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    Atp Cincinnati: Nardi sconfitto da Alcaraz, spagnolo ai quarti

    La favola di Luca Nardi s’infrange sui colpi di Carlitos Alcaraz, che vince 6-1, 6-4 in appena un’ora e 20′ e vola ai quarti del Masters di Cincinnati, atteso ora dal russo Andrej Rublev che ha sconfitto nettamente l’argentino Comesana. Per il pesarese, n.98 del ranking, era la seconda volta agli ottavi di un ‘1000’: alla prima  c’era arrivato con un ‘miracolo’, battendo nel 2024 a Indian Wells l’allora numero 1 del mondo Novak Djokovic, e sempre da lucky loser. In Ohio, ripescato dopo la sconfitta nelle qualificazioni, ha battuto Tirante, rimontato Shapovalov e approfittato del ritiro di Mensik (ma l’italiano era già in vantaggio di un set) per regalarsi la sfida all’amico Carlitos, che conosce dai tempi dei tornei under-14 e con cui conserva un bellissimo rapporto. Ma anche stavolta, come lo scorso febbraio a Doha, si è dovuto arrendere nella notte italiana alla classe e alla potenza del murciano. 

    La cronaca del match
    Si comincia con quasi due ore di ritardo per le varie interruzioni dovute al maltempo che hanno fatto slittare la sessione serale, ma Alcaraz entra caldissimo in campo: parte a bomba e schizza in un lampo sul 3-0 al cospetto di un Nardi troppo timido per essere vero. Il marchigiano accorcia, ma il primo set è andato: 6-1 in 27 minuti. Nel secondo è un’altra partita: l’azzurro entra decisamente meglio, con un altro atteggiamento, molto più intraprendente, piedi sulla riga, spinge di più con il dritto e vola sul 4-2, ma sul 30-0 s’inceppa: saranno rimpianti a non finire. Perde anche l’ultima battaglia: annulla 5 palle break nel lunghissimo 8° game, eppure consegna il 5-4 all’iberico con due sanguinosi doppi falli consecutivi. Ma Luca esce con il sorriso: ha guadagnato 43 posizioni in classifica e si è regalato un altro, bellissimo sogno. LEGGI TUTTO

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    Us Open: La situazione aggiornata Md e Qualificazioni. Travaglia entra nelle quali

    Scritto da JOA20Nove azzurri già nel MD. Teste di serie: Sinner, Musetti e Cobolli, sperando che se ne aggiunga un quarto ma non vedo grandi possibilità, Berrettini uscirà dalla Top50 prima di rientrare a Toronto, Arnaldi ha la semifinale di Montréal da difendere, solo Sonego potrebbe provare a salire in Top32. Per le quali mancano ancora due settimane, ma direi che ci saranno Passaro, Pellegrino, Gigante, Maestrelli, più Zeppieri e Napolitano con il ranking protetto, sperando che si aggiunga almeno uno tra Cinà e Travaglia.
    Esatto, Sonny é l’unico con delle possibilità concrete, essendo 37 in live ma con 3 giocatori davanti che scaleranno molto prima del torneo: Popyrin, Korda e Thompson. Mentre la classifica per le tds dovrebbe essere fatta prima di Wiston Salem, dove Sonego difende il titolo. Ma come minimo avrebbe bisogno di un quarto in un mille o la semi a Washington.
    Cobolli é tds sicura ma meglio rimanga nelle 24 per un terzo turno teorico migliore e non é scontato visti i punti che difende.
    Infine Muso tiene la 7/8 se non ci sono exploit sia di Shelton che di uno fra quelli che seguono, e ovviamente se supera qualche turno lui LEGGI TUTTO

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    Terza giornata di main draw della Lilium Cup al Country Cuneo

    Francesco Pansecchi e Alessandro Maina

    C’era attesa al Country Club Cuneo, nella 3.a giornata dei main draw, per l’esordio di Francesco Pansecchi, numero 9 del tabellone e come tutte le prime sedici teste di serie già avanti di un turno grazie al bye. Il portacolori del Country Club Cuneo ha superato il primo scoglio rappresentato dallo slovacco Matej Liptak imponendosi in due set (7-5 6-2). Qualche difficoltà nella prima frazione, per il piemontese under 16 cresciuto al TC Cassine e da circa un anno impegnato negli allenamenti all’Oltrepò Tennis Academy di Codevilla, maggior scioltezza nella seconda per salire di uno step nel torneo: “Nel set iniziale – ha confermato Moreno Baccanelli, DT del Country Cuneo – Francesco ha patito l’efficacia alla battuta dell’avversario e non ha chiuso sul 5-4 e servizio, facendolo poi nel 12° gioco.
    Nel secondo set molto più convincente e ficcante il suo tennis”. Ora troverà negli ottavi lo spagnolo Eduard Khaikov, 14enne di belle speranze che ha concesso poco agli avversari fino a ora incontrati nel torneo cuneese. Oggi ha esordito anche il numero 1 del seeding, il bulgaro Brian Dal Zilio, 734 del ranking ITF under 18, che ha dovuto dar fondo a tutto il suo tennis per avere la meglio sul piemontese del Villaforte Tennis & Padel, Vittorio Gillerio. Un gioco regolare quello del bulgaro che dopo oltre tre ore è venuto a capo della contesa con il punteggio di 7-5 6-7 6-4. Gillerio non era nemmeno nelle migliori condizioni fisiche ma ha avuto il merito di provare a invertire la rotta della sfida fino all’ultimo quindici. Successo nel maschile anche per Gianmarco Troiano, testa di serie numero 12, 17enne romano che ha battuto lo svizzero Colin Landry con lo score di 7-5 6-4. In stagione Troiano ha “rotto il ghiaccio” con i tornei ITF J30 vincendo a Vadul Lui Voda, in Moldavia nello scorso giugno. Carlo Paci, numero 14 del seeding a Cuneo, ha fermato la corsa di Diego Tarlazzi che proveniva dalle qualificazioni. Altro match fiume chiuso dal vincitore sul 6-3 6-7 6-4. Paci è tesserato per lo Sporting Club Sassuolo, under 16, e troverà negli ottavi il già citato Dal Zilio. 
Sono andati in archivio oggi anche i match di 3° turno della parte bassa del draw femminile. Agnese Stagni si è imposta nel derby con Beatrice Cocomazzi, numero 7 del draw principale, con un doppio 6-2. Agnese è una 2.5 tesserata per il Centro Tennis Argenta di Ferrara, categoria under 16. Negli ottavi la giovane azzurra, già campionessa italiana under 15 in singolare, se la vedrà con la ceca Novotna, tennista dalla pelle scura che ha eliminato oggi senza particolari affanni (6-0 6-1) la kazaka Amina Nurmakhan. Promosse negli ottavi anche la seconda testa di serie, Anna Nerelli, che ha piegato in due set ma con game tutti lottati la torinese Ginevra Grande, proveniente dalle qualificazioni e autrice di un ottimo torneo; così Francesca Fuzio, che si è imposta su Melissa Rossi, numero 14 del seeding; Arianna Galeazzi, che ha fermato Viktoria Monge, numero 3 del draw, Aurora Gibellieri e Camilla Iannece. Nel complesso il torneo conferma che a questi livelli le classifiche, soprattutto internazionali, sono relative e legate non solo al valore tecnico delle atlete ma anche al numero di tornei disputati, per scelte di differente natura. Anche per questo è difficile fare pronostici. Oggi le due rassegne di singolare proseguono mettendo in campo gli ottavi di finale, a partire dalla mattina. In campo anche i doppi. LEGGI TUTTO

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    Challenger di Sumter: Basilashvili vince… e rompe la racchetta come se avesse perso

    Nikoloz Basilashvili nella foto

    Primo turno dell’ATP Challenger 125 di Sumter, in South Carolina, e in campo due ex top-30 oggi lontani dai primi cento del mondo: Nikoloz Basilashvili e Christopher Eubanks. Il georgiano, testa di serie numero 6, partiva con i favori del pronostico, ma ha dovuto sudare oltre due ore per portare a casa la vittoria.Dopo un match altalenante, chiuso con il punteggio di 6-3, 3-6, 7-5, Basilashvili ha messo il sigillo decisivo con un ace di seconda, un colpo da grande occasione. Eppure, invece della classica esultanza, ha tirato fuori un gesto completamente inatteso: espressione seria, linguaggio del corpo teso, e poi un colpo secco per distruggere la racchetta contro il cemento.

    A smashing win 😱
    Nikoloz Basilashvili outlasts Eubanks 6-3, 3-6, 7-5 in Sumter#ATPChallenger pic.twitter.com/qQqdckm1yg
    — ATP Challenger Tour (@ATPChallenger) August 12, 2025

    A vederlo, chiunque avrebbe pensato a una sconfitta bruciante. Invece era il contrario: il georgiano aveva appena vinto. Una celebrazione al contrario, figlia forse della frustrazione accumulata durante l’incontro. Le “cose da Basilashvili”, verrebbe da dire, per un giocatore che non smette mai di sorprendere… in campo e fuori.
    Federico Di Miele LEGGI TUTTO

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    Challenger Todi, Skatov stacca il pass per i quarti «Stagione non semplice, bravo a cambiare strategia» – Ferrari batte Juarez, avanza anche Budkov Kjær

    Filippo Romano – Foto Yuri Serafini

    Il quadro dei quarti di finale sta prendendo forma agli Internazionali di Tennis Città di Todi | CERgo Tennis Cup. La diciassettesima edizione del Challenger 75 organizzato da MEF Tennis Events ha visto Gianmarco Ferrari strappare un pass per un posto tra i migliori otto, dopo la vittoria contro Facundo Juarez per 6-4 6-4. Ottiene la dodicesima vittoria consecutiva nel circuito cadetto l’ex n.1 under 18 e campione di Wimbledon Junior nel 2024 Nicolai Budkov Kjaer, il quale ha beneficiato del ritiro di Matheus Pucinelli De Almeida quando conduceva per 7-6(2) 3-0. Lasciano il torneo Francesco Forti e Filippo Romano, sconfitti rispettivamente da Valentin Vacherot (6-4 6-2) e Timofey Skatov (3-6 6-0 6-4). Negli incontri serali del programma odierno sul Campo Centrale del Tennis Club Todi 1971 spazio al derby tra Stefano Travaglia e Jacopo Vasamì; poi l’ingresso in campo di Marco Cecchinato, opposto ad Alexey Vatutin.
    Skatov: “La mia stagione comincia adesso” – Dopo un inizio di 2025 poco incoraggiante, Timofey Skatov sta gradualmente ritrovando il suo tennis. Il numero 308 ATP è arrivato a Todi dopo la sconfitta in finale al Challenger di Bonn (Germania), ottenendo in Umbria due vittorie convincenti contro la testa di serie numero cinque Gonzalo Bueno e Filippo Romano (3-6 6-0 6-4). “Devo anzitutto fare i complimenti al mio avversario che ha giocato con grande aggressività – ha ammesso il kazako –. Dopo un primo set dove ho subìto molto il suo gioco ho cercato di allungare gli scambi e poi gradualmente entrare con i piedi dentro al campo, strategia che alla fine ha pagato. La mia stagione? Attualmente non sono contento di come sta andando, ma in quest’ultimo mese sto finalmente mettendo una serie di prestazioni positive in fila”. Il legame di Skatov con l’Italia non è un segreto: “Mi diverto molto qui, sicuramente sono anche i campi in terra rossa sui quali penso di esprimermi bene. In generale, sono sempre felice di giocare tornei in questo Paese”. L’ex numero uno del mondo Junior aveva raggiunto il best ranking al numero 123 ATP nel 2023, prima di cominciare a faticare nella continuità di risultati. Nella giornata di domani, si giocherà un posto in semifinale contro Gianmarco Ferrari, autore di un’altra ottima prestazione contro Facundo Juarez (6-4 6-4).
    Risultati di mercoledì 13 agosto2° turnoGianmarco Ferrari (Q) b. Facundo Juarez (Q) 6-4 6-4Timofey Skatov (SE) b. Filippo Romano (LL) 3-6 6-0 6-4Nicolai Budkov Kjaer (3) b. Matheus Pucinelli De Almeida 7-6(2) 3-0 rit.Valentin Vacherot (7) b. Francesco Forti (PR) 6-4 6-2Lukas Neumayer (4) b. Carlos Sanchez Jover 6-4 7-5 LEGGI TUTTO

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    US Open 2025: annunciate le wild card. C’è Venus Williams

    Venus Williams nel suo ritorno a Washington

    L’edizione 2025 di US Open si avvicina e il torneo americano ha comunicato le wild card che consentiranno a 16 giocatori (8 uomini e altrettante donne) di accedere direttamente nel main draw di singolare. Non ci sono grandi sorprese: 6 delle 8 wild card (sia per il maschile che per femminile) andranno a tennisti statunitensi, quindi una ad un tennista francese e un’altra ad un giocatore australiano, per il “classico” scambio di inviti tra le federazioni che gestiscono tre dei quattro major. Nel maschile, hanno ricevuto la wild card Brandon Holt, Nishesh Basavareddy, Tristan Boyer, Emilio Nava, Stefan Dostanic e Darwin Blanch, oltre al francese Valentin Royer e l’australiano Tristan Schoolkate. Da segnalare la WC ottenuta dal teenager Blanch, vincitore del USTA Boys’ 18s National Championships, e quella del 27enne Holt, per la prima volta nei top100 quest’anno. Invito anche per Nava, oggi 23enne e considerato un po’ di tempo fa una delle migliori promesse del tennis a stelle strisce.
    Nel tabellone femminile invece spiccano due grandi nomi tra le Wild Card: Venus Williams e Caroline Garcia. Venus, oggi 45enne, vanta in carriera ben 7 Slam (2 a New York, 5 a Wimbledon) e nonostante un’attività assai diradata non sembra aver intenzione di appendere la racchetta al chiodo. A Washington è tornata in campo dopo 16 mesi, affermando di non pensare al ritiro, tanto che a New York sarà ancora tra le protagoniste. Altro discorso per la francese Garcia, oggi 31enne, pronta al ritiro al termine della stagione in corso. Proprio a US Open nel 2022 ha segnato la propria miglior performance in uno Slam, la semifinale. Oltre a queste due “stelle”, hanno ottenuto una wild card per il tabellone femminile le statunitensi Clervie Ngounoue, Julieta Pareja, Caty McNally, Valerie Glozman, Alyssa Ahn e l’australiana Talia Gibson. Da segnalare che Pareja ha soli 16 anni ed è attualmente la n.1 del mondo junior: ha giocato lo scorso luglio le finali (in singolo e doppio) a Wimbledon in versione giovanile. Glozman e Ahn sono due interessanti prospetti a livello universitario (entrambe 18enni).
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Vince il set e va a farsi una doccia: squalificato dal Challenger di Chersonissos

    È successo in Grecia: il tedesco Mats Rosenkranz – 26 anni e numero 358 del mondo – ha deciso di inventarsi un suggestivo “shower break” per rinfrescarsi dal torrido cemento del match. Nulla da fare al suo rientro: è arrivata la squalifica
    SINNER-MANNARINO LIVE

    Game, set, doccia. Sì, doccia. E squalifica. Sembra una di quelle storie inventate e invece, per quanto surreale, è accaduta per davvero. Grecia, terra di vacanze, caldo torrido ben sopportabile con un tuffo in un mare molto blu, come i profili delle case bianchissime. Meno sopportabile – decisamente meno sopportabile – sul cemento del Challenger di Chersonissos, città a nord di Creta. E così Mats Rosenkranz – 26 anni e numero 358 del mondo – ha deciso di farsi una doccia dopo aver vinto il primo set.

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    Shower break
    Contro, tra l’altro, c’era un tennista italiano, l’azzurro Pietro Orlando Fellin, 24enne che occupa al momento il 561esimo posto del ranking Atp, sbalordito quando l’avversario ha deciso di abbandonare il campo per concedersi uno ‘shower break’ che, sostanzialmente, non esiste. Ecco perché al suo rientro – strano ma vero, o almeno per lui – è arrivata la squalifica.

    Il precedente
    Non si tratta nemmeno del primo caso, visto che nel settembre del 2022 anche l’americano Nicolas Moreno de Alboran, durante un Challenger a Siviglia, era stato squalificato dopo essersi preso una pausa doccia, comunque “inserita” all’interno di un più comune toilet break. Nulla da fare per le se giustificazioni (“Volevo soltanto togliermi la sabbia dalle gambe”), anche lui perse il match a tavolino.

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    Joao Fonseca: la necessaria transizione verso l’eccellenza. Dove è, dove migliorare

    Joao Fonseca a Cincinnati (foto Getty Images)

    L’eccellenza richiede tempo. Non si parla di vino, è così anche nel nostro amato tennis. Dopo un’inizio di stagione dirompente Joao Fonseca sta attraversando un momento di stasi con risultati non entusiasmanti. I due mille in Nord America l’hanno visto battuto al primo turno in Canada e al terzo al Cincinnati contro Atmane (buono ma non certo un fulmine di guerra). Sull’erba ha vinto 3 partite mentre a Roland Garros, dove era discretamente atteso vista la sua eccezionale predisposizione alla terra battuta, ha rimediato una “scoppola” da Draper, ma pure a Roma e Madrid non aveva certo brillato. Sui social c’è chi già lo apostrofa come sopravvalutato… Beata ignoranza. Il tennis è sport complesso e le sue dinamiche sono mutevoli, difficili, tanto che il tempo diventa un fattore assolutamente relativo. Fonseca oggi sta deludendo? Forse, ma è normale che sia così. Di Boris Becker che vola e domina sui prati di Wimbledon da teenager non ce ne sono più e l’arrivo dirompente di Alcaraz è l’eccezione che conferma la regola. La verità è che forse le attese degli appassionati brasiliani (e non sol0) sono andate ben oltre le reali possibilità attuali di Joao e non parlo di tennis “puro”. Il teenager di Rio de Janeiro è un predestinato a diventare un grande campione. Ha troppo talento, troppa potenza, e sembra anche una mentalità davvero eccellente per arrivare a sedersi al banchetto dei migliori, quelli che possono ambire a vincere gli Slam e cambiare lo status quo. Ma per arrivarci, serve il tempo necessario ad imparare, a conoscere il tour, gli avversari e anche se stesso. Solo attraversando vittorie e sconfitte, provando sia emozioni positive che negative, Fonseca può costruire la miglior versione di se stesso e diventare un giocatore a tutto tondo, capace di compiere l’impresa e performare a medio lungo termine. Dopo settimane di bellezze è normale che alla sua età e alla prima vera intensa stagione da Pro potesse arrivare un momento di cattiva forma e risultati modesti. È nell’ordine delle cose. Semmai è interessante andare a vedere cosa in questa fase non sta funzionando nel suo gioco e dove deve insistere per salire di livello. 
    Dove eccelle Fonseca? È un terrificante colpitore. Impressiona la potenza suoi colpi, come riesca ad accelerare la palla con dinamite nel braccio e trovando con facilità ogni angolo. Destra o sinistra non fa enorme differenza, ha forza fisica e buon timing, tanto che quando comanda lui può lasciarti fermo. Frustate clamorose con la disinvoltura dei forti. Ma per sostenere questo tipo di gioco senza compromessi e velocità folli è necessaria una struttura che ancora manca, fisica e mentale. Tre sono le aree dove Joao deve necessariamente migliorare per esprimere il massimo del suo potenziale e arrivare in alto, molto in alto: 1) velocità di base/reattività; 2) controllo medio del colpo di scambio; 3) percentuali di prime palle/stabilità della risposta, ossia colpi d’inizio gioco. Andiamo a vederlo nel dettaglio.
    Fonseca fa correre la palla a mille all’ora, ma… visto che sul tour al salire del livello si difende tanto e bene e quindi non è possibile fare il vincere con una sola pallata, le sue gambe devono andare di pari passo alla velocità delle accelerazioni. Altrimenti un buon avversario che intuisce la bordata ci arriva, si appoggia e rende pan per focaccia, e oggi i piedi di Joao non sono assolutamente all’altezza del compito. Il brasiliano è un ragazzone ancora da formare fisicamente: deve esser un po’ asciugato, forgiato e rinforzato di fibre che lo rendano non solo esplosivo ma un po’ più elastico. Vedendo il suo movimento in campo, dà la sensazione di potenza ma anche pesantezza. Oggi la palla corre troppo rapida – in primis per come la spinge lui! – e per reggere quella velocità deve averne altrettanta negli spostamenti. Probabilmente non sarà mai un De Minaur, un Sinner, un Alcaraz, uno dei quelli che coprono il campo in modo eccezionale, ma attualmente è troppo indietro e questo lo sta pagando. Non c’è altra medicina che il lavoro e la pazienza di strutturare il suo fisico. Sembra un ragazzo con eccellente attitudine al lavoro, ci arriverà. Serve lavoro e pazienza. Non c’è alternativa con quel tipo di gioco.
    Più sottile ma altrettanto importante il problema del controllo del colpo “medio” di scambio. Fonseca è un colpitore, uno che ama alla follia vedere la palla che arriva e picchiarla a più non posso, cercando di sbaragliare il rivale. Un tennis potente e senza grandi compromessi, che ti porta a trovare tanti vincenti e parimenti commettere diversi errori. Ma quel che oggi penalizza Joao sono i troppi errori gratuiti in scambio, su palle diciamo di costruzione, per aprirsi lo spazio e quindi cambiare ritmo con la pallata a chiudere. Manca un po’ di pazienza, normale alla sua età e sapendo di poter “sbranare” la palla con la dinamite del suo braccio, ma anche qualcosa dal punto di vista tecnico da migliorare. Essendo un colpitore puro, è normale che abbia lavorato tantissimo sui colpi a chiudere, meno su quelli di governo. Soprattutto col diritto un po’ carico di spin tende a perdere la misura, e col rovescio quando non arriva benissimo coi piedi e non si accontenta di una palla semplice da non sbagliare. Serve un lavoro mirato su tecnica e tattica per fargli imparare le posizioni sul campo e scegliere come e quando colpire. Serve viverlo in partita e fare esperienza. Anche qua, è un aspetto fondamentale della prestazione che si acquisisce con lavoro ed esperienza, e l’umiltà del capire che non si può vincere un set per 24 punti a 0.
    Fonseca ha già una prima palla più che discreta, ma con percentuali non buone, e una seconda non così precisa e continua. Non serve nemmeno scrivere quanto il servizio sia decisivo per chiunque voglia eccellere, e il brasiliano sa benissimo quanto debba lavorare e costruire in questo settore. Molto passa anzi va di pari passo con la crescita fisica e stabilizzazione della muscolatura. L’abbiamo visto di recente con il nostro Jannik Sinner: per anni abbiamo invocato una sua crescita al servizio, ma visto che fisicamente era ancora assai indietro, è stato necessario aspettare per arrivare alla struttura definitiva e stabile su cui costruire meraviglie. Fonseca ha fisico diverso da Jannik (più massiccio) ma ancora da modellare; quando questo lavoro sarà a buon punto, è sicuro che lo vedremo servire meglio e in modo diverso da quello attuale. Un po’ diverso il discorso alla risposta. Con quella mano può impattare con durezza assoluta e tirare fucilate che nemmeno vedi; ma quella è la scelta che puoi fare nei momenti decisivi, quando l’altro è insicuro, quando vuoi far sentire il momento, non si risponde mai sempre a tutta, senza compromessi. È il colpo più bloccato, di contenimento per iniziare lo scambio, dove ancora Joao è instabile e poco sicuro. Lì gli avversari entrano e lo portano a rincorrere, il territorio a lui più sgradito. Lavorare bene in questa fase sarà decisivo a dotarlo di più strumenti per reggere e contrattaccare.
    Questo contributo non pretende di essere esaustivo. Molti sono gli aspetti del tennis di Fonseca da migliorare, come la transizione verso la rete quando è sospinto avanti dalle sue accelerazioni, e la selezione delle variazioni, non sempre impeccabili, solo per citarne due. Sarà molto interessante seguire la traiettoria di carriera del carioca, un tennista di potenziale sterminato che può realmente ambire ai vertici dello sport. Forse anche a battagliare con Sinner e Alcaraz per gli Slam se riuscirà a completare gioco, fisico e tattica.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO