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    Primo Roglic: dopo le Ardenne, niente corse fino al Tour

    Primo Roglic prenderà parte alle Ardenne, ma le corse del Trittico saranno le ultime prime del grande appuntamento col Tour de France in programma nel mese di luglio. Secondo quando riportato dall’Equipe, questa scelta di non inserire altre corse dopo il 25 novembre è dovuta al fatto di provare ad alleggerire il programma per arrivare con una forma migliore alle Olimpiadi di Tokyo, anch’esse in programma quest’estate.

    Primo Roglic, le parole di Frans Maasse
    Al riguardo si espresso il dirigente sportivo Frans Maasse, che ha affermato: “Ha corso molto lo scorso anno.  Questi due mesi senza correre gli permetteranno di restare fresco per poter correre Tour de France e Giochi, che sono un grande obiettivo per lui. Quindi abbiamo preso questa decisione che, a meno di infortuni, non sarà modificata”. Questi due mesi dove il corridore non prenderà parte a nessuna corsa, ovviamente continuerà ad allenarsi. Infatti, è in programma un ritiro a Tignes alla fine di maggio. Successivamente, ci sarà un altro ritiro a giugno fino al 20, proprio sei giorni prima dell’inizio del Tour de France. Non resta quindi che seguire Roglic nel Trittico delle Ardenne per vedere se riuscirà a portare a casa qualche vittoria in una di queste tre seguitissime corse. LEGGI TUTTO

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    Scandalo Armstrong, usava un motorino nella bici? L’indiscrezione

    Scandalo Armstrong, l’ex corridore fa ancora parlare di sè. Questa volta al centro dell’attenzione non è però la questione doping. Ma l’indiscrezione riportata da un giornalista francese, fa emergere il fatto che il corridore usasse un motorino nella bici.  Jean-Pierre Verdy, ex capo dell’Agenzia antidoping francese, in un’intervista a France Tv, dove ha presentato il suo libro “Doping: my war against cheaters”, ha sottolineato: “Ha ricevuto un trattamento speciale. Molti mi hanno detto che non avrei dovuto avvicinarmi alla leggenda, che mi sarei ritrovato da solo. Ma se le leggende si basano su qualcosa… Credo che avesse un motore sulla bici”.

    Scandalo Armstrong, le dichiarazioni di Verdy
    Verdy ha poi continuato: “Ho ancora in testa le immagini di una tappa di montagna dove lasciò tutti indietro. Alla fine della tappa chiamai tutti gli specialisti che conosco e loro non riuscivano a capire come fosse possibile una prestazione del genere, anche con l’EPO. Qualcosa non andava e tutti gli specialisti mi hanno detto la stessa cosa. Tutte persone dell’ambiente, che conoscevano bene la gara. Non era l’EPO a fare la differenza…”.
    Col passare del tempo emergono sempre più indiscrezioni sulla carriera ciclistica dell’ex campione Lance Armstrong che continua, a distanza di anni, a far ancora parlare di sé. LEGGI TUTTO

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    Scandalo Lance Armstrong, usava un motorino nella bici? L’indiscrezione

    Scandalo Lance Armstrong, l’ex corridore fa ancora parlare di sè. Questa volta al centro dell’attenzione non è però la questione doping. Ma l’indiscrezione riportata da un giornalista francese, fa emergere il fatto che il corridore usasse un motorino nella bici.  Jean-Pierre Verdy, ex capo dell’Agenzia antidoping francese, in un’intervista a France Tv, dove ha presentato il suo libro “Doping: my war against cheaters”, ha sottolineato: “Ha ricevuto un trattamento speciale. Molti mi hanno detto che non avrei dovuto avvicinarmi alla leggenda, che mi sarei ritrovato da solo. Ma se le leggende si basano su qualcosa… Credo che avesse un motore sulla bici”.

    Scandalo Lance Armstrong, le dichiarazioni di Verdy
    Verdy ha poi continuato: “Ho ancora in testa le immagini di una tappa di montagna dove lasciò tutti indietro. Alla fine della tappa chiamai tutti gli specialisti che conosco e loro non riuscivano a capire come fosse possibile una prestazione del genere, anche con l’EPO. Qualcosa non andava e tutti gli specialisti mi hanno detto la stessa cosa. Tutte persone dell’ambiente, che conoscevano bene la gara. Non era l’EPO a fare la differenza…”.
    Col passare del tempo emergono sempre più indiscrezioni sulla carriera ciclistica dell’ex campione Lance Armstrong che continua, a distanza di anni, a far ancora parlare di sé. LEGGI TUTTO

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    Chris Froome analizza la sua forma fisica in vista del Tour

    Chris Froome analizza la sua forma fisica alla volta di Catalunya, breve corsa a tappe che si sta disputando nel corso di questa settimana. Il britannico sta sfruttando queste prime corse stagionali per affinare la sua forma fisica in vista del suo grande obiettivo: vincere il quinto Tour de France. Effettivamente, in queste prime corse, come sottolineato dallo stesso capitano del team Israel la condizione fisica non è ottimale per puntare alla vittoria, ma c’è ancora tanto tempo a disposizione per migliorare con gli allenamenti e tentare l’assalto al quinto Tour de France.

    Chris Froome analizza la sua forma fisica. Le dichiarazioni
    Il corridore britannico Chris Froome ha rilasciato delle dichiarazioni sulla sua condizione fisica a Cyclingnews. Al riguardo ha affermato: “Abbiamo una buona squadra con Martin e Woods. Per quanto mi riguarda so che non sarò in grado di lottare per la vittoria, ma arrivo da un buon allenamento in quota e sarà interessante capire i miei miglioramenti. Spero di vedere progressi ma in generale sto ragionando di settimana in settimana per arrivare al meglio al Tour, lì capirò il mio vero livello”.
    Non resta quindi che attendere ancora qualche mese, quando inizierà il Tour de France 2021 e scopriremo se Chris Froome riuscirà a raggiungere l’obiettivo. LEGGI TUTTO

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    Nibali si separa da Slongo. Le dichiarazioni del corridore

    Nibali si separa da Slongo suo coach trevigiano dal 2008. Slongo infatti, non conserverà più la supervisione degli allenamenti dello Squalo dello dello Stretto. Il corridore messinese, rispetto agli anni passati, si è preparato in quest’ultimo periodo in maniera maggiormente autonoma. Al riguardo come riportato dal sito tuttobiciweb, Nibali ha spiegato: “Non si è trattato di stravolgimenti, quanto della volontà che ho sentito di cambiare qualcosa nel solco di un canovaccio che nelle linee guida non è mutato chissà quanto”.
    Questa la replica di Slongo: “Della decisione di Vincenzo ho preso atto”. Slongo al momento si sta concentrando sulla preparazione di Brambilla e di Elisa Longo Borghini.
    Nibali si separa da Slongo. Quali piani nel futuro del corridore?
    Negli ultimi giorni si è vociferato anche di un possibile addio al ciclismo del corridore al termine della stagione. Siamo ovviamente nel campo delle ipotesi perchè nel mirino del corridore ci sono tanti trofei da conquistare in questo 2021. Uno su tutti, sicuramente l’oro olimpico di Tokyo 2021. Al termine di quest’esperienza, il corridore si prenderà un periodo per riflettere sul suo futuro. Ogni scenario è aperto, dalla permanenza in Trek-Segafredo, al passaggio in altra squadra come la UAE Emirates oppure un clamoroso ritiro dalle corse. Non resta che seguire la stagione del corridore per scoprirlo.

    Leggi anche:  Dove vedere Parigi-Nizza 2021, streaming gratis e diretta tv settima tappa LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Fiandre: van der Poel batte van Aert. Disdetta Alaphilippe: cade dopo un contatto con una moto

    AUDENARDE – E’ stato un giro delle Fiandre ricco di colpi di scena. All’epilogo si sono trovati davanti Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), figlio e soprattutto nipote d’arte (il nonno è il leggendario Raymond Poulidor), e il belga Wout van Aert (Jumbo-Visma). Una rivalità che tra i due va avanti già dai  tempi del ciclocross. Ha vinto van der Poel dopo una volata serratissima, quasi al fotofinish.Rovinosa caduta di AlaphilippeIl momento decisivo della Ronde è arrivato sul Koppenberg, a 45 chilometri dalla conclusione, con un attacco di Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), van Aert e van derl Poel con lui. Il  campione del mondo però, poco dopo, ha urtato una moto della giuria di gara (piazzata malamente sul percorso) ed è caduto rovinosamente al suolo. Il transalpino ha quindi abbandonato la corsa, con evidenti ferite al braccio e alla spalla destra. Alaphilippe a terraCondividi   LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Giro: Almeida resta aggrappato alla rosa. Kelderman guadagna, Nibali cede. Tappa a Geoghegan Hart

    La prima resa dei conti è arrivata, ma dopo Piancavallo il Giro ha ancora due re. Joao Almeida, che resta aggrappato alla maglia rosa. Lo fa da corridore vero: nel momento della verità resta solo, la bocca spesso aperta, le linguacce che ricordano Thomas Voeckler, ma sempre composto in bici. Grinta e classe, poi l’immagine bella e drammatica: steso sull’asfalto per recuperare energie chissà da dove. Tosto, tiene la rosa per dodici secondi. “È stata durissima, davanti sulla salita finale andavano troppo forte per me. Conosco il mio corpo e i miei limiti, quindi mi sono staccato”, è la sua analisi. “Sono contento di essere riuscito a salvare la maglia rosa, ancora una volta devo dire grazie al mio team”.L’altro re, sia pure con un pizzico – ma proprio un pizzico- di delusione, è Wilco Kelderman: forte, soprattutto molto regolare lui, molto forte la squadra (il team Sunweb). Prima il ritmo di Denz, poi quello di Hamilton, quindi Hindley: tutti fanno la loro parte, al posto ed al momento giusto. Nei tratti più duri della salita finale tolgono certezze agli aspiranti al successo finale (tranne che ad uno…), poi nei famosi tratti pedalabili fanno la differenza. L’assalto alla maglia rosa fallisce, ma la sensazione è che si tratti solo di un appuntamento solo posticipato.La tappa di Piancavallo se la prende comunque Geoghegan Hart. Ancora uno del Team Ineos (quinta vittoria degli orfani di Thomas) che vince: il britannico sfrutta alla grande il lavoro degli uomini di Kelderman, poi sul traguardo piazza il suo guizzo rapinoso e domina la volata a tre. Bel personaggio, ex aspirante calciatore, tifosissimo dell’Arsenal. Una vitoria dedicata a chi non c’è più: “Non ci credo ancora, abbiamo avuto una corsa davvero dura fino ad oggi. Siamo una grande squadra. Tutti sanno quanto è stato difficile per me il Giro d’Italia, soprattutto lo scorso anno. E’ stato un anno durissimo per noi, voglio ringraziare il nostro staff e i nostri sponsor. La morte di Nicolas Portal? (il suo ds, scomparso lo scorso mese di marzo). Voglio dire alla sua famiglia che mi manca moltissimo, nessuno lo può sostituire”.Due re e tanti sudditi sconfitti. Fuglsang, Pello Bilbao, Majka, Pozzovivo. Ma soprattutto Vincenzo Nibali. Lo Squalo patisce i cambi di ritmo, non si spezza ma si piega in maniera evidente. La sua sconfitta è probabilmente iniziata con il ritiro di Brambilla, che segue quelli di Ciccone e, nella parte iniziale del Giro, di Weening. Avrebbe perso lo stesso a Piancavallo, ma ci fosse stato un maggiore supporto di squadra, i danni sarebbero stato inferiori all’abbondante minuto e mezzo.ORDINE D’ARRIVO1    Tao Geoghegan Hart (Ineos)              4:58:522    Wilco Kelderman (Team Sunweb)          a   0:023    Jai Hindley (Team Sunweb)                  0:044    Joao Almeida  (Deceuninck-Quick Step)      0:375    Rafal Majka (BORA-hansgrohe)               1:226    Patrick Konrad (BORA-hansgrohe)            1:297    James Knox (Deceuninck-Quick Step)         1:368    Pello Bilbao (Bahrain- McLaren)              “9    Jacob Fuglsang (Astana Pro Team)             “10   Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo)             “11   Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step)      1:3812   Domenico Pozzovivo (NTT Pro Cycling)        1:5413   Antonio Pedrero (Movistar)                    “14   Hermann Pernsteiner (Bahrain-McLaren)         “15   Branvon McNulty (UAE-Team Emirates)          2:43CLASSIFICA GENERALE1. Joao Almeida (Por, Deceuninck-QuickStep) in 59h27’38″2. Wilco Kelderman (Ned, Sunweb) a 15″3. Pello Bilbao (Esp, Bahrain-McLaren) a 2’56″4. Tao Geoghegan Hart (Gbr) 2’57″5. Pello Bilbao (Esp) 3’10″6. Rafal Majka (Pol) a 3’18″7. Vincenzo Nibali (Ita) a 3’29″8. Domenico Pozzovivo (Ita) a 3’50″9. Patrick Konrad (Aut) a 4’09″10. Fausto Masnada (Ita) a 4’12″12. Jakob Fuglsang (Den) a 5’07” LEGGI TUTTO

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    Superbike, Estoril: Rea sempre più nella storia, 6° titolo mondiale consecutivo

    ESTORIL (Portogallo) – Un autentico cannibale delle due ruote. Non può essere definito altrimenti Jonathan Rea, che entra sempre più nella storia del motociclismo conquistando il suo sesto titolo consecutivo nel campionato del mondo superbike. Al 33enne pilota nordirlandese (Kawasaki Racing Team WorldSBK), nato a Ballymena, cittadina di 30mila abitanti a 40 chilometri a nord-ovest di Belfast, basta piazzarsi al quarto posto in gara 1 del Round Pirelli di Estoril per iscrivere ancora una volta il proprio nome nel Mondiale delle derivate di serie dopo il ritiro di Scott Redding (Aruba.it Racing – Ducati) dopo appena cinque giri a causa di un problema tecnico.Razgatlioglu vince gara 1, a Rea basta il 4° postoE dire che la giornata sul tracciato portoghese era iniziata malissimo per Rea, finito a terra nella Superpole, proprio come il rivale Redding, suo inseguitore in classifica. A tagliare il traguardo per primo è il turco Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha WorldSBK Official Team), che parte bene dalla pole position e conserva al meglio la prima posizione per andare a vincere la sua seconda gara della stagione dopo quella conquistata a inizio anno in Australia. Insieme a lui salgono sul podio anche Chaz Davies (Aruba.it Racing – Ducati) e lo statunitense Garrett Gerloff (GRT Yamaha WorldSBK Junior Team), che si mette alle spalle Rea, quarto ma capace di un nuovo record per gli annali. E pazienza se dovrà attendere ancora per festeggiare il suo 100° successo: i suoi straordinari numeri dicono 99 vittorie su 301 gare disputate e qualcosa come 185 podi (oltre il 60%). L’ordine d’arrivo vede poi in quinta posizione Haslam, seguito da Lowes, Rinaldi e Forés, nono Baz con a completare la top ten Sykes. LEGGI TUTTO