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    Giro dell'Emilia 2020, vince il russo Vlasov davanti ad Almeida. 3° Ulissi, 7° Nibali

    Il 24enne dell’Astana ha preceduto sul Colle San Luca (Bologna) il portoghese Almeida e Diego Ulissi. Sesta posizione per il vincitore del Lombardia Fuglsang davanti a Vincenzo Nibali

    Il 24enne Alexsandr Vlasov dell’Astana Pro Team ha vinto l’edizione numero 103 del Giro dell’Emilia con arrivo a Bologna sul Colle di San Luca. Alle sue spalle il portoghese Almeida, ripreso e staccato a 600 metri dall’arrivo, giunto al traguardo con 9 secondi di distacco dal campione nazionale russo. Diego Ulissi, terzo a 18″, ha completato il podio di giornata. Quarta posizione per Dunbar (+21″), quinto Bagioli (+24″). Ha chiuso la gara al sesto posto il danese Jacob Fuglsang (+29″), fresco vincitore del Giro di Lombardia lo scorso sabato. Settimo Vincenzo Nibali, con un ritardo di 45 secondi, che ha preceduto il compagno di squadra Ciccone, Visconti e Brambilla. Per Vlasov, terzo al Lombardia, è il secondo successo stagionale dopo la classica sul Mont Ventoux dello scorso 6 agosto. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France, Froome e Thomas non convocati da Ineos: è la fine di un'epoca

    Per la prima volta il Team Ineos, sarà al Tour de France con un solo britannico, non quello più famoso, Geraint Thomas, ma Luke Rowe. Una decisione presa anche per non mettere Froome a fare il gregario, mestiere tra l’altro a cui si adatta con la solita dedizione
    FROOME E THOMAS, NIENTE TOUR

    È finita un’epoca. È finito il periodo di dominio britannico nel ciclismo. Una decina di anni con la pista a fare da sfondo ai successi nelle grandi corse a tappe. Una rivoluzione fatta con l’attenzione ai dettagli, ai cosiddetti “marginal gains”, i piccoli vantaggi da sommare per averne poi uno più grande. Costruire corridori e successi, da Wiggins a Geraint Thomas, inseguitori che hanno poi inseguito la maglia gialla. Tutto secondo una pianificazione precisa, maniacale, manageriale, tutto secondo il pensiero di Sir Dave Brailsford.

    Per la prima volta il Team Ineos, ex Team Sky, sarà al Tour de France con un solo britannico, un gallese, non quello più famoso, Geraint Thomas detto “G”, vincitore del Tour 2918, ma Luke Rowe, passista, aiutante, “domestique”…I leader sono centro-sudamericani, Bernal-Carapaz. Una decisione presa lunedì sera, per la scarsa condizione di Thomas, un po’ “rotondo” per l’esigente bilancia del Team Ineos, e per non mettere Froome, 4 Tour vinti, a fare il gregario, mestiere tra l’altro a cui si adatta con la solita dedizione e che tuttavia non è decisamente il suo. Thomas al Giro, con Carapaz che ha visionato 4 tappe la scorsa settimana pensando di essere il capitano, e Froome alla Vuelta.

    Chris lascerà il Team Ineos a fine stagione per andare nella squadra israeliana del ricco Sylvan Adams e la cosa non è piaciuta a Sir Dave Brailsford, soprattutto per tempi e modi, con una fantomatica richiesta, ora impossibile per il regolamento, di passaggio alla Israel Start up-Nation a stagione in corso. Chris Froome non viene dalla pista ma da una gioventù trascorsa tra Kenya e Sudafrica, è uno abituato a non mollare mai, anche dopo il terribile incidente di 14 mesi fa al Delfinato, con femore, vertebre, gomito e costole ko. Certo nel suo futuro, con la sua grinta sarà ancora tutto possibile, un vero fachiro dell’allenamento però tutto sarà più difficile per l’età e per non avere alle spalle una squadra sempre all’avanguardia, sempre al top, sempre alla ricerca del nuovo come il Team Ineos. La squadra che guarda avanti, da battere prima ancora di pedalare, anche se i suoi leader non avranno l’Union Jack accanto al loro nome. LEGGI TUTTO

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    Ineos, la rivoluzione necessaria: tutti per Bernal

    I segnali li avevano dati loro, al Delfinato. Geraint Thomas aveva incassato 53 minuti in cinque frazioni da Daniel Martinez, il vincitore della breve corsa a tappe. Froome aveva fatto anche peggio: 71° finale a 1h26’14”. Due prestazioni che erano quasi una richiesta a Brailsford: caro Dave, lasciaci a casa. Accontentati. Thomas e Froome vedranno il Tour comodamente dal divano e tiferanno (chissà) per Bernal e gli altri compagni della Ineos-Grenadier (nuova denominazione, solo per il Tour, per sponsorizzare un enorme fuoristrada prodotto dalla casa madre). Oltre al colombiano, sulle strade gialle ci saranno Amador, Carapaz, Castroviejo, Kwiatkowski, Rowe, Sivakov e Van Baarle. Il capitano è Bernal, seconde punte Carapaz e Sivakov, poi tutti gregari. In questo disegno Froome e Thomas avrebbero dovuto fungere da capitani di riserva nel caso di defaillance di Bernal. Non sarà così. A sorprendere di più è l’esclusione del gallese, dirottato sul Giro d’Italia. «Come avete visto, purtroppo quest’anno non sarò al Tour» ha spiegato il vincitore della Grande Boucle 2018. «È stato un anno divertente dal punto di vista delle gare e dell’allenamento, ma abbiamo preso la decisione di puntare al Giro e cercare di vincere la maglia rosa, quindi sarà una grande sfida. Non vedo l’ora. Per il momento ho intenzione di rilassarmi nei i prossimi giorni, magari tagliarmi i capelli e trascorrere un bel weekend, poi e lavorare duro per l’inizio del Giro».Froome, la Vuelta e poi addioEra nell’aria da settimane, invece, l’esclusione di Froome, mai tornato a livelli vagamente accettabili dopo il tremendo incidente di Roanne al Delfinato 2019: «È di sicuro un riassestamento per me cambiare obiettivo dal Tour alla Vuelta – ha detto il quattro volte vincitore del Tour – ma credo che visto quello che ho passato nell’ultimo anno e il grande recupero che ho avuto dopo la caduta dello scorso anno, sono davvero fortunato ad essere tornato correre e non credo che riuscirei a fare il lavoro che mi è richiesto». Finisce comunque un’era in casa Ineos, anche perché Froome è in scadenza e per il 2021 ha già firmato con la Israel Start-Up Nation. Il contratto di Thomas scade a fine 2021, quando il gallese avrà 35 anni, l’età attuale di Froome. L’operazione di de-anglizzazione della Ineos (un solo britannico, il gallese Rowe, a fronte di un buon blocco di latinos e tre nord-europei) pone tutte le responsabilità su Bernal ma ha anche l’obiettivo di confondere le carte in casa Jumbo-Visma, dove invece i capitani saranno due e mezzo, Roglic e Dumoulin, più l’acciaccato Kruijswijk. Come insegnano i ripetuti e vani tentativi della Movistar dei tre tenori, più capitani non fanno una squadra forte, non necessariamente. Dal team olandese trapela un senso di sorpresa: «Onestamente ci aspettavamo anche Froome e Thomas» ha spiegato il ds Zeeman, «ma siamo sicuri che saranno in grado di lottare per la maglia gialla anche con gli uomini che hanno selezionato». Dal 2012 il gruppo sportivo un tempo Sky ha vinto tutti i Tour de France a cui ha partecipato tranne uno, quello del 2014 di Nibali, e con quattro corridori diversi: Wiggins, Froome, Thomas e Bernal. L’ha sempre vinto di forza e con una sola tattica, quella del controllo totale della corsa. Ora dovrà saper improvvisare. Sarà questo il motivo dominante del Tour settembrino. Insolita la collocazione e insolite le gerarchie. Dopo molti anni, Brailsford non ha la squadra più forte. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, 'scarsa condizione': il Team Ineos esclude Froome e Thomas dal Tour

    ROMA – ”Scarsa condizione”. E’ la motivazione con la quale il team Ineos ha escluso sia il quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome, sia  il vincitore dell’edizione 2018 Geraint Thomas dalla selezione di otto corridori che parteciperanno all’edizione 2020, che scatterà il prossimo 29 agosto.La scelta è dovuta agli scarsi risultati dei due ciclisti al Criterium del Delfinato, ultima grande gara di preparazione prima del Tour. Egan Bernal quindi, vincitore della scorsa edizione, sarà l’indiscusso capitano dello squadrone britannico.”Chris ha bisogno di quel poco di più per arrivare al livello più alto”, ha dichiarato il general manager del Team Dave Brailsford. Froome, che lascerà la squadra al termine della stagione in corso, sarà presente invece alla Vuelta di Spagna, mentre Thomas parteciperà al Giro d’Italia. “Chris è un vero campione, ha dimostrato una grinta e una determinazione incredibili nel recupero dall’incidente dell’anno scorso”, ha aggiunto riferendosi all’infortunio riportato da Froome durante il Giro del Delfinato. “Vogliamo aiutarlo a competere per un altro titolo del Grand Tour e la Vuelta gli dà quel po’ più di tempo per continuare i suoi progressi ai massimi livelli”.  LEGGI TUTTO

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    Europei Plouay, Cassani sceglie gli azzurri per prova in linea e cronometro

    Il Commissario Tecnico ha convocato gli azzurri per la prova in linea degli Europei. Si tratta di Affini, Ballerini, Boaro, Cimolai, Colbrelli, Trentin, Nizzolo e Ulissi. Per la cronometro in gara Affini e Konychev

    Italia fatta per gli Europei di ciclismo, in programma in Francia, a Ploauy, da lunedì 24 fino a venerdì 28 agosto, 24 ore prima del via del Tour de France. La Federciclismo ha diffuso gli azzurri convocati, per ora solo uomini, della competizione che si svolgerà in Bretagna, e che ospiterà la competizione su strada delle categorie juniores, Under 23 ed elite uomini e donne.

    In tutto saranno assegnati tredici titoli europei. Nella giornata di apertura in programma tutte le prove a cronometro, a seguire le gare in linea con gli uomini elite mercoledì 26 agosto, le donne elite giovedì 27 agosto ed il Mixed Relay in calendario venerdì 28 agosto. Nella passata edizione l’Italia era seconda, dietro l’Olanda, nel medagliere, con 4 ori, 1 argento e 4 bronzi. Tra gli uomini elite è stata l’unica ad aver realizzato la doppietta azzurra con Matteo Trentin nel 2018 ed Elia Viviani nel 2019, dopo il titolo continentale conquistato da Sagan nel 2016  e quello di Kristoff nel 2017.  Le prove in linea si correranno su di un circuito di 13.6 km, con partenza e arrivo da Plouay. La cronometro e’ di 25,6 km.

    Per la crono, convocati dal ct Cassani Edoardo Affini e Alexander Konychev; per la prova su strada, in programma mercoledì, la squadra azzurra è composta da Affini, Davide Ballerini, Manuele Boaro, Davide Cimolai, Sonny Colbrelli, Giacomo Nizzolo, Matteo Trentin e Diego Ulissi. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Vlasov vince il Giro dell'Emilia. Europei, non c'è Viviani

    Va al talento russo classe ’96 Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team) il 103° Giro dell’Emilia – Granarolo, andato in scena a Bologna. Vlasov ha tagliato in solitaria il traguardo posto in cima al colle dominato dal Santuario della Madonna di San Luca, grazie ad un attacco nel finale che gli ha permesso di riprendere e scavalcare il portoghese classe ’98 Joao Almeida (Deceuninck Quick Step). Terza piazza, a 18″, per il livornese Diego Ulissi (UAE Team Emirates). 5° Bagioli, solo 7°, a 46″, Vincenzo Nibali.L’attacco di Almeida e la rimonta di VlasovUna gara, quella organizzata dal Gruppo Sportivo Emilia di patron Adriano Amici, che si è accesa dopo una quarantina di chilometri, quando a uscire dal grippo sono in quattro: Danilo Wyss (NTT Pro Cycling Team), Philipp Walsleben (Alpecin – Fenix), Giovanni Visconti e Andrea Garosio (Vini Zabù – KTM), sui quali poco dopo rientrano Manuel Senni (Bardiani – Csf), Felix Dopchie (Bingoal WB), Oscar Quiroz (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) e Dario Puccioni (Work Service – Dynatek). Il loro vantaggio sul gruppo cresce rapidamente, toccando il margine massimo al chilometro 75: 7’20”. Gli ultimi a cedere sono Garosio e Visconti, raggiunti da Almeida al principio della quarta e penultima ascesa verso il Santuario della Madonna di San Luca. Il talento portoghese (secondo al Giro d’Italia Under 23 del 2018 proprio alle spalle di Vlasov) fa il vuoto e inizia al comando l’ultima tornata, inseguito ad una trentina di secondi da ciò che era rimasto del gruppo dei migliori: Nibali, Fulgsang, Vlasov, Ciccone, Dunbar, Visconti (poi nono al traguardo), Ulissi e Andrea Bagioli. All’ultimo chilometro il portoghese ha 19″ da difendere su Vlasov, che però accelera, lo riprende e lo stacca, andando a vincere con una manciata di secondi su Almeida e Ulissi. Quinta piazza per Andrea Bagioli.La danese Uttrup vince tra le donneNella gara femminile, il Giro dell’Emilia Bper Banca Internazionale Donne Elite, successo perentorio della danese Cecilie Uttrup Ludwig (Fdj – Nouvelle Aquitianie), già terza su questo stesso traguardo nel 2018, che ha staccato tutte le avversarie lungo l’unica ascesa verso il santuario. Secondo posto per la lituana Rasa Leleivyte (Aromitalia – Basso Bikes), che ha regolato il gruppetto delle immediate inseguitrici, con l’olandese Pauliena Rooijakkers (CCC-Liv) in terza posizione. Da segnalare, nel corso della gara, la fuga a due che ha visto protagoniste Sofia Collinelli (Aromitalia) e Laura Tomasi (Top Girls Fassa Bortolo).I convocati azzurri per gli Europei di Plouay: non c’è VivianiNon c’è Viviani nella lista dei convocati del ct Davide Cassani in vista dei Campionati europei su strada di Plouay, in Bretagna, di mercoledì 26 agosto. Il velocista è costretto dalle scelte della sua squadra, la Cofidis, che vuole preservare i corridori dal punto di vista sanitario in vista del Tour de France, a non poter difendere il titolo vinto 12 mesi fa ad Alkmaar. Questi i convocati di Cassani: Edorado Affini e Alexander Konychev per la cronometro, ancora Affini, Davide Ballerini, Manuele Boaro, Davide Cimolai, Sonny Colbrelli, Giacomo Nizzolo, Matteo Trentin e Diego Ulissi per la gara in linea. La rassegna continentale su strada dedicata alle categorie juniores, U23 ed élite (uomini e donne) si svolgerà dal 24 al 28 agosto. In tutto saranno assegnati tredici titoli europei. Nella giornata di apertura in programma tutte le prove a cronometro, a seguire le gare in linea con gli uomini élite mercoledì 26 agosto, le donne élite giovedì 27 agosto ed il Mixed Relay in calendario venerdì 28 agosto. LEGGI TUTTO