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    Nibali: “Filotto iniziale tremendo, punto al Giro d'Italia”

    Vincenzo Nibali pronto a ricominciare la stagione interrotta a marzo per l’emergenza Covid. Lo Squalo, da quest’anno alla Trek-Segafredo punta il Giro: “Sarà speciale partire dalla mia Sicilia. Per la maglia rosa occhio anche a Evenepoel”. Sui primi appuntamenti, a partire dalle Strade Bianche in programma sabato: “Filotto iniziale sarà tremendo”

    Sabato ripartirà la stagione 2020 del ciclismo con le Strade Bianche. Vincenzo Nibali, da quest’ anno alla Trek-Segafredo, analizza gli appuntamenti in programma nei prossimi tre mesi: “Partiamo subito forte e senza punti di riferimento rispetto al passato in termini di preparazione. Il filotto iniziale è tremendo. Il caldo sarà un fattore determinante: impossibile dire come il fisico reagirà alla durezza della Classicissima o del Lombardia in agosto e come lo stesso potrà recuperare da sforzi così intensi. Bisognerà essere già condizione perché la squadra vuole e merita di essere competitiva fin da subito. Ma la crescita della condizione andrà curata anche arrivare al top della condizione a ottobre. Insieme a Slongo abbiamo studiato un avvicinamento al Giro mirato e la strada sarà il banco di prova. Se saranno necessari accorgimenti in corso d’opera, siamo preparati. Il tempo è poco, ma c’è”. Il Giro d’Italia, cancellate le tappe previste in Ungheria, partirà dalla sua Sicilia: “Il calore della mia terra sarà una cornice splendida che mi trasmetterà grande emozioni, ma potrò concedermi ben poche distrazioni. La crono iniziale e l’arrivo sull’Etna due giorni dopo impongono di farsi trovare preparati fin da subito. In attesa di capire se ci saranno ulteriori cambiamenti rispetto al percorso annunciato ad ottobre, credo che la terza settimana rimarrà quella determinante. Se gli specialisti delle crono sono avvantaggiati con la tappa di apertura, dopo due settimane le forze fisiche e mentali che avremo a disposizione saranno diverse. Per la Maglia Rosa mi aspetto un confronto serrato con avversari solidi come Carapaz, Fuglsang, Simon Yates e colui che potrebbe essere la grande sorpresa, Evenepoel. Ha dimostrato grande talento e si è affacciato al ciclismo con personalità, mi piace. La storia del Giro insegna che ogni anno qualcuno lascia il segno a sorpresa. L’ultimo pensiero lo dedico a Peter Sagan, un amico ancor prima che collega. Sono felice di ritrovarlo in Italia e, come già dimostrato grazie al suo secondo talento da attore, renderà questo Giro ancor più speciale”. LEGGI TUTTO

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    Fantacycling, nasce l’app del fantaciclismo

    A una settimana dal via della stagione (1° agosto Strade Bianche, poi Giro di Lombardia, Sanremo a Ferragosto…) nasce la prima app di fantaciclismo. Le regole sono quelle del fantacalcio: 30 corridori in squadra, se ne schierano 9 e poi si calcola. Due competizioni: campionato generale e lega privata. Tanti trofei: tutta la stagione, i grandi giri, le classiche, il Mondiale, ecc… LEGGI TUTTO

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    Giro d'Italia 2020, si parte con 4 tappe in Sicilia: il via con la crono Monreale-Palermo

    Una crono individuale, un arrivo in salita sull’Etna e 2 tappe miste faranno da prologo al 103° Giro d’Italia di ciclismo, in programma dal 3 al 25 ottobre. E’ la 9^ grande partenza della corsa rosa dall’Isola

    Si partirà sabato 3 ottobre con la 1^ tappa, una crono individuale Monreale-Palermo, lunga 16 km. Domenica 4 ottobre da Alcamo ad Agrigento (150 km), con finale da finisseur. La 3^ frazione, Enna-Etna (Piano Provenzana 1.775 metri) di 150 km, sarà il primo arrivo in quota del Giro, lunedì 5 ottobre. Una salita inedita, già scalata in parte nel 2011, attaccata da nord (Linguaglossa) per giungere a Piano Provenzana. Martedì 6 ottobre ultima tappa sull’Isola, con la 4^ frazione da Catania a Villafranca Tirrena (138 km).

    Monreale, prima assoluta

    Il calendario completo della stagione 2020

    “L’abbiamo voluta tanto questa partenza, grazie al rapporto di collaborazione con Rcs Sport e all’accordo quadriennale fatto nel 2019 – spiega al quotidiano il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci -. Il Giro si sposerà con bellezze architettoniche incomparabili e la Sicilia si candida a essere una delle mete turistiche più importanti al mondo. Restituiamo al ruolo di protagonista uno sport popolare come il ciclismo, che ha un’antica tradizione nella nostra isola. Qui ci sono migliaia di appassionati. E poi ci sarà il nostro Nibali, un motivo d’orgoglio, un’icona, per noi siciliani ambasciatore dello sport nel mondo, e gli siamo davvero grati. Il Giro sarà circondato da affetto e grande passione”.

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    Ciclismo, Giro d'Italia 2020: si parte dalla Sicilia. Il via da Monreale il 3 ottobre

    ROMA – Il Giro d’Italia 2020 post-lockdown partirà dalla Sicilia. Saltata la partenza da Budapest, in Ungheria,  a causa dell’emergenza per il coronavirus, la corsa rosa scatterà da Monreale il prossimo 3 ottobre. Ufficializzate le prime quattro tappe, 500 km suddivisi in quattro giorni. Il primo con una cronometro individuale di 15 km circa che partirà davanti al Duomo della cittadina siciliana e si concluderà a Palermo.Dalla Valle dei Templi di Agrigento all’EtnaIl giorno dopo tappa per velocisti, via da Alcamo e arrivo nella suggestiva Valle dei Templi di Agrigento. Nella terza tappa primi assaggi di salite con l’arrivo sull’Etna, a Piano Provenzana, a quota 1800 metri. Il 6 ottobre la quarta tappa, da Catania, l’ultima in Sicilia che nei piani originali avrebbe dovuto ospitare, invece, la quarta, la quinta e la sesta frazione. Arrivo a Messina dove la carovana poi si sposterà sulla terra ferma. Il giorno dopo la frazione, non facilissima, in Calabria da Mileto a Camigliatello Silano. Tra qualche giorno si saprà dove verranno inserite le due tappe ungheresi mancanti.Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Tour de France 2024, si studia partenza da Emilia-Romagna e Firenze

    Incontro nella sede della Regione Emilia-Romagna per discutere della partenza del Tour de France 2024 dalla stessa Emilia-Romagna e da Firenze. Presenti il direttore della corsa Christian Prudhomme, il governatore Stefano Bonaccini, il sindaco di Firenze Dario Nardella e il ct dell’Italia Davide Cassani
    CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

    Si delinea il contorno di una possibile partenza del Tour de France 2024 dall’Emilia-Romagna e da Firenze. A discutere di quella che sarebbe la prima partenza della Grand Boucle in Italia il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Emilia-Romagna e commissario tecnico delle nazionali italiane di ciclismo Davide Cassani e il direttore del Tour de France Christian Prudhomme. L’obiettivo – spiega una nota della Regione Emilia-Romagna, nella cui sede si è tenuto l’incontro –  “è quello di puntare sul Made in Italy grazie alle realtà territoriali coinvolte, quindi cultura, arte, paesaggio, moda, agroalimentare e tradizione culinaria, motori”. Si tratterebbe di “una vetrina internazionale importantissima, per una festa dello sport capace di mobilitare appassionati ovunque e un’occasione turistica e di valorizzazione delle eccellenze territoriali. Legata anche alla tradizione del ciclismo italiano, con personaggi che il Tour lo hanno vinto e che hanno fatto la storia come Fausto Coppi, Gino Bartali, Ottavio Bottecchia, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani e Vincenzo Nibali”. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, tre corridori rinunciano ad andare in Romania: “Lì troppi casi di Covid”

    Più che la prima corsa a tappe dopo la ripartenza del ciclismo e una festa di sport nel cuore della Transilvania, il Sibiu Tour sta diventando un caso di scuola. Dopo Alpecin, Androni e Rusvelo, anche la Sangemini Trevigiani-MG.K Vis VPM ha deciso di non presentarsi al via della gara rumena, una quattro giorni al via domani con un breve prologo a Sibiu e altre tre frazioni con ben due arrivi in salita fino a domenica 26. La Sangemini ha dovuto fronteggiare un vero e proprio ammutinamento da parte di tre corridori, spaventati dall’improvviso incremento di casi di Covid-19 in Romania, oltre 1000 nuovi positivi nelle ultime 24 ore. Tre, sui sei corridori selezionati (questi i nomi: Ciuccarelli, Radice, Salvietti, Di Sante, Di Felice, Leone) dai direttori sportivi Frizzo e Baldini hanno detto no: la squadra sarebbe dovuta partire in auto dalla Toscana e raggiungere Sibiu giusto in tempo per la presentazione dei team.”Una scelta comprensibile, ma che ci creerà difficoltà”«Tamponi e test sierologici già fatti» spiega il direttore sportivo Angelo Baldini, classe 1960, da una vita nel ciclismo, «ma al momento di partire i ragazzi hanno avuto paura. Non farò i nomi, non voglio metterli in difficoltà, ma è una situazione nuova e anche comprensibile. Credo, in coscienza, che non avrei mandato nemmeno mio figlio. La loro remora era: e se dobbiamo andare in ospedale per un incidente di gara? Con tutti i casi di Covid che ci sono lì, rischiamo di restarci. Detto questo, magari si rischia di più a Forte dei Marmi che a Sibiu, ma non lo sappiamo e non potevamo andare contro il volere dei ragazzi. Ora forse dovremo pagare un penale. La pagheremo, pazienza». La comunicazione agli organizzatori è avvenuta ieri sera: «Ovviamente non erano contenti e non so se ci inviteranno ancora in futuro. E non erano contenti neppure i nostri sponsor. Ma contro dei ragazzi giovani che rischiano anche la vita non potevo mettermi».Un ambiente spettrale1500 km in auto, «ma non era questo a spaventarli, a vent’anni i ragazzi dormirebbero anche nell’acqua del mare», e la corsa, poi, in un ambiente spettrale: non è consentita la presenza di pubblico alle partenze e agli arrivi ed è obbligatorio rispettare il distanziamento sociale di almeno due metri. A quest’obbligo non sono tenuti ovviamente i corridori, 150 al via, provenienti da ogni parte d’Europa. Tra i protagonisti il quasi 49enne Davide Rebellin, vincitore della corsa nel 2013. Il Sibiu Tour ha una storia piuttosto giovane: è nato nel 2011 ed è stato palcoscenico per il lancio di grandi talenti come Egan Bernal (vincitore nel 2017), Ivan Sosa (2018) e il costaricano Kevin Rivera (2019). «Prepariamoci» prosegue Baldini, «perché di casi simili se ne vedranno diversi nelle prossime settimane». Anche nelle grandi corse? «Sì. Nessuno sa ancora come verrà trattata l’eventuale positività di un corridore. Pensiamo al Giro? Che succede? L’Uci è stata vaga». L’Uci si rimette alle leggi vigenti nel paese in cui la corsa si svolge. Vuol dire tutto e forse nulla. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, via del Tour de France dall' Italia: vertice a Bologna

    ROMA – Il via del Tour de France in Italia. E’ un ipotesi che sta girando da qualche tempo ma che prende sempre più piede. Di quella che sarebbe la prima partenza della Grande Boucle dall’Italia si è parlato a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, in un incontro fra il presidente Stefano Bonaccini, il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, il presidente di Apt (Azienda promozione turismo) Emilia-Romagna e commissario tecnico delle nazionali italiane di ciclismo, Davide Cassani, e il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme.Al centro del colloquio, dunque, la partenza in Emilia-Romagna e il passaggio a Firenze di una delle prossime edizioni del Tour. Una iniziativa legata alla grande tradizione del ciclismo italiano, con personaggi che il Tour lo hanno vinto e che hanno fatto la storia di questo sport come Fausto Coppi, Gino Bartali, Ottavio Bottecchia, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani e Vincenzo Nibali.  LEGGI TUTTO

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    “Warm Up Ciclismo 2020”, in Emilia-Romagna la prima manifestazione post lockdown

    In Emilia-Romagna è scattato “Warm Up Ciclismo 2020”, primo evento post lockdown. La manifestazione segue il nuovo protocollo della Federciclismo (lo stesso di tutte le gare professionistiche in calendario dal 1° agosto in Italia). L’evento, senza pubblico, ha fatto segnare il tutto esaurito con atleti di ben 132 società sportive iscritte. Presenti anche due rappresentative della nazionale: l’Under 23 e il team mountain bike, convocate da Amadori e Celestino
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