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    Ciclismo, pedalare e fare del bene: nasce 2+Milioni di km

    Pedalare e fare del bene. È con questo obiettivo che nasce l’iniziativa ‘2+Milioni di km’, ideata e organizzata da Bikevo con la partnership della Federazione Ciclistica Italiana. La corsa nasce proprio a scopo benefico, a favore di Dynamo Camp per le sue attività di terapia ricreativa offerte ai bimbi con patologie gravi e croniche, e dell’attività ciclistica giovanile. La presentazione è avvenuta alla presenza, tra gli altri, del presidente del Coni Giovanni Malagò, della Fci Renato Di Rocco e del coordinatore delle Nazionali di ciclismo Davide Cassani.Il claim dell’iniziativa recita ‘L’Italia in sella a supporto dei giovanì: “Quando si parla di giovani – ha spiegato il presidente della Fci Di Rocco – c’è sempre l’apprezzamento della Federazione. È importante dare speranza e fiducia verso il futuro. Sono contento perché è la prima gara che da presidente approvo dopo il lockdown. Abbiamo 3.000 società che sapranno fare la loro parte, ridiamo entusiasmo e luce anche al ct Cassani”.L’iniziativa si svolge dal 26 settembre al 4 ottobre, a cavallo tra i Mondiali di ciclismo e il Giro d’Italia, dove “l’uomo da battere sarà Vincenzo Nibali”, si dice sicuro Cassani, secondo il quale “quella che presentiamo oggi è veramente una gran bella iniziativa, il ciclismo è lo sport ideale per lanciare una richiesta di aiuto. È molto bello pedalare per il proprio benessere ma allo stesso tempo pensando che tutte quelle pedalate possono portare beneficio per gli altri. Andiamo ad aiutare il mondo giovanile del ciclismo e Dynamo Camp”.Tutti possono partecipare all’evento e confermare la propria iscrizione donando la cifra simbolica di 2 euro. Ad iscrizione effettuata, si riceverà il pettorale da utilizzare durante la propria uscita. Non è importante il mezzo, tantomeno il livello di preparazione. L’importante è contribuire tutti insieme per raggiungere l’obiettivo di ‘2+ Milioni di Km’. I partecipanti dovranno registrare i km percorsi in una delle modalità previste e trasformarli in una donazione. Il ricavato sarà interamente devoluto a sostegno delle attività di Dynamo Camp e della Fci.”Il lockdown – ha dichiarato Vincenzo Manes, fondatore di Dynamo Camp – per noi è stato un vero e proprio shock, ma abbiamo reagito in maniera straordinaria con i Camp digitalizzati e poi abbiamo preso una strada di grande coraggio decidendo di riaprire il Camp come sempre all’inizio di giugno, dove questa volta abbiamo ospitato realtà che non ci erano mai state: ragazze madri, case famiglia, quelli che sono veramente gli ultimi”. Plauso anche da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale ha assicurato anche la presenza di alcuni atleti dell’Italia Team: “Una bellissima idea – ha spiegato il capo dello sport italiano – che unisce la passione per le due ruote a un contributo nobile. Finalmente oggi parliamo di una bellissima iniziativa di sport. Il Coni sarà sempre al vostro fianco”. LEGGI TUTTO

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    Doping, atleti Gb usati come cavie per sostanza sperimentale a Giochi 2012

    Gli atleti olimpici britannici sarebbero stati usati come cavie per testare una sostanza sperimentale in un progetto segreto costato centinaia di migliaia di sterline di denaro pubblico nel tentativo di migliorare le loro prestazioni durante i Giochi olimpici di Londra 2012. Lo rivela l’edizione odierna del Daily Mail.Il comitato olimpico britannico avrebbe costretto gli atleti a firmare liberatorie a propria discolpa se qualcosa fosse andato storto e preso accordi in modo da impedire agli atleti di parlarne. Ma alcuni documenti pubblicati dal Mail on Sunday mostrano come 91 sportivi britannici di livello mondiale in otto sport olimpici siano stati sottoposti al trattamento, che consisteva nell’assunzione di una bevanda energizzante, il DeltaG.  La sostanza, una versione sintetica di un acido corporeo naturale, i chetoni, è stata originariamente sviluppata da scienziati dell’Università di Oxford con 10 milioni di dollari di finanziamenti da parte del Dipartimento della Difesa americano in modo che le forze speciali statunitensi potessero operare più a lungo dietro le linee nemiche pur a corto di viveri. I chetoni sono composti organici prodotti dal fegato in mancanza di carboidrati per bruciare grassi, sfruttati anche in alcune diete dimagranti.UK Sport, l’agenzia governativa responsabile del finanziamento dello sport olimpico e paralimpico in Gran Bretagna, ha prodotto un “foglio informativo per i partecipanti” per accompagnare la domanda di progetto che recita così: “UK Sport non garantisce, ma promette e assicura che l’uso della bevanda chetonica è assolutamente conforme al codice antidoping mondiale e quindi esclude se stessa da ogni responsabilità. La WADA potrebbe raccogliere campioni di sangue o testare retrospettivamente vecchi campioni. Ciò può verificarsi se questa storia diventasse di dominio pubblico. Tuttavia la chetosi è uno stato fisiologico temporaneo e sarebbe difficile da dimostrare o testare con qualsiasi campione post-evento.”Lo scorso anno, durante il Tour de France, era emerso che la Jumbo-Visma, la formazione olandese del numero uno delle classifiche Uci Primoz Roglic, stesse usando una bevanda miracolosa a base di chetoni. Le prestazioni, secondo alcuni studi, migliorerebbero del 15%. L’uso dei chetoni non è comunque illegale, anche se all’interno del mondo del ciclismo c’è grande discussione sulla loro liceità. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, la storica foto di Coppi, Bartali e la borraccia: ma non erano soli

    Coppi, Bartali, la borraccia e il Galibier. Era il 6 luglio 1952, il Tour, la tappa Bourg d’Oisans-Sestriere. L’immagine apparve per la prima volta sul numero 28 della rivista “Calcio e Ciclismo illustrato”. Coppi passa la borraccia a Bartali o viceversa, non s’è mai capito e forse non importa. Ma, ed è la prima volta che questa storia emerge, Coppi e Bartali non erano soli. La foto era semplicemente stata tagliata sui due grandi italiani. Alla sinistra di Coppi, infatti, ecco emergere il belga Stan Ockers, proteso alla ricerca di acqua. Alle loro spalle, le ombre di altri corridori, Ruiz, Gelabert e Geminiani. E all’attacco, con un minuto di vantaggio, il francese Le Guilly. La foto tagliata sul Ciclismo IllustratoCondividi   LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Froome lascia il Team Ineos a fine stagione

    Dopo 10 anni di vittorie, tra Tour, Giro e Vuelta, si separano le strade di Chris Froome e del Team Ineos. L’annuncio sul profilo Twitter della squadra britannica. L’ultimo obiettivo prima della nuova avventura è il Tour de France. Dal 2021 Froome correrà per la squadra israeliana Israel Start Up Nation

    Nel ciclismo si separano le strade di Chris Froome e il Team Ineos. Un divorzio che era nell’aria ma adesso è ufficiale: il suo contratto, che scade a dicembre, non sarà rinnovato. Sarà dunque l’ultima stagione di Froome con la maglia del team britannico guidato da Sir Dave Brailsford.  Si chiude uno dei “matrimoni sportivi” più lunghi e vincenti della storia del ciclismo, durato 10 anni. 

    10 anni di vittorie

    Ciclismo, la stagione più “particolare” di sempre

    Il suo contratto, che scade a dicembre, non sarà rinnovato. Sarà dunque l’ultima stagione di Froome con la maglia del team britannico guidato da Sir Dave Brailsford. Si chiude uno dei “matrimoni sportivi” più lunghi e vincenti della storia del ciclismo, durato 10 anni. Un decennio fenomenale: con il Team Ineos (che fino all’aprile 2019 si chiamava Team Sky) il fuoriclasse ha vinto 7 Grandi Giri: 4 volte il Tour de France, un Giro d’Italia, due Vuelta. Un totale di 46 vittorie. “Stiamo facendo questo annuncio prima di quanto sarebbe normalmente il caso, per porre fine alle recenti speculazioni e consentire al Team concentrarsi sulla stagione a venire”, ha dichiarato lo stesso Brailsford, presidente della Ineos. “Chris è stato con noi fin dall’inizio. E’ un grande campione e abbiamo condiviso molti momenti memorabili nel corso degli anni, ma credo che questa sia la decisione giusta per noi e per lui. Noi non siamo in grado di garantirgli una leadership di una squadra unica”. Il riferimento è chiaro, per il futuro il team Ineos ha scelto di puntare per il futuro su Geraint Thomas e sul giovane colombiano Egan Bernal trionfatore del Tour del 2019.
     
    “E’ stato un decennio fenomenale con il Team. Abbiamo raggiunto così tanto insieme e farò sempre tesoro dei ricordi”, ha commentato così il suo addio Crish Fromme. Il 35enne campione keniota naturalizzato britannico a stretto giro di posta è stato ufficializzato come nuovo acquisto dal team israeliano Israel Start Up Nation Diamant, ma non intende certo rinunciare al desiderio che si è prefissato per questo 2020: “Attendo nuove entusiasmanti sfide mentre mi muovo nella prossima fase della mia carriera, ma nel frattempo il mio obiettivo e’ vincere un quinto Tour de France con il Team Ineos “. Il Tour de France si correrà dal 29 agosto al 20 settembre. Sarà dunque l’ultima apparizione di Chris Froome con la maglia Ineos.

    Nuova avventura in Israele
    Chris Froome, dal gennaio 2021, correrà per la ‘Israel Start-Up Nation’, la squadra di ciclismo creata dall’imprenditore israelo-canadese Sylvan Adams che ha portato il Giro di Italia in Israele. Lo ha annunciato lo stesso team che ha raggiunto un accordo con il campione britannico – plurivincitore del Tour de France – e sarà firmato l’1 agosto, grazie al quale Froome correrà con i colori della ‘Israel Start-Up Nation’ fino alla fine della sua carriera. “E’ un momento storico per la squadra, per Israele  per lo sport israeliano, per i nostri fan in tutto il mondo e, naturalmente, – ha detto Adams – anche per me. Un momento di grande orgoglio”. “Sono veramente emozionato di raggiungere la famiglia della ‘Israel Start-Up Nation’. Non vedo l’ora – ha sottolineato Froome – di sfidare e di essere sfidato dal loro talento e di continuare a battermi per il successo di cui ho goduto finora. L’impatto della squadra sullo sport è in rapida espansione e sono elettrizzato di correre insieme. Sento che possiamo realizzare grandi cose insieme”

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    Ciclismo, Froome lascia la Ineos

    Un comunicato ufficiale del team Ineos ha messo fine alla storia d’amore e di vittorie tra Chris Froome e l’ex Sky: «A fine stagione il contratto non verrà rinnovato». Secco, essenziale, atteso eppure brutale nella sua lapidarietà. La notizia è che, comunque, il contratto di Froome non si arresterà al 1° agosto, ipotesi già emersa in precedenza, che aveva dato il la a una serie di ipotesi sulla nuova destinazione del quattro volte vincitore del Tour de France.S’è fatta avanti la Israel Start-up Nation, ed è comunque col team di Sylvan Adams che Froome sta conducendo la trattativa più avanzata. A 35 anni, con un Tour davanti da vincere per entrare nel “club dei 5”, il Kenyano bianco si trova di fronte a un muro e sarà molto difficile, a questo punto, che abbia un team tutto a sua disposizione per l’assalto alla Grande Boucle. Tanto più che la Ineos trabocca di capitani: Egan Bernal e Geraint Thomas scalpitano. Che sia in dubbio persino la presenza di Froome al prossimo Tour? Saranno settimane complicate per Sir Dave Brailsford. Che oggi dice solo: «Crediamo sia la decisione giusta. Chris ha diritto ad avere garantita la leadership in un team, cosa che noi non possiamo garantirgli». In maglia Sky Froome ha vinto tutto quel che ha vinto nella sua spettacolare carriera: 4 Tour, un Giro, una Vuelta, 46 vittorie dal 2011 fino al Giro 2018, l’ultima, la più bella e incredibile.Meno fortunata la sua carriera dopo il cambio di denominazione e colori. In maglia Ineos ebbe il terribile incidente nella ricognizione della crono del Delfinato, nel giugno 2019. Fratture multiple agli arti, lesioni al fegato, problemi a non finire per rimettersi in bici. Era tornato, a febbraio, ma le prime pedalate avevano acceso il campanello d’allarme: sarà ancora lo stesso Froome? Con la sua decisione Brailsford si è dato una risposta. Diversa da quella di Froome: «Sono focalizzato sulla conquista del mio quinto Tour con Ineos. La mia carriera proseguirà altrove e sono molto eccitato nel pensare alle nuove sfide che mi attendono». LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, gli Europei si disputeranno a Plouay a fine agosto

    PLOUAY – Sarà la cittadina francese di Plouay ad ospitare, dal 24 al 28 agosto 2020, gli Europei di ciclismo su strada 2020. La decisione è stata presa dall’Uec, l’Union Européenne de Cyclisme. Situata nel cuore della Bretagna, nel distretto del Morbihan, Plouay da sempre è profondamente legata al ciclismo: ha ospitato 80 edizioni della […] LEGGI TUTTO