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    Ferrari: la scuderia di Maranello celebra la prima vittoria di Schumacher

    ROMA – Nella giornata di ieri ha compiuto 26 anni il primo trionfo di Michael Schumacher con la Ferrari. Il tracciato di Montmelò, a Barcellona, era bagnato, ma il tedesco (allora 27enne e già due volte iridato con la Benetton) fu capace di imporsi su Jean Alesi e Jacques Villeneuve, suggellando così l’inizio della sua era con la Rossa. Da allora, la leggenda di Hürth ha collezionato in Formula 1 72 vittorie, 116 podi e 1066 punti complessivi, per un pilota capace di lasciare il segno nel cuore degli appassionati come pochi.
    Sotto il segno di Schumacher
    Prima del sette volte iridato, la Ferrari infatti non vinceva un mondiale dal 1979, da quando cioè sulle Ferrari 312 T3 e T4 fu il sudafricano Jody Scheckter a far esultare Maranello. Un digiuno che sarebbe stato interrotto poi nel 2000 con il primo trionfo mondiale per Michael Schumacher. “L’inizio di qualcosa di davvero speciale”, ha scritto ieri la Scuderia sui propri canali social, ricordando quel Gran Premio di Spagna. Ricordi indelebili e sensazioni da brivido mondiale che ora la Ferrari spera di ritrovare con Charles Leclerc e Carlos Sainz, mai così sfiduciati dopo la gara di Monaco. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Due gli errori a Monaco, ecco perché abbiamo sbagliato”

    ROMA – Tempo di riflessioni in casa Ferrari dopo Gran Premio di Monaco. Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, spiega le scelte del muretto tricolore. “Con la pioggia e il ritardo dovevamo ripensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Su Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    Secondi fatali
    Poi ci sono stati i pugni rabbiosi di Leclerc sull’halo: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Luci e ombre a Monaco. Alcune cose sono state positive, di altre non siamo fieri. Torneremo più forti di prima dopo aver rivisto le nostre procedure”, dice Rueda per chiudere la sua analisi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, Rueda: “Vi spiego cosa abbiamo sbagliato a Monaco”

    ROMA – L’analisi della Ferrari dopo il Gran Premio di Monaco a cura di Inaki Rueda, responsabile delle strategie della Rossa, illustra nel dettaglio gli errori del muretto italiano. “Con il bagnato e il ritardo abbiamo iniziato a pensare un nuovo modo per affrontare la gara. Con Sainz è andato tutto bene”, ha affermato lo stratega del Cavallino. “È partito da secondo e dopo il primo stint si è ritrovato a guidare il Gp. Secondo il nostro piano iniziale doveva essere lui a marcare Perez, ma abbiamo intuito che questo non avrebbe funzionato. Carlos è rimasto in pista e lui lo ha fatto ed è stato il primo pilota a montare le dure. Questo gli ha dato un vantaggio significativo. Sfortunatamente è uscito dietro Latifi e questo gli ha fatto perdere oltre 3 secondi. Se non fosse stato bloccato dalla Williams, possiamo dire con certezza che avrebbe vinto la gara”, commenta il madrileno.
    Capitolo Leclerc
    Tutt’altra storia invece per Charles Leclerc, che già pregustava la vittoria in casa sua. “Sono stati due gli errori. Il primo – afferma Rueda – è stato coprire Perez. Il monegasco aveva un grande vantaggio e abbiamo pensato che potesse marcare il pilota della Red Bull. Al giro 18 Charles aveva più di 10 secondi di vantaggio su Perez. E noi abbiamo pensato che questo gap potesse ridursi nella peggiore delle ipotesi a 3 secondi. Poi abbiamo visto questo intervallo rimpicciolirsi sempre più: 7, 6, 5, 4 secondi. Dalle ultime proiezioni, Leclerc sarebbe rientrato avanti di un secondo su Perez. Ma non ci aspettavamo che Perez potesse recuperare 9 secondi in un unico giro. Per questo motivo abbiamo perso la gara di Leclerc”.
    La rabbia del 16
    Il capo strategia della Ferrari prosegue poi fino al momento in cui Leclerc ha battuto con forza e rabbia la mano sul volante all’ingresso della pitlane: “Volevamo montare gomme da asciutto su entrambi i piloti. Al giro 21 pensavamo che la pista fosse pronta per le slick. Pensavamo: ‘Lasciamo che Leclerc faccia l’undercut su Perez così possiamo fare doppietta’. In quel momento abbiamo visto i nostri riferimenti e il gap tra Sainz e Leclerc era di 5 secondi. C’era tempo per un doppio pit stop. L’ideale è avere 6 secondi tra le vetture e abbiamo pensato che 5 fossero invece sufficienti. Ma le macchine si sono avvicinate fino a 3,5 secondi quando sono entrate in pit lane”. Poi l’episodio decisivo: “Abbiamo provato a dire a Charles di restare in pista, ma era troppo tardi. In questo doppio Charles ha perso due secondi. E questo gli è stato fatale, perché Verstappen è rientrato davanti nel giro successivo”. “Torniamo da Monaco con in bocca un sapore dolceamaro – conclude Rueda. Ci sono stati degli aspetti positivi e cose di cui non andiamo fieri. Abbiamo analizzato il tutto. Abbiamo aggiornato i nostri riferimenti, le nostre procedure e sono sicuro che torneremo più forti di prima”. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris su Rossi: “Ci sentiamo spesso, è il mio idolo sin da bambino”

    ROMA – Lando Norris e Valentino Rossi. Due mondi diversi, una differenza d’età notevole, ma stessa passione per il motorsport. Il Dottore ha raccolto il tifo di appassionati – e non – da tutto il mondo e pare aver fatto breccia anche nel cuore dell’alfiere McLaren, settimo in classifica piloti della Formula 1. Il britannico ha infatti confessato a “FormulaPassion”: “Guardo ancora le sue gare: le corse GT non mi appassionano quanto quelle della MotoGp, ma provo ancora a seguirle. Non è in lotta per la vittoria, quindi non è emozionante come prima, ma io e lui parliamo ancora. Giusto l’altro giorno ci siamo scambiati dei messaggi. È ancora il mio eroe di quando ero bambino”
    Le parole di Norris
    Nonostante Rossi non sia più nel Motomondiale, il nove volte campione del mondo continua ad avere un seguito notevole anche nel GT World Challenge Europe, campionato che lo ha visto anche raccogliere i suoi primi punti sulle quattro ruote. Norris però ha un sogno del cassetto, quello di correre assieme al campione di Tavullia: “Mi piacerebbe farlo. Ovviamente non è facile al momento, considerando quante gare abbiamo in Formula 1, ma indubbiamente è qualcosa che sogno di fare”, ha concluso il britannico. LEGGI TUTTO

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    F1, Peter Bayer lascia il ruolo di direttore esecutivo del Circus

    ROMA – “La FIA ha annunciato la fuoriuscita dall’organigramma di Peter Bayer, già segretario generale per lo sport dal 2017 e direttore esecutivo della F1 dal 2021. Inizialmente sarà sostituito da Shaila-Ann Rao, ex consigliera speciale del Team Principal Mercedes, Toto Wolff”. Questo il comunicato apparso sulla pagina ufficiale della Formula 1, che ha annunciato così la partenza di Peter Bayer, manager austriaco già capo della Divisione Sport della FIA e ideatore del World Rally-Raid Championship.
    I ringraziamenti dalla FIA
    “La FIA ringrazia calorosamente Bayer per i risultati apportati allo sviluppo dello sport automobilistico negli ultimi cinque anni. La FIA gli augura tutto il meglio per il futuro”. Così la Federazione ringrazia il suo ormai ex direttore esecutivo, che – come anticipato – lascerà il suo posto a Shaila-Ann Rao. La dirigente di Genf (Svizzera), prima di entrare nel box di Toto Wolff, è stata inoltre Legal Director della FIA dal 2016 al 2018. LEGGI TUTTO

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    F1, Norris: “Il mio eroe? Valentino Rossi. Voglio correre con lui”

    ROMA – Stima e rispetto per una leggenda del motorsport. Lando Norris, settimo nella classifica piloti della Formula 1, rivela il suo amore per Valentino Rossi, che in confronto al pilota McLaren ha ben 21 anni in più sulla carta d’identità. Queste infatti le parole del 22enne britannico su Rossi a “FormulaPassion”: “Guardo ancora le sue gare: le corse GT non mi appassionano quanto quelle della MotoGp, ma provo ancora a seguirle. Non è in lotta per la vittoria, quindi non è emozionante come prima, ma io e lui parliamo ancora. Giusto l’altro giorno ci siamo scambiati dei messaggi. È ancora il mio eroe di quando ero bambino”
    Il desiderio di Norris
    Nonostante Rossi non sia più nel Motomondiale, il nove volte campione del mondo continua ad avere un seguito notevole anche nel GT World Challenge Europe, campionato che lo ha visto anche raccogliere i suoi primi punti sulle quattro ruote. Norris però ha un desiderio, quello di correre assieme al campione di Tavullia: “È un qualcosa che mi piacerebbe fare. Naturalmente ora non è semplice per la quantità di gare in Formula 1, ma certamente sogno di farlo un giorno”, ha chiosato il classe 1999. LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Peter Bayer non è più direttore esecutivo della F1

    ROMA – “La FIA rende noto che Peter Bayer, già segretario generale per lo sport dal 2017, non sarà più direttore esecutivo della F1. Provvisoriamente sarà sostituito da Shaila-Ann Rao, ex consigliera speciale del Team Principal Mercedes, Toto Wolff”. Con queste parole la Formula 1 ha annunciato così la partenza di Peter Bayer, manager austriaco e già capo della Divisione Sport della FIA e ideatore del World Rally-Raid Championship.
    Le parole della Federazione
    “La FIA ringrazia calorosamente Bayer per i risultati apportati allo sviluppo dello sport automobilistico negli ultimi cinque anni. La FIA gli augura tutto il meglio per il futuro”. Così la Federazione ringrazia il suo ormai ex direttore esecutivo, che – come anticipato – lascerà il suo posto a Shaila-Ann Rao. Nata a Genf (Svizzera) è stata Legal Director della FIA dal 2016 al 2018, prima di entrare nell’organigramma della casa di Brackley per consigliare il team principal, Toto Wolff. LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “A Baku prego per una vettura diversa”

    ROMA – La Mercedes contava su Monte Carlo per raccogliere la sua prima vittoria in Formula 1. Anche Lewis Hamilton sperava di essere protagonista sul Gp di Monaco, ma è arrivato un anonimo ottavo posto. Tutta colpa della W13 secondo il britannico della Mercedes, le cui parole sono riportate da “motorsport.com”: “Prego che a Baku la W13 non sia la stessa di Monaco, la gara più brutta per noi finora. A Monaco i denti e la mascella si sono mossi per tutto il tempo. Ho finito di tremare solo ora”, ha detto Hamilton che è ancora alle prese con un porpoising molto intenso.
    Contro i giornalisti
    Diversi organi di stampa hanno poi attribuito a Hamilton delle frasi contro la FIA, pronunciate – si presume – dopo il Gran Premio di Monaco. Il sette volte iridato però sui social rispedisce queste illazioni ai mittenti: “È stampa spazzatura. Credo che la Federazione abbia svolto un gran lavoro domenica. Avremmo potuto iniziare la gara all’orario prestabilito (15:00, ndr), ma poi sarebbe stata interrotta. Alla fine tutto si è svolto in sicurezza e questa è la cosa più importante. Vi chiedo per piacere di non utilizzare la mia persona per i vostri articoli negativi”. LEGGI TUTTO