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    F1: Leclerc e la maledizione di Monaco, il Ferrarista cerca il primo acuto sulla pista di casa

    ROMA – Charles Leclerc e la sua Monaco non vanno d’accordo quando si tratta di Formula 1. I risultati ottenuti sul circuito di Montecarlo certificano il rapporto del classe 1997 con la pista come una vera e propria maledizione. Nelle tre edizioni disputate, una con Sauber e due con Ferrari, Leclerc è sempre stato costretto al ritiro prima o durante la gara, venendo classificato solamente nel 2018 avendo completato il 90% dei giri della gara. Anche nel 2017, quando Charles correva in F2.
    L’incidente del 2021
    L’anno scorso, invece, i problemi di Leclerc cominciano al sabato. Dopo aver conquistato la pole position al primo tentativo con un gran tempo, nel giro finale il monegasco si schianta contro le barriere danneggiando la macchina e causando bandiera rossa. Nella notte tra sabato e domenica si lavora per evitare la sostituzione del cambio, che significherebbe penalità e addio vittoria. Dopo un iniziale sospiro di sollievo, però, viene annunciato che il monegasco non correrà la gara di casa, perdendo così una possibilità di successo in un anno dove le grandi favorite erano Mercedes e Red Bull.  LEGGI TUTTO

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    F1, Marko: “Ci davate già per spacciati, ma abbiamo risposto alla Ferrari”

    ROMA – Il Gran Premio di Spagna ha decretato la terza vittoria consecutiva di Max Verstappen in questa Formula 1. Un risultato difficile da immaginare dopo la prima tappa del Bahrain, che ha visto entrambe le Red Bull ritirarsi per problemi di affidabilità. Al termine della gara, Helmut Marko, ha parlato alla stampa e ha rivendicato questo filotto di successi: “Dopo il secondo ritiro di Max (Melborune, ndr), tutti voi dicevate che per noi era finita. Ma già allora vi dissi che c’erano ancora molte gare da disputare e che avremmo risposto alla Ferrari”.
    Su Perez
    La Red Bull ha però sofferto fino al ritiro di Charles Leclerc. L’ala mobile di Max Verstappen, infatti, si apriva solo a intermittenza. Marko liquida così questi problemi alla luce della doppietta Red Bull: “Era inutile per noi spiegargli nei dettagli il problema, doveva concentrarsi sulla gara. Non c’era nulla che si potesse fare per sistemarlo”. Il leader del Gran Premio era però Perez, finché la scuderia non ha dato preciso ordine di far passare il campione del mondo. Una decisione, mal digerita al momento dal messicano, che Marko commenta così: “In quel momento il sorpasso era logico, perché Max era molto più veloce. Per noi è stata l’opzione migliore e più sicura per firmare la doppietta. Sergio non ha capito in quel frangente, ma erano su due strategie differenti”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner e il problema di budget: “Sette team potrebbero saltare dei Gp”

    ROMA – Gli ultimi risvolti extra-sportivi potrebbero mettere in difficoltà anche i team di Formula 1 a causa del budget cap, ossia di quel tetto pensato dalla FIA sia per evitare il monopolio delle scuderie più attrezzate che per rendere questo sport più sostenibile finanziariamente. Al momento, il limite alle spese è fissato a 140 milioni di dollari, che però potrebbero non bastare per tutta la stagione. A tal proposito, i costruttori più competitivi (Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren) hanno proposto un aumento di 10 milioni al budget cap, con Christian Horner, team principal della casa di Milton Keynes, che alla “BBC” dice: “Sette squadre potrebbero saltare le ultime quattro gare per rientrare nei limiti di quest’anno”.
    Le parole di Horner
    “Non si tratta solo dei grandi team – ha aggiunto Horner -. Anche le squadre di metà classifica stanno lottando con l’inflazione. La FIA deve affrontare il problema: ha il dovere di farlo e so che stanno prendendo sul serio la questione. Le bollette, il costo della vita: le spese  stanno aumentando in modo esponenziale e in F1 non è da meno. Il trasporto merci è quadruplicato e non è qualcosa che possiamo controllare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner sul budget cap: “Sette team rischiano di saltare le ultime gare”

    ROMA – La Formula 1 potrebbe vedersi costretta a rivedere il budget cap, ossia il tetto pensato dalla FIA sia per evitare il monopolio delle scuderie più attrezzate che per rendere questo sport più sostenibile finanziariamente. Al momento, il limite alle spese è fissato a 140 milioni di dollari. A tal proposito, i costruttori più competitivi (Red Bull, Ferrari, Mercedes e McLaren) hanno proposto un aumento di 10 milioni al budget cap, con Christian Horner, team principal della casa di Milton Keynes, che alla “BBC” dice: “Sette squadre potrebbero saltare le ultime quattro gare per rientrare nei limiti di quest’anno”.
    Non solo top team
    “Non si tratta solo dei grandi team – ha aggiunto Horner -. Anche le squadre di metà classifica stanno lottando con l’inflazione. La FIA deve affrontare il problema: ha il dovere di farlo e so che stanno prendendo sul serio la questione. Le bollette, il costo della vita: le spese  stanno aumentando in modo esponenziale e in F1 non è da meno. Il trasporto merci è quadruplicato e non è qualcosa che possiamo controllare”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Crederò fino alla fine al mondiale, Russell mi piace molto”

    ROMA – IlGran Premio di Spagnapuò far sorridere la Mercedes, nonostante tutto. Lewis Hamilton, dopo l’incidente con Kevin Magnussen a pochi metri dal via, ha iniziato la sua rimonta fino al quinto posto. George Russell invece si conferma uomo podio della scuderia di Brackley e fa esultare Toto Wolff: “Sono felice del podio e del quinto posto, la velocità era buona. Senza i problemi alla partenza – spiega il team principal della Mercedes ai microfoni di Sky Sport – Hamilton avrebbe potuto competere per la vittoria. Campionato? Ci credo assolutamente, in questo sport bisogna farlo fino alla fine”.
    Su Russell
    “Quando una gara è persa, è difficile rimanere concentrati – ha aggiunto Wolff, parlando della delusione di Hamilton dopo la sosta forzata a inizio gara -. Poi Hamilton è andato forte, i dati che abbiamo oggi possono essere utili per lo sviluppo della macchina. Grande gara anche da parte di Russell, che ha tenuto a bada un Verstappen alle prese con un DRS capriccioso: “È molto bravo a difendere la posizione: è un piacere vederlo. Con Lewis ha un rapporto ideale, un legame mai visto tra compagni di squadra. In particolare, per noi è importante quando lavorano alla macchina insieme per aggiornarla”. LEGGI TUTTO

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    F1, Wolff: “Mondiale? Io ci crederò fino alla fine”

    ROMA – La Mercedes può guardare con ottimismo al futuro dopo la bandiera a scacchi del Gran Premio di Spagna. Lewis Hamilton , nonostante il contatto con Magnussen e un pit stop che gli ha fatto perdere tempo e posizioni, ha chiuso la gara al quinto posto. George Russell si è invece preso un altro podio, facendo esultare Toto Wolff: “Sono felice del podio e del quinto posto, la velocità era buona. Senza i problemi alla partenza – spiega il team principal della Mercedes ai microfoni di Sky Sport -. Hamilton avrebbe potuto competere per la vittoria. Campionato? Ci credo assolutamente, in questo sport bisogna farlo fino alla fine”.
    Le parole di Wolff
    “Quando una gara è persa, è difficile rimanere concentrati – ha aggiunto Wolff, parlando della delusione di Hamilton dopo la sosta forzata a inizio gara -. Poi Hamilton è andato forte, i dati che abbiamo oggi possono essere utili per lo sviluppo della macchina. Grande gara anche da parte di Russell, che ha tenuto a bada un Verstappen alle prese con un DRS capriccioso: “Mi piace guardare come difende la posizione: è molto bravo. Lui e Lewis hanno un rapporto fantastico, mai visto tra compagni di squadra. Lo sviluppo della macchina lo fanno insieme e questo è molto importante per noi”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Leclerc? Sfortunato. Perez uomo squadra”

    ROMA – La Red Bull trionfa in questo Gran Premio di Spagna. La casa di Milton Keynes reagisce ai problemi alla Ferrari di Charles Leclerc e alla partenza mediocre di Carlos Sainz e si mette davanti con la doppietta firmata da Max Verstappen e Checo Perez. Il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha parlato così ieri dopo la gara: “È stata una sfortuna per Leclerc, noi avevamo una macchina non al meglio con un DRS difettoso, poi abbiamo cambiato strategia con una gara a tre soste. Tutto ha funzionato alla perfezione, anche Perez ha fatto un lavoro di squadra per una doppietta importante”.
    Le parole di Horner
    Con la doppietta di Barcellona, la Red Bull si porta avanti in entrambe le classifiche con Verstappen che scavalca Leclerc. A un certo punto del Gp, però, la gara era in mano a Perez: il messicano ha però ricevuto dalla scuderia l’ordine di far passare Verstappen, non senza qualche mugugno da parte del messicano. Il manager britannico spiega così ai microfoni di “Sky Sport” la sua scelta: “Perez non può vedere quello che vediamo noi al muretto, la macchina di Max era più veloce di due secondi e non volevamo correre rischi. Mercedes? Sono già in lotta per il Mondiale, è soltanto una questione di tempo prima che tornino ad essere competitivi, non so cosa succederà fino alla fine”. LEGGI TUTTO

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    F1, Horner: “Spiace per Leclerc. La nostra macchina non al meglio”

    ROMA – Alla Red Bull questo Gran Premio di Spagna non poteva andare meglio di così. La casa di Milton Keynes approfitta del problema alla Ferrari di Charles Leclerc e della partenza non al meglio di Carlos Sainz e si mette davanti con la doppietta firmata da Max Verstappen e Checo Perez. Il team principal della Red Bull, Christian Horner, ha parlato così ieri dopo la gara: “È stata una sfortuna per Leclerc, noi avevamo una macchina non al meglio con un DRS difettoso, poi abbiamo cambiato strategia con una gara a tre soste. Tutto ha funzionato alla perfezione, anche Perez ha fatto un lavoro di squadra per una doppietta importante”.
    Su perez
    Con la doppietta di Barcellona, la Red Bull si porta avanti in entrambe le classifiche, con Verstappen che scavalca Leclerc. A un certo punto del Gp, però, la gara era in mano a Perez: il messicano ha però ricevuto dalla scuderia l’ordine di far passare Verstappen, non senza qualche mugugno da parte del messicano. Il manager britannico spiega così ai microfoni di “Sky Sport” la sua scelta: “Perez non può vedere quello che vediamo noi al muretto, la macchina di Max era più veloce di due secondi e non volevamo correre rischi. Mercedes? Sono già in lotta per il Mondiale, è soltanto una questione di tempo prima che tornino ad essere competitivi, non so cosa succederà fino alla fine”. LEGGI TUTTO