More stories

  • in

    Tour de France 2020, Alaphilippe vince la 2^ tappa: è la nuova maglia gialla. Classifica

    Il francese Alaphilippe vince la seconda tappa della “Grande Boucle” e si prende anche la maglia gialla nella frazione lunga 186 km con partenza e arrivo a Nizza e le prime asperità, con due GPM di 1^ categoria tra i quali il mitico Col de Turini. Secondo lo svizzero Hirschi, terzo Adam Yates. Lunedì la terza tappa, da Nizza a Sisteron (198 km)
    LE ALTIMETRIE DELLE 21 TAPPE 
    TOUR: NORME ANTI-COVID, STORIA E CURIOSITA’

    Il francese Julian Alaphilippe (Quick Step) vince in volata la seconda tappa del Tour e si prende anche la maglia gialla nella frazione lunga 186 km con partenza e arrivo a Nizza e le prime asperità, con due GPM di 1^ categoria tra i quali il mitico Col de Turini. Secondo Marc Hirschi, terzo Adam Yates. Lunedì la terza tappa, da Nizza a Sisteron (198 km).

    La cronaca della 2^ tappa
    Domenica soleggiata dopo il maltempo di ieri sulle Alpi Marittime francesi e sulla Costa Azzurra. Subito una fuga, trainata dal capitano della Bora Peter Sagan e da Matteo Trentin (CCC Team). Ma è il francese Benoit Cosnefroy (AG2R-La Mondiale) ad aggiudicarsi il primo GPM di giornata, il Col de la Colmian (1^ categoria, 16,3 km al 6,3%, e punte del 7,5%). Dopo una leggera discesa si sale ancora, fino ai 1607 metri, sui tornanti del Col de Turini (14,9 km al 7,4% con vette del 10,8%) che tagliano le gambe all’ormai ex maglia gialla Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), crollato a circa 88 km dal traguardo, a oltre 1’30” dal gruppo. Volatona in cima, conquistata dal francese Anthony Perez (Cofidis) che precede Cosnefroy e Michael Gogl (NTT), tutti in lotta per la Maglia a pois. Con loro, ai -50, ci sono anche Lukas Pöstlberger (Bora Hansgrohe), Kasper Asgreen (Deceuninck Quick Step) e Toms Skujins (Trek Segafredo) con un vantaggio di un minuto sul plotone e 4’30” su Kristoff. Fuggitivi ripresi ai -40 grazie al grande lavoro di “ricucitura” degli uomini della Jumbo-Visma. Quindi il passaggio al Col d’Eze (GPM di 2^ categoria) con Nicolas Roche (Sunweb) che taglia per primo il traguardo davanti a Gesink e Hirschi. Tornati nel centro abitato di Nizza, ai 13 km dall’arrivo lo strappo di Julian Alaphilippe (Quick Step) marcato stretto da Hirschi (Sunweb) e dall’arrembante Adam Yates (Mitchelton-Scott): il fuoriclasse francese scatta ai -300 metri e non lascia scampo allo svizzero e al britannico, conquistando anche la maglia gialla, con dedica speciale al papà, scomparso da poco: “Questa vittoria è per lui”. Lunedì la terza tappa, da Nizza a Sisteron (198 km).

    L’ordine d’arrivo della 2^ tappa del Tour de France
    Julian Alaphilippe (Quick Step)
    Marc Hirschi (Sunweb)
    Adam Yates (Mitchelton-Scott)

    La classifica generale dopo la 2^ tappa
    1 Julian ALAPHILIPPE 08h 41′ 35″: 15″
    2 Adam YATES   + 12″
    3 Marc HIRSCHI   + 8″ LEGGI TUTTO

  • in

    Ciclismo, Tour de France: il graffio di Alaphilippe, vince la tappa e conquista la gialla

    Forse non avrà la stessa forma dello scorso anno, forse non vestirà la maglia gialla 14 giorni. Forse… Intanto Julian Alaphilippe si conferma il francese più affidabile per sfatare un tabù di vittorie al Tour che dura ormai dal 1985, anno del quinto trionfo di Bernard Hinault. Nel secondo arrivo a Nizza, Alaf vince alla sua maniera. Uno scatto secco sul Col de Quatre Chemins, circa 13 km dall’arrivo, di fatto una versione più corta del Col d’Eze (quello che tradizionalmente decide la Parigi-Nizza). La sensazione è che voglia l’assolo, nei fatti non va così. Gli resta attaccato lo svizzero Hirschi, poi arriva anche Simon Yates. Con il senno del poi meglio così: fosse rimasto solo, nel km finale sarebbe rimbalzato contro un ventaccio contrario. “Non avevo ancora vinto in questa stagione, sono felice. La squadra ha dato tutto, per fortuna con Hirschi e Yates abbiamo collaborato. Una vittoria dedicata a mio padre che è scomparso”.  Giornata spettacolare nell’epilogo, ma complessivamente tranquilla nonostante gli organizzatori piazzino pietanze indigeste per muscoli ancora non totalmente rodati. Col de la Colmiane e Col De Turini sono salite toste. C’era da aspettarselo dando un’occhiata anche alla storia della Grande Boucle. Portiamo ad esempio la seconda tappa del Tour del 1977: Aspin, Tourmalet (!), Aubisque. Era l’ultimo Tour di Eddy Merckx, un po’ appannato ma pur sempre Merckx. In quella tappa arrivò terzo, vinse Thurau che tenne la gialla per un paio di settimane, ma al momento buono il Tour se lo prese Thevenet. I migliori però arrivarono, secondo più secondo meno, tutti insieme. Come adesso. Di fatto, l’unico a perdere terreno è Daniel Martinez: non un big, ma pur sempre un fresco vincitore del Delfinato. Lo penalizza una caduta in discesa.I francesi dunque tornano ad esaltarsi per Alaphilippe, anche perché Pinot sembra avvolto da una maledizione. “Ho dolori dappertutto, ma per fortuna non c’è nulla di rotto: riparto”, spiega l’uomo che tanto ama l’Italia. Chi invece non sopravvive alla cadute è Philippe Gilbert: non parte, frattura alla rotula sinistra. Nei suoi articoli per Le Soir, il principe delle Ardenne aveva manifestato una inquietudine quasi profetica.   La cronaca di giornata inizia con la fuga di gente ancora non fuori classifica (siamo all’inizio), ma che il Tour non può vincerlo. Otto in avanti: Sagan, Postlberger, Cosnefroy, Asgreen, Skujins, Perez, Gogl e Trentin, quest’ultimo il primo a mollare per una foratura. Cosnefroy passa primo sul Col de la Colmiane, Perez sul Col de Turini, dove si stacca Sagan. E’ qui che Alexander Kristoff torna nei ranghi: la maglia gialla resta come premio ulteriore ad di una carriera già ricca.  La discesa dal Turini, con la pioggia del giorno prima, sarebbe un incubo. Per fortuna ci pensa il sole ad asciugare la paura e, a parte una foratura di Pogacar (il capitano di Aru, lo ha chiaramente detto il sardo, arrivato peraltro con oltre 2′ di ritardo), non offre spunti particolari. Provano a fregarlo quelli della Jumbo (Roglic e Dumoulin, per l’olandese anche una caduta in salita): operazione fallita.I battistrada si arrendono ai piedi del Col d’Eze. Qui segnali dal gruppo: fa l’andatura Deceuninck (la squadra di Alaf). In testa passa primo Nicolas Roche, ma tutto è rimandato al Col de Quatre Chemins. Alaf, Hirschi, Adam Yates: una poltrona per tre. La freddezza di Hirschi (un ex iridato tra gli Under 23), uno che di idrata a 500 metri dall’arrivo, è un segnale da non sottovalutare. Ma Alaphilippe vola sulle sue motivazioni.ORDINE D’ARRIVO1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceunink-Quick Step) in 4h55’27″2. Marc Hirschi (Svi, Team Sunweb) s.t.3. Adam Yates (Gbr, Mitchelton-Scott) a 1″4. Greg Van Avermaet (Bel) a 2″5. Sergio Higuita (Col) s.t.6. Bauke Mollema (Ned) s.t.7. Alexey Lutsenko (Kaz) s.t.8. Tadej Pogacar (Slo) s.t.9. Maximilian Schachmann (Ger) s.t.10. Alberto Bettiol (Ita) s.t.14. Alejandro Valverde (Esp) s.t.16. Miguel Angel Lopez (Col) s.t.17. Egan Bernal (Col) s.t.18. Nairo Quintana (Col) s.t.20. Richard Carapaz (Ecu) s.t.22. Tom Dumoulin (Ned) s.t.29. Thibaut Pinot (Fra) s.t.31. Primoz Roglic (Slo) s.t.61. Fabio Aru (Ita) a 2’09CLASSIFICA GENERALE1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) in 8h41’35″2. Adam Yates (Gbr, Mitchelton-Scott) a 4″3. Marc Hirschi (Svi, Team Sunweb) a 7″4. Sergio Higuita (Col) a 17″5. Tadej Pogacar (Slo) s.t.6. Esteban Chaves (Col) s.t.7. Davide Formolo (Ita) s.t.8. Egan Bernal (Col) s.t.9. Richard Carapaz (Ecu) s.t.10. Tom Dumoulin (Ned) s.t. LEGGI TUTTO

  • in

    Il Col de Turini, un mito a tornanti

    Nizza – Il Tour contraddice la sua storia, fatta di partenze lente e dense di tappe facili, e alla seconda tappa propone già tre colli duri. I primi due di prima categoria, la Colmiane e il Turini, infine il Col d’Eze, un seconda categoria arcigno. Chi avrà recuperato dalle botte della prima frazione dovrà quindi misurarsi con oltre 40 km di salita. Chi non avrà recuperato del tutto, soffrirà terribilmente. In special modo fra i tornanti della salita più simbolica, mitica, storica delle tre, il Col de Turini.Il Moloch delle Alpi MarittimeIl Col de Turini, dal versante di La Bollène-Vesubie, una delle quattro possibili vie di salita alla vetta, è lungo 15 km e sale con una pendenza media del 7.4%. Il Col de la Loze, riconosciuta quasi unanimemente come la salita più dura di questo Tour de France (sarà l’arrivo della tappa 17) sale al 7.8%, pochissimo di più. Il Turini si inerpica fino a quota 1607 metri. Dalla cima si vede il mare, ma è possibile spingere lo sguardo verso buona parte dell’arco alpino meridionale, soprattutto verso le Alpi Marittime che dividono il Mercantour dalle valli cuneesi.Ciclismo LEGGI TUTTO

  • in

    Tour de France 2020: a Kristoff la tappa di oggi e la maglia gialla. Classifica

    Alexander Kristoff ha conquistato la prima tappa del Tour 2020, in programma a Nizza, precedendo Pedersen e indossando così la maglia gialla. Sesto Viviani davanti a Nizzolo. Domenica la seconda frazione, sempre a Nizza, con le prime asperità e il mitico Col de Turini
    TOUR, L’ALTIMETRIA DELLE 21 TAPPE

    Alexander Kristoff ha conquistato in volata la prima tappa del Tour de France 2020, 156 km da Nizza a Nizza, luogo da cui è avvenuto il ‘Grand Depart’ di una corsa che si corre eccezionalmente a fine estate per l’emergenza sanitaria Covid. Il ciclista norvegese della UAE Emirates è anche la prima maglia gialla di questa ‘Grande Boucle’. Kristoff, al quarto successo in carriera al Tour, ha preceduto il campione del mondo Pedersen. Niente da fare per Nizzolo, arrivato allo sprint senza compagni di squadra e settimo al traguardo, preceduto da Elia Viviani (6°). Caduta di gruppo nel finale, che ha visto coinvolto anche Pinot. Tante le cadute a causa della forte pioggia che si è abbattuta sulla corsa, tra cui quella di Lopez, finito dopo una discesa contro un cartello stradale, fortunatamente senza conseguenze. Domenica è in programma la seconda frazione, 186 km con partenza e arrivo a Nizza e le prime asperità, con due GPM di 1^ categoria tra i quali il mitico Col de Turini. 

    L’ordine d’arrivo della 1^ tappa del Tour de France
    1) Alexander Kristoff2) Mats Pedersen3) Cees Bol

    La classifica generale dopo la 1^ tappa
    1) Alexander Kristoff in 03h 46′ 23”2) Mats Pedersen +4”3) Cees Bol +6” LEGGI TUTTO

  • in

    Tour al via tra pioggia e cadute: Kristoff vince lo sprint e conquista la maglia gialla

    Alexander Kristoff vince il primo sprint e conquista la maglia gialla, mentre Thibaut Pinot già deve leccarsi le ferite. Il Tour de France è finalmente partito. Già è qualcosa, visti i ritmi di tutto ormai dettati dal Covid, vista la situazione in peggioramento in Francia e ascoltate alcune frasi della vigilia che si spera non siano profetiche: “Proveremo ad arrivare a Parigi, ma nessuno sa cosa succederà..” (cit. David Brailsford, il team manager della Ineos-Grenadiers, la squadra del campione uscente Bernal). Detto questo, il Tour fa il Tour, perfido e spettacolare sin dal primo giorno.  E c’è anche parecchio pubblico ai bordi delle strade, a testimonianza che il ciclismo a porte chiuse è roba relativa. Il clima è quello plumbeo della Parigi-Nizza, una delle poche corse che si è salvata a marzo. Pioggia e cadute a catinelle: alcune terribili, come quella di Miguel Angel Lopez, che va a schiantarsi contro un palo e non si fa male solo per caso. Altre che sanno di beffa: Pinot cade quando potrebbe stare abbastanza tranquillo nelle posizioni di rincalzo. Accade a 2700 metri dall’arrivo, a tempo neutralizzato: fosse accaduto 300 metri prima, uno dei favoriti per la vittoria finale sarebbe già fuori. Tanta roba in un momento in cui la sicurezza è un tema caldissimo dopo l’incidente di Evenepoel al Lombardia. Non è bastata neanche la decisione del gruppo di calmierare il ritmo per evitare il peggio e tornare a far sul serio solo per la volata. Pinot a terra in prossimità del traguardoCondividi   LEGGI TUTTO

  • in

    Tour de France: le altimetrie delle 21 tappe. FOTO

    Al via oggi da Nizza il Tour de France 2020, eccezionalmente corso a fine estate a causa dell’emergenza Coronavirus. Saranno 3482 km di passione, con ben cinque catene montuose previste e una sola cronometro, che assegnerà la Maglia Gialla prima dell’arrivo sui Campi Elisi previsto per il 20 settembre. Ecco nel dettaglio le altimetrie delle 21 tappe della ‘Grande Boucle’ LEGGI TUTTO

  • in

    Europei Ciclismo, Gasparrini oro nella prova juniores. Bronzo per la staffetta mista

    La diciottenne torinese conquista il terzo titolo per l’Italia nella manifestazione dopo quelli di Balsamo e Nizzolo. Sul gradino più basso del podio, invece, la staffetta mista, che porta a 7 il bottino di medaglie azzurre

    E’ ancora grande Italia sul trono europeo. L’ultima giornata della rassegna continentale, disputato sulle strada di Plouay, si apre con la bellissima medaglia della diciottenne torinese Eleonora Camilla Gasparrini, che ha conquistato il titolo europeo nella prova in linea dedicata alle donne juniores bruciando allo sprint le belghe Vanhove, argento, e De Clarcq, bronzo. Ancora una volta fondamentale il grande lavoro di squadra, finalizzato poi da Eleonora sul gruppo di circa una ventina di unità, che regala il terzo titolo europeo all’Italia, dopo Balsamo tra le U23 e Nizzolo tra gli elite.

    Gasparrini: “Come un riscatto”
    “Avevamo bisogno di una medaglia così – ha detto la neo campionessa europea -. Questa è una stagione difficile e un risultato così ripaga tutte noi dei sacrifici fatti. Per me è come un riscatto. Lo scorso anno sono caduta agli europei e ai mondiali pista e mi sono giocata così la possibilita’ ai mondiali strada: questa medaglia mi ricompensa di tutto”. 

    Staffetta mista, per l’Italia arriva un bronzo
    Oltre all’oro di Gasparrini, l’ultima giornata dell’Europeo ha regalato ai colori azzurri anche la settima medaglia della manifestazione, grazie al terzo posto nella staffetta mista. Il team azzurro, già bronzo nel 2019, quando la specialita’ era al debutto, si conferma sul terzo gradino del podio dopo un duello, sul filo del secondo, contro la Francia, fuori dal podio e grande sconfitta. Nella gara odierna ci hanno dovuto pensare le ragazze, Vittoria Guazzini, Vittoria Bussi ed Elena Cecchini, a recuperare terreno, spodestando dal podio la Francia. L’oro è andato alla Germania (Brennauer, Kroeger, Klein, Heidemann, Wolf ed Hessmann), in 1h14’14”; seconda la Svizzera (Stirnemann, Reusser, Chabbey, Imhof, Bissegger e  Froidevaux), a 24″; l’Italia (Bussi, Cecchini, Guazzini, Bertazzo, Affini, Plebani) e’ a 2’33”. Per le Nazionali di ciclismo, dunque, il sostanzioso bottino finale parla di tre medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo. La squadra azzurra è al secondo posto nel medagliere, alle spalle dell’Olanda.  LEGGI TUTTO