More stories

  • in

    Audi TT S Line competition plus, lo stile aumenta con i richiami TTS

    Una TTS? La sensazione è quella, una volta saliti a bordo, nella plancia con trattamento zigrinato, ma Audi TT S Line competition plus trasuda sportività anche nella motorizzazione 2 litri TFSI.
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Su strada, in Italia, la vedremo a inizio 2021, due o quattro ruote motrici, in entrambi i casi con 245 cavalli e 370 Nm, numeri buoni per fare i 250 orari autolimitati e accelerare in 5”8 sullo zero-cento, dove la variante Roadster è 2 decimi più lenta.
    Audi RS 25th Anniversary, edizione speciale celebrativa
    Pack Competition Plus: design e assetto cambiano
    Le credenziali sportive restano invariate, mentre a cambiare è l’interpretazione del design. Al pacchetto S Line exterior si abbinano i trattamenti specifici all’interno. Fuori è un collezionare gli inserti in nero lucido, l’ala posteriore fissa, i terminali di scarico neri, i cerchi da 19 pollici o, a richiesta, da 20 pollici.
    L’assetto riduce l’altezza da terra di 10 millimetri, a migliorare le doti dinamiche. Ai paraurti specifici, Audi TT S Line competition plus abbina interni con sedili sportivi in pelle e Alcantara, rivestimento al quale può sostituirsi la pelle Nappa, mentre la regolazione lombare a 4 vie è di serie: cucirsi addosso il sedile non sarà un problema.

    Cuciture, quelle disseminate nell’abitacolo, a contrasto con l’ambiente dalle tinte scure, dove spiccano il blu o il rosso, a scelta. L’ambiente necessariamente “tecnico” è completato dagli inserti in plancia in alluminio spazzolato, scuro, rimpiazzabile da elementi in fibra di carbonio.
    Sfoglia il listino Audi: tutti i modelli sul mercato
    Una dotazione che TT coupé e roadster completano con l’Audi Virtual Cockpit da 12,3 pollici di serie e i fari adattivi Matrix led a richiesta. LEGGI TUTTO

  • in

    Prova BMW R18: i nostri voti alla nuova cruiser bavarese

    Quando si sale in sella alla BMW R 18 i passeggeri dovrebbero essere avvisati: allacciate le cinture. Ecco la nostra prima impressione dopo aver provato nei dintorni di Monaco, sede del marchio, la nuova cruiser bavarese. Sesta marcia, circa 90 km/h, il motore pulsa timidamente appena sotto i 2.000 giri. Sotto, tra le cosce, la BMW R 18, una bestia di quasi 350 kg che fila come un fuso, impossibile scomporla. Una situazione di pace e serenità. Ma basta un tocco per alterare questa quiete: piccola rotazione del gas e da timido compagnone, il giunonico boxer si trasforma in un mastino affamato. 
    Il design

    Nera, bassa e lunga, la BMW R 18 è un capolavoro di manifattura. Ingegneri e designer hanno lavorato a braccetto migliaia di ore per pescare a piene mani dalla tradizione e il risultato è notevole. La R 18 cattura sguardi, è curatissima in ogni dettaglio, nulla è lasciato al caso. La chicca è l’albero della trasmissione cardanica scoperto, come le moto degli anni 30. VOTO 9
    La tecnica

    La BMW R 18 è capace di nascondere tecnologie modernissime sotto un look classico, immortale, a partire dal giunonico Big Boxer di 1.802 cc. I numeri raccontano di 91 CV, ma ben più importante è il dato relativo alla coppia massima: 158 Nm erogati a 3.000 giri, anche se tra i 2 e i 4.000 giri ce ne sono sempre oltre 150. Telaio in tubi di acciaio (somiglia a una culla sdoppiata), forcellone che ricorda la tecnologia hardtail (ossia senza ammortizzatori: in realtà la corsa della ruota è di 90 mm grazie a un monoammortizzatore sapientemente nascosto) che tanto piace agli amanti del genere, forcella con copristeli; sono tanti gli elementi che richiamano senza mezzi termini la R5 del 1936. Di serie ci sono anche tre Riding Mode(Rain, Roll e Rock), ASC (controllo di trazione) e MSR (controllo del freno motore), optional la retromarcia, l’Hill start control (partenze in salita) e il cruise control. VOTO 8
    Comfort
    A bordo si viene accolti da un ambiente opulento. La sella è ben imbottita e molto bassa da terra (69 cm), che aiuta non poco a gestire gli oltre 340 kg della BMW R 18 (con il pieno). Il manubrio permette alla schiena di stare eretta ed è molto largo, per direzionare a dovere l’imponente avantreno. Non è una moto per tutti: il peso, nelle manovre a motore spento e a bassa velocità, si sente, anche se ben centrato e abbassato. Le pedane sono centrali, ma un po’ nascoste dalle mastodontiche teste dei cilindri. VOTO 7
    Come si guida

    Il bastardo del meteo non ha dato tregua al nostro test (pioggia e 10 gradi), ma abbiamo comunque potuto apprezzare l’incredibile Big Boxer della R 18, vero protagonista. Si fa condurre al guinzaglio senza fare un plissé. Non vibra, non scalpita (solo da fermi) e non pistona, e anche sotto i 1.300 giri riprende con livore senza fare domande. Sornione (ma sempre presente) sotto i 2.000 giri, oltre tale soglia la spinta aumenta inesorabilmente, senza particolari picchi o incertezze, fino a poco prima dei 5.000 giri. Oltre è meglio non spingersi, le vibrazioni si fanno insistenti e la sua energia si affievolisce. Come tutte le maxi cruiser richiede tempo per raccordare le traiettorie, non divora i tornanti come una sportiva. L’avantreno è leggero tra le mani ma si percepisce la massa del motore, come se sotto al manubrio fosse appesa un’incudine. Ecco cosa fare: impostate la traiettoria con un po’ di anticipo, tenete il piede pronto sul freno posteriore, aspettate qualche attimo e godete della sua stabilità e potenza in uscita di curva. Guidata così, ciondolando da una curva all’altra senza forzare, ha un gusto tutto suo. VOTO 8,5
    Il prezzo

    Considerato ciò che offre, la R 18 non costa nemmeno poi tanto: si parte da 22.990 euro. La lista degli optional è praticamente infinita e permette di cucirsi addosso la moto in maniera quasi sartoriale. Ma, ovviamente, il prezzo sale…VOTO 7,5
    Le nostre conclusioni

    Con questa moto BMW non ha sbagliato una virgola. Chi è attratto da questo genere vuole emozioni, qualità costruttiva, storia, ed è disposto anche a spendere cifre importanti. E alla R 18 non manca nulla. Basterà per conquistare i cuori a stelle e strisce? A dirlo sarà il mercato. È vero, potrebbe proteggere meglio in autostrada e il cruise control potrebbe essere montato già di serie. Ma chissà che a Monaco non abbiano in mente qualcosa…VOTO FINALE 8 LEGGI TUTTO

  • in

    Subaru, sfilano 1751 esemplari ed è subito Guinness World Record

    Si è tenuto lo scorso weekend l’edizione 2020 del Subiefest, uno dei più grandi raduni al mondo di Subaru, che si tiene ogni anno negli Stati Uniti. L’edizione di quest’anno è servita a stabilire un record da Guinness dei Primati: quello della più grande sfilata di vetture Subaru di sempre: si sono radunati ben 1751 esemplari. Una parata che è riuscita a battere il precedente record, stabilito nel 2015 con 549 auto.

    SUBARU E BENEFICENZA
    Una parata che ha reso entusiasti gli appassionati del marchio giapponese, ma che è stata svolta nel segno della beneficenza. Al posto di vendere i biglietti, infatti, gli organizzatori hanno preferito che ogni partecipante facesso una donazione all’associazione Feeding America, partner della stessa Subaru. In tal modo, sono stati raccolti proventi sufficienti per avere 50 milioni di pasti da dedicare alle persone più sfortunate.

    La gamma Subaru: consulta il listino completo di Auto!
    Motori e buone azioni, quindi. Un’iniziativa lodevole, quella del Subiefest, e bella, da parte di Subaru, pronta a lanciare nel 2021 la seconda serie della sua BRZ. La sportiva a trazione posteriore arriverà in autunno, con uno stile evoluto, moderno e spinta da un 2.4 litri turbocompresso da 260 cv.
    Nuova Subaru BRZ 2021 debutta in autunno LEGGI TUTTO

  • in

    Il Castello di Canossa: visita alla casa di Matilde

    Il viso dal profilo affilato e gli occhi brillanti sembrano proprio tradire un fugace segno di trionfo: sembra quasi appaia, Matilde di Canossa, mentre spia dall’alto del suo castello artigliato su una rupe di arenaria bianca, l’imperatore Enrico IV vagare nella neve, sotto le mura, svestito dell’abito regale, umile e umiliato. Era il 26 gennaio 1077 e l’abile contessa era riuscita a convincere il sovrano a sottoporsi a questo inconsueto rito per chiedere a papa Gregorio VII, che nelle terre di Canossa aveva trovato asilo, di revocare la scomunica scagliata nei suoi confronti. Dopo tre giorni d’attesa Enrico IV ottenne la sua assoluzione e l’episodio passò alla storia come il “perdono di Canossa”.

    Dell’imponente rocca originaria costruita sulla cresta sottile e allungata della rupe – che all’epoca della contessa doveva comprendere un nucleo residenziale in alto e, più in basso, il centro monastico separato dal primo da un diaframma difensivo che garantiva autonomia ai due complessi – oggi rimangono soltanto tracce delle mura e della cripta del tempio. Eppure il castello mantiene intatto il suo fascino e il suo valore storico, tanto che è stato dichiarato monumento nazionale. Qui si può visitare il Museo nazionale “Naborre Campanili”, che conserva alcuni preziosi reperti provenienti dagli scavi del castello, tra cui una pregevole fonte battesimale del XII secolo. Ai piedi del maniero si allarga un superbo anfiteatro di calanchi dall’aria sinistra, che leggenda vuole siano l’orma delle zampate del diavolo, e poi il paesaggio dolce delle colline coltivate a vite.

    Il Castello di Canossa è soltanto uno dei manieri delle terre di Matilde; per vederli tutti si può partire da Reggio Emilia e seguire l’anello matildico. Si passa dai borghi di Cavriago e Bibbiano per raggiungere poi Quattro Castella, dove si trova il Castello di Bianella. Costruito su un balcone naturale in mezzo alle prime alture dell’Appennino reggiano, è l’unico a essere sopravvissuto dei quattro collocati su altrettanti colli che danno il nome al borgo, ed è qui che Matilde risiedeva abitualmente. Dopo la sua morte fu trasformato in dimora signorile con sale da ballo e stanze affrescate; tutt’intorno un’oasi naturalistica protetta di 160 ettari gestita dalla Lipu. Da qui si prosegue per Canossa dove, oltre al castello, si può visitare la chiesetta della Madonna della Battaglia. Poi tappa al Castello di Rossena, edificato nel 960 circa dal conte Adalberto Atto, bisnonno di Matilde, che ha conservato l’originario impianto di bastione difensivo e che offre uno dei più bei panorami sulla regione. E poi ci sono i castelli di Sarzano, una delle rocche meglio conservate della zona, e di Carpineti, dove Matilde fece edificare una chiesetta in stile romanico dedicata a Sant’Andrea, e che all’epoca era la sede designata per ospitare pontefici, imperatori, re e nobili. Poco lontano si può ammirare un curioso fenomeno naturale: la pietra di Bismantova, uno stretto e scosceso altipiano che si staglia, solitario, tra i monti dell’Appennino. LEGGI TUTTO

  • in

    GP Francia, Miller: “Incognita meteo per domani”

    LE MANS – “Le condizioni di pista? Prendiamo quello che arriva, è stata una bella giornata”. Appare sereno Jack Miller  dopo essere stato il più veloce in pista nelle libere del venerdì al Gran Premio di Francia.
    Girato poco sul bagnato
    L’australiano della Ducati Pramac, parlando ai microfoni di Sky Sport, non ha nascosto la sua soddisfazione per la giornata appena conclusa: “Non ho girato per nulla sul bagnato quest’anno, penso che l’ultima volta sia stata a Brno. Non sappiamo come sarà la pista domani, per quello è stato importante girare veloce quest’oggi” ha concluso Miller. LEGGI TUTTO

  • in

    GP Francia, Miller: “Oggi è stata una giornata positiva”

    LE MANS – “Le condizioni di pista? Prendiamo quello che arriva, è stata una bella giornata”. Jack Miller parla così dopo aver fatto segnare il miglior tempo nelle libere del venerdì al Gran Premio di Francia.
    Incognita meteo
    L’australiano della Ducati Pramac, parlando ai microfoni di Sky Sport, non ha nascosto la sua soddisfazione per la giornata appena conclusa: “Non ho girato per nulla sul bagnato quest’anno, penso che l’ultima volta sia stata a Brno. Non sappiamo come sarà la pista domani, per quello è stato importante girare veloce quest’oggi” ha concluso Miller. LEGGI TUTTO

  • in

    Volkswagen ID.3, la compatta green protagonista a Roma da Valentino Automobili

    Roma viene “elettrificata” dalla mobilità del futuro, quella elettrica. Lo fa con Volkswagen ID.3, nuova vettura a zero emissioni della Casa tedesca, uscita recentemente sul mercato italiano. La compatta di Wolfsburg è protagonista da Valentino Automobili, nota concessionaria della Capitale, dove è stata presentata con un evento dedicato.

    «Volkswagen ID.3 rappresenta un cambio epocale – ci racconta Flavio Massimetti, Responsabile Marketing e Comunicazione di Valentino Automobili -, l’ingresso in una nuova era dell’automobile, quella elettrica. E la testimonianza di come il Gruppo Volkswagen, il primo al mondo, creda fortemente nell’elettrico, dato che ha stanziato ben 32 miliardi di euro nello sviluppo. E Volkswagen ID.3 – spiega Massimetti – è la prima auto pensata e progettata da Volkswagen esclusivamente per l’elettrico: non deriva infatti da nessuna vettura endotermica».
    Fino a 540 km d’autonomia, grande piacere di guida
    Le prestazioni e il comfort di guida sono il punto di forza di ID.3, «un’auto straordinaria, per la famiglia – prosegue Massimetti -, con una potenza di 204 cv, 160 km/h di velocità massima e un’autonomia che può spingersi fino a 540 km, grazie alla distribuzione ottimale dei pesi, della capacità della batteria stessa, allocata in basso per migliorare la stabilità. Inoltre, la ricarica rapida è di serie: ha una potenza di 11 kWh, e, partendo da 0, si ricarica in 4 ore di tempo».

    All’interno dell’abitacolo tutto è pensato in favore del guidatore e dei passeggeri. «Cambiano gli spazi interni, analoghi a quelli della Golf ma simili per caratteristiche a modelli Volkswagen di diverso segmento come la Touran».
    Incentivi fino a 10.450 euro, test drive in sede
    Un’auto che ha intenzione di rivoluzionare la mobilità, quindi, e anche conveniente, dato che grazie agli incentivi statali erogati dal Governo è possibile acquistare Volkswagen ID.3 con uno sconto che può arrivare a 10.450 euro, anche in caso di rottamazione. «Da oggi (9 ottobre 2020, ndr) è possibile effettuare i test drive in tutti i nostri showroom – precisa Massimetti -: invito tutti a venire a provare Volkswagen ID.3, poiché solo così si potranno percepire i valori effettivi di piacere di guida e di ergonometria che la vettura sa regalare». LEGGI TUTTO