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    Il ritiro di Filip Krajinovic, geometria e leggerezza

    Filip Krajinovic

    In punta di piedi, senza fare rumore. Esattamente come Filip approcciava la palla con leggerezza, dando l’impressione di esser lento pur non essendolo affatto. Così Filip Krajinovic ha salutato il tour Pro nelle “quali” di US Open, perdendo il suo ultimo match contro Rodionov. Il 32enne di Sombor ha deciso di chiudere una carriera iniziata assai tardi a livello massimo e durata poi non così tanto, pure guastata dall’arrivo del Covid e un serio infortunio al polso, che l’ha fatto scivolare nelle retrovie facendogli perdere mordente e quella “fame” necessaria a rimettersi in pista in un mondo così duro a livello di competizione. È durato solo 71 minuti il suo ultimo ballo, Rodionov l’ha battuto 6-4 6-2. Sipario.
    “Ho lottato per l’ultimo anno e mezzo, pensando a cosa fare” racconta Krajinovic al sito ATP. “Non ero soddisfatto della mia forma. Non ero soddisfatto del mio corpo e non giocavo al livello che volevo. Sono calato molto. Ho deciso di dire basta dopo gli US Open. Inutile nasconderlo, ero davvero, davvero triste dopo la sconfitta. Sono riuscito a mala pena a giocare. Piangevo in campo perché per tutta la vita giochi e sei in competizione, quindi non è stato facile dire addio, ma allo stesso tempo sono felice di essermi liberato da quello che era diventato quasi un peso”.
    “Quando ti ritrovi a giocare piccoli tornei dopo anni al massimo livello, la motivazione non è la stessa. Semplicemente non mi sentivo bene, non ero contento e non avevo abbastanza fame. Se non sei al 100% con tutto quel che hai, non hai possibilità di tornare dove volevo essere. Sentivo che non mi divertivo e ho sentito che in questo modo diventava impossibile tornare dove volevo essere, sicuramente nella top 50”.
    Gli amici di sempre, i connazionali Troicki, Kecmanovic, Lajovic e altri erano lì con lui sul campo 4 di Flushing Meadows, per accompagnare il suo ultimo incontro. Filip è sempre stato un ragazzo gentile, garbato, uno che non urla mai e riflette. Una buona parola per tutti, mai fuori dagli schemi. Un comportamento impeccabile a livello umano che l’ha reso benvoluto e stimato dai colleghi.
    Tennis fluido ed elegante, molti l’hanno un po’ paragonato a una sorta di Kafelnikov dei nostri tempi, con quel passo felpato, la sensazione di non fare fatica nel colpire la palla e la pulizia all’impatto. Quando sbarcò da giovane all’Academy di Bollettieri, il grande Nick si spese in previsioni eccezionali per lui. Grande tennista, anzi, giocatore bello da vedere, ma forse meno efficace di altri per un spirito non così furente nella lotta e forse anche un fisico non così resistente, o chissà un po’ meno allenato di quel che avrebbe potuto. Tant’è che Filip è esploso molto tardi rispetto al suo potenziale, in quel di Paris-Bercy 2017 dove clamorosamente si issò in finale, in quello che resta il suo miglior torneo in carriera. Il mondo si accorse di questo ragazzo mite, che con la palla poteva centrare le riga o la classica monetina tanto era preciso nell’impatto.
    Da quel torneo mitico per lui, è iniziata la sua vera carriera, che l’ha portato a diventare n.26 al mondo nella primavera seguente, ma con frequenti fastidi fisici e il cruccio di non aver mai vinto un torneo. Questo il rammarico di Krajinovic, più che la tarda esplosione al massimo livello. “Sono molto orgoglioso della mia carriera”, commenta Krajinovic. “L’unica cosa per cui sono un po’ triste è non aver vinto un titolo ATP. Ho avuto cinque finali, cinque finali difficili. Questa è l’unica cosa che volevo ma per qualche motivo non è successo. Ma firmerei per ripetere tutto il resto perché penso di aver giocato come volevo. Ho avuto ottimi risultati e il mio massimo è stato toccare il n.26, cosa che apprezzo molto. Ho lasciato il campo felice, perché penso di aver fatto bene”.
    Quando Krajinovic aveva 14 anni, lasciò la Serbia per la Florida per allenarsi all’IMG Academy e inseguire il suo sogno di diventare un tennista professionista. I compagni di allenamento erano Kei Nishikori, Max Mirnyi e Radek Stepanek, avevano il livello che un giorno sperava di raggiungere. Quasi due decenni dopo, alla fine di una carriera più che discreta sul tour, si sta preparando a volare di nuovo a Bradenton per visitare il luogo in cui è iniziato il suo viaggio. Nostalgia o una porta sul proprio futuro? Non lo dice… “Non è stato facile. Sono arrivato negli Stati Uniti quando avevo 14 anni, da solo, senza nessuno. Sono andato a quell’Accademia e non sapevo niente. Non sapevo parlare inglese, quello è stato il mio più grande problema quando sono sbarcato lì. È stato difficile, ma allo stesso tempo è stato molto, molto bello, perché sapevo che era la mia opportunità per migliorare e allenarmi con quei ragazzi. È stato incredibile”.
    Resterà sempre il dubbio se abbia tratto o meno il massimo dal suo potenziale. Forse no. Alla fine il tennis è uno sport maledettamente complicato, dove per arrivare in alto e restarci serve una durezza di fisico e d’animo che appartiene a pochi. Forse non al “Kraji”, ma certamente con il suo tennis leggero e geometrico ha deliziato i palati di chi ama un gioco meno muscolare e, se vogliamo, più poetico. Buona vita, Filip!
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    US Open 2024: analisi del tabellone maschile. Percorso accidentato per Sinner, assai meno per Djokovic e Alcaraz

    US Open, Arthur Ashe Stadium

    Ingresso nel torneo discreto, poi la strada di Jannik Sinner a US Open si farà molto, molto accidentata. E il sorteggio per gli azzurri al quarto Slam stagionale è interessante, ma impegnativo con più di un’insidia.
    Partiamo dal nostro miglior giocatore, il n.1 del mondo e tra i favoriti a New York. In attesa di capire come reagirà in campo alla tempesta mediatica che sta attraversando per le “note” ragioni, Jannik esordirà contro McDonald, ovviamente favorito, poi potrebbe esserci un qualificato o la potenza del giovane yankee Michelsen. Magari Jarry o O’Connell al terzo turno, poi arriva… Tommy Paul, che dopo la foto postata sui social non sarà esattamente ben visto dalle nostre parti… Ruggine extra campo a parte, Paul sul cemento indoor è un tennista molto pericoloso, tra quel che poteva capitare agli ottavi era uno dei possibili avversari “da evitare”, visto che i tennisti di casa tendono ad esaltare di fronte al rumoroso pubblico dell’Ashe e diventare ancor più tosti. Nei quarti ipoteticamente ci sarà la rivincita con Medvedev (o Tsitsipas/Auger-Aliassime/Mensik). Daniil non sta attraversando un bel momento, ma US è il torneo a lui più caro, dove si è rivelato al mondo, l’unico Slam che ha vinto, dove ha fatto finale lo scorso anno. Quindi: era da evitare. E invece… eccolo. In semifinale non c’è Zverev ma Alcaraz. Idem come sopra. La dea bendata continua ad impedire una finale ipotetica tra Carlos e Jannik, che tutto il mondo della racchetta aspetta. Pazienza, prima o poi, accadrà. Ricapitolando: Sinner avrà un ingresso nel torneo discreto, poi c’è da pedalare di brutto se si vuol puntare alla coppa. Più dell’attenzione all’extra campo che sarà comunque pesante, il mio personale pensiero va all’anca. Sinner ha vinto a Cincy di testa e agonismo, non di atletismo e di tecnica. Quella è ferma da un po’, e non va bene. US è uno degli Slam più duri per le mutevoli condizioni, umidità, dure battaglie; solo un Sinner al 100% delle sue possibilità atletiche ce la può fare. La speranza è possa esserlo, ma solo strada facendo potremo saperlo. Ancor più di sempre, FORZA JANNIK, fai parlare la tua racchetta.
    Nella parte bassa del draw ci saranno Djokovic (2), Zverev (4), Ruud, Rune, Shelton e Berrettini, come possibile spauracchio per tutti. Matteo esordisce contro Ramos-Vinolas, poi potrebbe esserci Fritz, sfida molto difficile. Ma tra i forti, Fritz è forse il meno continuo e quello che risponde peggio, quindi la speranza è che Berrettini arrivi a NYC bello cattivo, spacchi la palla col servizio e diritto e possa puntare a sorprendere. Se passa l’esame-Fritz, vederlo nei quarti vs. Zverev potrebbe esser più di un sogno…
    Djokovic, come gli capita di frequente, ha pescato davvero bene. Non sappiamo in che condizione arriverà, quanto si è davvero allenato, ma i primi turni saranno sulla carta allenamenti agonistici, il suo torneo inizierà negli ottavi vs. Shelton, o Tiafoe. Difficile che i vari Rublev, Dimitrov e compagnia possano esser un ostacolo davvero tosto, lo immaginiamo già in “semi” vs. Zverev, e lì sarà partita vera. Il tedesco ha qualche insidia in più: Cerundolo, il servizio di Perricard, e soprattutto Rune, che pur nella bassa di questo 2024 resta un tosto agonista, e potrebbe riaccendersi all’improvviso e diventare dura.
    Non ci siamo dimenticati di Alcaraz, quello che molti vedono come il primo o secondo favorito, dietro a Djokovic (o Sinner). Ingresso nel torneo tranquillo per Carlos, poi al terzo turno potrebbe esserci Draper, tennista scomodo, in rampa di lancio. Servirà un bel livello. Poi forse Korda, tanta eleganza, ma… la sostanza? Ha anche la fortuna Alcaraz di affrontare potenzialmente nei quarti uno tra De Minaur, Hurkacz o Khachanov, tutti un po’ mal messi fisicamente. Diciamolo netto: Carlito ha pescato proprio bene, quanto Nole.
    Capitolo italiani: tantissimi! E questa è già l’ottima notizia. Alcuni non hanno pescato male, e si spera possano avanzare e divertire. Sonego è tra quelli che ha avuto meno fortuna: esordio con Paul, una testa di serie forte e che sa giocare al top su questi campi. Difficilissima. Molto meglio Cobolli, che contro Duckworth può far valere la sua maggior completezza di gioco ed energia. Se passa c’è forse Kotov (occhio al suo diritto killer, ma 3 su 5 fa fatica fisicamente) e poi eventualmente Medvedev. Sarebbe una gran partita, che speriamo di vedere.Fognini, bravo ad esser ancor lì in lotta, pesca maluccio con Machac. Il ceco è tennista solido, difficilmente regala, e farà correre tanto Fabio. Se il ligure riesce ad incasinare i ritmi, potrebbe esserci partita, ma Tomas è oggettivamente favorito. Arnaldi (n.30 del draw) è nell’ultimo slot della parte alta. Non facile: Svajda è tennista poco noto ma ottimo sul piano del gioco, poi Safiullin, uno che può giocare molto bene. Al terzo turno eventualmente Hurkacz, e lì è da vedere come starà fisicamente. Matteo ha insidie, ma potrebbe anche far saltare il banco se gioca al suo meglio, e magari sognare una bella sfida negli ottavi a De Minaur (in brutte condizioni) o Khachanov. Chissà..
    Parte bassa. Già detto di Berrettini, Musetti è nello slot appena sotto, da testa di serie n.18. Molto – o tutto – dipenderà da lui. La sensazione è che sul ritmo e rimbalzi alti del duro sarà ancora un po’ meno efficace rispetto all’erba o alla natia terra, ma speriamo di vedere lo spirito offensivo e l’aggressività degli ultimi tempi. Contro Opelka all’esordio dovrà avere enorme pazienza, e la sua risposta sarà un filo “sotto tiro”; se passa l’esame col bombardiere americano, potrebbe esser favorito nel secondo match, con prospettiva di sfidare Rune. Sarebbe un gran match, per mille motivi, e lì preparate i popcorn…
    Darderi, appena fuori dal seeding, pesca benino con Baez. Sarà una garra tutta latina, con corse assassine, sperando che Luciano stia bene e possa servire alla grande, per tener fermo la vivacità del rivale. Se vince, contro Griekspoor sarà match piuttosto complicato, anche se l’orange non gioca bene tutti i giorni (se lo facesse, sarebbe top15 fisso!). Resta Nardi, ultimo azzurro, esordio contro Bautista Agut. Lo spagnolo è un laureato su questi campi, ma oggettivamente in fase calante. Se Luca si accende e trova un gran match, al secondo turno potrebbe esserci Shelton, e magari il Centrale o Armstrong, un match da vivere.
    US Open è il quarto Slam dell’anno, e negli anni recenti quello che ha regalato più sorprese e lanciato nuovi campioni Slam. La speranza è che Sinner possa farcela, anche se è molto difficile viste le sue condizioni fisiche non al meglio. Che possa essere la volta buona per Zverev? Ha già fatto una finale qua, praticamente buttata via nel 2020… Buon US Open a tutti.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner agli US Open: il tabellone e gli avversari

    Introduzione
    McDonald all’esordio, poi il possibile rematch con Michelsen. Saranno questi i primi passi percorso agli US Open di Jannik Sinner che a Flushing Meadows non è mai andato oltre ai quarti di finale. Nella metà di tabellone dell’azzurro ci sono Medvedev e Alcaraz, potenziali avversari nei quarti e in semifinale. L’incrocio con Djokovic possibile solo in finale. Di seguito il potenziale cammino di Sinner fino alla finale. Gli US Open 2024, in programma dal 26 agosto all’8 settembre, saranno in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW
    IL TABELLONE COMPLETO LEGGI TUTTO

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    Us Open: Il Tabellone Principale. Esordio americano per il n.1 del mondo Jannik Sinner. Al via altri 8 azzurri. Berrettini ipotetico secondo turno con Fritz

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    Us Open – Tabellone Principale – parte alta – hard(1) J. Sinner vs M. McDonald A. Michelsen vs QUALIFIERS. Wawrinka vs QUALIFIERC. O’Connell vs (26) N. Jarry
    (24) A. Fils vs L. Tien J. Munar vs QUALIFIERM. Purcell vs A. Vukic L. Sonego vs (14) T. Paul
    (11) S. Tsitsipas vs T. Kokkinakis N. Borges vs F. Coria T. Schoolkate vs T. Daniel J. Mensik vs (19) F. Auger-Aliassime
    (31) F. Cobolli vs J. Duckworth Z. Bergs vs P. Kotov F. Marozsan vs QUALIFIERD. Lajovic vs (5) D. Medvedev
    (3) C. Alcaraz vs QUALIFIERD. Shapovalov vs B. van de Zandschulp F. Diaz Acosta vs H. Gaston Z. Zhang vs (25) J. Draper
    (22) A. Tabilo vs D. Goffin B. Coric vs A. Mannarino F. Fognini vs T. Machac C. Moutet vs (16) S. Korda
    (10) A. de Minaur vs M. Giron Q vs QM. Navone vs D. Altmaier D. Evans vs (23) K. Khachanov
    (30) M. Arnaldi vs Z. Svajda M. Forbes vs R. Safiullin C. Lestienne vs J. Thompson (7) H. Hurkacz vs QUALIFIER

    Us Open – Tabellone Principale – parte bassa – hard(8) C. Ruud vs QUALIFIERG. Monfils vs QUALIFIERR. Carballes Baena vs QUALIFIERJ. Shang vs (27) A. Bublik
    (17) U. Humbert vs T. Monteiro D. Stricker vs F. Comesana A. Ramos-Vinolas vs M. Berrettini C. Ugo Carabelli vs (12) T. Fritz
    (15) H. Rune vs B. Nakashima A. Cazaux vs P. Carreno Busta Y. Nishioka vs M. Kecmanovic R. Opelka vs (18) L. Musetti
    (29) F. Cerundolo vs S. Ofner G. Mpetshi Perricard vs T. Etcheverry A. Muller vs A. Walton E. Ruusuvuori vs (4) A. Zverev
    (6) A. Rublev vs T. Seyboth Wild C. Eubanks vs A. Rinderknech Q vs QM. Fucsovics vs (32) J. Lehecka
    (21) S. Baez vs L. Darderi S. Nagal vs T. Griekspoor R. Hijikata vs A. Davidovich Fokina G. Dimitrov vs QUALIFIER
    (13) B. Shelton vs D. Thiem L. Nardi vs R. Bautista Agut A. Shevchenko vs D. Koepfer A. Kovacevic vs (20) F. Tiafoe
    (28) A. Popyrin vs S. Kwon P. Martinez vs QUALIFIERL. Djere vs J. Struff N. Djokovic vs QUALIFIER LEGGI TUTTO

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    Us Open, il tabellone: Sinner debutta con McDonald, possibile semifinale con Alcaraz

    Sarà Mackenzie McDonald il primo avversario di Jannik Sinner agli US Open 2024, da seguire in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW dal 26 agosto all’8 settembre. In un tabellone con diverse insidie, il pericolo maggiore per Sinner è Carlos Alcaraz, possibile avversario in semifinale. Per il terzo Slam consecutivo, infatti, lo spagnolo sarà nella stessa metà di tabellone del n. 1 al mondo. Alcaraz, così come Novak Djokovic, attende un qualificato al 1° turno. Oltre a Sinner ci saranno in tabellone altri otto di italiani, di cui ulteriori tre teste di serie: Lorenzo Musetti (debutto con Opelka), Matteo Arnaldi (esordio con la wild card Svajda) e Flavio Cobolli (al primo main draw a New York affronterà l’australiano Duckworth). Sorteggio sulla carta favorevole, invece, per Matteo Berrettini. Il romano, inserito nel quarto di tabellone di Zverev, esordirà contro lo spagnolo Ramos-Vinolas, poi il possibile incrocio con Taylor Fritz. 

    Il sorteggio femminile: subito Paolini-Andreescu
    Nel torneo femminile, invece, primo turno subito insidioso per Jasmine Paolini. La n. 5 al mondo, finalista negli ultimi due major giocati, affronterà al debutto Bianca Andreescu, campionessa a Flushing Meadows nel 2019. Sarà il remake della sfida di Wimbledon, vinta da Jasmine in due set. Le altre italiane, invece, hanno evitato l’incrocio con teste di serie: in programma Cocciaretto-Baindl, Bronzetti-Sun, Trevisan-Townsend ed Errani-Bucska LEGGI TUTTO

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    Wilander: “Sinner è uno dei tennisti più leali che abbia mai visto. È ingiusto che si venga trovati positivi e quindi scagionati perché non si è fatto niente”

    Mats Wilander

    Mats Wilander difende Jannik Sinner e punta il dito contro il sistema dei controlli anti doping, che a suo dire è “bravissimo nel rintracciare un miliardesimo di grammo, ossia niente” ma poi non altrettanto nel gestire la cosa, accusando prima e scagionando poi giocatori. Ne ha parlato a Eurosport, network per il quale il sette volte campione Slam è stimato analista.
    “Sono molto felice che Jannik Sinner giochi nel Tour. È un bravo ragazzo. uno dei più corretti che ho visto in vita mia” afferma Wilander. “La rivalità tra lui e Carlos Alcaraz è già epica. E sono convinto al 100% che le cose siano andate così, un completo incidente di Jannik e della sua squadra”.
    Wilander si concentra sul processo e sul motivo per cui in molte occasioni queste sostanze raggiungono accidentalmente i tennisti e finiscono per essere sospesi: “Ma ogni volta che c’è una sostanza proibita in qualche cassetta di pronto soccorso dei medici o dei fisioterapisti, mi chiedo: cosa stanno facendo? Perché è così difficile scoprirlo? Ed è qui che viene commesso l’errore. Quindi la responsabilità è del medico, del fisioterapista e di chiunque sia coinvolto con Jannik, all’interno e all’esterno del campo. Il processo è ciò che sta rovinando questi giocatori. Il processo è ovviamente terribile, perché se riesci a fare un test e ottenere un risultato così piccolo, voglio dire, un miliardesimo di grammo, non c’è letteralmente nulla. Ma se riesci a essere così bravo nei test, sicuramente devi essere altrettanto bravo quando si tratta del processo, perché non solo distruggeresti la carriera di un giocatore, ma potresti distruggere il suo paese in termini di educazione dei tennisti. E l’Italia sta andando alla grande. Ecco perché siamo fortunati che Jannik sia stato in grado di continuare a giocare”.
    “Il tennis professionistico non è così buono in termini di organizzazioni antidoping. Devono fare le cose per bene. Ed è ingiusto. E ovviamente, non ha nulla a che fare con Jannik, ma è ingiusto nei confronti di tutti gli altri giocatori che sono stati beccati e poi sono stati scagionati. È capitato molte volte un risultato di un test positivo, senza che il giocatore abbia fatto nulla, e questo è stato dimostrato in così tanti casi”.

    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Tutto quello che c’è da sapere sulla Laver Cup 2024

    Rafael Nadal nella foto – Foto Getty Images

    Come da previsioni, il tennis è stato uno degli sport più seguiti dei Giochi Olimpici 2024, che si sono conclusi lo scorso 11 agosto. Chiuso il capitolo Parigi, è tempo di nuovi tornei per i grandi del tennis. Tra questi, la Laver Cup, evento che nel corso delle ultime edizioni ha riscosso un grandissimo successo, tanto da diventare parte integrante del calendario ATP. Ma quando e come è nata la Laver Cup e cosa aspettarsi dall’edizione di quest’anno? Scopriamolo insieme.
    Origini del torneo e format della competizioneLa Laver Cup è un torneo a squadre nato nel 2017 come tributo al leggendario tennista australiano Rod Laver, su iniziativa di Roger Federer e del suo agente Tony Godsick. L’idea era quella di creare un evento che celebrasse il tennis in maniera unica, mettendo di fronte gli uni agli altri i migliori tennisti del mondo. Fin dalla sua prima edizione, la competizione ha attirato l’attenzione degli amanti di questa disciplina, così come quella degli appassionati di bet , affermandosi come uno degli eventi più attesi del panorama sportivo.Ciò che rende questo torneo diverso da tutti gli altri è il suo format, che consiste in due squadre, Team Europe e Team World, composte da 6 giocatori ciascuna, chiamate ad affrontarsi in una serie di partite singole e doppie. Cinque le sessioni totali di gioco disputate nell’arco di tre giorni (dal venerdì alla domenica). La squadra vincitrice della Laver Cup è quella che raggiunge per prima i 13 punti.
    Data e sede dell’edizione 2024Dopo Repubblica Ceca, Stati Uniti, Svizzera, Regno Unito e Canada, quest’anno sarà la Germania a fare da padrona di casa alla Laver Cup. Il torneo si terrà presso la Mercedes-Benz Arena di Berlino, che dal 20 al 22 settembre farà da palcoscenico a un evento che si preannuncia entusiasmante.
    Albo d’oro della Laver CupSecondo quanto riportato dal Betfair blog , a dominare la Laver Cup è stato il Team Europe, che ha vinto le prime 4 edizioni consecutive, conclusesi con i seguenti punteggi:Praga (2017), Team Europe vs Team World 15-9Chicago (2018), Team Europe vs Team World 13-8Ginevra (2019), Team Europe vs Team World 13-11Boston (2021), Team Europe vs Team World 14-1
    A interrompere questa serie di successi è stato il trionfo del Team World nel 2022, con la vittoria sul Team Europe 13-8, poi ribattuto di nuovo nel 2023 (13-2).Molti i tennisti di rilievo che hanno preso parte alla competizione nel corso degli anni, tra cui spiccano i nomi di Rafael Nadal, Roger Federer, Novak Djokovic, Casper Ruud e gli italiani Fabio Fognini e Matteo Berrettini, che hanno partecipato rispettivamente alle edizioni 2019, 2021 e 2022.
    I protagonisti di quest’annoAnche quest’anno la Laver Cup promette di dare molto di cui parlare, vista la portata dei nomi già confermati. Tra questi ci sono gli spagnoli Carlos Alcaraz e Rafael Nadal, alla cui presenza è stato dato un significato simbolico, simile a quanto accaduto con Federer nel 2022, che approfittò della competizione per dire addio all’agonismo. Per quanto riguarda il Team World, invece, al momento sono 4 i nomi confermati, ovvero gli americani Taylor Fritz, Tommy Paul e Ben Shelton, accompagnati dall’australiano Alex de Minaur.Non ci resta che seguire gli ultimi aggiornamenti e prepararci a vivere un evento che potrebbe essere indimenticabile se Nadal dicesse addio al tennis proprio in questa manifestazione! LEGGI TUTTO

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    Sinner penalizzato: il ranking ATP riflette la sanzione. Da decidere se Novak Djokovic abbia guadagnato una settimana in più da n.1 del mondo

    Jannik Sinner – Foto Getty Images

    La punizione per Jannik Sinner è ora ufficiale e visibile nel ranking ATP. Il numero uno del mondo ha subito la sottrazione dei 400 punti conquistati al Masters 1000 di Indian Wells, oltre alla perdita del relativo montepremi.Questo aggiustamento ha portato il totale di punti di Sinner a 9.360, riducendo significativamente il suo vantaggio su Novak Djokovic, che ora si trova a 7.460 punti. Carlos Alcaraz completa il podio con 7.360 punti, chiudendo così un terzetto di vertice più ravvicinato che mai.
    La sanzione, legata al caso di positività al Clostebol da cui Sinner è stato poi scagionato, ha riaperto i giochi per la vetta del ranking mondiale. Nonostante l’assoluzione del tennista italiano da ogni accusa di doping intenzionale, la perdita dei punti rimane una conseguenza tangibile della vicenda.Un elemento di incertezza riguarda l’eventuale applicazione retroattiva della penalità. Se così fosse, Djokovic potrebbe vedersi attribuita un’ulteriore settimana come numero uno del mondo, aggiungendo un altro capitolo alla sua già leggendaria permanenza in vetta al ranking.Infatti ciò significherebbe che Novak Djokovic potrebbe vedersi offrire una settimana in più al rango di numero uno mondiale, portando il suo record a 429 settimane.Infatti, se la deduzione retroattiva dei punti fosse avvenuta, Sinner avrebbe avuto 8.370 punti e non 8.770. Djokovic, invece, avrebbe avuto 8.460 punti quella settimana e sarebbe quindi stato numero 1 mondiale per un’altra settimana.
    Questa situazione mette in luce la delicatezza e la complessità del sistema di punti nel tennis, dove anche decisioni prese fuori dal campo possono avere un impatto significativo sulle classifiche e sulle carriere dei giocatori.Per Sinner, questa penalizzazione rappresenta una sfida aggiuntiva nella sua corsa per mantenere la prima posizione mondiale. Il giovane italiano dovrà ora dimostrare ancora una volta la sua forza mentale, cercando di recuperare i punti persi nei prossimi tornei.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO