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    Giro Lombardia, Pogacar: “Merckx? Mi basta essere il migliore della mia epoca”

    Le parole di Tadej Pogacar, dopo aver conquistato il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo: “Sono molto felice di aver potuto alzare in cielo, qui a Como, la bicicletta dopo l’arrivo. Ma non paragonatemi a Merckx, a me basta essere il migliore della mia epoca. Oggi mi sono davvero divertito e ho cercato di godermi tutti i chilometri di corsa, soprattutto quelli finali; la squadra ha fatto un lavoro super, i miei compagni sono stati praticamente perfetti nel fare il ritmo e nel traghettarmi nelle migliori posizioni. Il piano era di fare la corsa su di me, ma sono contento che anche Sivakov sia riuscito a fare la sua corsa concludendo in sesta posizione. E’ stato bellissimo vedere così tanti tifosi a bordo strada, tanti adulti e tanti bambini urlavano il mio nome appena mi vedevano. Sull’ultima salita quando sono riuscito ad avere un buon margine di vantaggio e  a godermi tutto questo, è stato bellissimo. E poi già che c’ero sotto il traguardo ho alzato la bici al cielo: ho finito la stagione nello stesso modo in cui l’ho iniziata e poi diciamocelo: volevo una bella foto ricordo”.
    “Non esiste un segreto per le mie vittorie”
    “Spesso mi chiedono come faccio a vincere, ma in realtà non lo so, non conosco il mio segreto e anzi non credo proprio di averne uno. Alla base di tutto c’è una combinazione tra allenamento e tanta motivazione, alle mie spalle ho una squadra forte che mi ha permesso di condurre una stagione serena e senza alcuna difficoltà. Ho impostato bene la stagione con i giusti obiettivi, ma anche con i giusti periodi di riposo; i momenti cruciali sono stati quelli tra il giro e il tour e quello dopo la Gran Boucle. Credo che non aver corso le Olimpiadi sia stata a scelta giusta perché mi ha dato modo di rifiatare e di concentrarmi sugli appuntamenti di fine stagione a cui molti dei miei avversari si sono presentati un po’ affaticati”.
    “Ora ho bisogno di ricaricare le energie. Poi penserò alla prossima stagione”
    “E’ stato un anno intenso, tutte le vittorie hanno un qualcosa di speciale, ma la più bella di tutti è sicuramente quella del mondiale. In questa stagione sono successe tante cose e mi servirà ancora un po’ di tempo per elaborare bene il tutto, sicuramente in vacanza avrò più tempo per prendere coscienza di quello che ho fatto, ma anche di ricaricare le energie. Nella mia vita non c’è solo la bicicletta e le vittorie, oltre a questo c’è molto altro, c’è la mia famiglia, i miei amici, è a tutto questo che ora voglio dedicarmi. Poi penserò alla prossima stagione, ai prossimi obiettivi, ma solo dopo aver resettato tutto”. LEGGI TUTTO

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    Giro di Lombardia 2024, la gara in diretta live

    Al via l’ultima classica “Monumento” della stagione: si corre il Giro di Lombardia, giunto alla 118^ edizione. La “classica delle foglie morte” parte quest’anno da Bergamo per concludersi a Como. Tadej Pocagar insegue il record di Fausto Coppi di quattro vittorie consecutive, ma occhio al rivale belga Evenepoel. La corsa in diretta su Eurosport 2, canale 211 Sky
    IL PERCORSO E I PARTECIPANTI LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Pogacar sul doping: “Non voglio correre il rischio di ammalarmi”

    “Il ciclismo è vittima del suo passato, ma sarebbe stupido mettere a rischio la propria salute per 10 anni di carriera”. Lo dice Tadej Pogacar, dominatore dell’annata ciclistica, rispondendo a una domanda sui sospetti doping che lo riguardano, alla vigilia del Giro di Lombardia. “Ci saranno sempre gelosie e sospetti, non posso farci nulla – ha detto ancora il campione del mondo – Storie di dominio ce ne sono ovunque, negli affari come nello sport. Dura qualche anno, finché non arriva un nuovo talento. Se metti a rischio la tua salute per 10 anni di carriera, è come buttare via la tua vita: non voglio correre il rischio di ammalarmi”.

    “Dobbiamo sperare che la gente cominci a credere in noi”
    Secondo il fuoriclasse che quest’anno ha vinto Giro, Tour e Mondiale, “il ciclismo è vittima del suo passato, quando i corridori facevano di tutto per essere i migliori, anche a costo di rischiare la salute e la vita. Non solo i vincitori. Corridori di cui non conosciamo nemmeno il nome oggi hanno problemi di salute o psicologici a causa di ciò che hanno preso 30 anni fa, il ciclismo sta soffrendo per quegli anni. Verso questo sport non c’è fiducia e non so cosa possiamo fare per riconquistarla. Dobbiamo solo correre le nostre gare e sperare che la gente cominci a credere in noi. Ma ci sarà sempre un vincitore, e il vincitore è colui che sta sotto i riflettori ed è sospettato di essere un imbroglione. Forse tra qualche generazione la gente dimenticherà il passato, dimenticherà Armstrong e quello che stava facendo all’epoca. Il nostro è uno sport già abbastanza pericoloso così com’è con gli incidenti, i limiti che non si possono superare per il cuore”.  LEGGI TUTTO

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    Giro di Lombardia 2024, dove vedere la gara in tv e streaming

    Come da tradizione, i big si danno appuntamento in Lombardia per chiudere la stagione ciclistica. Il Giro di Lombardia, grande classica giunta alla sua 118^ edizione, è l’ultima sfida dell’anno. Quest’anno si parte da Bergamo per arrivare a Como, con oltre 250 km da percorrere e otto salite che metteranno a dura prova i partecipanti. Occhi puntati poco dopo la partenza sul Ganda e verso il traguardo su Colma di Sormano, vette oltre i 1000 metri di altitudine. 

    Dove seguire il Giro di Lombardia

    Tadej Pogacar, tanto per cambiare, è il designato protagonista. Vincitore delle ultime tre edizioni e di quasi tutte le corse a cui ha preso parte nel 2024 (Giro d’Italia, Tour de France, Mondiali, Strade Bianche, Liegi Bastogne Liegi e ultimo Giro dell’Emilia), può mettere la ciliegina sulla torta a un anno straordinario che lo ha consacrato tra i migliori ciclisti della storia. Con un successo sul traguardo di Como arriverebbe a quattro vittorie di fila come Fausto Coppi, le stesse totali di Alfredo Binda e una sola in meno rispetto al Campionissimo, l’uomo che più volte ha trionfato al Lombardia. Attenendoci a tempi più recenti, solo Damiano Cunego è arrivato a tre allori. Remco Evenepoel può spezzare questo dominio, riportando un corridore della Quick Step a vincere dai tempi di Paolo Bettini con la doppietta 2005-2006. La corsa è in diretta dalle 10:25 su Eurosport, canale 210 di Sky, e in streaming su NOW. L’ipotetico orario di arrivo è dato attorno alle 17:20.

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    Tre Valli Varesine 2024, gara annullata per maltempo e pioggia

    Ci sarà un buco nell’albo d’oro della Tre Valli Varesine accanto alla voce “2024”. La corsa ciclistica è stata sospesa e poi annullata mentre si stava percorrendo il consueto percorso per le strade della provincia di Varese. Troppa l’acqua caduta nelle ultime ore, che avrebbe potuto mettere a rischio la salute e le condizioni fisiche dei corridori. Un vero peccato, visto il parterre de roi alla partenza, tra cui il campione olimpico Remco Evenepoel, il vincitore della Vuelta Primoz Roglic e soprattutto il padrone assoluto del 2024, Tadej Pogacar, che in Italia quest’anno aveva già vinto Giro, Strade Bianche e Giro dell’Emilia. Sono stati gli stessi corridori a chiedere agli organizzatori l’annullamento per ragioni di sicurezza, condivise da tutto il gruppo. Si tratta di una prima volta per l’evento, giunto all’edizione numero 103. La prova femminile, anch’essa accorciata, è stata invece conclusa e vinta dalla francese Cedrine Kerbaol davanti a Silvia Persico. 

    Pogacar: “In discesa non si riusciva a vedere la strada”

    In conferenza stampa, a nome del gruppo, lo stesso Tadej Pogacar ha parlato delle motivazioni della scelta, maturata all’inizio del terzo giro dopo che erano stati corsi quasi 60 km: “Nel tratto in discesa prima del traguardo si era accumulata moltissima acqua, non solo quella che stava cadendo, ma anche quella che si era raccolta prima in strada e si riversava poi nel punto, uscendo addirittura dai tombini. Era impossibile addirittura vedere la superficie della strada sotto il manto d’acqua. Ci sono state molte forature e ruote danneggiate, così abbiamo avanzato la richiesta. Avremmo potuto finire la corsa, ma non si sa mai cosa possa succedere in questi casi e oggi il percorso e il tempo presentavano dei rischi”. A domanda sulla mancata neutralizzazione di qualche giro, in attesa che il tempo migliorasse, lo sloveno ha risposto così: “Non sono un meteorologo, ma passo molte ore della mia vita in bicicletta. Il tempo può migliorare in un’ora, ma l’acqua dalle strade non scompare”. 

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    Mondiali gravel, van der Poel trionfa a Lovanio: un’altra maglia iridata per l’olandese

    Una volta indossata, una maglia iridata è difficile da abbandonare. Deve averlo pensato Mathieu van der Poel. Il fuoriclase olandese aveva dovuto abdicare lo scorso 29 settembre ai mondiali su strada a Zurigo, dominati da Tadej Pogacar. Ma van der Poel, uno dei più poliedrici in gruppo tra strada e cross, si è ripreso subito conquistando il Mondiale gravel. A Lovanio, in Belgio, sì è lasciato alle spalle la squadra belga, arrivando primo sul traguardo di Halle. Secondo Florian Vermeersch, terzo Quinten Hermans, poi Jasper Stuyven e Gianni Vermeersch. Sesto il brtannico Swift, settimo il campione uscente lo sloveno Mohoric. Un’altra maglia iridata per van der Poel dopo gli ori conquistati su strada (uno) e nel cross (ben sei). Gli manca solo la mountain bike (bronzo nel 2018) LEGGI TUTTO

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    Giro dell’Emilia, Pogacar trionfa in maglia iridata. Tra le donne vince Longo Borghini

    Il copione è sempre lo stesso, identico il regista e l’attore protagonista. C’era da festeggiare la maglia iridata, indossata con orgoglio sotto la pioggia. Tadej Pogacar vince per distacco il Giro dell’Emilia, dopo aver trionfato al Mondiale di Zurigo domenica scorsa. Lo sloveno sceglie il punto d’attacco nel tratto più duro della salita al colle di San Luca a Bologna, la curva delle Orfanelle, punto in cui aveva già dato spettacolo allo scorso Tour de France. -38 km questa volta, non 100 come a Zurigo,  al primo dei cinque passaggi sulla salita bolognese. Gli altri big non sono in grado di rispondere all’attacco, ci prova il tedesco Florian Lipowitz che viene però ripreso in vista del traguardo. Salgono così sul podio e si portano a casa la maxi mortadella diventata ormai uno dei simboli di questa classica d’autunno, il britannico Tom Pidcock e il bravissimo 22enne valtellinese Davide Piganzoli del Team Polti-Kometa, che chiude con un terzo posto di grande valore una stagione che lo ha visto anche fra i protagonisti al Giro d’Italia e che lo rende una delle principali speranze per la riscossa del ciclismo italiano. Per Pogacar 24° successo stagionale e un altro obiettivo per proiettarsi ancora di più nella leggenda: sabato prossimo il Giro di Lombardia. Con uno stato di forma del genere è sempre lui il candidato numero uno anche all’ultima monumento di stagione, la “Classica delle foglie morte” in programma il 12 ottobre da Bergamo a Como

    Tra le donne trionfo per Longo Borghini
    Nella gara femminile il sorriso è tutto italiano, quello di Elisa Longo Borghini. L’azzurra della Lidl-Trek conquista il Giro dell’Emilia per la quarta volta in carriera, imponendosi davanti alle francesi  Évita Muzic (FDJ – SUEZ) e Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL). Quarto posto invece per Urska Zigart (Liv-Alula-Jayco), fidanzata del campione del mondo Tadej Pogacar LEGGI TUTTO