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    Basso positivo al Covid: escluso dai Campionati Italiani con Ganna, Moscon e Puccio

    Tegola per il Team Ineos, che ritira i suoi quattro corridori in vista della prova in linea dei Campionati Italiani: Leonardo Basso (positivo al Covid e asintomatico), Filippo Ganna, Gianni Moscon e Salvatore Puccio, che si erano allenati con lui nelle ultime ore. I quattro resteranno in isolamento per i prossimi 14 giorni
    CORONAVIRUS, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI

    Il Team Ineos ha comunicato l’esclusione dai Campionati Italiani di ciclismo, in programma domenica con la prova in linea da Bassano del Grappa a Cittadella, di suoi quattro corridori. Si tratta di Leonardo Basso, risultato positivo al Covid-19 e di tre suoi compagni, che si erano allenati con lui nelle ultime ore, allontanati dalla gara in via precauzionale nel rispetto dei nuovi protocolli sanitari: Filippo Ganna (vincitore del titolo italiano a cronometro), Salvatore Puccio e Gianni Moscon. 

    Il comunicato del Team Ineos

    Ganna fa il bis: ancora campione italiano a crono

    “Oggi il Team Ineos ha ritirato i suoi corridori dal Campionato Italiano di ciclismo come misura precauzionale in linea con i protocolli dopo che Leonardo Basso è risultato positivo al Covid (asintomatico). A parte una visita per un trattamento medico al suo ginocchio otto giorni fa, Leonardo è rimasto nella sua casa di Asolo con la sua fidanzata, allenandosi da solo negli ultimi 10 giorni. Testato negativo martedì, è rimasto a casa e non era in hotel con la squadra negli ultimi giorni. Ha comunque provato la ricognizione della crono con Filippo Ganna, allenandosi con lui, Salvatore Puccio e Gianni Moscon questa mattina. In linea con i protocolli, i quattro resteranno in isolamento per i prossimi 14 giorni. Quattro membri dello staff saranno anche isolati come contatti secondari. Anche se hanno sempre indossato la mascherina e mantenuto il distanziamento sociale, il Team Ineos rietiene di adottare questo protocollo in via precauzionale”. 

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    Basso positivo al Covid, la Ineos si ritira dal Campionato italiano

    Ieri la festa per il tricolore a cronometro di Filippo Ganna. Oggi però la Ineos ha dovuto invece ritirare i propri corridori dalla prova in linea del Campionato italiano, che si correrà domani tra Bassano del Grappa e Cittadella. Il team britannico ha scelto questa misura precauzionale in linea con i protocolli Covid dopo che Leonardo Basso è risultato positivo ad un tampone effettuato ieri. Il ragazzo è asintomatico e negli ultimi dieci giorni si è sempre allenato da solo nei dintorni di Asolo, dove vive con la sua ragazza.Martedì scorso il 26enne era risultato negativo ad un controllo. Ieri, invece, ha effettuato la ricognizione a cronometro con Filippo Ganna e questa mattina è andato ad allenarsi con lui, Salvatore Puccio e Gianni Moscon, gli altri italiani della Ineos.In linea con i protocolli, tutti e quattro i ciclisti ora si autoisoleranno per 14 giorni. Nessuno di loro era comunque nella rosa del Tour de France. Quattro membri del personale si isoleranno allo stesso modo poiché sono considerati contatti secondari. Nonostante siano stati in contatto con i corridori che indossavano maschere, osservando le distanze sociali e altri protocolli, il team ritiene che questa sia una precauzione prudente ma necessaria. LEGGI TUTTO

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    Campionati italiani ciclismo, Ganna conferma il Tricolore a cronometro

    Il corridore del Team Ineos ha confermato il titolo Tricolore a cronometro, già conquistato nella passata edizione. Nella prova contro il tempo con arrivo a Bassano del Grappa ha preceduto De Marchi e Affini. Tra le donne quarta vittoria per Elisa Longo Borghini

    Filippo Ganna si conferma campione italiano a cronometro. Il corridore del team Ineos ha dominato la gara contro il tempo dei campionati italiani di ciclismo. Il campione del mondo dell’inseguimento su pista ha fatto il bis dopo il successo, sempre a cronometro, nel 2019. Ganna ha completato i 38,4 chilometri del percorso da Bassano del Grappa a Cittadella in 45 minuti netti. Medaglia d’argento per Alessandro De Marchi, staccato di 50 secondi dal vincitore, e bronzo per Edoardo Affini, a 1’31” da Ganna.

    Tra le donne successo per Elisa Longo Borghini
    Nella prova femminile, Elisa Longo Borghini ha firmato il suo personale poker tricolore: la piemontese della Trek Segafredo, oggi in maglia Fiamme Oro, ha infatti vinto questa gara per la quarta volta. Fuori dal podio (quarta) la campionessa uscente Elena Cecchini, lontana 1’09” dalla compagna di nazionale.

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    Ciclismo, Filippo Ganna si conferma campione italiano a cronometro

    CITTADELLA – Ha tenuto fede al pronostico, Filippo Ganna (Team Ineos), che da grande favorito domina la gara a cronometro individuale dei campionati italiani di ciclismo. Il campione del mondo dell’inseguimento su pista ha fatto il bis nella prova contro il tempo della rassegna tricolore, completando i 38,4 km del percorso da Bassano del Grappa a Cittadella in 45 minuti netti. Medaglia d’argento per Alessandro De Marchi, staccato di 50″, bronzo per Edoardo Affini, a 1’31”.Nella prova femminile, Elisa Longo Borghini ha firmato addirittura il poker. La piemontese della Trek Segafredo, oggi in maglia Fiamme Oro, ha infatti vinto questa gara per la quarta volta. Succede nell’albo d’oro a Elena Cecchini, staccata 1’09” e giunta quarta. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, il Tour detta le regole: due positivi al Covid in 7 giorni e la squadra torna a casa

    PARIGI – L’emergenza Covid torna a preoccupare fortemente anche la France ed il Tour, la cui partenza è prevista sabato 29 agosto da Nizza, detta le regole. Due casi positività in sette giorni porteranno all’esclusione della squadra interessata dalla Grande Boucle. Lo ha reso noto una fonte ufficiale, precisando che il provvedimento riguarda non solo i corridori, ma anche i membri della dirigenza che sono integrati nella “bolla di gara”. Ricordiamo che sono ventidue le squadre che parteciperanno alla corsa.Ciclismo LEGGI TUTTO

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    Giro dell'Emilia 2020, vince il russo Vlasov davanti ad Almeida. 3° Ulissi, 7° Nibali

    Il 24enne dell’Astana ha preceduto sul Colle San Luca (Bologna) il portoghese Almeida e Diego Ulissi. Sesta posizione per il vincitore del Lombardia Fuglsang davanti a Vincenzo Nibali

    Il 24enne Alexsandr Vlasov dell’Astana Pro Team ha vinto l’edizione numero 103 del Giro dell’Emilia con arrivo a Bologna sul Colle di San Luca. Alle sue spalle il portoghese Almeida, ripreso e staccato a 600 metri dall’arrivo, giunto al traguardo con 9 secondi di distacco dal campione nazionale russo. Diego Ulissi, terzo a 18″, ha completato il podio di giornata. Quarta posizione per Dunbar (+21″), quinto Bagioli (+24″). Ha chiuso la gara al sesto posto il danese Jacob Fuglsang (+29″), fresco vincitore del Giro di Lombardia lo scorso sabato. Settimo Vincenzo Nibali, con un ritardo di 45 secondi, che ha preceduto il compagno di squadra Ciccone, Visconti e Brambilla. Per Vlasov, terzo al Lombardia, è il secondo successo stagionale dopo la classica sul Mont Ventoux dello scorso 6 agosto. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France, Froome e Thomas non convocati da Ineos: è la fine di un'epoca

    Per la prima volta il Team Ineos, sarà al Tour de France con un solo britannico, non quello più famoso, Geraint Thomas, ma Luke Rowe. Una decisione presa anche per non mettere Froome a fare il gregario, mestiere tra l’altro a cui si adatta con la solita dedizione
    FROOME E THOMAS, NIENTE TOUR

    È finita un’epoca. È finito il periodo di dominio britannico nel ciclismo. Una decina di anni con la pista a fare da sfondo ai successi nelle grandi corse a tappe. Una rivoluzione fatta con l’attenzione ai dettagli, ai cosiddetti “marginal gains”, i piccoli vantaggi da sommare per averne poi uno più grande. Costruire corridori e successi, da Wiggins a Geraint Thomas, inseguitori che hanno poi inseguito la maglia gialla. Tutto secondo una pianificazione precisa, maniacale, manageriale, tutto secondo il pensiero di Sir Dave Brailsford.

    Per la prima volta il Team Ineos, ex Team Sky, sarà al Tour de France con un solo britannico, un gallese, non quello più famoso, Geraint Thomas detto “G”, vincitore del Tour 2918, ma Luke Rowe, passista, aiutante, “domestique”…I leader sono centro-sudamericani, Bernal-Carapaz. Una decisione presa lunedì sera, per la scarsa condizione di Thomas, un po’ “rotondo” per l’esigente bilancia del Team Ineos, e per non mettere Froome, 4 Tour vinti, a fare il gregario, mestiere tra l’altro a cui si adatta con la solita dedizione e che tuttavia non è decisamente il suo. Thomas al Giro, con Carapaz che ha visionato 4 tappe la scorsa settimana pensando di essere il capitano, e Froome alla Vuelta.

    Chris lascerà il Team Ineos a fine stagione per andare nella squadra israeliana del ricco Sylvan Adams e la cosa non è piaciuta a Sir Dave Brailsford, soprattutto per tempi e modi, con una fantomatica richiesta, ora impossibile per il regolamento, di passaggio alla Israel Start up-Nation a stagione in corso. Chris Froome non viene dalla pista ma da una gioventù trascorsa tra Kenya e Sudafrica, è uno abituato a non mollare mai, anche dopo il terribile incidente di 14 mesi fa al Delfinato, con femore, vertebre, gomito e costole ko. Certo nel suo futuro, con la sua grinta sarà ancora tutto possibile, un vero fachiro dell’allenamento però tutto sarà più difficile per l’età e per non avere alle spalle una squadra sempre all’avanguardia, sempre al top, sempre alla ricerca del nuovo come il Team Ineos. La squadra che guarda avanti, da battere prima ancora di pedalare, anche se i suoi leader non avranno l’Union Jack accanto al loro nome. LEGGI TUTTO

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    Ineos, la rivoluzione necessaria: tutti per Bernal

    I segnali li avevano dati loro, al Delfinato. Geraint Thomas aveva incassato 53 minuti in cinque frazioni da Daniel Martinez, il vincitore della breve corsa a tappe. Froome aveva fatto anche peggio: 71° finale a 1h26’14”. Due prestazioni che erano quasi una richiesta a Brailsford: caro Dave, lasciaci a casa. Accontentati. Thomas e Froome vedranno il Tour comodamente dal divano e tiferanno (chissà) per Bernal e gli altri compagni della Ineos-Grenadier (nuova denominazione, solo per il Tour, per sponsorizzare un enorme fuoristrada prodotto dalla casa madre). Oltre al colombiano, sulle strade gialle ci saranno Amador, Carapaz, Castroviejo, Kwiatkowski, Rowe, Sivakov e Van Baarle. Il capitano è Bernal, seconde punte Carapaz e Sivakov, poi tutti gregari. In questo disegno Froome e Thomas avrebbero dovuto fungere da capitani di riserva nel caso di defaillance di Bernal. Non sarà così. A sorprendere di più è l’esclusione del gallese, dirottato sul Giro d’Italia. «Come avete visto, purtroppo quest’anno non sarò al Tour» ha spiegato il vincitore della Grande Boucle 2018. «È stato un anno divertente dal punto di vista delle gare e dell’allenamento, ma abbiamo preso la decisione di puntare al Giro e cercare di vincere la maglia rosa, quindi sarà una grande sfida. Non vedo l’ora. Per il momento ho intenzione di rilassarmi nei i prossimi giorni, magari tagliarmi i capelli e trascorrere un bel weekend, poi e lavorare duro per l’inizio del Giro».Froome, la Vuelta e poi addioEra nell’aria da settimane, invece, l’esclusione di Froome, mai tornato a livelli vagamente accettabili dopo il tremendo incidente di Roanne al Delfinato 2019: «È di sicuro un riassestamento per me cambiare obiettivo dal Tour alla Vuelta – ha detto il quattro volte vincitore del Tour – ma credo che visto quello che ho passato nell’ultimo anno e il grande recupero che ho avuto dopo la caduta dello scorso anno, sono davvero fortunato ad essere tornato correre e non credo che riuscirei a fare il lavoro che mi è richiesto». Finisce comunque un’era in casa Ineos, anche perché Froome è in scadenza e per il 2021 ha già firmato con la Israel Start-Up Nation. Il contratto di Thomas scade a fine 2021, quando il gallese avrà 35 anni, l’età attuale di Froome. L’operazione di de-anglizzazione della Ineos (un solo britannico, il gallese Rowe, a fronte di un buon blocco di latinos e tre nord-europei) pone tutte le responsabilità su Bernal ma ha anche l’obiettivo di confondere le carte in casa Jumbo-Visma, dove invece i capitani saranno due e mezzo, Roglic e Dumoulin, più l’acciaccato Kruijswijk. Come insegnano i ripetuti e vani tentativi della Movistar dei tre tenori, più capitani non fanno una squadra forte, non necessariamente. Dal team olandese trapela un senso di sorpresa: «Onestamente ci aspettavamo anche Froome e Thomas» ha spiegato il ds Zeeman, «ma siamo sicuri che saranno in grado di lottare per la maglia gialla anche con gli uomini che hanno selezionato». Dal 2012 il gruppo sportivo un tempo Sky ha vinto tutti i Tour de France a cui ha partecipato tranne uno, quello del 2014 di Nibali, e con quattro corridori diversi: Wiggins, Froome, Thomas e Bernal. L’ha sempre vinto di forza e con una sola tattica, quella del controllo totale della corsa. Ora dovrà saper improvvisare. Sarà questo il motivo dominante del Tour settembrino. Insolita la collocazione e insolite le gerarchie. Dopo molti anni, Brailsford non ha la squadra più forte. LEGGI TUTTO