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    Parigi-Nizza, Tim Merlier vince la 1^ tappa in volata

    Si conferma uno dei velocisti più in forma del momento Tim Merlier. Il belga della Soudal-Quick Stem vince la prima tappa della Parigi-Nizza, Le Perray-en-Yvelines e Le Perray-en-Yvelines, frazione di 156,1 chilometri. Allo sprint finale Merlier scatta sulla sinistra e regola gli avversari con un’azione davvero esplosiva. Al secondo posto il francese Arnaud Demare della Arkea-B&B Hotels, terzo l’azzurro Alberto Dainese della Tudor Pro Cycling Team. Per il belga si tratta del quinto successo stagionale. Lunedì la seconda tappa da Montesson a Bellegarde, 183,9 km senza particolari difficoltà, probabile all’arrivo un’altra sfida tra velocisti. LEGGI TUTTO

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    Strade Bianche 2025, la gara in diretta live

    E’ iniziata intanto la prova femminile, che ha preso il via alle 9.45. Questi gli sterrati che dovranno affrontare: 
    1) Vidritta (4,4 km)
    2) Bagnaia (4,8 km), 3,2 km di salita con punte al 15%
    3) Radi (4,4 km), 1,5 km di salita con punte al 12%
    4) La Piana (5,5 km)
    5) Serravalle (9,3 km), 2,2 km con punte all’11%
    6) San Martino in Grania (9,5 km), 5,6 km di salita con punte al 12%
    7) Monteaperti (800 metri) strappo breve, ma con pendenze in doppia cifra
    8) Colle Pinzuto (2,4 km) pendenze fino al 15%
    9) Le Tolfe (1,1 km), 500 metri di strappo pendenze fino al 18%
    10) Strada del Castagno (700 metri)
    11) Montechiaro (3,3 km)
    12) Colle Pinzuto (2,4 km) pendenze fino al 15%
    13) Le Tolfe (1,1 km), 500 metri di strappo pendenze fino al 18% LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, la Bardiani denuncia: “Luca Colnaghi aggredito in allenamento”

    Il corridore, come denunicato dalla sua squadra, la Vf Group Bardiani Csf Faizanè, in una nota è stato vittima di una grave aggressione mentre rientrava a casa al termine dell’allenamento: “Ha riportato una spalla lussata e una microfrattura alle costole, con una prognosi di 10 giorni”

    Luca Colnaghi, corridore lecchese, è stato vittima di un’aggressione mentre rientrava a casa al termine di un allenamento nella giornata di mercoledì 5 marzo. A denunciare l’accaduto la sua squadra, la VF Group Bardiani CSF Faizanè, che in una nota ha spiegato quanto successo, esprimendo solidarietà al proprio atleta e aggiornando sulle sue condizioni. 

    La nota ufficiale del VF Group Bardiani CSF Faizanè
    Ecco la nota ufficiale: “La VF Group Bardiani CSF Faizanè esprime la propria vicinanza e solidarietà a Luca Colnaghi, vittima di una grave aggressione mentre rientrava a casa dopo un allenamento. Il nostro atleta, insieme al fratello Andrea, è stato dapprima minacciato e spintonato da un individuo in moto e, successivamente, aggredito in un secondo episodio che gli ha causato serie conseguenze fisiche. Colnaghi ha riportato una spalla lussata e una microfrattura alle costole, con una prognosi di 10 giorni di riposo. Nonostante ciò, il suo spirito combattivo lo spinge a voler onorare gli impegni sportivi in Belgio nel prossimo weekend, al GP Criquielion e al GP Monseré, ai quali il lecchese desidera partecipare”.

    Colnaghi: “È stato davvero tutto assurdo”
    Colnaghi, che ha scelto di affidarsi ad ‘Accpi’ (Associazione corridori ciclisti professionisti italiani) e alla tutela legale dell’associazione ‘Zero Sbatti’, ha raccontato l’aggressione a Tuttobiciweb: “È stato tutto così assurdo che se non lo avessi vissuto in prima persona, penserei alla scena di un film. Nel primo pomeriggio di ieri (mercoledì 5 marzo, ndr) ero tra Lierna e Varenna insieme a mio fratello Andrea e sulla nostra strada abbiamo incrociato un tipo in moto alla ricerca di rogne. Mi ha affiancato, insultato e ha messo il suo mezzo di traverso per costringermi a fermarmi. Me lo sono ritrovato faccia a faccia e ho cercato di calmarlo ma mi ha spintonato e fatto cadere. Mi ha aggredito prendendomi per il collo, per fortuna con mio fratello siamo riusciti a bloccarlo e a farlo andare via. Ha provato ancora ad intimidirci tornando indietro contromano come per venirci addosso in un frontale, ma sembrava finita lì. Arrivato a casa mi sono accorto di aver perso le cuffie e ho fatto l’errore di tornare a cercarle presentandomi sul luogo da solo. Scopro che anche l’uomo era tornato sul posto con un’altra persona a bordo della moto: prima mi hanno sfiorato per farmi cadere, poi mentre stavo scappando il passeggero ha preso un masso dalla strada e me l’ha lanciato sulla ruota posteriore. Non contenti mi sono venuti addosso con la moto, bloccandomi sul moretto a bordo strada. Nell’impatto già mi ero fatto male, come se non bastasse questi due personaggi hanno lasciato la moto per prendermi di spalle e darmi pugni in faccia. Quando sono riuscito a liberarmi, l’allarme del contachilometri aveva già allertato mio papà che mi ha raggiunto sul luogo ancor prima dei soccorsi e dei carabinieri”.

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    Strade Bianche, il percorso e i partecipanti: sarà ancora Pogacar show?

    Vinta, anzi, dominata da Tadej Pogacar. Lo sloveno in Toscana ha impresso sulla corsa quello che ha poi impresso nel resto della stagione, il suo monopolio. Particolarmente felice in Italia tra il Giro, le tappe iniziali del Tour de France e il Giro di Lombardia. Indimenticabile la sua fuga di 81 chilometri, approfittando di un momento di confusione generato dalla pioggia sullo sterrato. A Siena ha poi alzato la bici in alto sotto il sole. Sabato 8 marzo cercherà il tris, cercando di eguagliare Cancellara nell’albo d’oro. Non mancano però gli avversari, a partire da chi come lui ha già vinto questa corsa, da Tom Pidcock della Q36.5 Pro Cycling Team a Michał Kwiatkowski della Ineos Grenadiers. Occhio però anche a Madouas, Carapaz, Valter e Mohoric. E per l’Italia? Qualche speranza riposta in Filippo Zana del team Jayco Alula

    Di seguito, la lista delle squadre e dei corridori al via:  LEGGI TUTTO

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    Sanremo Women, il 22 marzo torna la Classicissima al femminile

    Sabato 22 marzo, nel giorno della prova maschile, torna anche la Sanremo Women, Classica di Primavera al femminile. Saranno 156 chilometri con partenza da Genova e le difficoltà altimetriche dei Capi, della Cipressa e del Poggio. Attese, tra le altre, Kopecky, Vollering e la nostra Longo Borghini

    Torna dopo un’assenza di 20 anni, la Classica di Primavera al femminile. E’ stata presentata oggi, presso il Palazzo Regione Liguria a Genova, la Sanremo Women. Sabato 22 marzo, stesso giorno della prova maschile, le strade della Liguria accoglieranno le migliori atlete del mondo per un evento attesissimo come confermato dall’induzione immediata nel calendario UCI Women’s WorldTour. Tra i grandi nomi che hanno già confermato la loro presenza ci sono infatti la campionessa del mondo Lotte Kopecky, la campionessa italiana Elisa Longo Borghini e la vincitrice di Strade Bianche Women Elite e Tour de France Femmes 2023 Demi Vollering. 

    Il percorso
    La Sanremo Women parte da Genova e supera in sopraelevata il Porto Antico fino a raggiungere Sestri Ponente ed entrare nella statale Aurelia. Pochi chilometri dopo si incontra la corsa professionisti a Voltri e da lì la corsa prosegue fino all’arrivo ripercorrendo la strada che per più di 110 anni ha collegato Milano con Sanremo. Si procede quindi verso ovest accanto al mare lungo la statale Aurelia attraverso Varazze, Savona, Albenga fino a raggiungere Imperia. A San Lorenzo al Mare, dopo la classica sequenza dei Capi (Mele, Cervo e Berta), si affrontano le due salite inserite negli ultimi decenni: Cipressa (1982) e Poggio di Sanremo (1961). La Cipressa supera 5.6 km al 4.1% per immettere nella discesa molto tecnica che riporta sulla ss.1 Aurelia. A 9 km dall’arrivo inizia la salita del Poggio di Sanremo (3.7 km a meno del 4% di media con punte dell’8% nel tratto che precede lo scollinamento). La salita presenta una carreggiata leggermente ristretta e 4 tornanti nei primi 2 km. La discesa è molto impegnativa su strada asfaltata, ristretta in alcuni passaggi, con e un susseguirsi di tornanti e di curve e controcurve fino all’immissione nella statale Aurelia. L’ultima parte della discesa si svolge nell’abitato di Sanremo. Ultimi 2 km su lunghi rettilinei su vie cittadine. Da segnalare a 850 m dall’arrivo una curva a sinistra su rotatoria e ai 750 m dall’arrivo l’ultima curva che immette sulla retta finale di via Roma, tutto su fondo in asfalto. 

    Vegni: “Orgogliosi di aver riportato in calendario questa classica”
    “La Liguria si conferma una regione centrale per il grande ciclismo, e il legame con Genova assume un valore ancora più significativo dopo la partenza di tappa del Giro d’Italia lo scorso anno – ha detto il direttore di RCS Sport, organizzatore della corsa -. Il passaggio della corsa attraverso tre province liguri evidenzia ancora una volta la straordinaria vocazione di questo territorio ad accogliere eventi di caratura internazionale, mettendo in mostra le sue bellezze e la sua tradizione ciclistica. Siamo orgogliosi di contribuire a riportare in calendario una classica così prestigiosa, che offrirà alle migliori atlete del mondo uno scenario unico e una sfida tecnica all’altezza della sua storia”.

    Le squadre per la Sanremo Women

    AG INSURANCE – SOUDAL TEAM

    CANYON//SRAM ZONDACRYPTO

    CERATIZIT PRO CYCLING TEAM

    FDJ-SUEZ

    FENIX-DECEUNINCK

    HUMAN POWERED HEALTH

    LIDL – TREK

    LIV-ALULA-JAYCO

    MOVISTAR TEAM

    ROLAND

    TEAM PICNIC POSTNL

    TEAM SD WORX – PROTIME

    TEAM VISMA | LEASE A BIKE

    UAE TEAM ADQ

    UNO-X MOBILITY

    COFIDIS WOMEN TEAM
    EF EDUCATION – OATLY
    LABORAL KUTXA – FUNDACION EUSKADI
    VOLKERWESSELS CYCLING TEAM
    AROMITALIA 3T VAIANO
    BEPINK – IMATRA – BONGIOANNI
    ISOLMANT – PREMAC – VITTORIA
    TEAM MENDELSPECK E-WORK
    TOP GIRLS FASSA BORTOLO LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2026, si parte con una crono a squadre da Barcellona

    Pronti, partenza, via. Il Tour de France partirà nel 2026 con una cronometro a squadre da Barcellona. Sono state svelate oggi le prime due tappe della futura edizione, e la partenza della terza (da Granollers) a un centinaio di chilometri dai Pirenei. Proprio nella capitale catalana, gli organizzatori si aspettano un “successo popolare fenomenale”. Abbastanza abituale in passato, la cronometro a squadre non era più apparsa nella Grande Boucle dal 2019 a Bruxelles. Farà il suo ritorno per aprire la 113^ edizione. “Ci sono state molte cronometro individuali il primo giorno, ma mai una a squadre”, ha spiegato il capo del Tour, Christian Prudhomme illustrando il percorso con alcuni giornalisti, tra cui l’Afp, prima della presentazione ufficiale delle prime due tappe a Perpignan. Il percorso di 19,7 km è tracciato a Barcellona, che aveva già ospitato il Tour tre volte nel 1957, 1965 e 2009 ma mai una “grande partenza”. Comprenderà un’andata e ritorno in riva al mare, un passaggio ai piedi della Sagrada Familia e una finale con la salita di Montjuic (1,1 km a 5,1%) e quella dello Stadio Olimpico (800 m a 7%), dove sarà allestito l’arrivo e assegnato la prima maglia gialla.      

    La seconda tappa
    La tappa successiva partirà da Tarragona (città che farà segnare il punto più a sud visitato nella storia del Tour de France). Si tornerà nel capoluogo catalano dopo aver percorso la costa. Sono previste due pendenze difficili per i corridori che dovranno percorrere un circuito finale lungo 12 chilometri: la salita del Castello di Montjuïc (1,6 km con una pendenza media del 9,3%) trampolino di lancio per gli ultimi pretendenti alla vittoria, che si daranno battaglia sui 600 metri della salita dello Stadio Olimpico. Nella terza tappa, il gruppo si dirigerà verso il confine francese, verso una destinazione ancora da svelare, dopo aver lasciato Granollers. LEGGI TUTTO

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    Tadej Pogacar vince il 7* UAE Tour, 2° Giulio Ciccone

    Un’altra vittoria. Sempre da numero uno assoluto. Tadej Pogacar ha vinto la settima edizione dell’UAE Tour davanti all’azzurro Giulio Ciccone (della Lidl-Trek) e Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Sulla montagna simbolo degli Emirati (Jebel Hafeet), allo sloveno è bastato un attacco a 7,8 chilometri dall’arrivo col quale ha fatto letteralmente il vuoto. Sull’ascesa finale di 10,8 chilometri con pendenza media del 6,6% non lo ha fermato nessuno. 

    Le sue parole dopo il successo
    “L’ultima tappa è andata così veloce perché era l’ultimo giorno per alcuni corridori che non avevano un contendente alla classifica generale nella loro squadra e volevano allenarsi per il weekend di apertura in Belgio la prossima settimana. I venti trasversali sono stati adatti a creare un po’ di caos nel gruppo. Si è diviso. Noi, i corridori della classifica generale – ha aggiunto -, dovevamo stare attenti. In qualche modo ha funzionato, anche se all’inizio non credevo che fosse la mossa giusta. Per me è stata davvero una bella giornata. Non mi dispiacerebbe andare piano sulla salita e rinfrescarmi, ma era una buona situazione con Rune (Herregodts) e Florian (Vermeersch) davanti. Quando Rune si è allontanato, è arrivato il mio momento di attaccare e andare da solo. Non volevo essere sorpreso da un contrattacco o altro. Era meglio andare al mio ritmo. Ora non parteciperò a nessuna corsa a tappe fino a giugno, quindi cambierò la mia idea sulle classiche di un giorno e spero di fare bene anche lì”. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Ct Bennati ai saluti: “Dalla Federazione prima rassicurazioni, poi il silenzio”

    “Finisco con le stesse parole con cui ho iniziato nel novembre del 2021. Per me guidare la Nazionale di Ciclismo su strada è stato un sogno bellissimo. Prima ad occhi chiusi,poi ad occhi aperti. E per questo ringrazio chi me l’ha fatto vivere,cioè la Federazione Ciclistica Italiana e tutti quelli che con me hanno condiviso gioie e dolori legati a tale esperienza”. Lo scrive il ct della nazionale di ciclismo, Daniele Bennati, in un lungo post sui social in cui annuncia la fine del suo incarico e si toglie qualche sassolino. “Come tutte le volte che ti svegli, ti dispiace che il sogno sia finito. Nel mio caso il rammarico è dovuto al fatto che non ho avuto la possibilità di completare un progetto che,per il momento storico in cui si trova attualmente il ciclismo italiano su strada,anche rispetto a quello di altri paesi, richiedeva tempi più lunghi”.
    “Sarei comunque ugualmente felice ed orgoglioso se vedessi,in un prossimo futuro,qualcuno dei giovani che con me hanno indossato per la prima volta la maglia azzurra,primeggiare in qualche corsa di livello internazionale. Per il rispetto che ho per tutti gli appassionati di questo meraviglioso sport,mi sembra doveroso ed onesto significare che il mio dispiacere è dovuto anche al “trattamento di fine rapporto” che mi è stato riservato. Ho letto nei principali quotidiani sportivi nazionali prima che il mio incarico sarebbe stato rinnovato e poi,invece, che avrebbero nominato altra persona al mio posto. Il tutto, ricevendo, da chi di dovere, dapprima ampie rassicurazioni sulla mia conferma, e successivamente, invece, nessuna comunicazione circa il mancato rinnovo dell’incarico”. LEGGI TUTTO