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    Atp Doha, Berrettini batte Djokovic: al 2° turno contro Griekspoor

    A Doha brilla la stella di Matteo Berrettini. L’azzurro debutta nel migliore dei modi al Qatar Open battendo per la prima volta in carriera Novak Djokovic: 7-6, 6-2 il punteggio in un’ora e 32 minuti di gioco. Una partita fenomenale di Berrettini, la migliore versione degli ultimi anni. Matteo ha lottato punto a punto nel primo set, chiudendo al tiebreak dove hanno pesato anche due errori di Djokovic. Nel secondo set Berrettini ha tenuto un livello altissimo mentre Djokovic è calato, sia fisicamente che nella qualità dei colpi. Decisivo il break nel secondo gioco, conservato da Matteo fino in fondo. Alla decima vittoria in carriera contro un top 10 (la prima con Nole dopo 4 sconfitte), Berrettini tornerà in campo mercoledì pomeriggio (non prima delle 15.30) contro Tallon Griekspoor, remake della sfida di Rotterdam di due settimane fa. Il match sarà in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW.  LEGGI TUTTO

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    MATTEO! Berrettini martella col diritto e sovrasta fisicamente Djokovic, battendo l’ex n.1 in due set all’ATP 500 Doha

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Devastante, fisicamente straripante, perfetto nei punti importanti. No, non stiamo parlando di Mr. Record Novak Djokovic, ma del suo avversario all’esordio dell’ATP 500 di Doha, il nostro fantastico Matteo Berrettini che con una prestazione clamorosa per qualità tecnica, determinazione e potenza fisica sbaraglia il forte rivale per 7-6(4) 6-2, battendo per la prima volta in carriera il grande rivale, con il quale ha condiviso il Centre Court di Wimbledon nella storica finale 2021. Un Matteo stratosferico per come ha servito (13 Ace, 75% di prime palle in gioco vincendo l’85% di punti), ma oggi la meritatissima vittoria se l’è conquistata a tutto tondo, non solo con la battuta, anzi per una volta è bellissimo scrivere che il servizio è stato sì importantissimo ma non decisivo come in tantissime sue altre vittorie. Matteo oggi sprizzava energia e positività da tutti i pori. Sono bastate le prime inquadrature del match, quella spallata col diritto nel primissimo punto e come ha guardato il suo angolo per farci capire che oggi ci sarebbe stato da divertirsi, anche perché quel diritto assassino è andato a colpirlo con un forza nelle gambe, velocità e capacità di trasferire il peso di palla dei giorni migliori.
    Infatti quel che ha sorpreso ed esaltato della prestazione eccezionale di Berrettini è stata la sua fisicità, come ha dominato la partita spingendo con una forza brutale di gambe e di braccio, reggendo incredibilmente da fondo campo anche sulla diagonale di rovescio, dove il gap a favore del serbo è storicamente importante. Nei 4 precedenti vinti da “Nole” proprio il dominio sulla sinistra ha spostato l’equilibrio dalla parte del balcanico; oggi ben poco perché Djokovic non è praticamente mai riuscito a bloccare l’azzurro a sinistra e stroncarlo col suo ritmo, oppure farlo correre poi a destra a provocarne un errore in recupero o palla più corta, facilmente attaccabile. Sul Centrale di Doha, nel fresco della serata desertica, le gambe di Berrettini hanno funzionato come un V12 Ferrari campione del Mondo, potenti, agili, reattive. Che gran bel lavoro sta facendo Umberto Ferrara (sì, proprio lui… gran preparatore se cancelliamo per un attimo dai ricordi quella “faccenda lì”), Berrettini è tirato a lucido, sprinta e corre agile e potente, e si vede per come porta tutti i colpi con sicurezza, difende con mano e testa ed è prontissimo a prendersi possesso dello scambio con una bordata improvvisa di diritto. Piedi leggeri, braccio pesantissimo, con un diritto bello fluido e più largo per come aggredisce la palla (bene sta lavorando Matteo con Bega per strappare di meno e accompagnare di più il gesto, in ottica meno infortuni).
    Berrettini super, impossibile trovargli una pecca. È stato freddo nell’unico momento di difficoltà al servizio nel primo set, e bravissimo a reagire sul 4-2 del secondo quando il game si era messo male con lo 0-30 per due errori. Lì, in quel frangente, ha mostrato la sua durezza competitiva: non ha tirato a tutta, ha scelto di giocare forte ma con controllo perché l’imperativo era non regalare più, sentendo di avere in mano il pallino del gioco. Sembra incredibile scriverlo, ma Matteo ha fatto correre Novak, non è quasi mai andato in difficoltà anche quando il serbo ha aperto l’angolo con i suoi colpi in anticipo, pronto a contrattaccare con forza e sbagliando davvero poco.
    Matteo da 10, Djokovic… un po’ meno. Sempre la cattiva prestazione dello sconfitto dipende dalla qualità di chi ha vinto, ma oggettivamente il serbo è parso poco brillante dal punto di vista fisico (ricordiamo era al rientro dopo il guaio muscolare pure sventolato sui social…). Ci sta che fosse ancora a corto di preparazione, ma è stato palese come la sua palla abbia corso decisamente di meno rispetto ai “bei tempi”, e tantissimo meno rispetto a quella dell’italiano. Per dirla all’inglese, Berrettini è andato “over-power” su Djokovic, troppo più potente. Solo con grandissimo anticipo e appoggiandosi alla perfezione alle bordate del nostro, Novak poteva provare a girare il match, ma non c’è riuscito perché l’intensità di Matteo è stata tanto superiore a quella del rivale, tanto da annullare il suo timing d’impatto, più volte in ritardo con le gambe o mal posto, anche sul rovescio.Una sconfitta così secca sul piano dell’atletismo, potenza e velocità che ha fatto sembrare Djokovic di colpo irrimediabilmente “vecchio”. Avrà modo di recuperare nell’anno, ritrovando una miglior condizione, o almeno questo sarà il suo principale obiettivo.
    Per Berrettini il torneo di Doha continua, forte di una vittoria meritatissima frutto di una prestazione di altissimo livello, in tutti i colpi, esuberante e vincente. Al secondo turno trova Tallon Griekspoor, sarà la rivincita della durissima partita di pochi giorni fa a Rotterdam, vinta dall’Orange. Questo Matteo può farcela, anzi non teme nessuno o quasi. Che meraviglia aver ritrovato il nostro Capitano, così forte, tosto, se mi passate il termine “cazzuto”.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Djokovic scatta il match al servizio, ma il primissimo punto se lo prende Berrettini con un diritto vincente sulla riga. Poi Novak prende ritmo con servizio e diritto, sposta Matteo nell’angolo e chiude il game a 15. Evidente come Nole cerchi di far correre lateralmente Berrettini con la risposta, per mandarlo subito in difesa, per questo è importantissimo il rendimento del servizio. Pur senza punti diretti con la battuta, l’italiano vince un buon game, con spinta calibrata. Fila liscio il tennis del serbo, entrato in campo ben centrato e molto deciso. La prima scossa del match arriva sul 2 pari. Djokovic inizia col doppio fallo, poi Berrettini regge in difesa e si porta 0-30. Di nuovo! Matteo regge col rovescio e al primo diritto spara una mazzata lungo linea talmente veloce e precisa che il serbo nemmeno ci prova. 0-40! Tre palle break improvvise, e consecutive. Djokovic ritrova compattezza, ottimo attacco, poi un Ace e quindi un altro, chance annullate senza che Matteo potesse far nulla. Ai vantaggi Nole si porta 3-2, quindi punge in risposta, nessuno come lui agile e reattivo nel contrattacco. Berrettini ci mette del suo tirando a metà corridoio un diritto aggressivo, poi esagera con la palla corta, vista la rapidità del rivale nel correre avanti e frenare da campione. 15-40, due palle break per il campionissimo. Ace da destra, servizio e diritto sul 30-40, perfetto Berrettini. Poi commette doppio fallo e arriva la PB #3… ACE! Lucidità ed efficacia. Si salva anche l’azzurro, con “The Hammer in action”. 3 pari. Difficile per Berrettini incidere in risposta, Djokovic spara addirittura 3 Ace nel settimo game. Fantastico game anche per Matteo, chiuso a zero con un attacco col taglio sotto di grane eleganza, oltre che efficacia. 4 pari. Bel livello di gioco, con l’italiano che regge piuttosto bene anche nello scambio quando è costretto a rincorrere, ed è pronto a tirare una bordata clamorosa col diritto, palla p-e-s-a-n-t-i-s-s-i-m-a! Come l’accelerazione in corsa sul 30-15, perfetto l’impatto e che precisione. Caccia un urlaccio dei suoi il serbo dopo aver chiuso uno schema d’attacco, sente la pressione, sente che il livello dell’italiano è pari al suo, e c’è partita (5-4). Sotto 0-15, rischio totale di Berrettini con una smorzata che quasi sfiora il nastro tanto è corta… va bene, anche perché la rimessa di Djokovic esce di un niente. Poi servizio e via, 5 pari. In risposta le briciole (ben 8 Ace per Berrettini), il set si decide al Tiebreak. Inizia male Djokovic: diritto di scambio vola via, errore banalissimo. Benissimo Matteo, sfonda con servizio e diritto, 3-0. Si gira 4-2, dopo un brutto rovescio tirato in rete dal serbo quando era in controllo dello scambio, ma che gran tenuta del romano, davvero solido. Poi è Matteo a sbagliare il tempo dell’attacco, e la volée era troppo difficile perché giocata da lontano. 4-3. Berrettini si riprende subito il mini-break con un solido doppio passante, bravo ad avanzare e prendersi il punto. 5-3. Con un bel diritto potente Matteo sfonda il rivale e si prende 2 Set Point (6-4). Larga la risposta di Nole, SET BERRETTINI! Meritatissimo. Ha servito bene, ma la differenza è venuta dalla consistenza da fondo campo, sia in attacco che in difesa. Molto bene.
    Secondo set, Berrettini to serve. Djokovic cerca un’immediata reazione per invertire l’inerzia. Spinge duro in risposta, 15-30, poi non è fortunato con un nastro, la traiettoria molto corta avrebbe messo in difficoltà l’azzurro. Il diritto c’è, 1-0 Berrettini. Quanto esce bene dalle corde di Matteo la bordata lungo linea di diritto, imprendibile, soluzione eccellente per risolvere la situazione quando Djokovic lo porta a correre a tutta a destra. Djokovic fa fatica quando si gioca dritto al centro, perché la maggior potenza di diritto col diritto lo mette in grave difficoltà, è evidente quanto viaggi di più la palla dell’azzurro. Ancora regge Matteo, anche col rovescio, e tira così consistente che sovrasta fisicamente il rivale. Ai vantaggi palla break Berrettini, da 40-15! La prima di Nole vola via 2 metri… con una progressione clamorosa da difesa ad attacco Berrettini comanda a sfonda, sfonda con un diritto pesantissimo! BREAK Berrettini, 2-0. Che prestazione fisica e mentale di Matteo, il suo sguardo potrebbe incendiare tutto nel raggio di km! Berrettini On Fire, game a zero dirompente al servizio, 3-0. Ormai il diritto di Berrettini è incontenibile, appena la palla gli passa da quelle parti tira delle bordate clamorose… In qualche modo, più di esperienza che di tecnica, Djokovic vince un game (3-1). Berrettini resta solido, senza problemi si porta 4-1. Sul 4-2 il game dell’azzurro inizia male, con un tentativo di smorzata che non passa. Poi c’è uno scambio tutto sul rovescio e il back di Matteo non passa la rete. 0-30. Attenzione, la prima palla non c’è… ma un’ottima seconda al corpo gli apre il campo (15-30), poi un gran servizio e quindi l’Ace esterno! Come si è cavato dal buco… ma il game va ai vantaggi, esagera col diritto. Non trema MB, servizio e diritto d’attacco in contro piede. Fa il pugno Matteo, la sua presenza è gigantesca, come la potenza del diritto, che porta a spasso Djokovic e gli vale un meritatissimo 5-2. Matteo arriva a Match Point in risposta, giocando benissimo. Novak si butta a rete e trova una stop volley troppo prefetto per essere voluta… infatti ride in modo sarcastico il campionissimo. Berrettini vuole chiuderla subito, per non rischiare niente: trova un lob di diritto micidiale (morbido però l’attacco di Novak), gli vale un secondo Match Point e… è quello buono! Seconda palla…Matteo tira una pallata e Djokovic non regge. Game Set Match, batte per la prima volta Djokovic, e lo fa DOMINANDO! Che partita, che soddisfazione!!! BRAVO!

    Novak Djokovic vs Matteo Berrettini ATP Doha Novak Djokovic [3]62 Matteo Berrettini76 Vincitore: Berrettini ServizioSvolgimentoSet 2N. Djokovic 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A2-5 → 2-6M. Berrettini 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 ace 40-40 A-402-4 → 2-5N. Djokovic 15-0 30-0 40-01-4 → 2-4M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-3 → 1-4N. Djokovic 15-0 ace 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3M. Berrettini 15-0 ace 40-0 ace ace0-2 → 0-3N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A0-1 → 0-2M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 0-2* 0*-3 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6*6-6 → 6-7M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace6-5 → 6-6N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace5-5 → 6-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 ace 40-15 ace5-4 → 5-5N. Djokovic 15-0 15-15 30-15 30-30 40-304-4 → 5-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-04-3 → 4-4N. Djokovic 15-0 ace 30-0 ace 40-0 ace3-3 → 4-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 15-40 30-40 ace 40-40 40-A df 40-40 ace A-403-2 → 3-3N. Djokovic 0-15 df 0-30 0-40 15-40 30-40 ace 40-40 ace A-40 40-40 A-402-2 → 3-2M. Berrettini 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2N. Djokovic 15-0 30-0 40-0 ace1-1 → 2-1M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 ace 40-301-0 → 1-1N. Djokovic 0-15 15-15 30-15 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    Djokovic 🇷🇸
    Berrettini 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    268
    316

    Ace
    9
    13

    Doppi falli
    1
    1

    Prima di servizio
    45/65 (69%)
    47/63 (75%)

    Punti vinti sulla prima
    38/45 (84%)
    40/47 (85%)

    Punti vinti sulla seconda
    6/20 (30%)
    8/16 (50%)

    Palle break salvate
    4/6 (67%)
    3/3 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    10
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    65
    139

    Punti vinti sulla prima di servizio
    7/47 (15%)
    7/45 (16%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    8/16 (50%)
    14/20 (70%)

    Palle break convertite
    0/3 (0%)
    2/6 (33%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    10

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    44/65 (68%)
    48/63 (76%)

    Punti vinti in risposta
    15/63 (24%)
    21/65 (32%)

    Totale punti vinti
    59/128 (46%)
    69/128 (54%) LEGGI TUTTO

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    Italiani in Campo (ATP-WTA-Challenger): I risultati completi di Martedì 18 Febbraio 2025

    ServizioSvolgimentoSet 2D. Beckles / Borghini Baldovinetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30I. Denisov / Szajrych 0-15 df 15-15 15-30 30-30 40-300-1 → 1-1D. Beckles / Borghini Baldovinetti 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1I. Denisov / Szajrych 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-405-2 → 6-2D. Beckles / Borghini Baldovinetti 0-15 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 df5-1 → 5-2I. Denisov / Szajrych 15-0 30-0 30-15 df 40-154-1 → 5-1D. Beckles / Borghini Baldovinetti 15-0 15-15 30-15 ace 30-30 30-403-1 → 4-1I. Denisov / Szajrych 0-15 15-15 30-15 40-15 40-302-1 → 3-1D. Beckles / Borghini Baldovinetti 15-0 15-15 df 15-30 30-30 40-30 40-40 df1-1 → 2-1I. Denisov / Szajrych 15-0 30-0 30-15 40-150-1 → 1-1D. Beckles / Borghini Baldovinetti 15-0 30-0 30-15 30-30 df 40-30 40-40 df0-0 → 0-1 LEGGI TUTTO

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    Jasmine Paolini sfida pioggia e Lys: buona la prima a Dubai

    Jasmine Paolini nella foto – Foto Getty Images

    Jasmine Paolini inizia con il piede giusto la difesa del titolo al WTA 1000 di Dubai. La tennista italiana, testa di serie numero 4, ha superato la qualificata tedesca Eva Lys con il punteggio di 6-2 7-5 in un match durato oltre otto ore a causa delle continue interruzioni per pioggia.
    Una vittoria costruita con pazienza e determinazione dall’azzurra, che ha dovuto fare i conti non solo con un’avversaria ostica ma anche con le difficili condizioni meteorologiche. Dopo un iniziale equilibrio nel primo set, Paolini ha preso il controllo del gioco con un break sul 2-1. Nonostante il momentaneo contro-break di Lys, l’italiana ha infilato tre game consecutivi, chiudendo il parziale 6-2 grazie a una maggiore pesantezza di palla e alla capacità di prendere l’iniziativa negli scambi.
    Il secondo set ha visto un avvio sprint della toscana, subito avanti di un break grazie a un magnifico rovescio lungolinea. Le continue interruzioni per pioggia hanno però spezzato il ritmo del match, permettendo a Lys di rientrare in partita fino al 4-3. La reazione di Paolini non si è fatta attendere: immediato contro-break e, dopo l’ennesima pausa per pioggia, chiusura dell’incontro per 7-5.
    Al prossimo turno Paolini affronterà la vincente del match tra Sofia Kenin e Marta Kostyuk, continuando il suo cammino per difendere il titolo conquistato lo scorso anno negli Emirati Arabi.
    WTA Dubai Eva Lys• 0250 Jasmine Paolini [4]0670 Vincitore: Paolini ServizioSvolgimentoSet 3ServizioSvolgimentoSet 2Eva Lys 0-15 15-15 15-30 15-40 30-405-6 → 5-7Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 40-155-5 → 5-6Eva Lys 15-0 15-15 30-15 40-154-5 → 5-5Jasmine Paolini 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 4-5Eva Lys 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A4-3 → 4-4Jasmine Paolini 15-0 15-15 15-30 15-40 30-403-3 → 4-3Eva Lys 15-0 30-0 40-0 40-152-3 → 3-3Jasmine Paolini 15-0 15-15 30-15 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 40-A1-3 → 2-3Eva Lys 0-15 15-15 30-15 40-150-3 → 1-3Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 40-150-2 → 0-3Eva Lys 15-0 15-15 15-30 30-30 30-400-1 → 0-2Jasmine Paolini 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Eva Lys 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-5 → 2-6Jasmine Paolini 15-0 30-0 40-02-4 → 2-5Eva Lys 0-15 0-30 0-402-3 → 2-4Jasmine Paolini 15-0 15-15 15-30 15-401-3 → 2-3Eva Lys 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A1-2 → 1-3Jasmine Paolini 0-15 15-15 30-15 30-30 40-301-1 → 1-2Eva Lys 15-0 30-0 40-0 40-150-1 → 1-1Jasmine Paolini 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1

    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Luca Nardi supera Zhang a Doha: ora la sfida con Alcaraz

    Luca Nardi ITA, 2003.08.06 – Foto Getty Images

    Esordio convincente di Luca Nardi all’ATP 500 di Doha. Il tennista pesarese ha superato il cinese Zhizhen Zhang, numero 49 del mondo, con il punteggio di 6-4 6-3 in un’ora e diciassette minuti di gioco, guadagnandosi un secondo turno di prestigio contro la testa di serie numero uno Carlos Alcaraz.
    La prestazione dell’azzurro è stata particolarmente solida al servizio, dove ha messo a segno cinque ace e vinto il 76% dei punti con la prima, mentre Zhang ha faticato molto con la battuta, fermandosi al 62% di punti vinti con la prima.
    Il primo set è stato in equilibrio fino al decimo game, con entrambi i giocatori che hanno tenuto agevolmente i propri turni di servizio. Proprio quando il tie-break sembrava inevitabile, Nardi ha alzato il livello procurandosi due palle break, che erano anche set point, riuscendo a convertire e chiudere il parziale per 6-4.
    Nel secondo set, dopo aver mancato una palla break nel quarto gioco, Nardi ha subito il break ma ha reagito immediatamente trovando il controbreak. Da quel momento, il numero 85 del mondo ha preso il controllo del match, inanellando una serie di quattro game consecutivi che gli hanno permesso di chiudere 6-3, conquistando così un prestigioso secondo turno contro Alcaraz.
    ATP Doha Zhizhen Zhang43 Luca Nardi66 Vincitore: Nardi ServizioSvolgimentoSet 2L. Nardi 15-0 30-0 40-0 ace3-5 → 3-6Z. Zhang 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-403-4 → 3-5L. Nardi 15-0 ace 15-15 15-30 30-30 40-30 ace3-3 → 3-4Z. Zhang 0-15 df 0-30 0-403-2 → 3-3L. Nardi 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A2-2 → 3-2Z. Zhang 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 A-401-2 → 2-2L. Nardi 15-0 30-0 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Z. Zhang 0-15 15-15 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1L. Nardi 15-0 30-0 40-00-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Z. Zhang 0-15 0-30 15-30 15-40 30-404-5 → 4-6L. Nardi 15-0 15-15 df 30-15 ace 40-154-4 → 4-5Z. Zhang 15-0 30-0 ace 30-15 30-30 40-30 ace3-4 → 4-4L. Nardi 15-0 30-0 30-15 df 30-30 40-303-3 → 3-4Z. Zhang 15-0 15-15 30-15 ace 40-152-3 → 3-3L. Nardi 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 2-3Z. Zhang 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2L. Nardi 15-0 30-0 ace 30-15 40-15 40-301-1 → 1-2Z. Zhang 15-0 30-0 40-00-1 → 1-1L. Nardi 15-0 30-0 30-15 30-30 40-300-0 → 0-1

    Statistica
    Zheng 🇨🇳
    Nardi 🇮🇹

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    251
    285

    Ace
    5
    5

    Doppi falli
    1
    2

    Prima di servizio
    37/53 (70%)
    38/59 (64%)

    Punti vinti sulla prima
    23/37 (62%)
    29/38 (76%)

    Punti vinti sulla seconda
    8/16 (50%)
    11/21 (52%)

    Palle break salvate
    2/5 (40%)
    1/2 (50%)

    Giochi di servizio giocati
    9
    10

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    131
    181

    Punti vinti sulla prima di servizio
    9/38 (24%)
    14/37 (38%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    10/21 (48%)
    8/16 (50%)

    Palle break convertite
    1/2 (50%)
    3/5 (60%)

    Giochi di risposta giocati
    10
    9

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti al servizio
    31/53 (58%)
    40/59 (68%)

    Punti vinti in risposta
    19/59 (32%)
    22/53 (42%)

    Totale punti vinti
    50/112 (45%)
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    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Ross Wenzel (WADA): “Il caso di Sinner è un milione di miglia lontano dal doping”

    Ross Wenzel, WADA

    Oltre alle parole di James Fitzgerald, BBC Sport riporta anche quelle di Ross Wenzel, general counsel della WADA. Wenzel risponde alle pesanti critiche ricevute sull’operato dell’Agenzia mondiale antidoping, in particolare quelle di un tennista assai influente come Djokovic che ieri, parlando da Doha, aveva affermato senza mezzi termini che ci sia stato favoritismo nel caso di Sinner.
    “Questo era un caso che era a un milione di miglia di distanza dal doping”, dichiara al media inglese Ross Wenzel. “Il feedback scientifico che abbiamo ricevuto è stato che questo non poteva essere un caso di doping intenzionale, incluso il microdosaggio”.
    Wenzel respinge qualsiasi ipotesi di trattamento speciale riservato a Sinner, affermando che i termini della squalifica, secondo alcuni di scarso effetto sul tennista sospeso, erano appropriati per il caso e non presi in considerazione con un occhio di riguardo al calendario tennistico.
    “La WADA ha ricevuto messaggi di ogni tipo, da coloro che ritengono che la sanzione sia stata troppo dura e, per certi aspetti, che è ingiusto nei confronti dell’atleta; per altri invece la sanzione non è abbastanza. Tutto questo forse è un’indicazione che, sebbene non sarà condivisa da tutti, è stata la soluzione più giusta”.
    “Quando esaminiamo questi casi, cerchiamo di esaminarli tecnicamente, operativamente e non lo facciamo con la paura di ciò che il pubblico, i politici o chiunque altro dirà” conclude Wenzel.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Sinner, la Wada spiega: “Caso unico, un anno di stop sarebbe stato eccessivo”

    In un report che abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente la Wada spiega le motivazioni dell’accordo con Sinner che ha portato alla sospensione di tre mesi del n. 1 al mondo per il caso clostebol: “I fatti di questo caso erano davvero unici, lo scenario ricostruito dall’atleta era scientificamente plausibile e ben documentato dai fatti. Una sospensione di 12 mesi sarebbe stata eccessivamente severa: la sanzione è proporzionata alla violazione commessa”

    Un caso diverso dagli altri, con uno scenario scientificamente plausibile e una sanzione adeguata alla violazione, gestito in modo aperto e trasparente. È il riassunto della posizione ufficiale della Wada sul caso Sinner, sospeso per tre mesi  in virtù di un accordo con l’agenzia mondiale antidoping per la questione clostebol. In un report, che riceviamo e pubblichiamo, la Wada ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla decisione di non proseguire con il ricorso al Tas.

    Perché l’accordo e non il Tas
    “La disposizione sull’accordo di risoluzione dei casi nel Codice Mondiale Antidoping (Articolo 10.8.2) è stata introdotta nel 2021. Una delle sue funzioni principali è garantire che casi unici, che non rientrano pienamente nel quadro delle sanzioni, possano essere giudicati in modo appropriato ed equo, a condizione che tutte le parti e la Wada  siano d’accordo. Oltre alle disposizioni sulle sanzioni previste dal Codice (dagli articoli 10.1 a 10.7), l’art. 10.8.2 del Codice consente esplicitamente un’ulteriore riduzione del periodo di ineleggibilità, basandosi sul livello di gravità della specifica violazione, nonché sul riconoscimento dell’infrazione da parte dell’atleta e sulla sua accettazione delle conseguenze appropriate. Sebbene gli accordi di risoluzione dei casi ai sensi dell’art. 10.8.2 siano stipulati in casi eccezionali, la disposizione è stata comunque utilizzata decine di volte tra le migliaia di casi giudicati da quando il Codice 2021 è entrato in vigore. Come detto, tali accordi richiedono che tutte le parti coinvolte, inclusa l’Autorità di Gestione dei Risultati (nel caso di Jannik Sinner si trattava della Federazione Internazionale di Tennis/Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis), l’atleta e la WADA, concordino sulle conseguenze appropriate”.

    “Lo scenario di Sinner era scientificamente plausibile”

    “Nel caso di Sinner, la Wada ha ritenuto che la decisione di primo grado, che aveva stabilito che l’atleta non aveva alcuna colpa o negligenza, fosse errata secondo il Codice. Infatti, il commento alla disposizione sulla “nessuna colpa o negligenza” stabilisce che essa non si applichi nei casi in cui vi sia stata “la somministrazione di una sostanza proibita da parte del medico personale o del preparatore atletico dell’atleta senza che quest’ultimo ne fosse a conoscenza (gli atleti sono responsabili della scelta del proprio personale medico e devono informarlo che non possono ricevere sostanze proibite)”. Per difendere il principio fondamentale secondo cui gli atleti sono effettivamente responsabili delle azioni del proprio entourage, la Wada ha deciso di presentare appello al Tribunale Arbitrale dello Sport. Nel farlo, la Wada ha seguito il chiaro consiglio e la raccomandazione del suo consulente legale esterno per questo caso, Richard Young, che è stato il principale redattore di ogni edizione del Codice. Secondo le disposizioni pertinenti sulle sanzioni (in assenza di un accordo di risoluzione del caso ai sensi dell’art. 10.8.2), il periodo di ineleggibilità applicabile per un caso che coinvolge una sostanza non specificata (come il clostebol), in cui si accetta che l’atleta non abbia avuto una colpa o negligenza significativa, varia da uno a due anni. Questo era dunque ciò che era contenuto nell’avviso di appello. I fatti di questo caso, come delineati nella decisione di primo grado, erano veramente unici e diversi dagli altri casi di somministrazione da parte del personale di supporto dell’atleta. Infatti, non si trattava di una somministrazione diretta da parte dell’entourage dell’atleta, ma di un assorbimento transdermico, poiché il massaggiatore dell’atleta (senza che quest’ultimo ne fosse a conoscenza) aveva trattato un taglio sul suo dito con un prodotto contenente clostebol”. Attraverso la propria approfondita revisione del caso, la Wada ha verificato e concordato che lo scenario dell’atleta fosse scientificamente plausibile e ben supportato dai fatti. In effetti, lo scenario presentato dall’atleta era già stato accettato dall’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis e dal tribunale indipendente che aveva deciso il caso in primo grado”.  LEGGI TUTTO

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    WADA: “Quello di Sinner era un caso unico, un anno di stop sarebbe stato troppo”

    Jannik Sinner (foto Getty Images)

    Dopo l’annuncio dell’accordo tra WADA e Sinner per una sospensione di tre mesi, a chiusura del “Caso Clostebol”, il portavoce dell’Agenzia mondiale antidoping James Fitzgerald ha spiegato le motivazioni che hanno spinto la stessa WADA a non insistere per arrivare all’appello del CAS e chiedere una squalifica di almeno un anno, ma di proporre e/o accettare un “accordo tra le parti”, in base all’articolo 10.8.2 del Codice Antidoping, classificando come “caso unico” quello del n.1 del mondo. Fitzgerald ne ha parlato in un intervento a La Stampa, che riportiamo nelle parti salienti.
    “Una delle funzioni principali dell’articolo 10.8.2 è garantire che i casi unici che non rientrano esattamente nel quadro sanzionatorio possano essere giudicati in modo appropriato ed equo, a condizione che tutte le parti e la Wada siano d’accordo” afferma il portavoce di WADA. “L’articolo consente un’ulteriore riduzione del periodo di sospensione in base al livello di gravità della specifica violazione, nonché al fatto che l’atleta abbia ammesso la violazione. La disposizione è stata utilizzata decine di volte, nelle migliaia di casi giudicati dall’entrata in vigore del Codice 2021“.
    “Al fine di difendere l’importante principio secondo cui gli atleti sono effettivamente responsabili delle azioni del loro team, la WADA ha deciso di presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport”. Nel settembre del 2024 l’Agenzia mondiale antidoping non aveva accettato la sentenza di un tribunale indipendente, sollecitato da ITIA, e di conseguenza presentato ricorso al TAS di Losanna poiché ha ritenuto che l’applicazione della “mancanza di colpa o negligenza” non fosse stata corretta, mancando l’elemento della “somministrazione della sostanza da parte del personale di supporto senza che venisse informato l’atleta”. Sinner, come accertato dall’indagine, non ha ricevuto la sostanza in forma diretta da un membro del suo staff ma solo per via indiretta dopo che questa era stata assunta dal suo fisioterapista Giacomo Naldi su consiglio del preparatore Umberto Ferrara, per curare una ferita procurata con un bisturi in una normale operazione del suo lavoro.
    Quello che non è piaciuto alla comunità tennistica internazionale, e che ha scatenato molte polemiche da parte di vari tennisti, a partire da Novak Djokovic, è che WADA fosse rimasta ferma sulla richiesta di “1 o 2 anni di squalifica”, mentre poi si è arrivati ad un accordo di 3 mesi. Questa la spiegazione di Fitzgerald: “La sanzione di un anno sarebbe stata troppo severa. I fatti di questo caso erano davvero unici e diversi da altri casi che riguardavano la somministrazione da parte del personale di supporto dell’atleta. In effetti, questo non era un caso di somministrazione diretta da parte dell’entourage dell’atleta, ma di assorbimento transdermico perché il massaggiatore dell’atleta (all’insaputa dell’atleta) aveva trattatoun taglio sul dito con un prodotto contenente Clostebol. Attraverso la propria approfondita revisione del caso, la WADA ha verificato e concordato che lo scenario dell’atleta era scientificamente plausibile e ben documentato sui fatti. In effetti, lo scenario dell’atleta era stato precedentemente accettato dall’International Tennis Integrity Agency e dal tribunale indipendente che aveva deciso il caso in primo grado. Tenendo conto, in particolare, del livello di gravità della violazione, dati i fatti specifici, la WADA ha ritenuto che una sanzione di 12 mesi sarebbe stata eccessivamente severa“.
    Per questo WADA si è mossa insieme al team legale di Sinner, arrivando ad un accordo di tre mesi di sospensione, come comunicato sabato scorso.
    Questo era il tassello che mancava: WADA spiega che, riesaminando il caso, si è convinta che la sanzione di 1 anno sarebbe stata sproporzionata e non appropriata vista la realtà accertata dai fatti processuali. Ha “puntato i piedi” per far valere il regolamento che, piaccia o no, prevede la responsabilità oggettiva, ma è venuta a patti sulla durata della pena. Sinner ha accettato il compromesso, per tirare una riga e ripartire, da non dopato e senza colpa o dolo. Da atleta pulito.
    La speranza è che adesso, con questa ulteriore spiegazione, si possa placare la faccenda e ripartire. Attendendo il ritorno di campo di Jannik ai primi di maggio.
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO