SANREMO – Un fiammingo torna a vincere la Milano-Sanremo dopo 39 anni. Nella volata a due di via Roma è Wout Van Aert a battere Julian Alaphilippe. Una vittoria conquistata nella discesa del Poggio, dove il belga è riuscito a raggiungere lo scatenato francese, autore dello scatto decisivo ma fermato a pochi centimetri dalla doppietta personale. Van Aert imita proprio l’Alaphilippe del 2019, primo alla Strade Bianche e primo a Sanremo. Era stato Fons De Wolf, nel 1981, l’ultimo vincitore nato in Belgio della Classicissima. Terzo posto, a 2″, per l’australiano Michael Matthews, arrivato con una gamba insanguinata dopo una caduta, comunque il migliore di un gruppetto piuttosto folto con, dentro, anche Sagan (4°), Nizzolo è quinto e migliore degli italiani. Sempre nel vivo della corsa anche Vincenzo Nibali, iniziatore dello scatto che ha poi portato davanti la coppia Van Aert-Alaphilippe. Così all’arrivo Van Aert: “Corsa durissima, ma meno calda delle Strade Bianche. Grazie ai compagni che mi hanno tenuto davanti. Brinderemo con un buon vino piemontese”. Toni più dimessi per Alaphilippe: “Sono molto deluso, ma ho dato tutto. Sto migliorando, ci riproverò al Lombardia”. Il vincitore 25 anni, da quattro nel professionismo dopo una carriera da fenomeno del ciclocross, Van Aert è alla vittoria numero 13 della carriera, la più preziosa di una collezione iniziata nel 2016 con una crono al Giro del Belgio. Prima dell’estate 2020, il suo punto più alto l’aveva raggiunto al Tour dello scorso anno, quando vinse una volata ad Albi. Pochi giorni più tardi, a Pau, durante la cronometro agganciò con la coscia una transenna posizionata male in una curva. L’impatto gli squarciò un muscolo. Dopo l’operazione la lunga riabilitazione e i dubbi sul ritorno ad alto livello, fugati subito dagli ultimi, formidabili risultati. “Sul Poggio sono arrivato al limite – ha detto il vincitore – Alaphilippe è partito molto presto e ha fatto un grande numero. Per fortuna in discesa sono riuscito a recuperare prendendo anche tanti rischi. Poi nel finale Julien ha saltato qualche cambio ma io ho preferito tirare dritto perché a quel punto non potevo fare altro. La volata? Quando Alaphilippe è partito, ho messo sui pedali tutta la potenza che avevo. La gara è stata veramente difficile, per fortuna c’era meno caldo rispetto alla Strade Bianche: è stato importante bere molto e gestire alla perfezione le energie. I miei compagni di squadra hanno fatto un grandissimo lavoro, mi hanno sempre permesso di essere al punto giusto nel momento giusto. Non ci posso credere a quel che ho fatto, adesso posso anche ritirarmi…”La corsaDopo 2 km si avvantaggiano Bais, Boaro, Mazzucco, Tonelli, Damiano Cima, Carretero e Frapporti, margine massimo di 7 minuti. Primo colpo di scena a 88 km dall’arrivo con la caduta di Matteo Trentin, finito nell’erba in un tratto in leggera salita e portato via dolorante in ambulanza. Nibali mette i suoi davanti sull’ultimo tratto del Colle di Nava per iniziare davanti la discesa. La fuga, dopo aver perso Mazzucco e Carretero, viene ripresa ai -35, dopo 268 km di fuga. Nell’istante del ricongiungimento Alaphilippe ha un problema meccanico e deve fermarsi, ma poco dopo, ai -31, riprende la coda del gruppo, giusto in tempo per la Cipressa. I primi a muoversi sono il belga Vliegen e il compagno di squadra di Nibali Jacopo Mosca. Poi tocca a Ciccone, per un paio di km, al servizio della squadra. Già sulla Cipressa si stacca il velocista australiano Caleb Ewan, uno dei più accreditati della vigilia. Poco dopo anche Gaviria si lascia sfilare e addio. Nella discesa della Cipressa si isola davanti il trentino Daniel Oss, per Sagan, ms non arriva però al Poggio, che il gruppo inizia praticamente compatto. Forcing ancora della Trek con De Kort e poi Brambilla. Ai 6,5 lo scatto di Nibali e la risposta secca e decisiva di Alaphilippe con Van Aert. I due si ricompattano in discesa e dopo un paio di km di studio si sfidano nella volata di via Roma, dove le braccia alzate sono quelle dell’uomo della Jumbo-Visma. LEGGI TUTTO