo

    Numeri che sanno di storia, di continuità perché Alpine a suo tempo partecipò a Le Mans per 11 volte tra il 1963 e il 1978, anno in cui Alpine (allora era Alpine-Renault) vinse a Le Mans con la A 442B per poi allontanarsene per le vicissitudini del marchio prima quasi abbandonato, poi ripreso e rilanciato da Renault, sotto la direzione di Carlos Ghosn. Sul palcoscenico di Le Mans, Alpine ci è tornata dal 2013, vincendo due volte il titolo europeo delle Le Mans Series per poi rientrare dalla finestra nella categoria LMP2 dove ha vinto un titolo piloti e uno Costruttori nel 2016. E ora torna a sognare, dopo il podio del 2021, sempre in LMP2.

    Opera d’arte

    Bruno Famin, reponsabile delle attività sportive di Alpine – F.1 e ora Endurance – in conferenza stampa l’ha definita un capolavoro, una pietra miliare della storia di Alpine. E in effetti, l’ Alpine A424_β pur essendo in pieno un prototipo sportivo regala anche una bella visione di insieme in quanto a eleganza. Un’opera d’arte automobilistica che prefigura la futura firma luminosa di Alpine su un frontale estremamente grintoso. Il posteriore invece rivela due A a forma di freccia di grande impatto. Vi compare anche il motivo triangolare, che rimanda ai fiocchi di neve Alpine, mettendo in risalto soprattutto il trattamento dell’alettone posteriore. La carrozzeria è essenziale, pura e levigata, come una supercar omologata per la strada. Le fiancate si ispirano anche ad Alpenglow, il concept a idrogeno, vero e proprio manifesto di Alpine.

    Programma globale

    Famin non lo conferma, perché ancora non ci sono i tempi, ma il programma di Alpine va oltre anche Le Mans, infatti oltre al Mondiale Endrance, la Casa francese dovrebbe partecipare, probabilmente nel 2025 anche ai campionati IMSA negli Usa, a cominciare dalla 24 Ore di Daytona, da verificare se con un team ufficiale o con altri privati.

    Scelte originali

    La Alpine A424_β ha cominciato a prendere forma nel 2021 con la collaborazione tutta francese con i telai di Oreca e i motori di Mecachrome. Il risultato finale è arrivato dopo un anno di lavoro nel faticoso tentativo di tovare le soluzioni giuste per garantire le performance imposte dalle ferre regole dell’endurance. E lo stile Alpine, alla fine ha prevalso su tutti, trasformando il design squadrato tipico dei prototipi di Le Mans, in una ideale sintesi con la necessità di trasporre in pista una supercar omologata per la strada. Originalità scelta anche per quanto rivuarda la soluzione del motore che alla fine sarà un V6 turbo da 3,4 litri, abbinato al sistema ibrido di Bosch, come previsto dal regolamento obbligatorio. Un monoturbo che regalerà ad Alpine il record di essere i soli ad utilizzarlo nel panorama dell’endurance. Il motivo? “La semplicità” ha spiegato lo stesso Famin. E probabialmente conta anche il know how di Alpine in Formula 1.

    Non solo ambizione

    «Nata dalla competizione per la competizione – ha detto Laurent Rossi, CEO di Alpine – il Marchio ha obiettivi ambiziosi in continua crescita. Il motorsport non è un mero passatempo, qualcosa che ci scorre nelle vene e permea il DNA della nostra “band of racers”. Quarantacinque anni dopo la nostra storica vittoria nella 24 ore di Le Mans, la nostra presenza non è solo frutto di una grande ambizione”.

    SVILUPPO

    Se l’idea è quella di portare il nuovo gioiello, Alpine A424_β direttamente in America, aDaytona, a fine gennaio, bisognerà accelerare i tempi. Quindi da agosto dovrebbero essere previste tre sessioni di test, tra Francia e Spagna, prima dell’omologazione LMDh nella galleria del vento. Alla quale seguirà quella FIA, ma non prima di altri due long test da endurance, di cui uno forse a Portimao. L’Alpine è tornata quando torna qualcoaa che sa di tradizione e cultura…, la Ferrari insegna. LEGGI TUTTO

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    Porsche presenta Mission X, la nuova hypercar totalmente elettrica

    Come sarà
    Il sistema propulsivo è quello della Taycan Turbo S, con un rapporto tra peso e potenza vicino a 1. Questo vuol dire che dati i 560 kW (762 cavalli) del modello di serie, il peso è certamente inferiore alla tonnellata. Agilissima per via della leggerezza, dovrebbe essere anche molto maneggevole dato che il pacco batterie è in basso e in posizione centrale, dietro i sedili di guidatore e passeggero. La configurazione aerodinamica è stata studiata in ogni minimo particolare, con valori di deportanza superiori a quelli della 911 GT3 RS. Con un sistema elettrico a 900 Volt, promette tempi di ricarica dimezzati rispetto a quelli, già da record per la Porsche, della citata Taycan Turbo S. La linea è a dir poco spettacolare, con richiami alle 904 e 906 del passato per via dei gruppi ottici anteriori sviluppati in verticale. Le porte si aprono verso l’alto, proprio come su un prototipo da corsa, e danno accesso ad interni curatissimi e realizzati con materiali superleggeri. Il posto di guida è quasi da fantascienza, con il volante che ha la forma della cloche di un aereo, per un’altra similitudine con i mezzi da corsa. La strumentazione e ovviamente tutta digitale, con il passeggero che può utilizzare un cronometro sulla plancia davanti a lui. Le dimensioni indicano un’altezza inferiore ai 120 cm, con una lunghezza di circa 4 metri e mezzo. Le possibilità che sia prodotta in una serie, ovviamente limitata, non sono state escluse, anche se per ora i responsabili della Porsche non si sbilanciano in materia.
    Porsche, 75 anni tra GT iconiche e vittorie sportive LEGGI TUTTO