Parigi-Roubaix, il percorso e i favoriti: l’Italia punta su Ganna. FOTO
Van der Poel fenomenale: sua la Parigi-Roubaix
Ciclismo
Mathieu Van der Poel è semplicemente un fenomeno: l’olandese, nipote di Poulidor, vince…
09 apr – 10:00 LEGGI TUTTO
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by Sonia Basso
Van der Poel fenomenale: sua la Parigi-Roubaix
Ciclismo
Mathieu Van der Poel è semplicemente un fenomeno: l’olandese, nipote di Poulidor, vince…
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by Sonia Basso
“La gente dice che la Parigi-Roubaix è una gara fantastica, ma non è così. E’ divertente per le persone che la guardano in televisione o dal ciglio della strada, seduti in un camper. Ma i corridori non possono dire che gli piaccia. Devi essere un po’ matto per amare la Roubaix. E’ una corsa dolorosa, mette a dura prova il fisico”. A 26 anni Filippo Ganna è nel pieno della carriera agonistica e ha già dato prova della sua capacità di resistere alla fatica. Eppure il gigante di Verbania – già vincitore nel 2016 della prova under 23 – guarda con un misto di odio-amore alla classica che domenica cercherà di vincere: “L’anno scorso (quando arrivò 35/o ndr) sono stato male poche settimane prima. Non ero al massimo della forma. Questa volta è molto diverso. Ho buone ragioni per crederci”.
“La Roubaix è fatta di sforzi intensi”
“Guidare su una pista liscia non è paragonabile allo sforzo da produrre su strade sconnesse – premette Ganna, due volte campione del mondo a cronometro (2020, 2021) e cinque volte dell’inseguimento individuale (2016, 2018, 2019, 2020 e 2022), nonché detentore del record mondiale dell’ora – La Roubaix è fatta di sforzi intensi intervallati da periodi di, relativo, recupero sull’asfalto. Questi cambi di ritmo non mi piacciono molto, ma è così”. Per prepararsi al meglio ha saltato il Giro delle Fiandre lo scorso fine settimana (“sono troppo pesante per superare bene quei muri”) e dedicarsi ad allenamento e ricognizione. “L’esperienza mi ha insegnato che devi essere molto fresco quando ti avvicini a questa gara”. E durante “il principio sarà lo stesso: economizzare quanto più possibile, arrivare il più freschi possibile alla Trouée d’Arenberg (a circa 100 chilometri dal traguardo, ndr). Poi non sarà più possibile, poi sarà una cosa infernale”. Ganna ha aggiunto: “L’elemento più difficile nella Parigi-Roubaix è il fattore fortuna. Se non fori, se non cadi, puoi ritrovarti facilmente nelle prime posizioni. E’ come avere una pistola puntata alla testa, come la roulette russa. Ogni volta che premi il grilletto speri che il proiettile non esca”. LEGGI TUTTO
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Lo sloveno Tadej Pogacar ha vinto il Giro delle Fiandre edizione numero 107 (da Bruges a Oudenaarde per 273.5 chilometri). Il 24enne della Uae-Emirates ha fatto la differenza sul Vecchio Qwaremont, il più lungo (2.200 metri) dei 19 Muri previsti sul percorso. Sul podio anche l’olandese Mathieu Van der Poel, e il danese Mads Pedersen. Quarta posto per il belga Van Aert. Lo sloveno, vincitore di 2 Tour de France in carriera (2020 e 2021), si era già imposto in tre classiche Monumento: Liegi (2021) e Giro di Lombardia (2021 e 2022). Decimo posto per Matteo Trentin, migliore degli italiani al traguardo. LEGGI TUTTO
by Sonia Basso
Ciclismo e mondo dello sport in lutto per la morte di Ugo De Rosa. Costruttore e figura di spicco nell’industria italiana, non solo nell’ambito delle biciclette, De Rosa aveva 89 anni ed è morto nella sua casa di Cusano Milanino a seguito di un arresto cardiaco. Aveva da poco lasciato l’ospedale dove era rimasto per un lungo periodo. L’azienda, attualmente guidata dal figlio Cristiano, compirà nel mese di aprile 70 anni di attività. LEGGI TUTTO
by Sonia Basso
E’ Christophe Laporte il vincitore dell’edizione numero 85 della Gand-Wevelgem, con il bel gesto del suo compagno Van Aert a finire in copertina. Il belga, che sembrava lanciato verso la vittoria mettendo in mostra tutto il suo strapotere, ha lasciato che a trionfare fosse il compagno, dopo un arrivo sul traguardo in parata.
Nei 261 km da Ypres a Wevelgem si segnalano anche diversi ritiri, tra cui quelli di Filippo Ganna, Alberto Bettiol, Jonathan Milan e Michal Kwiatkowski. Per la Jumbo-Visma è un trionfo, con Laporte e Van Aert che a 52 km dalla fine attaccano in combinata sul secondo passaggio in cima al Kemmelberg e salutano tutti: a tagliare per primo il traguardo è il francese, per “concessione” di Van Aert. Allo loro spalle, a quasi due minuti, il belga Sep Vanmarcke.
A svelare come è andata è stato lo stesso Laporte, al termine della corsa, raccontando come Van Aert a 10 km dalla fine gli abbia chiesto se volesse vincere. Risposta affermativa e per il francese è arrivato il primo grande successo in carriera. Un trionfo, in ogni caso, per la Jumbo-Visma, che vince la quarta corsa di questa stagione in Belgio (dopo Omloop, Kuurne e E3) con il quarto corridore diversi. LEGGI TUTTO
by Sonia Basso
Dopo la Tirreno-Adriatico, anche il Giro di Catalogna è di Primoz Roglic. Sulle strade spagnole lo sloveno della Jumbo Visma ha conquistato la seconda corsa di fila, ribadendo il suo ruolo di favorito per il prossimo Giro d’Italia. In Catalogna si è visto un antipasto della lotta alla corsa rosa con Remco Evenepoel, secondo in classifica generale per soli sei secondi e vincitore della settima e ultima tappa, con partenza e arrivo a Barcellona con il tradizionale circuito del Montjuic. Roglic ed Evenepoel sono stati ancora una volta i protagonisti assoluti: arrivati in volata al traguardo, il belga della Soudal Quick-Step ha bruciato il rivale che, tuttavia, festeggia il successo finale. Numeri straordinari per Roglic che in due corse, oltre alle classifiche generali, ha vinto complessivamente cinque tappe. Per l’Italia buoni segnali da Giulio Ciccone: dopo aver vinto la terza tappa, l’abruzzese della Trek-Segafredo si è piazzato quinto nell’ultima tappa e settimo in classifica generale. LEGGI TUTTO
by Sonia Basso
Giulio Ciccone ancora protagonista al Giro di Catalogna. L’abruzzese, che si era imposto nella seconda frazione battendo allo sprint il campione del mondo Remco Evenepoel e Primoz Roglic, si è infatti ritrovato ancora una volta a battagliare con i due fenomeno nella terza tappa, Olost – La Molina (Alp) di 180,6 km. Dopo una lunga fuga, annullata dal ritmo forsennato della Soudal Quick Step sulla salita finale, è partito Evenepoel ai -4,5 km, seguito da Roglic. Il belga si è preso la vittoria di tappa, ma la maglia di leader della classifica è dello sloveno, grazie ai migliori piazzamenti. Ottimo Ciccone, terzo a 12” dal vincitore e ancora in piena corsa anche in classifica generale, dove accusa un ritardo dalla vetta di 19”.
L’ordine d’arrivo della 3^ tappa
1. Evenepoel Remco (Soudal Quick-Step) in 4:40:432. Roglic Primoz (Jumbo-Visma) + 023. Ciccone Giulio (Trek-Segafredo) + 134. Hindley Jai (BORA-hansgrohe)5. Almeida Joao (UAE Team Emirates)6. Landa Mikel (Bahrain Victorious)7. Woods Michael (Israel-Premier Tech)8. Uijtdebroeks Cian (BORA-hansgrohe)9. Chaves Esteban (EF Education-EasyPost)10. Bardet Romain (Team DSM)
La classifica generale
1. Roglic Primoz (Jumbo-Visma)
2. Evenepoel Remco (Soudal Quick-Step) st
3. Ciccone Giulio (Trek-Segafredo) + 19 LEGGI TUTTO
by Sonia Basso
Impresa di Giulio Ciccone, che vince la 2^ tappa del Giro di Catalogna, con arrivo in salita a Vallter. L’abruzzese della Trek-Segafredo, infatti, ha battuto in volata due fenomeni come Primoz Roglic e il campione del mondo, Remco Evenepoel. Il trio, con un’azione straordinaria sulla salita finale, aveva superato nell’ultimo chilometro Esteban Chavez, per giocarsi la vittoria in volata. Qui Ciccone ha estratto il coniglio dal cilindro, dimostrando una maturità e una crescita impressionanti. Roglic, secondo, mantiene la vetta della classifica generale con 6” di vantaggio proprio su Evenepoel e sull’azzurro. Per l’abruzzese seconda vittoria stagionale dopo quella ottenuta a febbraio alla Volta a la Comunitat Valenciana. Sicuramente una delle più importanti e prestigiose della carriera. LEGGI TUTTO