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    Vagnozzi su Sinner: “Oggi ha giocato un tennis stellare. Lunedì aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia”

    Simone Vagnozzi e il team Sinner a Melbourne (foto Getty Images)

    Simone Vagnozzi ha parlato da Melbourne dopo il convincente successo del suo assistito Jannik Sinner contro Alex De Minaur nei quarti di finale degli Australian Open. Il coach marchigiano, all’angolo del n.1 del mondo dal febbraio del 2022, si è detto rinfrancato e soddisfatto per la splendida prestazione di Jannik, capace di dominare il miglior tennista locale senza alcun patema, mostrando un’ottima condizione atletica dopo i problemi accusati lunedì fin dal risveglio e palesati in campo contro Rune. Sinner si era svegliato con un malessere generale, mal di testa e mal di pancia, ma tutto per fortuna pare essersi risolto senza problemi. Riportiamo le parole di Vagnozzi, raccolte da SuperTennis.
    “Oggi nei primi due tre game ha sbagliato forse qualche rovescio ma poi è entrato nella modalità ‘mostro’, come la chiama Panichi, e ha giocato un tennis davvero stellare“.
    Ecco le parole del coach sul malessere del n.1: “Già ieri lo avevamo visto meglio e il meteo ha aiutato. Non faceva caldo come l’altro giorno, ma già sapevamo che aveva recuperato da quel piccolo fastidio e che stava bene. Era un po’ stanco, aveva mal di testa e un po’ di mal di pancia, abbiamo preferito non far riscaldamento e conservare energie, e una volta in campo con il caldo e l’umidità è andato in sovra sforzo e questo ha causato un po’ di nausea, tutto qua. Per andare avanti in questi tornei può capitare di avere una giornata no e lui lo sta imparando. Impara in fretta, e l’altro giorno ha gestito molto bene tatticamente la partita”.
    Shelton non sarà un cliente comodo in semifinale: “Match complicati” definisce Vagnozzi i precedenti con l’americano. “Shelton è un gran servitore e non ti dà tanto ritmo. Domani ci alleneremo con un mancino ma quella di domani sarà una partita diversa da quella di stasera e occorrerà scendere in campo con l’atteggiamento giusto”.
    Vagnozzi parla anche del probabile addio di Cahill alla fine del 2025. “Sapete quanto mi trovi bene con Darren. Sono dispiaciuto, ma lo capisco bene perché ha fatto questo lavoro davvero per molti anni. Per il momento stiamo pensando a quel che possiamo fare quest’anno e poi tra qualche mese vedremo quel che succederà. Se posso bastare io da solo? Non so se mia moglie a casa sarà d’accordo (sorride). Penso che ci vorrà qualcuno perché da solo 50 settimane l’anno fuori sarebbe complicato. Vedremo, non ne abbiamo parlato, l’anno è appena iniziato e abbiamo ancora tanti viaggi, tanti chilometri e tanti tornei. Posso dire che sono stati anni importanti e che oggi grazie a Darren mi sento un coach migliore”.
    Sul fatto del dormire molto di Sinner, anche poco prima di un match, Simone scherza raccontando un aneddoto curioso relativo allo scorso anno in Australia: “Non siamo preoccupati se Jannik dorme molto prima di un match, anzi… L’anno scorso qua a Melbourne prima del match contro Baez lo aspettavamo in macchina per andare al torneo, era programmato primo incontro di giornata ma… non scendeva. Non gli era suonata la sveglia e lui dormiva beato. Siamo arrivati all’impianto e poco dopo è sceso in campo, vincendo il primo set 6-0…”.
    Chiusura per l’atteso appello al TAS il prossimo aprile: “In questo momento stiamo pensando solo all’Australia e poi vedremo quando finiremo e affronteremo con più calma queste cose” conclude Vagnozzi.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ben Shelton, chi è l’avversario di Sinner agli Australian Open

    Il tennis è una questione di famiglia per Shelton visto che papà Bryan è un ex tennista professionista che nel 1992 raggiunse il suo best ranking da n. 55 al mondo, con due titoli ATP in bacheca. Conclusa la carriera da giocatore, Bryan Shelton è diventato un coach di successo nei college statunitensi e da qualche anno segue il figlio. “Ho giurato che non avrei mai giocato a tennis, era una cosa di mio padre – ha raccontato Ben qualche anno fa- Poi mi sono innamorato di questo sport” LEGGI TUTTO

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    Sinner-De Minaur agli Australian Open, il risultato in diretta live della partita

    Cahill ha parlato alla vigilia del match a Eurosport: “Jannik sta molto meglio, è dura vincere questi tornei. Sapevo che avrebbe dato tutto contro Rune, va bene così. Deve continuare così, senza guardare al rivale. Deve evolvere il suo gioco in chiave futura. Sinner sarà in mani fantastiche con Simone, sta facendo un lavoro eccezionale. La finestra di 4-5 anni per far evolvere un giocatore è quella più idonea” LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Swiatek in semifinale: battuta Navarro, affronterà Keys

    Continua la marcia impressionante di Iga Swiatek agli Australian Open. La polacca è di nuovo in semifinale a Melbourne – tre anni dopo l’ultima volta – grazie alla vittoria in due set su Emma Navarro: 6-1, 6-2 lo score in un’ora e mezza di gioco. L’ennesimo successo netto di Swiatek che nel torneo ha lasciato per strada appena 14 game, senza perdere set e, soprattutto, senza perdere il servizio per quattro match consecutivi. Anche con Navarro il copione è stato lo stesso. L’americana non è riuscita a impensierire la polacca, brava a imporre un ritmo elevato agli scambi. Il primo set dura 36 minuti, il secondo quasi il doppio con quattro turni di battuta risolti solo ai vantaggi (di cui tre sul servizio di Swiatek). La n. 2 al mondo raggiunge così la settima semifinale Slam in carriera, la seconda a Melbourne Park dopo il 2022.

    In semifinale con Madison Keys

    Sarà la settima semifinale Slam anche per Madison Keys che ha battuto in rimonta Elina Svitolina: 3-6, 6-3, 6-4 il punteggio in poco meno di due ore. Una partita in crescendo per la 29enne di Rock Island che nel primo set ha faticato in risposta, ma poi ha alzato il livello del suo tennis nei successivi parziali. La conferma di un ottimo inizio di stagione per Keys, alla decima vittoria consecutiva dopo il trionfo ad Adelaide. Tra l’americana e Swiatek ci sono cinque precedenti: il bilancio è 4-1 per la polacca  LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Sonego si ferma ai quarti: Shelton vince in 4 set

    Si interrompe ai quarti il sogno australiano di Lorenzo Sonego. Al primo quarto Slam in carriera, l’azzurro ha perso contro Ben Shelton: 6-4, 7-5, 4-6, 7-6 lo score in quasi quattro ore di gioco. Sonego esce a testa alta dal torneo, giocando un grandissimo tennis soprattutto nel terzo e nel quarto set. Lorenzo ha pagato qualche errore di troppo nei primi due parziali, in cui aveva commesso 32 errori gratuiti. Resta un inizio di stagione più che positivo per Sonego che da lunedì tornerà in top 40 LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Alcaraz: “Non dovevo far tornare in partita Djokovic”

    L’esperienza ha avuto la meglio. Carlos Alcaraz si è arreso a Novak Djokovic nei quarti di finale dell’Australian Open, torneo che resta maledetto per lo spagnolo, unico Slam ancora non vinto e in cui non ha mai raggiunto nemmeno le semifinali. Il numero tre del mondo è già consapevole dei suoi sbagli: “Mi sentivo come se stessi controllando la partita e l’ho lasciato rientrare nel secondo set, quello è stato il grande errore. Dovevo spingerlo oltre il limite e non l’ho fatto. In seguito credo che lui abbia iniziato a sentirsi meglio. Ho avuto le mie occasioni, ma quasi tutti i punti importanti sono andati a suo favore perché è stato più aggressivo”, ha spiegato dopo la partita. 

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    “Non pensavo si ritirasse,  nel terzo e nel quarto set era molto diverso”
    Il serbo ha accusato dei problemi alla coscia sinistra e verso la fine del primo set, prima che Alcaraz servisse per chiudere il parziale, ha richiesto un medical timeout. Una volta tornato in campo, la musica è cambiata. Alcaraz non ha retropensieri a riguardo: “L’ho visto soffrire molto e non credo abbia fatto spettacolo, ma nel terzo e nel quarto set era completamente un altro giocatore rispetto ai primi due. Non si sarebbe ritirato se avesse perso il secondo set, un giocatore che si esprime in quel modo alla fine non può aver pensato al ritiro”. Tutto resta un insegnamento utile per il futuro: “Giocare questo genere di partite mi renderà migliore. Lascio l’Australia a testa alta”. LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Djokovic batte Alcaraz: “Tra le partite più epiche che abbia mai giocato”

    Sono servite oltre tre ore e mezza di gioco, ma alla fine Novak Djokovic si è imposto su Alcaraz in quattro set (4-6, 6-4, 6-3, 6-4), guadagnandosi così l’accesso alla semifinale degli Australian Open, dove affronterà Zverev. “Voglio prima di tutto ribadire la mia ammirazione e il mio rispetto per Carlos, è un ragazzo fantastico, il più giovane numero uno al mondo della storia, 4 Slam vinti. Sono certo che lo rivedrò ancora tante volte, anche troppe volte rispetto a quelle che vorrei – ha commentato il serbo dopo il match -. È stata una delle partite più epiche che abbia mai giocato. Il problema muscolare? Non voglio rivelare troppo. A un certo punto, quello che ho preso, ha iniziato a funzionare. Dovrò prendere un’altra dose del farmaco. Se avessi perso il 2°, mi sarei potuto ritirare. Carlos è stato troppo esitante e io ho iniziato a muovermi meglio”. E a proposito della prossima sfida contro il tedesco ha aggiunto: “Spero di stare al massimo venerdì perché Sascha sta giocando benissimo. Abbiamo un patto con Zverev: fino a quando io gioco, lui deve farmi vincere negli Slam”.

    “Bisognava prendere dei rischi”

    Il serbo si è poi soffermato ulteriormente sul problema all’inguine accusato nel primo set: “Non vuoi giocare con degli infortuni, ma bisogna adattarsi alle circostanze – ha spiegato -. Mi era già successo qui a Melbourne nel 2021 e nel 2023. Spero che la giornata di recupero in più mi aiuti, nel momento il cui corpo si raffredderà riuscirò anche a capire quale sia la realtà. Sicuramente i farmaci hanno aiutato e in situazioni come queste devi rischiare di più: non volevo che gli scambi si allungassero e avevo la sensazione che lui guardasse più a quello che facevo io. Questo ha pagato e sono molto orgoglioso di quanto fatto”.   LEGGI TUTTO

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    Australian Open, Zverev litiga con l’arbitro per una piuma

    Il primo ad aggiudicarsi l’accesso alle semifinali degli Australian Open è stato Zverev che ha battuto ed eliminato in quattro set Paul. Oltre ai tanti colpi vincenti in campo, però, quello che ha catturato l’attenzione è stato in particolare la scena del litigio verbale tra il tedesco e il giudice di sedia per colpa… di una piuma. È necessario contestualizzare il momento dell’episodio, per comprendere almeno il livello di tensione percepita: è il secondo set (il primo l’ha vinto Sascha) e lo statunitense è al servizio per portarsi sul parziale di 5-2 e, dopo un lungo scambio sul 40-40, il gioco viene interrotto. Il motivo è proprio la caduta in campo di una piuma, oggetto che l’arbitro individua come disturbante nella dinamica del match: Zverev è incredulo davanti alla decisione del giudice di sedia e comincia una lunga discussione con lui.

    L’incredulità di Zverev e poi la rimonta

    “Cosa? Cosa? Sei pazzo? Per questo (indicando la piuma ndr)?” continua a ripetere il n°2 al mondo, mentre lo spagnolo Forcadell cerca di giustificare la sua decisione e qualche mugugno si alza tra il pubblico della Rod Laver Arena. “Ce ne sono milioni qui di piume” ribadisce il tedesco, ma ormai la scelta è presa e il servizio di Paul sarà ripetuto. Sascha Zverev finirà poi per perdere quel game, ma da lì in poi comincerà la rimonta che lo porterà anche alla conquista del secondo parziale, prima del 3-1 finale ottenuto al quarto set. LEGGI TUTTO