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    F1 Gp Canada, diretta qualifiche: dove vederle in tv

    MONTREAL – Sul circuito di Montreal è il momento delle qualifiche al Gran Premio del Canada, valevole per la nona tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Dopo le prime due sessioni di prove libere sul tracciato nordamericano, in cui a brillare è Max Verstappen, le monoposto andranno a caccia della pole position. Occhi puntati soprattutto su Carlos Sainz, visto che Charles Leclerc avrà 10 posizioni di penalità. La terza sessione di prove libere del Gran Premio è in programma sabato 18 giugno alle ore 19:00, mentre le qualifiche prenderanno il via alle ore 22:00. Entrambe le sessioni saranno visibili in diretta su Sky Sport F1 (canale 207), mentre su TV8 saranno trasmesse in differita esclusivamente le qualifiche. La gara, infine, è in programma domenica 19 giugno alle ore 22:00, o in alternativa in differita su TV8. LEGGI TUTTO

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    F1: Leclerc penalizzato di dieci posizioni in griglia per la sostituzione della centralina

    MONTREAL – Saranno dieci le posizioni di penalità in griglia di partenza che Charles Leclerc dovrà scontare nel Gran Premio del Canada, valevole per la nona tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Dopo aver sostituito il motore in seguito alla rottura in Azerbaijan, la Ferrari ha optato anche per la sostituzione della centralina nella F1-75 del monegasco. L’ufficialità è arrivata dopo la seconda sessione di prove libere del venerdì a Montreal da parte della FIA: automatica dunque la penalità che Leclerc dovrà scontare in gara.
    Verso sabato
    Leclerc ha chiuso in quinta posizione la prima sessione sul circuito di Montreal, firmando invece il secondo tempo nelle FP2. C’è attesa per capire se, nel corso del weekend, verranno sostituite altre componenti che porterebbero a ulteriori penalità e a un’eventuale partenza dal fondo della griglia nella gara di domenica. LEGGI TUTTO

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    F1: Leclerc cambia la centralina, dieci posizioni di penalità in griglia

    MONTREAL – Charles Leclerc riceverà una penalità di dieci posizioni in griglia di partenza nel Gran Premio del Canada, nono appuntamento della Formula 1. Dopo aver sostituito il motore in seguito alla rottura in Azerbaijan, la Ferrari ha optato anche per la sostituzione della centralina nella F1-75 del monegasco. L’ufficialità è arrivata dopo la seconda sessione di prove libere del venerdì a Montreal da parte della FIA: automatica dunque la penalità che Leclerc dovrà scontare in gara.
    Verso le qualifiche
    Leclerc ha chiuso in quinta posizione la prima sessione sul circuito di Montreal, firmando invece il secondo tempo nelle FP2. C’è attesa per capire se, nel corso del weekend, verranno sostituite altre componenti che porterebbero a ulteriori penalità e a un’eventuale partenza dal fondo della griglia nella gara di domenica. LEGGI TUTTO

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    F1, Gp Canada: Verstappen comanda le libere 2 davanti a Leclerc e Sainz

    MONTREAL – E’ di Max Verstappen il miglior tempo nelle prove libere 2 al Gran Premio del Canada, valevole per la decima tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Sul circuito di Montreal, il pilota della Red Bull firma il crono di 1:14.127 e precede le due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, rispettivamente in seconda e terza posizione. Quarto tempo per un ottimo Sebastian Vettel sulla sua Aston Martin, davanti alla Alpine di Fernando Alonso, che si conferma nelle posizioni di vertice dopo l’ottima prima sessione.
    Gli altri tempi
    Sesto tempo per l’AlphaTauri di Pierre Gasly, che precede la Mercedes di George Russell. Seguono le due McLaren di Lando Norris e Daniel Ricciardo, rispettivamente in ottava e nona posizione, mentre Esteban Ocon chiude la top ten davanti a Sergio Perez. Solo tredicesimo Lewis Hamilton, che fatica in queste FP2.  LEGGI TUTTO

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    F1: Verstappen precede Leclerc e Sainz nelle libere 2 in Canada

    MONTREAL – Max Verstappen è il più veloce nella seconda sessione di prove libere al Gran Premio del Canada, nono appuntamento stagionale della Formula 1. Sul circuito di Montreal, il pilota della Red Bull firma il crono di 1:14.127 e precede le due Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, rispettivamente in seconda e terza posizione. Quarto tempo per un ottimo Sebastian Vettel sulla sua Aston Martin, davanti alla Alpine di Fernando Alonso, che si conferma nelle posizioni di vertice dopo l’ottima prima sessione.
    Gli altri piloti
    Sesto tempo per l’AlphaTauri di Pierre Gasly, che precede la Mercedes di George Russell. Seguono le due McLaren di Lando Norris e Daniel Ricciardo, rispettivamente in ottava e nona posizione, mentre Esteban Ocon chiude la top ten davanti a Sergio Perez. Solo tredicesimo Lewis Hamilton, che fatica in queste FP2.  LEGGI TUTTO

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    Colpo di scena, la Fia “frena” il saltellamento per… decreto

    TORINO – Colpo di scena in Formula 1. La Fia, nei giorni scorsi, aveva deciso di accogliere le richieste dei piloti, ormai messi a dura prova dalla difficoltà di guidare le auto di nuova generazione, affetto dal problema del saltellamento. Da più parti ci si attendeva un aggiustamento dei regolamenti tecnici e si pensava (qualcuno lo temeva, qualcuno lo sperava) in un allentamento delle maglie regolamentari. Una misura che avrebbe indubbiamente favorito le squadre oggi più penalizzate (ad esempio la Mercedes) e sfavorito quelle più avanti (ad esempio Red Bull e Ferrari). Invece la federazione, agendo in nome della sicurezza (e della salute dei piloti) ha agito in una maniera diametralmente opposta.
    STRUMENTI – Il “saltellamento” sarà misurato con degli appositi strumenti (cosa che accadrà già in Canada, dunque con effetto immediato). E le auto che “saltellano” troppo dovranno intervenire sugli assetti: in questo modo il “porpoising” viene limitato. Ma viene limitata anche la prestazione. Per la Mercedes saranno problemi e, forse una coincidenza e forse no, erano stati proprio i piloti delle Frecce d’Argento (Lewis Hamilton, dall’alto del suo carisma, e George Russell) a lanciare gli allarmi più acuti. E c’è da credere che una forma di avallo da parte della squadra ci sia stato. Tuttavia le misurazioni – e i relativi provvedimenti – riguardano tutte le squadre e non è detto che solo la Mercedes ne abbia un danno. Certamente è stata introdotta una variabile in più, all’interno di una Formula 1 già abbastanza complessa da gestire (e da capire) per gli appassionati. E c’è anche la sensazione che il nuovo corso, firmato dal presidente Ben Sulayem, abbia voglia di riaffermare la centralità federale, tollerando poco (o comunque meno) l’essere tirati per la giacchetta. LEGGI TUTTO

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    Salute e sicurezza, la Fia rimescola le carte

    TORINO – Le lamentele dei piloti hanno trovato una parziale (ma importante) comprensione presso la Fia. Il saltellamento delle auto di nuova generazione non è soltanto un “fastidio” né una questione di prestazione. E’ un fenomeno che può avere un costo in termini di salute. Questo la Fia lo riconosce e si appresta a muoversi di conseguenza. Del resto, in Formula 1 funziona così: o i regolamenti si cambiano con il benestare delle squadre oppure si invocano questioni di sicurezza. E la Fia scrive, in una direttiva tecnica, che il problema c’è, dal momento che i piloti sono impegnati ad andare a oltre 300 all’ora e devono potersi concentrare su quello, anziché pensare a come governare delle auto che saltellano. Viene da ipotizzare che un il problema sicurezza non sia così grande, anche se non si può escludere un rischio aumentato rispetto a quando si guidavano le auto della precedente generazione. Ma certo non è normale che i piloti arrivino sfiniti a fine gara e che la loro salute articolare sia a rischio. «A 30 anni cammineremo tutti con il bastone» – ha detto uno di loro Baku. Esprimendo, forse con un’esagerazione retorica, un comune e diffuso sentimento.
    LO STUDIO – Cosa farà la Fia a questo punto? Ha chiesto alle squadre di condividere un percorso che affronti lo studio del “porpoising” e ne individui i rimedi. Detto al di fuori dal politichese o dal linguaggio tecnico: verranno concesse o suggerite delle modifiche alle auto, di fatto è un cambio di regolamento. E così c’è chi spinge per arrivare in fretta a una soluzione (squadre che sono indietro e che hanno tutto da guadagnare dal potersi muovere all’interno di regole più elastiche, come la Mercedes) e c’è chi si oppone (perché ha delle auto vincenti e non ha interesse a cambiare alcunché, come la Ferrari e la Red Bull). Restano da capire i tempi, certamente non brevi. Ma intanto è stata presa una direzione precisa, le carte stanno per rimescolarsi. E magari, chissà, oltre al diretto di vantaggio Mercedes ce ne sarà uno indiretto anche della Ferrari, che potrebbe trovare in Hamilton e Russell due argini al crescente potere (tecnico) della Red Bull. LEGGI TUTTO

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    I saltelli che fanno litigare la Formula 1

    «Una o due squadre hanno sbagliato completamente il progetto e avranno una stagione molto dolorosa». Era gennaio e James Allison, alla presentazione della W13, non poteva immaginare che la sua previsione si sarebbe abbattuta proprio sulla Mercedes. Oggi la W13 è una macchina obiettivamente meravigliosa e innovativa, ma inadatta alle alte velocità. Una non-macchina insomma, una genialata divenuta nel volgere di pochi mesi una «shitbox», una scatola di emme, come Toto Wolff l’ha definita domenica scorsa scusandosi via radio con Lewis Hamilton. Sullo stesso argomentoFormula 1F1, la classifica piloti aggiornata dopo il Gp di Azerbaijan

    Formula 1, il paradosso

    Il paradosso è che oggi la Stella tedesca, pur tentata all’idea di buttare a mare la W13, ne ha bisogno: non è possibile abbandonare il progetto e gettarsi a corpo morto sul 2023, ripartendo dal foglio bianco, senza aver prima compreso cosa fa saltare questa macchina come un canguro, spaccando la schiena di Hamilton e George Russell. Il cosiddetto porpoising, che possiamo serenamente chiamare saltellamento, è stato risolto abbastanza presto dalla Ferrari – non del tutto, ma sufficientemente bene – e da altre squadre, mentre la Red Bull quasi non ne soffre. Potrebbe essere annullato alzando la vettura da terra ma all’insostenibile prezzo dell’instabilità in curva, visto che si perderebbero i vantaggi dell’effetto suolo. Il fenomeno, già visto sulle cosiddette wing cars degli anni Settanta e Ottanta, spacca non solo la schiena di alcuni piloti, ma l’intera Formula 1. Le squadre che ne soffrono indirizzano le loro geremiadi alla FIA chiedendo un intervento per ragioni di sicurezza mentre, dall’alto della sua superiorità tecnica, la Red Bull reagisce con cinismo: «Non riguarda tutti i team ma solo alcuni, dunque perché penalizzare chi ha lavorato meglio? Il regolamento consente di alzare le vetture…» Una linea che, nella prospettiva dei leader, non fa una piega. 

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    F1, gli allarmi

    Intanto Hamilton, che con i colpi a Baku ha perso per diversi minuti la sensibilità ai glutei («ho il sedile freddo», ha avvisato via radio) poi ha impiegato più di un minuto per cavarsi fuori dalla sua W13, e Russell come rappresentante della GPDA, l’associazione dei piloti di F.1, ha scelto una linea allarmista: «Avere in queste condizioni un incidente anche grave è solo questione di tempo». Pierre Gasly che corre con l’Alpha Tauri non ha temuto di andare contro gli interessi del team madre Red Bull: «I sobbalzi si ripercuotono direttamente sulla colonna vertebrale. Se la FIA non interviene, cammineremo tutti col bastone a trent’anni (Hamilton non fa più in tempo… ndr), ma insomma, non credo che vogliano farci scegliere tra prestazioni e salute». La vera distinzione è invece tra macchine più e meno riuscite. Tornando alla Mercedes è possibile che Allison – spostato nel ruolo più strategico e meno operativo di Chief Technical Officer – venga richiamato in prima linea. Il suo avvicendamento con Mike Elliott avvenuto undici mesi fa ha drammaticamente coinciso – quali che siano le reali cause – con l’interruzione del ciclo tecnico più vincente di sempre. 

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