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    Ciclismo, Giro di Lombardia: terribile caduta in discesa per Evenepoel

    Paura al Giro di Lombardia per una terribile caduta che ha visto protagonista Remco Evenepoel, uno dei corridori più attesi. Il 20enne corridore belga della Deceuninck-Quick Step è caduto in un burrone nella discesa che dalla Colma di Sormano porta al Lago di Como. Evenepoel ha toccato il parapetto della carreggiata e si è ribaltato, mentre la sua bicicletta rimaneva parcheggiata a bordo strada. Momenti di grande apprensione, i soccorsi sono stati immediati. Evenepoel, che è rimasto cosciente, è stato soccorso dai sanitari, stabilizzato e messo su una barella prima di essere portato via in ambulanza.Ciclismo, la terribile caduta di Evenepoel al Lombardia  LEGGI TUTTO

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    Ciclismo e doping, squalificata a 80 anni: un anno alla statunitense Gicquel

    Nuovo colpo, tra mille virgolette, per l’agenzia anti-doping statunitense (USADA), che ha squalificato per dodici mesi la ciclista Barbara Gicquel dopo un test positivo per il metiltestosterone, uno steroide anabolizzante. Piccolo particolare: la pistard americana ha 80 anni. La storia è del 2019. Gicquel aveva stabilito il nuovo record mondiale dei 500 metri in pista per la fascia d’età 75-79 anni, fermando i cronometri su un notevole 44″062. Dopo un controllo antidoping positivo, Gicquel ha ammesso di utilizzare un farmaco contenente metiltestosterone dal marzo 2005. Aveva in effetti presentato domanda per un’esenzione per uso terapeutico retroattivo (TUE) ma l’USADA non aveva accettato la sua domanda “perché la documentazione non ha affermato con certezza quale fosse la condizione medica che richiedeva l’uso di metiltestosterone”. Risultati cancellati e carriera verosimilmente terminata. All’incirca la stessa sorte capitata a Carl Grove, arzillo 90enne dell’Indiana beccato dall’USADA nel 2019 e squalificato per uso di epitrenbolone, una sostanza utilizzata nel culturismo per favorire l’aumento muscolare. Grove provò a difendersi con la trita giustificazione di una contaminazione alimentare, ma anche allora l’USADA fu inflessibile.   LEGGI TUTTO

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    Delfinato, Formolo vince la 3^ tappa. Roglic leader

    Impresa per il campione italiano che vince la terza tappa (Corenc-Saint Martin de Belleville, in Savoia) dopo 70 chilometri di fuga

    Con una fuga solitaria Davide Formolo ha vinto la terza tappa del Giro del Delfinato da Corenc a Saint-Martin-de-Belleville, di 157 chilometri. Alle spalle del campione italiano in linea 2019 lo sloveno Primoc Roglic – leader della corsa – che in volata in salita ha battuto il francese Thibaut Pinot e il tedesco Emanuel Buchmann. Formolo è scattato in fuga al 40° chilometro. L’italiano, solo in testa negli ultimi 66 chilometri, ha affrontato la salita finale (14,8 km al 6%) con un vantaggio di quasi quattro minuti. Domani è in programma la quarta tappa da Ugine (Savoia) a Mege’ve (Alta Savoia). LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, tutti contro Evenepoel nel Lombardia di Ferragosto

    Nei suoi 115 anni di storia il Giro di Lombardia non s’era mai corso così presto (“record” di precocità precedente il 29 settembre, nell’edizione 2012) e mai in una stagione che non fosse quella delle sue proverbiali foglie morte. E invece il Lombardia, 231 km da Bergamo a Como, si svolgerà proprio a Ferragosto, piazzato nel cuore dell’estate dal coronavirus ma non rinnovato nei suoi contenuti tecnici, altissimi, che ne fanno probabilmente la Classica monumento più dura della stagione. Ghisallo, Muro di Sormano, Civiglio e San Fermo della Battaglia nei 64 km finali manderanno i corridori su e giù dal Lario, salite arcigne e picchiate severe, in piena tradizione.Una sfida tra generazioni, quasi vent’anni tra il più giovane e il più anziano al via, e il più giovane è anche il maggior favorito della corsa. Remco Evenepoel compirà 21 anni il prossimo 25 gennaio ma è già a un solo passo dalla doppia cifra stagionale di successi. Imbattuto nelle brevi corse a tappe alle quali ha partecipato (San Juan e Algarve prima del lockdown, e poi Burgos e Polonia) nel 2020, vittorie e distacchi da record, il belga ora si misura con la prima Classica monumento della carriera, con l’atteggiamento di sempre: «Io il nuovo Merckx? No, voglio essere il primo Evenepoel». La traccia che sta seguendo porta dritta alla storia.Ma gli avversari per il baby di Scheepdal, ex calciatore golosissimo di gelato alla stracciatella, non mancano. A partire da Vincenzo Nibali, vincitore nel 2015 e nel 2017, alla 13ma partecipazione «nella Classica che meglio mi si addice, anche se quest’anno, con sole cinque gare nelle gambe, le condizioni sono completamente diverse». Nella Trek-Segafredo, accanto al siciliano, il vincitore del 2019, l’olandese Bauke Mollema, e Giulio Ciccone.In una stagione nettamente bipartita tra Tour e Giro, con gli aspiranti alla Grande Boucle impegnati al Delfinato, il Lombardia raccoglie molti tra i futuri protagonisti della corsa rosa, a iniziare da Richard Carapaz e Jakob Fuglsang. Fa eccezione Fabio Aru, nel roster della Uae Emirates per il Tour, ma lo stesso al via di Bergamo. Prima della partenza verrà osservato un minuto di silenzio per le vittime lombarde del Covid. Divieto di pubblico alla partenza e all’arrivo e divieto di assembramenti di spettatori lungo il percorso. Dopo il Lombardia, il calendario vedrà i campionati nazionali (nel week-end 22-23 agosto) e poi il Tour (dal 29 agosto).Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Giro del Delfinato: la schiena di Declercq prima e dopo le ferite della grandine. FOTO

    Un vera tempesta sulla seconda tappa del Delfinato, in Francia, partita da Vienne e vinta da Roglic, nuovo leader della generale. Il violento nubifragio si è abbattuto sulla corsa quando i corridori stavano scalando il Col de Porte, provocando conseguenze anche fisiche sui ciclisti: il belga Tim Declercq ha condiviso sui social uno scatto delle sue spalle letteralmente martoriate dalla grandine

    Primo Roglic vince la seconda tappa al Giro del Delfinato ed è anche il nuovo leader della classifica generale con 12 secondi di vantaggio su Thibaut Pinot e 14 su Emanuel Buchmann (Domenico Pozzovivo è il primo degli italiani, 16° a quasi 2 minuti). Ma è stata una giornata da tregenda in Francia, con un violento temporale che si è abbattuto sulla tappa (lunga 135 chilometri) che portava da Vienne a Col de Porte. I corridori sono stati travolti da una tempesta di pioggia e grandine quando erano intenti a scalare l’ultimo tratto del percorso: alcuni di loro (vedi Tony Martin) si sono riparati sotto gli alberi, aiutati dai tifosi; altri, come Tim Declercq della Deceuninck-QuickStep sono stati colpiti in pieno dai “proiettili” piovuti dal cielo, subendone le conseguenze: impressionante lo scatto condiviso dal belga sul suo account Instagram, in cui mostra la sua schena letteralmente martoriate dalla grandine, provando a sdrammatizzare con una battuta: “Come se il Delfinato non fosse già abbastanza doloroso per le gambe…”. Poi la seconda foto, dopo il trattamento del suo staff sanitario, che tranquillizza i suoi fan: “La schiena sta guarendo bene”. LEGGI TUTTO

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    Delfinato, Roglic mette tutti in fila sul Col de Porte

    Il prossimo Tour de France ha un favorito e non indossa la maglia nero-bordeaux del Team Ineos. Primoz Roglic ha dominato nella tappa con l’arrivo in salita sul Col de Porte, nella seconda frazione del Criterium del Delfinato. Lo sloveno della Jumbo-Visma è partito con un grande assolo ai 600 metri e ha staccato tutti di ruota con una progressione impressionante. Al secondo posto, a 8″, Thibaut Pinot, stesso tempo per Buchmann e Guillaume Martin. A 10″ Quintana, Lopez, Martinez, Landa, Porte e un affaticatissimo Bernal, incapace di tenere le ruote di Roglic. Irrisoria anzi la facilità con cui il capitano della Jumbo ha risposto all’unico tentativo di Bernal. Ora Roglic conduce in classifica con 12″ su Pinot, 14″ su Buchmann, 16″ su Bernal. Migliore degli italiani è Domenico Pozzovivo, 16° a 1’42”.Lungo tutta la salita del Porte, arrivo hors categorie, il classico forcing della Ineos, col lavoro nell’ordine di Van Baarle, Castroviejo, Kwiatkowski, Thomas e Sivakov, ha sfilacciato il gruppo dei migliori ma non ha messo in difficoltà né Roglic, né il suo gregario Kuss. Più in difficoltà invece gli altri due pezzi da novanta della Jumbo, Krujiswjik e Dumoulin, giunti staccati all’arrivo. Ma ancor più fragorosa la debacle di Chris Froome, incapace di entrare nella fila Ineos nel momento decisivo e rotolato a 8’32”. Le speranze di Tour, non di vincerlo ma anche solo di esserci, del keniano bianco sono al lumicino.Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Mondiali ciclismo annullati in Svizzera: si lavora a piano B, c'è l'Italia?

    A causa del prolungamento delle restrizioni legate alla pandemia, i Mondiali su strada non si svolgeranno in Svizzera, ad Aigle e Martigny: stop agli eventi con oltre mille persone. Intanto l’UCI cerca un’alternativa: l’ipotesi Francia sembrerebbe quella più accreditata, c’è anche l’Italia
    CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

    I Mondiali di ciclismo su strada, in programma dal 20 al 27 settembre a Aigle Martigny, in Svizzera, sono stati cancellati a causa delle restrizioni provocate dalla pandemia del coronavirus. Lo hanno annunciato gli organizzatori, spiegando che in seguito alle decisioni prese in queste ore dalle autorità federali elvetiche “le grandi manifestazioni che prevedono la presenza, a vario titolo, di un migliaio di persone sono proibite fino al 30 settembre. Quindi organizzare i Mondiali diventa impossibile”.

    C’è la possibilità che si svolgano altrove?
    L’UCI, la federazione mondiale, sta cercando un’alternativa per svolgere i Mondiali, con una formula ridotta (le due gare in linea professioniste e professionisti) e, come riportato dalla Gazzetta dello Sport di oggi, l’Italia del presidente Di Rocco sarebbe pronta per ospitarli. Ma non solo. La notizia dell’annullamento, nell’aria da diverse settimane, è stata formalizzata dall’UCI con una lettera inviata alle federazioni nazionali. Nella missiva si sottolinea che viene annullato anche il congresso e che si lavora a un piano B, da definire entro 15 giorni, per salvaguardare gli atleti che si stavano preparando al Mondiale. L’idea che al momento prevale è quella di un programma ristretto, dunque, e la Francia appare la destinazione più probabile. LEGGI TUTTO