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    Settimana Ciclistica Sarda, tante le big al via. Ci sarà anche Fabio Aru? La situazione

    La Settimana Ciclistica Sarda sarà al via dal 14 al 18 luglio. Sarà una mini corsa a tappe che percorrerà varie zone della Sardegna. L’evento è organizzato dalla G.S Emilia e dalla Great Events Sardinia di Carmelo Mereu. La tappa d’esordio della manifestazione sarà Alghero-Sassari. Ci sarà poi anche il passaggio ad Oristano e poi la carovana si sposterà verso Cagliari. Nel programma è prevista anche una tappa nel Sulcis. Alla Settimana Ciclistica Sarda hanno già dato l’ok squadre del calibro di UAE Emirates, Astana, Ineos, Movistar, Israel e Qhubeka-Assos. Quest’ultima è proprio la neo squadra di Fabio Aru. Il Cavaliere dei Quattro Mori sarà presente al via?

    Settimana Ciclistica Sarda, ci sarà Fabio Aru?
    In tanti si domandano se il beniamino del ciclismo sardo sarà presente alla Settimana Ciclistica Sarda. Al momento è ancora presto per dirlo. Però c’è da tenere in considerazione che la manifestazione si svolgerà in concomitanza col Tour de France. Pare quindi scontato che se Aru dovesse correre la Grande Boucle sarà sicuramente assente alla corsa nella sua isola.Stando alle indiscrezioni, al via dovrebbe esserci anche la selezione nazionale guidata da Davide Cassani, con la Rai che si è assicurata i diritti per poter trasmettere le immagini. LEGGI TUTTO

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    De Sanctis: “Elezioni Coni, cari candidati dove sono i programmi?”

    Il presidente della Federazione Italiana Bocce spiega: “La riforma dello sport deve partire dall’interno, la dobbiamo fare noi, non subirla. Questo quadriennio sarà transitorio”  

    Presidente De Sanctis, il 13 maggio a Milano, ci saranno le elezioni del Coni: cosa si aspetta?   

      

    “Ritengo che questo quadriennio sia transitorio – spiega il presidente della FIB – perché ci sono quattro candidati per la presidenza, un numero a mio avviso eccessivo. Personalmente, non considero la candidatura di Chimenti, visto il grandissimo rapporto d’amicizia con il presidente Malagò. Al di là della forma, quindi, per me i candidati sono tre. Tra questi, una candidata (la Bellutti, ndr) non ha portato avanti la campagna elettorale nel modo richiesto, ma ha soltanto inviato una lettera, che io ho ricevuto venerdì scorso. Di conseguenza si è parlato poco di questa candidatura. Si parla molto del candidato Renato Di Rocco, che non ha la stessa storia da atleta della Bellutti, straordinaria campionessa, ma ha un curriculum dirigenziale di lungo corso, essendo stato Segretario Generale e dirigente del Coni e per tanti anni il presidente di una Federazione importante, quale è quella del ciclismo. Per cui ritengo Di Rocco la vera alternativa al presidente uscente Malagò, che avrebbe l’ultimo mandato da effettuare. Mi aspetto sempre dei programmi, che ancora non vedo: sono abituato che, quando una persona si candida, lo debba fare attraverso un programma. Senza ho difficoltà ad esprimermi e a scegliere, perché in questo momento, con tutto quello che è avvenuto, con la confusione e la sovrapposizione di competenze generata dalla legge di riforma del 2018, mi sarei aspettato dei precisi punti programmatici, proprio perché sostengo da tempo, come ho ribadito più volte in Consiglio Nazionale, che la riforma dello sport debba partire dall’interno. Siamo noi che dobbiamo predisporre un testo per una nuova governance sportiva e riformare quanto sia necessario riformare”.  

    Cosa significa?   

    “Significa che il Coni debba riappropriarsi delle proprie competenze in materia di alto livello e preparazione olimpica. Poi si deve dare importanza al Dipartimento dello Sport oppure a Sport e Salute per quanto riguarda lo sport per tutti, il settore scuola, lo sport sociale e di base, quale benessere per tutta la comunità, seguendo le linee del delegato allo Sport dal Governo. Pertanto, questa riforma va assolutamente portata avanti dal Coni e dalle Federazioni Sportive Nazionali, cercando di fornire risposte concrete agli accorpamenti tra discipline sportive, alla definizione certa della natura pubblica o privata delle Federazioni, alla riduzione dei componenti del Coni, riaccordando la centralità alle Federazioni Sportive. In questo momento non è facile scegliere il futuro board del Coni, sia per il depotenziamento di funzioni e competenze dell’ente olimpico, sia per la mancanza di tempi di riforma essenziali per il futuro dello sport italiano. C’è ancora molta confusione, per cui noi dobbiamo scegliere i dirigenti migliori che facciano il bene dello sport nel suo momento più difficile, aggravato dalla pandemia”.  

    Presidente, dal Cip, ente al quale lei è molto affezionato, cosa si aspetta?  

     “Credo che ancora una volta non ci siano candidati per la presidenza, anche perché non è facile sostituire l’attuale presidente Luca Pancalli. Anche per il Cip credo che sia un quadriennio fondamentale per completare l’organizzazione e le strategie di politica sportiva del CIP da quando, nel 2017, è divenuto ente di diritto pubblico con occhio particolare all’attività di avviamento allo sport. Ci sono ancora pochi tesserati disabili, rispetto al potenziale che si potrebbe avere, nonostante i grandi risultati ottenuti in questi anni dal Comitato Paralimpico. Un movimento che richiede necessariamente un ricambio dirigenziale a tutti i livelli, obiettivo molto più difficile da raggiungere rispetto, vista la complessità della materia”.  

    Le elezioni sono più tranquille al Cip?  

     “Le elezioni sembrano più tranquille di quelle del Coni, anche perché il Cip ha mantenuto tutte le sue competenze rispetto a quelle del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ero intenzionato a candidarmi nella Giunta Nazionale del Cip, ma sono stato impossibilitato per motivi di opportunità. Ho ritenuto di attendere ancora quattro anni, considerato che credo nell’etica dello sport”.  

      

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    Bernard Hinault: “La carriera di Chris Froome è quasi finita”

    Bernard Hinault, cinque volte campione del Tour de France, in un’intervista rilasciata a Cyclismactu.net. si è espresso in maniera abbastanza dura sulla carriera del corridore britannico Chris Froome che appare in difficoltà in questa prima parte della stagione ciclistica. Al riguardo ha affermato:  “Secondo me, la sua carriera è quasi finita. Non ha perso l’entusiasmo, ma non è facile riprendersi da una caduta come quella che ha subito nel 2019. E si vede che non si è ripreso e che si sta trascinando. Sembra estremamente difficile vederlo al meglio. Se doveva tornare, sarebbe già tornato”.

    Bernard Hinault critico su Chris Froome
    Mentre Hinault è critico nei confronti del corridore britannico della Israel, quest’ultimo sta cercando di fare l’impossibile per trovare la perfetta forma fisica per affrontare il Tour de France. Ormai da tanti mesi Froome ha dichiarato che la vittoria del quinto Tour de France è il vero obiettivo messo nel mirino in questa stagione ciclistica.Il corridore si sta dimostrando più forte anche delle critiche che gli arrivano da più fronti. Al Giro di Romandia ha accusato problemi respiratori, ma nonostante questo il britannico non molla e lo ritroveremo presto di nuovo in sfida per le ultime corse prima del Tour de France in programma nel mese di luglio. LEGGI TUTTO

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    Problemi respiratori per Chris Froome. Le parole del corridore

    Problemi respiratori per Chris Froome al Giro di Romandia. Il corridore è apparso sin da subito in difficoltà in questa mini corsa a tappe in territorio svizzero.

    Froome  ha spiegato i problemi respiratori in un’intervista rilasciata al sito Cyclingpro.net: “È stata una dura settimana di corsa. Il meteo è stato abbastanza impegnativo e personalmente sento di avere un po’ di catarro in questi giorni. Per me oggi si trattava semplicemente di finire la corsa per poi guardare avanti. Sono comunque felice di aver messo questi giorni di corsa nella gambe. Ho ancora molto lavoro da fare. Dopo di qui andò ad affrontare un ritiro in altura, poi farò il Giro del Delfinato”.
    Problemi respiratori per Chris Froome. Le dichiarazioni
    Froome comunque non si arrendere e continuerà a cercare di migliorare la sua condizione fisica in vista dei prossimi obiettivi. Su questo aspetto ha chiosato:“Al momento spero di continuare a crescere e ovviamente di poter tornare al mio livello precedente, ma non so dire quando questo succederà. C’è un processo, un lungo processo, da percorrere. Personalmente, continuerò a lavorare più duramente che posso per sperare di riuscirci”.Non resta che attendere il corridore nelle prossime corse per scoprire se riuscirà a tornare in perfetta forma fisica. LEGGI TUTTO

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    Chris Froome non molla: “La caduta mi ha insegnato tanto”

    Chris Froome non molla nonostante le tante difficoltà che sta riscontrando nel ritrovare la giusta forma fisica. Come già noto da diversi mesi, l’obiettivo principale del corridore britannico è quello di conquistare il quinto Tour de France. La Grande Boucle partirà nel mese di luglio e in questa prima parte della stagione, Froome sta partecipando a più corse possibili per macinare chilometri sulle gambe. Incerta ancora anche la sua convocazione alle Olimpiadi di Tokyo.

    Chris Froome non molla e si prepara per il Tour
    Il corridore britannico ha le idee chiare sul futuro. I problemi fisici hanno condizionato il suo cammino verso questa nuova stagione, ma la sua determinazione a non arrendersi è stata decisiva.Froome ha rilasciato un’intervista alla Neue Zurcher Zeitung, dove sotto quest’aspetto ha affermato: “La caduta mi ha insegnato molto Gli eventi mi hanno dato una nuova prospettiva e ho capito di dover essere grato ai momenti in cui non ho avuto problemi fisici. Tornare al top? E’ un processo lungo e forse ci vuole più tempo di quanto mi aspettassi, ma non voglio lasciare nulla di intentato. Ho ancora voglia di correre e di ritornare ai miei livelli”.Riuscirà il corridore nel suo intento di conquistare il quinto Tour de France? LEGGI TUTTO

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    Wladimir Belli: “Fabio Aru deve ispirarsi a Cavendish”

    Wladimir Belli commentatore di Eurosport si è espresso su Fabio Aru. Come ormai ben noto, il Cavaliere dei Quattro Mori ha intrapreso una nuova avventura con un nuovo team, la Qhubeka Assos. Dopo tre stagioni di buio intenso sta provando a rilanciarsi affrontando questa prima parte della stagione ciclistica con il sorriso.In un’intervista rilasciata ad Oasport, il commentatore ha dichiarato: ““Per Aru è difficile dare un giudizio. A livello fisico non è spremuto, ma a livello mentale ha perso le certezze per partire con tranquillità in una gara. Una volta ha avuto problemi al ginocchio, un’altra si è dovuto operare. Quando un corridore non riesce più a partire dicendo ‘oggi me la gioco’, allora perde quelle sicurezze interiori per essere sul pezzo. Fabio ha bisogno di trovare continuità e serenità mentale, anche un piazzamento nella top10 sarebbe importante per ritrovare morale.

    Wladimir Belli, il pensiero
    Belli ha inoltre aggiunto che Aru dovrebbe ispirarsi a Cavendish per ripartire: “.Aru potrebbe seguire il modello Cavendish, facendo un passo indietro. L’inglese ha fatto un vero e proprio bagno di umiltà ricominciando dalle corse minori, ma adesso è tornato competitivo e l’appetito vien mangiando. Forse non sarà più corridore in grado di vincere cinque tappe al Tour de France, ma qualche soddisfazione potrà ancora togliersela. Ed io mi auguro che accada anche a Fabio Aru, un corridore tosto che mi è sempre piaciuto”. LEGGI TUTTO

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    Froome all’attacco al Tour of the Alps. Le parole del corridore

    Froome all’attacco nella tappa odierna del Tour of the Alps. Nella frazione vinta da Pello Bilbao, il corridore britannico è stato per diverso tempo in fuga, dimostrando comunque che la condizione fisica sta migliorando giorno dopo giorno. Infatti, il corridore della Israel ha scelto di correre il Tour of the Alps proprio per affinare la forma fisica in vista del Tour de France in programma a luglio, che rappresenta il suo vero e proprio obiettivo principale.

    Froome all’attacco. Le dichiarazioni sulla fuga
    Froome al termine della sua prestazione, ha commentato la fuga messa in atto durante la frazione. Al riguardo ha affermato: “Penso che questa sia stata la prima volta che sono stato in fuga dal Giro d’Italia del 2018. Mi è piaciuto molto essere davanti oggi, testando un po’ le gambe. Soprattutto perché la fuga è andata via in un tratto piuttosto difficile dopo una serie di attacchi.Il corridore si è espresso anche sulla sua attuale condizione fisica in vista delle prossime tappe: “È stato un peccato non aver mai avuto un grande vantaggio, ma è stata comunque una bella esperienza essere di nuovo davanti. Sento che la condizione sta lentamente migliorando e sono abbastanza contento di come stanno le mie gambe”. LEGGI TUTTO

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    Primo Roglic: dopo le Ardenne, niente corse fino al Tour

    Primo Roglic prenderà parte alle Ardenne, ma le corse del Trittico saranno le ultime prime del grande appuntamento col Tour de France in programma nel mese di luglio. Secondo quando riportato dall’Equipe, questa scelta di non inserire altre corse dopo il 25 novembre è dovuta al fatto di provare ad alleggerire il programma per arrivare con una forma migliore alle Olimpiadi di Tokyo, anch’esse in programma quest’estate.

    Primo Roglic, le parole di Frans Maasse
    Al riguardo si espresso il dirigente sportivo Frans Maasse, che ha affermato: “Ha corso molto lo scorso anno.  Questi due mesi senza correre gli permetteranno di restare fresco per poter correre Tour de France e Giochi, che sono un grande obiettivo per lui. Quindi abbiamo preso questa decisione che, a meno di infortuni, non sarà modificata”. Questi due mesi dove il corridore non prenderà parte a nessuna corsa, ovviamente continuerà ad allenarsi. Infatti, è in programma un ritiro a Tignes alla fine di maggio. Successivamente, ci sarà un altro ritiro a giugno fino al 20, proprio sei giorni prima dell’inizio del Tour de France. Non resta quindi che seguire Roglic nel Trittico delle Ardenne per vedere se riuscirà a portare a casa qualche vittoria in una di queste tre seguitissime corse. LEGGI TUTTO