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    ATP 250 Stoccolma: Berrettini cede a Stricker. L’azzurro non sfrutta due set point nel tiebreak del primo parziale

    Matteo Berrettini (foto Getty Images)

    Non sfruttare le chance nel tennis si paga spesso a caro prezzo. Se aggiungiamo una prestazione in calo sia al servizio che nell’intensità della spinta, ecco spiegata la sconfitta – oggettivamente a sorpresa – patita da Matteo Berrettini per mano di Dominic Stricker nel secondo turno dell’ATP 250 di Stoccolma. Lo svizzero è stato protagonista di una buonissima partita, piuttosto efficace col servizio, forte di un diritto “pesante” davvero incisivo e bravissimo nell’annullare tutte le 5 palle break concesse nel match all’azzurro, concentrate in due game del secondo set, chance che potevano girare l’incontro a favore del nostro giocatore. Il rammarico per Matteo viene sia per queste occasioni non sfruttate che ancor più per i due set point non trasformati nel tiebreak del primo parziale, sul 6 punti 4, in particolare il secondo giocato al servizio (ma senza prima palla in campo). Proprio un calo nell’efficacia del servizio è costata la sconfitta al romano, non tanto in termini numerici complessivi quanto per non esser riuscito a piazzare un gran servizio o mettere una solida prima palla in gioco in alcuni momenti chiave, come l’unico break che è costato a Matteo la sconfitta sul 5-4 del secondo set. Occasioni e momenti girati male, ma non solo: anche a livello di spinta e qualità difensiva, Matteo è calato nel corso dell’incontro. Stricker è un tennista giovane e di ottima qualità, penalizzato da frequenti infortuni (nel 2024 ha giocato davvero poco), ma Berrettini nel primo set aveva dato l’impressione di poter controllare l’incontro e aver nella sue corde la zampata per scappare via. Non c’è riuscito, uscendo dal campo sconfitto.
    Dispiace commentare una sconfitta di Berrettini tutto sommato meritata, c’erano ben altre aspettative per questo torneo svedese dove, tra un campo davvero rapido e la sua condizione complessiva mostrata nelle ultime settimane, si pensava potesse esser da corsa anche per il titolo. È corretto tuttavia sottolineare la buona prestazione di Stricker, tennista di talento che ha trovato sul veloce indoor svedese le condizioni ideali per far esplodere la potenza dei suoi colpi e la sua bravura nell’uno – due. Ha sorpreso come sia riuscito a prendersi molti punti decisivi, la zona nella quale di solito è proprio Berrettini ad eccellere, sia per esperienza di alto livello che per la sua forte personalità. Invece stavolta è stato il giovane elvetico a trovare solidità e colpi vincenti in tutti i passaggi decisivi dell’incontro: la rimonta nel tiebreak del primo set, i game un po’ caotici all’avvio del secondo, dove ha lasciato per strada diversi errori ma mai nei punti chiave, e poi l’ultimissimo game, dove in risposta è stato perfetto nel mettere pressione a Berrettini che, senza l’aiuto del servizio, alla fine è capitolato.
    Berrettini aveva iniziato piuttosto bene la partita. Il servizio tutto sommato c’era, ancor più la botta col diritto, davvero pesante sia dal centro nella direzione incrociata, che il suo classico “inside out” da sinistra. Tuttavia Stricker è stato attento a non lasciare all’azzurro la sua piazzola di sparo preferita. Dominic ha sfruttato bene il suo gancio mancino, e anche col rovescio – colpo meno sicuro – ha spesso retto i tagli e cambi di ritmo del romano, riuscendo ad aggredire la palla bassa e pure volando a rete, dove ha trovato diversi punti importanti. Due sono i dati statistici di fine partita più favorevoli allo svizzero, che spiegano l’andamento del match: Stricker ha portato a casa il 61% dei punti con la seconda di servizio (contro il 45% di Berrettini), e ha vinto il 55% dei punti contro la seconda palla dell’azzurro, mentre Matteo ha strappato in risposta sulla seconda del rivale solo il 39%, e senza break. Alla fine la difesa del secondo servizio e un miglior rendimento in risposta hanno fatto la differenza, insieme a quella manciata di punti chiave meglio gestiti dello svizzero.
    L’azzurro è anche un po’ calato a livello di velocità in campo e intensità nella spinta dopo i primi game del secondo set, quelli nei quali non è riuscito a sfruttare le cinque palle break a favore. Non un crollo, assolutamente, ma qualche scambio gestito peggio, con colpi meno incisivi e un leggero attendismo che Stricker è stato bravo a capitalizzare a suo favore. È il primo k.o. subito dal romano contro un tennista di classifica inferiore da quello sofferto dall’amico Sonego a Stoccarda 2023. Peccato.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Berrettini scatta al servizio con bel ritmo, due Ace, una smorzata vincente e una bordata a chiudere col diritto, 1-0. Stricker commette un doppio fallo, ma il suo diritto mancino è una discreta gatta da pelare per Matteo, che è costretto a correre sugli angoli del rivale. 1 pari. Si scambia di più sui turni di battuta dello svizzero, ma il parziale scorre rapido seguendo i servizi. Ottimo il recupero in avanti e successiva chiusura che vale a Matteo il punto del 3-2, mostra la buonissima reattività e velocità in campo del nostro giocatore. Dominic è molto preciso col primo colpo dopo un buon servizio, attacca subito e concede pochissimo nei suoi game. Nel settimo game una buona risposta porta Stricker avanti 15-30, primo momento di difficoltà per Berrettini. Tira un Ace Matteo, poi sul 30 pari non entra la prima palla, Stricker aggredisce e sul net chiude con ottima mano, strappa la prima palla break del match. Il “Martello” entra in action, gran battuta sul diritto dello svizzero che non riesce a rimetterla in gioco. Poche prime nel game per Berrettini, ma lavora molto bene la palla col back, cambi di ritmo che provocano l’errore del rivale. Con un Ace, Matteo si porta 4-3. Nell’ottavo game arriva la prima gran difesa di Berrettini, bel passante dopo un paio di rincorse, gli vale il 30 pari, situazione inedita sul servizio dello svizzero. Con un doppio fallo (il secondo del game) si va ai vantaggi. Anche il diritto di Matteo esplode tutta la sua potenza, c’è lotta, ma alla fine lo svizzero riesce a chiudere il game, 4 pari. Solido con servizio e diritto, Berrettini gestisce i suoi game fino al 6-5; Stricker lo segue a ruota. Tiebreak Time. Dominic si prende un immediato mini-break con una risposta di rovescio carica e profonda, che sorprende Matteo. Lo svizzero regala il punto successivo, uno smash spedito in corridoio per troppa veemenza. Spettacolare il quinto punto, lo deve “vincere due volte” l’azzurro per l’ottima difesa dello svizzero, ma è attento Matteo sotto rete, 3-2. Ottima la “sassata” col diritto di Berrettini che spacca lo scambio successivo, attacca e chiude ancora sotto rete con mano delicata, si gira 4-2 Berrettini. Ancor più bello il lob in corsa di diritto, dopo un passante basso, grande tennis di Berrettini, 5-2 e servizio. Purtroppo Matteo cede due punti al servizio, prima un errore col diritto, poi un gran vincente di Stricker, 5-4. Con un pressing potente col diritto sul rovescio del rivale, Berrettini si prende il punto del 6-4, e due Set Point. Gran volée di Dominic sul primo, taglio magistrale, 6-5. Ora serve il romano. Non entra la prima palla, ed è sfortunato nello scambio, con un nastro che rallenta un drive del nostro e Stricker chiude col diritto lungo linea. 6 pari. Non va il servizio di Matteo, e in risposta Dominic aggredisce e “sfonda”. 7 punti a 6, c’è il set point per il rossocrociato. Lo gioca bene, servizio e ottima volée stoppata. Set Stricker, peccato per i due set point non sfruttati da Berrettini, soprattutto il secondo al servizio.
    Stricker regala un paio di punti nel primo game del secondo set, e Berrettini è bravo a prendersi la chance di break, prima del match, con un rovescio profondo. Dominic con coraggio trova un diritto lungo linea vincente. Non sfrutta nemmeno una seconda chance, potente l’attacco dello svizzero, e poi una terza (in rete il back di rovescio). Stricker si salva, 1-0. Meno brillante Berrettini, il servizio non porta punti gratis e pure un brutto errore col diritto ai vantaggi, gli costa una palla break. Niente prima palla “in”, per fortuna il diritto in spinta è efficace, sfonda col lungo linea e annulla la chance al rivale. Lo svizzero si guadagna una seconda opportunità con una risposta violenta di diritto, ma dal centro Matteo sfonda ancora col diritto. Anche Berrettini salva il game, 1 pari. Già 5 palle break in due soli game. Dopo un primo set dominato dal servizio, ora c’è bagarre quasi in ogni punto, si scambia molto (con diversi errori, a dire il vero). Sul 2 pari Stricker combina qualche disastro, un doppio fallo e poi una volée malamente in rete con l’ombelico sul nastro, ci sono due palle break per Matteo sul 15-40. Dominic si salva ancora (5 su 5), un diritto pesante e poi un bel servizio. Con un ottimo rovescio cross in anticipo, 3-2 Stricker. Non così brillante Matteo, ma resta in contatto col rivale, 4 pari. Sul 5-4, l’azzurro sotto rete sbaglia una volée alta di rovescio non impossibile, si ritrova sotto 15-30, a due punti dalla sconfitta. E niente prima palla in campo… ci prova lo svizzero, attacca con buon timing ma Matteo trova una pallata di rovescio lungo linea che Stricker non riesce a gestire. 30 pari. Niente prima palla, si nuovo, e stavolta Berrettini sbaglia malamente un rovescio di scambio. Match Point Stricker. Attacca di nuovo lo svizzero, con uno slice basso che manda in crisi il rovescio in recupero dell’italiano, che sbaglia. L’unico break del match arriva sul match point, e così Dominic chiude l’incontro 6-4. Non ha sfruttato le occasioni Matteo nel primo set, i due set point, poi è calato. Peccato, una sconfitta che non ci voleva.

    Matteo Berrettini vs Dominic Stricker ATP Stockholm Matteo Berrettini64 Dominic Stricker76 Vincitore: Stricker ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 30-404-5 → 4-6D. Stricker 0-15 30-15 40-15 ace4-4 → 4-5M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-4 → 4-4D. Stricker3-3 → 3-4M. Berrettini 15-0 ace 30-0 40-02-3 → 3-3D. Stricker 0-15 15-15 15-30 df 15-40 30-40 40-40 A-402-2 → 2-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 ace 40-151-2 → 2-2D. Stricker 0-15 df 15-15 15-30 df 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 1-2M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-400-1 → 1-1D. Stricker 15-0 30-0 30-15 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1Tiebreak0*-0 0-1* 1-1* 1*-2 2*-2 ace 3-2* 4-2* 5*-2 5*-3 5-4* 6-4* 6*-5 6*-6 6-7*6-6 → 6-7D. Stricker 15-0 15-15 30-15 40-15 ace6-5 → 6-6M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-05-5 → 6-5D. Stricker 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-405-4 → 5-5M. Berrettini 0-15 15-15 30-15 40-15 40-304-4 → 5-4D. Stricker 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 A-404-3 → 4-4M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 ace 30-40 40-40 A-40 ace3-3 → 4-3D. Stricker 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 df 40-152-2 → 3-2D. Stricker 15-0 30-0 40-0 ace2-1 → 2-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1D. Stricker 15-0 30-0 30-15 df 40-15 ace1-0 → 1-1M. Berrettini 15-0 30-0 ace 40-0 ace 40-150-0 → 1-0

    Statistica
    M. Berrettini 🇮🇹
    D. Stricker 🇨🇭

    STATISTICHE DI SERVIZIO

    Valutazione del servizio
    278
    292

    Ace
    8
    5

    Doppi falli
    1
    6

    Prima di servizio
    42/73 (58%)
    52/85 (61%)

    Punti vinti sulla prima
    34/42 (81%)
    37/52 (71%)

    Punti vinti sulla seconda
    14/31 (45%)
    20/33 (61%)

    Palle break salvate
    3/4 (75%)
    5/5 (100%)

    Giochi di servizio giocati
    11
    11

    STATISTICHE DI RISPOSTA

    Valutazione della risposta
    68
    108

    Punti vinti sulla prima di servizio
    15/52 (29%)
    8/42 (19%)

    Punti vinti sulla seconda di servizio
    13/33 (39%)
    17/31 (55%)

    Palle break convertite
    0/5 (0%)
    1/4 (25%)

    Giochi di risposta giocati
    11
    11

    STATISTICHE DEI PUNTI

    Punti vinti a rete
    12/19 (63%)
    15/23 (65%)

    Vincenti
    26
    28

    Errori non forzati
    35
    30

    Punti vinti al servizio
    48/73 (66%)
    57/85 (67%)

    Punti vinti in risposta
    28/85 (33%)
    25/73 (34%)

    Totale punti vinti
    76/158 (48%)
    82/158 (52%)

    VELOCITÀ DI SERVIZIO

    Velocità massima
    221km/h (137 mph)
    211km/h (131 mph)

    Velocità media prima
    205km/h (127 mph)
    189km/h (117 mph)

    Velocità media seconda
    175km/h (108 mph)
    146km/h (91 mph) LEGGI TUTTO

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    Sinner in semifinale al Six Kings Slam: Medvedev battuto 6-0, 6-3

    A Riyadh è dominio totale di Sinner nel quarto di finale del Six Kings Slam: Medvedev viene spazzato via 6-0, 6-3 in poco più di un’ora di gioco. L’azzurro attende giovedì in semifinale Novak Djokovic, nel remake della finale vinta domenica a Shanghai. Ora Rune-Alcaraz, chi vince pesca Nadal. Il torneo è in diretta su Sky Sport e in streaming su NOW LEGGI TUTTO

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    Jannik Sinner e Simona Halep: le differenze tra i due casi doping davanti al Tas

    La recente pubblicazione delle motivazioni della sentenza sul caso Halep (che fu condannata a 4 anni perché positiva al Roxadustat), offre alcune considerazioni rispetto alla vicenda che ha coinvolto Sinner, trovato positivo al clostebol. Ecco perché i due casi non presentano similitudini
    SINNER-MEDVEDEV LIVE

    Le decisioni del Tas, il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna, meritano attenzione. In questo periodo più che mai, perché è davanti al Tas che si svolgerà un nuovo procedimento sul caso di positività al clostebol da cui Jannick Sinner è stato assolto in primo grado e su cui la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha fatto ricorso.

    Il caso Halep
    La recente pubblicazione delle motivazioni della sentenza sul caso Halep, offre alcune considerazioni. Simona Halep, ex numero uno del tennis femminile, fu condannata a 4 anni perché positiva al Roxadustat, una sostanza che aumenta i livelli di emoglobina nel sangue, e per irregolarità nei valori del suo passaporto biologico. Halep ha fatto ricorso e lo ha parzialmente vinto: il collegio del Tas ha comunicato nel marzo scorso che la condanna era cancellata, disponendo una sospensione di 9 mesi per un comportamento negligente. Nelle motivazioni si può leggere cosa Halep è riuscita a dimostrare: il Roxadustat era contenuto in un nuovo integratore che aveva assunto durante lo US Open del 2022, acquistato dalla sua fisioterapista, consigliato dal preparatore dell’Accademia Mouratoglou e dallo stesso allenatore di allora, Patrick Mouratoglou. Assunzione involontaria, Halep non sapeva che era contaminato. Ma, nel caso degli integratori, le regole antidoping richiamano gli atleti ad una attenzione più forte. 

    Perché il collegio del Tas ha ritenuto Halep negligente
    Sono prodotti considerati sempre a rischio, si consiglia vivamente di non usarli, spesso sono contaminati per difetti nei processi produttivi e non perché le aziende vogliano alterare volutamente il loro contenuto senza dichiararlo. Il Tas ha emesso centinaia di condanne in procedimenti che riguardano supplementi contaminati. Chi fa l’atleta professionista è costantemente allertato su questo. Di conseguenza, il collegio del Tas ha ritenuto Halep negligente perché prendendo un nuovo integratore, non testato, si è assunta un notevole rischio. Perché aveva la possibilità di rivolgersi a dei medici per valutare se utilizzarlo e non lo ha fatto. In questo caso, fisioterapista e preparatore o allenatore non sono stati ritenuti soggetti con le competenze mediche e cliniche necessarie per prescrivere o consigliare supplementi nell’alimentazione. La tennista rumena ha assunto un prodotto volontariamente, fidandosi del consiglio del suo staff, ma nulla è avvenuto a sua insaputa. I 9 mesi di squalifica sono stati ritenuti una pena adeguata al grado di responsabilità, seppur lieve, riscontrato. Detto questo, non ci sono similitudini con la vicenda di Jannick Sinner.

    Cosa cambia rispetto al caso Sinner
    Il procedimento con cui è stato assolto Sinner ha stabilito che la contaminazione è avvenuta con uno spry cicatrizzante usato dal fisioterapista Giacomo Naldi per curare un taglio su un dito e acquistato dal preparatore Umberto Ferrara. Naldi, trattando Sinner a mani nude, ha trasmesso tracce del clostebol contenuto nello spry. Sinner era all’oscuro del fatto che fosse stato usato il farmaco, non poteva essere consapevole del rischio e quindi prevederlo. La contaminazione involontaria, in questo caso, è di altra natura rispetto all’integratore usato da Simona Halep. Inoltre, il Giacomo Naldi, laureato in osteopatia, e Umberto Ferrara, laureato in farmacia, hanno anche un profilo medico adeguato. Quindi difficile dire che Sinner non avesse uno staff preparato da ogni punto di vista. Ora, tutta la vicenda Sinner sarà riesaminata da un collegio del Tas che verrà nominato a breve. In sostanza si rifà il procedimento, vedremo se saranno presentati pareri, prove o testimonianze in grado di cambiare l’interpretazione dei fatti. Ogni collegio del Tas è indipendente, può usare comunque come riferimento la giurisprudenza ed eventuali casi che presentano analogie. Ma il giudizio sulla mancata competenza medica dello staff di Halep e sul suo comportamento incauto nel prendere un integratore non si applicano automaticamente al caso di Sinner. Rimangono due vicende da tenere distinte.

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    “Caso Clostebol”: per un noto cronista statunitense l’appello al CAS dovrebbe svolgersi entro la fine dell’anno

    Jannik Sinner

    Jannik Sinner è il campione in carica degli Australian Open, pertanto sarebbe assai singolare arrivare al primo grande torneo della nuova stagione con l’incertezza del ricorso della WADA al CAS sul “caso Clostebol”. Anche per questo l’appello al tribunale svizzero dovrebbe svolgersi entro il 2024, negli ultimi giorni dell’anno. Così parla il noto giornalista statunitense Jon Wertheim nel corso del seguitissimo podcast “Served with Andy Roddick” sulla faccenda che tiene il mondo del tennis – e ancor più gli appassionati italiani – col fiato sospeso. Senza tornare sui termini della vicenda, della quale abbiamo già scritto molto, riportiamo le parole del giornalista americano, che sul tema afferma di aver una fonte affidabile.
    “Ho questa fonte davvero affidabile. Agli US Open (Sinner, ndr) è arrivato e ha tenuto una conferenza stampa. Ha vinto il titolo. Non pensava che questo appello WADA sarebbe arrivato” afferma Wertheim. “Credo che pensasse che la decisione è la decisione, questo è stato un momento sfortunato e possiamo andare avanti. Ritengo che non pensasse che sarebbe arrivato ottobre e avremmo ancora parlato di questo appello WADA”.
    “Una cosa è l’incertezza di tutto ciò in termini di quale possa essere un’eventuale sanzione, ma anche la tempistica, non è come se avessero detto il 1° dicembre emetteremo il nostro giudizio. Mi è stato detto che idealmente questo sarà fatto entro la fine dell’anno, ma c’è un grande torneo a gennaio, lui è il campione in carica, deve essere davvero strano non sapere se sarà idoneo a giocarlo” conclude Wertheim.
    Ovviamente questo è il parere del giornalista statunitense e non degli organi preposti al giudizio, ma generalmente Wertheim è ben informato sui fatti che gravitano sulla disciplina, quindi resta un’affermazione di un certo peso. Non resta che aspettare qualche comunicazione ufficiale in merito, sperando di mettere per sempre la parola fine a questa sfortunata faccenda.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Mark Petchey critica il Six Kings Slam: “Aiuta lo sport?”

    Nadal in un frame del promo dell’esibizione saudita

    Oltre i nomi dei sei grandi tennisti, c’è un enorme battage promozionale a sostenere la ricchissima esibizione di Riyhad “Six Kings Slam”, che oggi vede in campo tra gli altri Sinner e Alcaraz. Ma non mancano le voci critiche a quest’evento, in un periodo nel quale si parla insistentemente dell’eccesso di impegni per i giocatori, stagione troppo lunga, fisici stressati e quant’altro. L’ex pro britannico Mark Petchey, oggi stimato analista di Tennis Channel, sul social X pone alcuni interessanti interrogativi su quest’esibizione, e anche su come è stata presentata a livello visivo.
    “Cosa pensa la gente del fatto che l’esibizione Six Kings sia stata forzata in una settimana che finisce per distogliere l’attenzione dagli eventi più piccoli che sono alla disperata ricerca di spettatori e attenzione sui giornali? Diminuisce il valore dei 250? Aiuta lo sport? L’immagine poi sembra quella dei Sei Re del Deserto e dei contadini europei”, scrive Petchey.

    What’s everyone feeling about the Six Kings exhibition being crowbarred into a week that takes the focus off the smaller events that are desperate for eyeballs and column inches?
    Does it diminish the 250’s standings?
    Does it help the sport?
    The optics feel like the Six Kings…
    — Mark Petchey (@_markpetchey) October 16, 2024

    Moltissimi i commenti degli appassionati a questo post, che vanno dal “È solo marketing”, a “Nessun interesse per quest’evento”, a critiche ancor più severe, come quello di esser usata solo per scopi politici e farsi belli agli occhi del mondo, in modo da mascherare i gravi problemi di democrazia e sociali presenti nel paese. Più interessante l’idea di un appassionato che così argomenta: “Non dobbiamo essere contrari alle esibizioni ma al momento in cui vengono fatte. Come anche la Laver Cup, dovrebbe svolgersi o a fine anno o prima che inizi la stagione in Australia, allora avrebbe un senso”.
    Tireremo le somme a fine evento, ma certamente resta una novità che fa discutere.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Boris Becker delinea il futuro del tennis: “Sinner e Alcaraz come Djokovic e Federer”

    Boris Becker nella foto

    Boris Becker, voce autorevole nel mondo del tennis, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sui giovani talenti che stanno dominando il circuito, in particolare Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, vincitori di tutti i Grand Slam nel 2024.
    L’ex numero 1 del mondo, fresco dell’esperienza come allenatore di Holger Rune, ha espresso la sua ammirazione per Sinner, destinato a chiudere l’anno come primo italiano nella storia al vertice del ranking mondiale. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Becker ha paragonato lo stile di Sinner a quello di Novak Djokovic: “Ho visto molti match di Jannik ultimamente, è in ottima forma. Il suo stile è molto simile a quello di Nole, specialmente in termini di consistenza. Jannik non cala mai, gioca sempre ad un livello altissimo e offre un tennis di eccellente qualità. Imprime una grande velocità ai suoi colpi e allontana gli avversari dalla linea di fondo.”
    Becker ha anche commentato l’impressionante record di Sinner nel 2024, con sole sei sconfitte, di cui tre contro Alcaraz. “Le sconfitte sono arrivate perché Carlos è capace di giocare a una velocità forse persino superiore a quella di Sinner, ma non con la stessa costanza. Tuttavia, quando Alcaraz esprime il suo miglior tennis, è difficile anche per Jannik batterlo.”
    Il tedesco vede in Sinner e Alcaraz i protagonisti di una rivalità destinata a durare nel tempo, paragonandoli ai membri del ‘Big 3’. Se Sinner gli ricorda Djokovic, Alcaraz gli evoca Roger Federer: “Possiamo definire Sinner e Alcaraz come i Djokovic e Federer del futuro, pur mantenendo le dovute proporzioni. Lo stile di gioco di Alcaraz, in termini di bellezza, assomiglia più a quello dello svizzero, anche se il suo idolo è sempre stato Rafa.”
    Becker ha anche identificato un potenziale terzo elemento per completare un nuovo ‘Big 3’: “Abbiamo bisogno di un ‘Nadal’ per completare il nuovo Big 3. Per me, il più vicino a raggiungere i vertici è Ben Shelton. Inizialmente sembrava Holger Rune, ma non ha fatto molti progressi quest’anno. Ho osservato a lungo Shelton durante la Laver Cup, in singolare e in doppio, e mi è piaciuto il suo atteggiamento. Sorride, dà spettacolo e si diverte.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Six Kings Slam: I risultati dei Quarti di Finale. In campo Jannik Sinner

    Six Kings Slam: Oggi la prima giornata

    ESIBIZIONE Six Kings Slam 🇸🇦 (Arabia Saudita), cemento (al coperto) – Quarti di Finale18:30 Medvedev D. 🇷🇺 – Sinner J. 🇮🇹Il match deve ancora iniziare
    20:00 Rune H. 🇩🇰 – Alcaraz C. 🇪🇸Il match deve ancora iniziare

    Partecipanti:• Rafael Nadal• Novak Djokovic• Carlos Alcaraz• Jannik Sinner• Daniil Medvedev• Holger Rune
    Formato del torneo:L’evento si svolgerà a Riyadh, in Arabia Saudita, con tre giorni di competizione e uno di riposo tra semifinali e finale. Il formato prevede l’eliminazione diretta, con due quarti di finale, due semifinali, la finale e l’incontro per il terzo e quarto posto. Djokovic e Nadal accedono direttamente alle semifinali.
    Calendario:• Mercoledì 16 ottobre (Quarti di finale):18:30 – Daniil Medvedev vs Jannik SinnerA seguire – Holger Rune vs Carlos Alcaraz• Giovedì 17 ottobre (Semifinali):18:30 – Djokovic vs vincitore Medvedev/SinnerA seguire – Nadal vs vincitore Rune/Alcaraz• Sabato 19 ottobre:17:30 – Finale 3°/4° postoA seguire – Finale
    Montepremi:Uno degli aspetti più attraenti di questa esibizione è senza dubbio il montepremi record nella storia del tennis: il vincitore si aggiudicherà 6 milioni di dollari. Tutti i partecipanti riceveranno 1,5 milioni di dollari solo per la partecipazione. Essendo un torneo di esibizione non ufficiale, non verranno assegnati punti per il ranking ATP. LEGGI TUTTO

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    NextGen ATP Finals 2024, un’edizione che si prospetta molto interessante

    Jakub Mensik (foto ATPsite)

    Da quando le NextGen ATP Finals hanno lasciato Milano, i nostri appassionati hanno posto in secondo (o terzo…) piano l’evento U21 che chiude l’annata tennistica, sbarcato in quel di Jeddah. Del resto, i nostri ex giovanissimi o molti di loro passati dal “master dei giovani” sono sbarcati con grande successo sul tour ATP e quindi di carne al fuoco ce n’è tanta, per la soddisfazione di tutti. Si è parlato molto del futuro della manifestazione nata per dare una bella vetrina ai prospetti più interessanti. Col ricambio generazionale avvenuto, in tanti ipotizzano che questa manifestazione non abbia più molto senso. Quando fu lanciata c’era davvero l’esigenza di un torneo del genere, chi vi scrive ne aveva parlato già in annate precedenti. Al vertice il dominio di “big 4” più qualche sparuto invitato (Wawrinka, a volte Del Potro, poco altro) era dispotico, ma ancor più cristallizzata era la fascia sottostante, con ottimo livello medio e grande difficoltà per i giovanissimi nell’inserirsi e duellare con i migliori. A volte dipende solo dalla contingenza, da generazioni con meno talento ad altri fattori, ma un sette-otto anni fa era assai complicato per un under 21 farsi notare dal grande pubblico. Per questo la vetrina NextGen è stata interessantissima, tanto che molti campioni dell’evento o giovani che hanno ben figurato sono oggi tra i migliori, da Sinner in giù. Oggettivamente l’edizione dello scorso anno delle NextGen non è stata memorabile, come anche l’ultima disputata a Milano. Generazioni, momenti, e via forti critiche alla manifestazione stessa. L’edizione che andrà in scena tra due mesi invece si prospetta molto, molto interessante se tutti i giovani che avranno il diritto di partecipare saranno al via. Andiamo a vedere. 
    Il primo della lista, per la Race to Jeddah di questa settimana, è l’affermato Arthur Fils, francese 20enne e già vincitore quest’anno di un ATP 500. Molto interessante la lista dei tennisti appena dietro nella Race, potrebbero dar vita ad un torneo niente male. Il secondo nella Race è Alex Michelsen, che molti ricorderanno come avversario di Sinner nell’estate USA e la scorsa settimana opposto a Djokovic a Shanghai. Lo statunitense ha potenza nei colpi e servizio per diventare un giocatore di alto livello, forse non uno di quelli che possono ambire a uno Slam – a meno che non migliori terribilmente nella fase motoria in difesa – ma certamente un ottimo giocatore. Il terzo nella Race è Juncheng “Jerry” Shang, classe 2005 e vincitore a Chengdu, vittoria storica perché primo cinese ad alzare un trofeo ATP in casa (battendo tra l’altro in finale Musetti). Di lui si parla da molto tempo: il cinese della Florida ha una capacità di copertura del campo formidabile, e colpi in anticipo davvero micidiali quando prende l’angolo e chiude il campo. È un tennista che può ambire certamente ai piani alti del ranking, e giocatore molto divertente da seguire visto il suo tennis offensivo e molto personale.
    Il quarto nella Race to Jeddah è Jacob Mensik, altro 2005 ma totalmente diverso dal coetaneo cinese. Fisico massiccio e potenza enorme, in campo esplode colpi puliti inculcati dall’eccellente scuola tecnica ceca. Sui campi in duro è già bello competitivo, l’attitudine è quella giusta. Gli manca solo esperienza e affinare la fase difensiva del gioco, ma il suo potenziale è molto alto. In lui il tennis ceco potrebbe aver trovato il degno erede di Berdych, e insieme a Machac e Lehecka già compone una squadra che in Davis Cup può rappresentare un bel problema per tutti. Quinto nel ranking stagionale U21 Luca Van Assche, francese di buone qualità ma un po’ arenatosi quest’anno dopo una scalata rapida nel 2023. Velocissimo in campo, gli manca forse il colpo definitivo ma è un tennista potenzialmente molto ostico nella lotta e ancor più sulla terra battuta, dove può far valere la sua ragnatela in costruzione. Seguono nella Race due giovanissimi: Learner Tien e Joao Fonseca.
    Il californiano, che compirà 19 anni in dicembre, è considerato il giocatore di punta formato dalla USTA. Ancora poco noto al grande pubblico, ha un tennis in piena evoluzione. Dopo buoni risultati a livello Futures, dallo scorso luglio è passato stabilmente ai Challenger e nel suo paese si è fatto valere vincendone tre, oltre ad altri buoni piazzamenti e i quarti di finale all’ATP di Winston-Salem (partendo dalle qualificazioni). Le NextGen sono esattamente la vetrina per scoprirlo e ammirare il suo talento.
    Assai più noto invece il settimo della Race U21, il brasiliano Joao Fonseca (classe 2006). Colpi puliti, grandi accelerazioni e il piglio di chi crede di poter arrivare in alto, il nativo di Rio de Janeiro ha pure un discreto fisico a sostenere il suo tennis propositivo, a volte ancora un po’ troppo difficile o perlomeno ambizioso. Lui è molto ambizioso, e in lui ha creduto niente meno che Roger Federer, mettendolo sotto contratto con il suo noto sponsor tecnico. Fonseca h mostrato il suo talento anche nel girone di Bologna in Davis Cup lo scorso mese, è certamente uno dei giovani con maggior potenziale della nuova generazione. L’ottavo giocatore potrebbe essere una wild card, attualmente nella Race il posto toccherebbe a Coleman Wong, ma assai vicini sono Vilius Gaubas, Enrique Rocha e Nishesh Basavareddy. Vedremo chi andrà a Jeddah per avere il quadro completo degli 8 partecipanti.
    Il torneo continuerà a svolgersi secondo le regole “NextGen”, che tanto hanno fatto fatto discutere ma che hanno dato la spinta ad introdurre piccole novità che oggi funzionano bene nei tornei ATP.  Guardando al lotto complessivo dei partecipanti e anche alla loro diversità, l’edizione 2025 del masters giovanile potrebbe essere estremamente interessante e ricca di qualità. Esattamente quel che serviva per rendere una spinta all’evento stesso. 
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO