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    FCA-PSA, ufficializzato il Cda di Stellantis

    Manca poco alla nascita di Stellatins, la nuova società nata dalla fusione di Fca e Psa. Ed è in queste ore che i due gruppi automobilistici hanno annunciato la composizione del nuovoConsiglio di amministrazione. Quanti membri ci saranno nel board? 11, con la maggioranza degli Amministratori non esecutivi che saranno indipendenti.
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    Cinque membri per parte
    Fca e il suo azionista di riferimento Exor hanno nominato cinque membri (tra cui John Elkann in qualità di Presidente), mentre Psa e due dei suoi azionisti di riferimento Epf/Ffp e BPIfrance ne hanno nominati altri cinque (tra cui l’amministratore senior indipendente e il vice presidente). Anche Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis sarà membro del consiglio di amministrazione.
    I consiglieri che faranno parte del nuovo Cds sono John Elkann (presidente), Robert Peugeot (vice presidente), Henri de Castries (amministratore senior indipendente), Andrea Agnelli (amministratore non esecutivo), Fiona Clare Cicconi (amministratore non esecutivo), Nicolas Dufourcq (amministratore non esecutivo), Ann Frances Godbehere (amministratore non esecutivo), Wan Ling Martello (amministratore non esecutivo), Jacques de Saint-Exupéry (amministratore non esecutivo), Kevin Scott (amministratore non esecutivo), Carlos Tavares (amministratore delegato).
    L’annuncio è stato fatto da Fca e Psa con una nota, sulla quale si legge che gli “amministratori indipendenti hanno background professionali differenti e portano significative prospettive ed esperienze di rilevanza per l’azienda, in linea con lo spirito dinamico e innovativo che caratterizza la creazione di questo nuovo gruppo”.
    FCA-PSA, più capitale per il nuovo gruppo Stellantis LEGGI TUTTO

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    Hyundai RM20e, l'elettrica sportiva Hyundai N alla prova

    Il motore rimane in posizione centrale, mentre la scocca è della Veloster. Ma Hyundai RM20e è diversa. E lo è per via di quella lettera che segue la sigla Racing Midship. Un prototipo diventato negli anni – con il progetto avviato nel 2012 – un laboratorio viaggiante per sperimentare tecnologie legate alle Hyundai sportive.
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    E l’elettrificazione sarà uno dei passaggi che affronterà Hyundai N, per proporre numeri da supercar in un modello che, nei piani del marchio, fino allo scorso anno, dovrà essere la punta di diamante della produzione. 
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    Hyundai coltiva la sportività N tradizionale, con il rinnovamento della i30; Hyundai ad annunciare il brand delle elettriche Ioniq, destinato a portare su strada l’esaltante concept Prophecy e la Concept 45.
    Prestazioni: i dati
    Il progetto RM20e dichiara 810 cavalli e 960 Nm, ottenuti da un motogeneratore in posizione posteriore-centrale, valori di potenza e coppia scaricati sulle ruote posteriori, elettrificazione in grado di portare tempi sullo zero-cento orari inferiori ai 3” e un 9”88 sullo 0-200 orari da supercar termica di un certo livello. La velocità massima del prototipo è superiore ai 250 orari.

    Più dei numeri, tuttavia, conta registrare lo sviluppo portato avanti con la collaborazione di Rimac Automobili. Nell’azienda croata, il gruppo Hyundai ha investito nel 2019 80 milioni di euro, tra apporti del marchio Hyundai e Kia. Rimac specialista nella realizzazione di motori e sistemi elettrici, alla recente cronaca per il possibile ingresso nella proprietà del marchio Bugatti.
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    Motore e batteria tradiscono, con l’architettura a 800 volt, quella che sarà la tecnologia – su piattaforma e-GMP (diversa ovviamente dal prototipo) destinata alle Hyundai elettriche dei prossimi anni, i modelli spiccatamente votati alla prestazione. RM20e alimentata da un pacco batterie da 60 kWh, da 605 volt nominali di tensione (705v di picco) e sistema di raffreddamento a liquido. LEGGI TUTTO

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    Q5 Sportback, la famiglia Audi ha un nuovo SUV coupé

    Q5 Sportback attinge alla moda del momento, dal punto di vista estetico: ecco che allora il nuovo SUV coupé di Audi mostra le ruote alte e il tetto basso. Dopo la grande Q8 SP e la compatta Q3 SP, ecco la media.
    La sostanza rimane la stessa. Mutuando le novità del recente restyling di Audi Q5, la Sportback ne conserva anche dimensioni e ingombri.

    Di fatto identica la lunghezza è di 4,69 metri, ai quali aggiunge solo otto millimetri. Paga un piccolo pegno alla forma più sinuosa il bagagliaio. Che offre in ogni modo una capacità adeguata: da 510 litri (550 la Q5) a 1.480 litri (1.550). Più che sufficiente per una famiglia media.
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    Senza dubbio il padiglione spiovente rende Q5 Sportback più dinamica. Il modello porta in dote Ovvero i nuovi gruppi ottici Oled,  il nuovo design del frontale, il rinnovato Audi virtual cockpit plus, con schermo da 12,3 pollici per la strumentazione e da 10,1” per il sistema di infotainment MIB3, altra novità del Gruppo. Q5 SP è predisposta per la comunicazione Car-to-X e sono presenti gli ADAS che garantiscono il secondo livello di guida assistita, comunque ulteriormente personalizzabile.
    L’assetto sportivo è di serie. A richiesta gli ammortizzatori idraulicie le sospensioni dinamiche adattive. Grazie alle quali si può alzare la vettura cdi 4,5 centimetri per l’off-road, abbassarla di 1,5 cm nella modalità Dynamic o abbassare il posteriore di 5,5 centimetri per facilitare il carico nel vano posteriore: un plus non banale.
    Motorizzazioni: prima il Diesel, poi le altre
    Iniziamente Audi Q5 Sportback sarà solo a gasolio mild hybrid, con il 2.0 TDI da 204 cavalli di potenza e 400 Nm di coppia abbinato un sistema a 12 V. L’alternatore starter permette di recuperare e immagazzinare energia. Restituendola: e permette di “veleggiare” quando si alza il piede dall’acceleratore e lo start/stop diventa operativo a 22 km/h. Il Diesel spicca per la doppia iniezione di AdBlue nei due catalizzatori SCR (Riduzione Catalitica Selettiva) posizionato uno dietro l’altro, che permette di abbattere le emissioni di ossidi di azoto fino all’80%. Diesel pulito, è bene riperterlo.
    Poi arriveranno il 2.0 TDI  da 163 cavalli, 3.0 V6 TDI con mild hybrid più avanzato a 48 V e al top la SQ5 TDI. I benzina saranno i 2.0 TFSI con mild hybrid 12 V e le plug-in ibridi ricaricabili con potenza da 299 e 367 cavalli a completare la gamma. LEGGI TUTTO

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    GP Catalogna, Mir: “Il mondiale non è tra me e Quartararo”

    BARCELLONA – “Sono molto soddisfatto di questo risultato. Abbiamo lavorato bene per il weekend in ottica gara”. Joan Mir si apre in un sorriso quando parla del secondo posto centrato sul circuito del Montmelò al Gran Premio di Catalogna di MotoGP.
    Tanti piloti veloci
    Il pilota della Suzuki, al terzo podio consecutivo, il quarto nelle ultime cinque uscite, analizza la gara in maniera lucida: “Sapevamo già che il nostro punto di forza non era la qualifica: partire ottavi non è mai facile e all’inizio della gara era necessario scalare posizioni” ammette Mir. “Quando mi sono trovato dietro a Miller, ho forse perso un paio di secondi che mi sono costati la gara. Ma non è mai facile superare Jack. Sono contento per la squadra e per la Suzuki in generale: essere in due sul podio è molto bello”.
    Il pilota spagnolo ora è secondo in classifica dietro a Quartararo: “Non credo che la lotta per il titolo sia una questione tra me e Fabio, è troppo presto per dirlo. Noi siamo vicini ma ci sono tanti piloti veloci e tanti punti in palio da qui alla fine del campionato” ha concluso Mir. LEGGI TUTTO

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    GP Catalogna, Mir: “Molto soddisfatto del risultato”

    BARCELLONA – “Sono molto soddisfatto di questo risultato. Abbiamo lavorato bene per il weekend in ottica gara”. Joan Mir, secondo dopo il Gran Premio di Catalogna, appare felice dopo il secondo posto alle spalle di Quartararo nella gara di MotoGP.
    Mondiale aperto
    Il pilota della Suzuki, al terzo podio consecutivo, il quarto nelle ultime cinque uscite, analizza la gara in maniera lucida: “Sapevamo già che il nostro punto di forza non era la qualifica: partire ottavi non è mai facile e all’inizio della gara era necessario scalare posizioni” ammette Mir. “Quando mi sono trovato dietro a Miller, ho forse perso un paio di secondi che mi sono costati la gara. Ma non è mai facile superare Jack. Sono contento per la squadra e per la Suzuki in generale: essere in due sul podio è molto bello”.
    Il pilota spagnolo ora è secondo in classifica dietro a Quartararo: “Non credo che la lotta per il titolo sia una questione tra me e Fabio, è troppo presto per dirlo. Noi siamo vicini ma ci sono tanti piloti veloci e tanti punti in palio da qui alla fine del campionato” ha concluso Mir. LEGGI TUTTO

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    Sul monopattino elettrico fa 10 km sulla A14: fermato dalla Polizia

    Doveva recarsi ad un colloquio da Rimini a Cesena e ha deciso di imboccare l’autostrada A14 direzione Bologna a bordo di un monopattino elettrico. L’incredibile vicenda è avvenuta nei giorni scorsi: l’assurda idea ha visto protagonista un 20enne riminese, che ha percorso una decina di chilometri a bordo del mezzo elettronico prima di venire fermato dalla polizia stradale.
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    La Polizia ha sequestrato il monopattino
    Non è la prima volta che accadono episodi del genere, dove alcuni individui, consapevoli o meno, del fatto che il monopattino elettrico non possa circolare in autostrada si ritrovano sulle corsie insieme ad auto e motociclette. Si tratta di un gesto pericoloso, sia per se stessi che per gli altri. A segnalare il giovane riminese sono stati infatti gli automobilisti presenti sulla A14, stupiti di vedere una persona su un monopattino sulla corsia d’emergenza dopo il casello di Rimini Nord.
    Monopattini elettrici,130 incidenti da giugno: servono regole
    Il 20enne è stato quindi rintracciato e fermato dalla Polstrada, e il veicolo sequestrato. La motivazione fornita alle autorità è stata quella di dover arrivare in orario a Cesena per sostenere un colloquio. Nulla, quindi, che possa giustificare l’atto irresponsabile. LEGGI TUTTO

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    Moto2 GP Catalogna, Marini: “Una vittoria grazie al lavoro sui dettagli”

    ROMA – “Una bellissima gara e un gran weekend dove, grazie a tutto il Team, siamo riusciti a lavorare sui dettagli”. Così il pilota dello Sky Racing Team VR46, Luca Marini, ha commentato la vittoria nel GP di Catalunya che lo conferma al primo posto in Campionato Moto2. “L’obiettivo – prosegue Marini che ha tagliato il traguardo davanti a tutti per la terza volta nella stagione 2020 – era essere veloci ma allo stesso tempo salvare la gomma posteriore. Sono partito bene, ho cercato di fare il mio ritmo e quando Sam (Lowes ndr) mi ha superato stavo facendo davvero fatica”. “Ho aspettato, ho capito che anche lui era al limite e gli ultimi giri ci ho provato” ha concluso Marini.
    Nieto soddisfatto
    Soddisfazione anche per il team manager Pablo Nieto: “Che gran gara di Luca e di tutto il Team. È stato fortissimo tutto il weekend, è partito forte e ha gestito al meglio le fasi cruciali. Ha lavorato sodo per riuscire ad avere il massimo feeling possibile con il calo della gomma ed essere performante negli ultimi giri. Lo ha fatto, è stato molto preciso e ha vinto. Gara più complicata invece per Marco che è riuscito a risalire la classifica nel finale dopo un piccolo errore. Peccato perché era molto veloce”. LEGGI TUTTO

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    Moto2 GP Catalogna, Marini: “La vittoria? Merito del team, bel lavoro sui dettagli”

    ROMA – “Una bellissima gara e un gran weekend dove, grazie a tutto il Team, siamo riusciti a lavorare sui dettagli”. Così il pilota dello Sky Racing Team VR46, Luca Marini, ha commentato la vittoria nel GP di Catalunya che lo conferma al primo posto in Campionato Moto2. “L’obiettivo – prosegue Marini che ha tagliato il traguardo davanti a tutti per la terza volta nella stagione 2020 – era essere veloci ma allo stesso tempo salvare la gomma posteriore. Sono partito bene, ho cercato di fare il mio ritmo e quando Sam (Lowes ndr) mi ha superato stavo facendo davvero fatica”. “Ho aspettato, ho capito che anche lui era al limite e gli ultimi giri ci ho provato” ha concluso Marini.
    Nieto soddisfatto
    Soddisfazione anche per il team manager Pablo Nieto: “Che gran gara di Luca e di tutto il Team. È stato fortissimo tutto il weekend, è partito forte e ha gestito al meglio le fasi cruciali. Ha lavorato sodo per riuscire ad avere il massimo feeling possibile con il calo della gomma ed essere performante negli ultimi giri. Lo ha fatto, è stato molto preciso e ha vinto. Gara più complicata invece per Marco che è riuscito a risalire la classifica nel finale dopo un piccolo errore. Peccato perché era molto veloce”. LEGGI TUTTO