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    VinFast President SUV di lusso vietnamita by Pininfarina

    Anche il mercato del Vietnam ha le sue auto esclusive. VinFast, marchio vietnamita fondato nel 2017, ha presentato ufficialmente VinFast President. Si tratta di un SUV in edizione limitata, spinto da un V8 da 6,2 litri in grado di erogare 420 CV e 624 Nm. Insieme a una trasmissione automatica a 8 velocità e a un sistema di trazione integrale full-time a 4 ruote motrici, VinFast President può accelerare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi, raggiungendo una velocità massima di quasi 300 km/h. Un SUV non solo potente, ma anche esclusivo: qui c’è, infatti, la firma di Pininfarina.

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    Esclusivo
    VinFast President è prodotto in sole 500 unità, esclusivamente per il mercato vietnamita. A far brillare il modello, ci pensa la collaborazione con Pininfarina (già partecipe alla realizzazione di altri modelli del marchio). Grazie all’azienda italiana, il SUV ha un’identità ben precisa, un design riconoscibile e alcuni dettagli emblematici, come il logo V sulla calandra, che fa riferimento al Vietnam, oltre che ai marchi Vingroup e VinFast.
    Altri elementi caratteristici di VinFast President sono le venature goffrate sulla parte anteriore o laterale e i fari LED anteriori e posteriori allungati. Sul retro, due larghi tubi di scarico sportivi a doppia uscita a supporto del motore V8.
    A distinguere il SUV vietnamita anche alcuni lussuosi dettagli rivestiti con tonalità oro, bronzo rame, canna di fucile o argento metallico sul logo, il portapacchi, i paracolpi delle portiere, i gradini della macchina, le ruote, il paraurti anteriore e posteriore. A disposizione del cliente ben 18 colori per gli esterni.
    Lusso interno
    Il lusso non manca di certo all’interno dell’abitacolo. I sedili del conducente e dei passeggeri hanno funzioni di massaggio, riscaldamento e climatizzazione, e sono ricoperti di nappa di prima qualità. per gli interni del SUV è stata anche utilizzato del legno impiallacciato made in Italy. Per quanto riguarda l’infotainment, troviamo un grande cluster con display multifunzione da 7”, uno schermo centrale da 12,3” e 13 altoparlanti.
    Ma il prezzo di tutto questa esclusività? Circa 164.000 dollari (quasi 140mila euro) per i primi 100 clienti e 198.000 dollari (168mila euro) per quelli successivi. LEGGI TUTTO

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    Recordman di velocità muore a 47 anni: l'incidente è fatale

    Morire mentre si fa quello per cui si è nati. Un destino tragico e beffardo. Nel caso di Zef Eisenberg, il pane quotidiano era realizzare incredibili record di velocità, a due e a quattro route. Mito dei motori e fondatore dell’azienda di integratori alimentari MaxiMuscle, Eisenberg è morto lo scorso 1° ottobre a Elvington, Regno Unito, mentre tentava di battere l’ennesimo primato a bordo di una Porsche 911 Turbo S ( si dice elaborata fino a una potenza abnorme di 1.200 cv), protagonista di un incidente fatale.
    In sella a moto da 500 cv
    Eisenberg aveva solamente 47 anni. Era detentore di circa 70 record mondiali, ottenuti su auto, moto, quad su qualsiasi tipo di terreno. Riguardo le due ruote, aveva ottenuto quattro primati al TT Zero, la competizione sull’Isola di Man riservata ai veicoli elettrici, ma non solo. Celebre il suo record sulla Eisenberg V8, una potentissima naked da 500 cv, ottenuti grazie all’unione di due propulsori Hayabusa in grado di far accelerare la moto a oltre 350 km/h; o il giro sulla cosiddetta MADMAX, che montava una turbina Rolls-Royce da 542 cv; o il record di velocità su sabbia, conseguito in sella a una Suzuki Hayabusa Turbo da 354 cv.
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    Eisenberg, che lascia moglie e due figli, deteneva persino il primato di incidente in moto a velocità più elevata di sempre. Ne è rimasto vittima proprio con la MADMAX, con cui si è schiantato a una velocità di 370 km/h. Uno schianto che gli provocò 11 fratture e che lo costrinse a tre mesi d’ospedale. Qualche giorno fa, purtroppo, la triste notizia della morte. LEGGI TUTTO

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    Bitonto, la bellezza della scoperta

    Bitonto (in provincia di Bari) è un luogo antico, pieno di arte, storia, tradizioni, ulivi e gravine, dove il classico sapore dell’inatteso è una piacevole abitudine. Il sapore della bellezza che non ti aspetti, e forse, proprio per questo, in grado ancora di più di lasciare ammaliato e affascinato chi la visita.

    Il nucleo della città, dalla particolare pianta trapezoidale, presenta un tipico impianto medievale, ma la storia del luogo è ben più risalente. I primi insediamenti dell’età del bronzo nacquero nei pressi del torrente Tiflis; poi in seguito, l’area divenne un importante centro per la civiltà peuceta (come le vicine Metaponto e Taranto) di cui rimangono diverse testimonianze. Nel tempo, Bitonto ha subito numerose dominazioni: Goti, Longobardi, Slavi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Angioini (e persino Spagnoli); di tutte loro, c’è traccia più o meno palpabile nel borgo antico, che tra i suoi punti di accesso comprende la suggestiva porta Baresana, di epoca rinascimentale, rivolta al vicino capoluogo pugliese. Poco sopra la volta, si trovano un dipinto a tema sacro, l’orologio, la statua dell’Immacolata e lo stemma della città. Dopo aver ammirato il torrione Angioino, l’ideale è iniziare a vagabondare per le piazze e le stradine lastricate del centro storico, in cui si respira un’atmosfera particolare.

    Tra i monumenti simbolo di Bitonto c’è sicuramente la splendida Cattedrale Maria SS. Assunta in Cielo, mirabile esempio del romanico pugliese. Al di sotto della struttura, nella cripta, è stato rinvenuto un magnifico mosaico pavimentale – perfettamente conservato – che raffigura un grifone, creatura leggendaria con il corpo di leone e la testa d’aquila. Altro edificio sacro interessante e singolare è la Chiesa del Purgatorio, dedicata a Santa Maria del Suffragio. La facciata, distinta in due ordini e culminante a cuspide, è decorata con bassorilievi raffiguranti scheletri umani che reggono i simboli della morte, teschi incoronati e anime del purgatorio. A poca distanza, in piazza Cavour, si può ammirare il favoloso loggiato del Palazzo Sylos Calò, tardo rinascimentale, e sede della Galleria Nazionale della Puglia, intitolata a Girolamo e Rosaria Devanna. Al suo interno sono presenti oltre 220 dipinti dal ‘500 al ‘900, con opere, tra i vari, di Tiziano, De Nittis e Giaquinto. Altri palazzi di pregio sono il Palazzo Rogadeo (che ospita il museo civico), Palazzo Vulpano e Palazzo Gentile.

    Da non perdere, poi, è la chiesa di San Francesco d’Assisi, detta della Scarpa, considerata tra i più bei monumenti di Bitonto dopo la Cattedrale. Si trova nella parte più alta e più antica del centro storico, dove un tempo si trovavano l’acropoli e il tempio romano di Minerva. La sua costruzione ebbe inizio nel 1283. La facciata è uno dei rari esempi di stile gotico in Puglia, mentre l’annesso campanile, sulla destra, risale al ‘600. La chiesa presenta alcuni altari del Cinquecento nei quali erano inserite opere di Gaspar Hovic e Carlo Rosa, oggi esposte presso la pinacoteca vescovile. Di grande bellezza è il retrostante “giardino pensile”. LEGGI TUTTO

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    Honda CRF1100L Africa Twin: la livrea “Tricolour HRC” lancia il 2021

    Gli aggiornamenti per il 2021 sono già realtà per gran parte delle moto di molte Case a due ruote, e nel frattempo una delle più celebri e vendute come Honda CRF1100L Africa Twin sarà proposta con una nuova livrea storica e tanto desiderata dagli appassionati.
    Honda Africa Twin, nel 2021 la versione da 250cc?
    Ispirazione Parigi-Dakar

    La enduro della Casa dell’Ala, che ha già ottenuto l’omologazione Euro 5 nel 2019 (prima Honda a farlo), sarà proposta, a partire da marzo 2021, con la livrea “Pearl Glare White”, meglio nota come “Tricolour HRC”. L’ispirazione proviene come sempre dalla prima celebre XRV650 Africa Twin del 1988, frutto delle quattro vittorie consecutive (dal 1986 al 1989) alla Parigi-Dakar con l’incredibile NXR750.
    Scelta già danti centauri
    La nuova colorazione dell’Africa Twin affiancherà le già presenti “CRF Grand Prix” e “Matt Ballistic Black Metallic”, e ha già riscosso un enorme successo, dato che oltre il 70% di coloro che hanno acquistato il modello nella versione Adventure Sports lo hanno fatto scegliendo proprio il nuovo colore “Tricolour”.
    Honda Adventure Roads, terza edizione a giugno 2021 in Islanda LEGGI TUTTO

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    Ducati Multistrada V4, il radar esordisce sulle moto

    L’attesa è finita. È iniziata nello stabilimento Ducati di Borgo Panigale la produzione della Multistrada V4: la prima moto che usa la tecnologia radar anteriore e posteriore. La Multistrada V4 segna una svolta epocale per la Casa motociclistica bolognese e sarà presentata ufficialmente il prossimo 4 novembre.

    Il nuovo V4: caratteristiche
    Per la quarta generazione della Multistrada, Ducati ha sviluppato un nuovo motore V4, leggero e compatto, pensato per soddisfare le esigenze richieste nell’utilizzo “adventouring” senza tralasciare l’emozione e la sportività. La completa riprogettazione ha permesso di raggiungere intervalli di manutenzione da primato assoluto per il mondo delle due ruote. Tutti i dettagli di questo nuovo motore saranno svelati prossimamente.
    Radar, l’esordio

    Ma Borgo Panigale è pronta alla rivoluzione, con l’introduzione del radar sulle moto di produzione. Un progetto partito nel 2016 e sviluppato adesso insieme a un partner leader nel settore come Bosch. I radar sono dei sistemi di ausilio avanzato in grado di supportare e rendere più confortevole la guida grazie alla capacità di ricostruire la realtà circostante la moto. Ognuno di essi ha dimensioni compatte (70 x 60 x 28 mm) e pesa solamente190 grammi.
    Anteriore e posteriore: le funzioni

    Il radar posizionato nella parte anteriore della moto controlla il funzionamento del Cruise Control Adattivo, che per mezzo di frenate e accelerazioni controllate regola automaticamente la distanza (selezionabile su quattro livelli) dagli altri veicoli quando si guida ad una velocità compresa fra 30 e 160 km/h. Questo sistema, di derivazione automobilistica, è stato evoluto e sviluppato in funzione della dinamica e dell’ergonomia di un mezzo a due ruote. In particolare, l’autorità del sistema di decelerare e accelerare è stata limitata, in modo da assicurare al pilota di poter mantenere il controllo costante del mezzo in ogni situazione. Il sistema permette una guida più confortevole, in particolare nelle lunghe percorrenze autostradali.

    Il radar posteriore è, invece, in grado di rilevare e segnalare i veicoli posizionati nel cosiddetto angolo cieco di visuale (blind spot), ovvero l’area non visibile né direttamente dal pilota né tramite lo specchio retrovisore. Il sistema segnala anche il cosiddetto BSD (Blind Spot Detection), ovvero il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocità elevata. LEGGI TUTTO

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    Alla scoperta del Parco Virgiliano di Napoli

    Una terrazza panoramica che si affaccia sul Golfo di Napoli, ma situata a Posillipo: è il Parco Virgiliano, che con i suoi terrazzamenti tra le pareti rocciose di pietra tufacea, regala vedute emozionanti sul Vesuvio e sul mare, abbracciando la Penisola Sorrentina, le isole – Capri, Procida, Ischia e l’isolotto di Nisida – il golfo di Bacoli, quello di Pozzuoli, Monte di Procida e il promontorio di Capo Miseno.Il Parco Virgiliano è anche un Parco Letterario, che consente al visitatore di fare un salto nel passato. Negli ultimi anni, infatti, i curatori lo hanno allestito per far rivivere l’atmosfera che animava Napoli ai tempi dei Grand Tour Settecentesco e Ottocentesco, attraverso le installazioni, collocate qua e là, che riportano pensieri di celebri viaggiatori che sono passati da Napoli.
    Originariamente intitolato Parco della Rimembranza, cambiò nome in seguito alla volontà di Guido Della Valle, noto pedagogista napoletano, che propose di dedicarlo al poeta latino. Realizzato tra il 1920 e il 1930, su disposizione dell’Alto Commissariato per la Provincia di Napoli, venne aperto al pubblico nel 1931. Vi si accede tramite l’entrata monumentale di viale Virgilio, raggiungendo poi una vasta piazza, su cui campeggia una grande fontana. Nel corso degli anni il Parco ha subito vari interventi di manutenzione. Nel 1936 fu affidato a Pietro Porcinai il progetto per la valorizzazione dell’area verde. In seguito, negli anni ‘60, vi fu realizzato un impianto sportivo, comprendente un campo da calcio e una pista di atletica leggera con una piccola tribuna. È del 1975, invece, l’anfiteatro realizzato per rendere più fruibile questo luogo ai napoletani, con rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali. Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, fu avviato un intervento di riqualificazione dell’area e dal 2002 è vietato l’accesso alle auto al suo interno. Passeggiando nel Parco si nota la presenza di molti arbusti come lecci, roveri e ulivi, oltre alla presenza di numerose piante, come il mirto, la fillirea e il rosmarino. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “Prima parte di stagione? Ho dei rimpianti per il titolo”

    ROMA – “Fantastico, la miglior stagione per me in MotoGP, fin qui”. Così Franco Morbidelli commenta la prima metà della stagione del Motomondiale. “Mi sento benissimo fisicamente, mentalmente e sulla moto”, prosegue il pilota della Yamaha Petronas. “La prima metà di stagione è stata meravigliosa, ho anche trovato la prima vittoria, ma purtroppo sono stato anche sfortunato in certi episodi. Dal punto di vista del titolo ho dei rimpianti, ho raccolto dei risultati negativi ma non sono dipesi da me”.
    Difficile per Alex Marquez
    Diversa la stagione di Alex Marquez. “Prima metà difficile, quando sei un rookie devi imparare molto. È stata una stagione complicata perché breve. Non c’è molto tempo per imparare, ma il bello è che abbiamo finito questa prima parte con buone sensazioni. Nell’ultima gara abbiamo dimostrato di avere del potenziale, quindi siamo molto positivi per questo seconda parte”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Morbidelli: “La mia migliore stagione”

    ROMA – “Fantastico, la miglior stagione per me in MotoGP, fin qui”. Così Franco Morbidelli commenta la prima metà della stagione del Motomondiale. “Mi sento benissimo fisicamente, mentalmente e sulla moto”, prosegue il pilota della Yamaha Petronas. “La prima metà di stagione è stata meravigliosa, ho anche trovato la prima vittoria, ma purtroppo sono stato anche sfortunato in certi episodi. Dal punto di vista del titolo ho dei rimpianti, ho raccolto dei risultati negativi ma non sono dipesi da me”.
    Difficile per Alex Marquez
    Diversa la stagione di Alex Marquez. “Prima metà difficile, quando sei un rookie devi imparare molto. È stata una stagione complicata perché breve. Non c’è molto tempo per imparare, ma il bello è che abbiamo finito questa prima parte con buone sensazioni. Nell’ultima gara abbiamo dimostrato di avere del potenziale, quindi siamo molto positivi per questo seconda parte”. LEGGI TUTTO