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    Gp Aragon, Viñales velocissimo nelle libere

    ALCANIZ – E’ la Yamaha, per il momento, la moto da battere sul circuito di Alcaniz. Dopo aver fulminato tutti al mattino, Maverick Viñales si mostra imprendibile anche nelle prove libere del venerdì pomeriggio del Gran Premio di Aragon, in programma domenica. Il pilota spagnolo ha messo in fila tutti gli avversari e ferma il cronometro a 1:47.771. Dietro di lui si piazza Fabio Quartararo, Petronas, secondo a 0.249 mentre il podio è completato dal compagno di squadra Franco Morbidelli lontano 0.447 dal leader di giornata.
    Tempi ravvicinati
    Joan Mir, con la Suzuki, fa sua la quarta posizione con Rins, sull’altra Suzuki, decimo. La Top Ten del venerdì è completata dalle Honda LCR di Crutchlow e Nakagami, dall’Aprilia di Aleix Espargarò, dalla KTM del fratello Pol e da Alex Marquez in sella alla Honda ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Gp Aragon, Viñales imprendibile nelle libere

    ALCANIZ – La Yamaha si dimostra imprendibile per tutti ad Alcaniz. Maverick Viñales, dopo essere stato il più veloce al mattino, si conferma anche nelle prove libere del venerdì pomeriggio del Gran Premio di Aragon, in programma domenica sul circuito spagnolo di Alcaniz. Il pilota spagnolo ha messo in fila tutti gli avversari e ferma il cronometro a 1:47.771. Dietro di lui si piazza Fabio Quartararo, Petronas, secondo a 0.249 mentre il podio è completato dal compagno di squadra Franco Morbidelli lontano 0.447 dal leader di giornata.
    Mir insegue
    Joan Mir, con la Suzuki, fa sua la quarta posizione con Rins, sull’altra Suzuki, decimo. La Top Ten del venerdì è completata dalle Honda LCR di Crutchlow e Nakagami, dall’Aprilia di Aleix Espargarò, dalla KTM del fratello Pol e da Alex Marquez in sella alla Honda ufficiale. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta: “Valentino Rossi? L'importante è che le gare si possano fare”

    ROMA – “Spero che la forma di Covid che ha colpito Valentino Rossi sia lieve, che stia bene al più presto e che possa tornare il prima possibile. Quello che non so è quando. Fare previsioni è molto difficile”. È l’auspicio dell’amministratore delegato di Dorna e numero uno della MotoGp, Carmelo Ezpeleta, riguardo alla positività al Coronavirus del campione di Tavullia. “Essere positivi al Coronavirus, per correre un Gp, ??è come avere una clavicola rotta. anche se spero che a Valentino faccia meno male e che guarisca prima. Questo è di fatto diventato un altro tipo di infortunio – prosegue il Ceo di Dorna-. Abbiamo visto che il protocollo ha funzionato. Valentino aveva fatto il test martedì ed era risultato negativo. Poi ha avuto dei sintomi, l’ha fatto di nuovo ed è tornato positivo”. “Rossi è una delle migliaia di persone che sono nel paddock, siamo tutti esposti. L’importante è che questo non contagi il resto e che le gare si possano fare. Il bello è che non ha viaggiato dall’Italia, perché si è isolato e il resto della sua squadra, che è qui, sta bene e senza problemi”, conclude Ezpeleta. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, Ezpeleta: “Spero che Valentino Rossi torni il prima possibile”

    ROMA – “Spero che la forma di Covid che ha colpito Valentino Rossi sia lieve, che stia bene al più presto e che possa tornare il prima possibile. Quello che non so è quando. Fare previsioni è molto difficile”. È l’auspicio dell’amministratore delegato di Dorna e numero uno della MotoGp, Carmelo Ezpeleta, riguardo alla positività al Coronavirus del campione di Tavullia. “Essere positivi al Coronavirus, per correre un Gp, ??è come avere una clavicola rotta. anche se spero che a Valentino faccia meno male e che guarisca prima. Questo è di fatto diventato un altro tipo di infortunio – prosegue il Ceo di Dorna-. Abbiamo visto che il protocollo ha funzionato. Valentino aveva fatto il test martedì ed era risultato negativo. Poi ha avuto dei sintomi, l’ha fatto di nuovo ed è tornato positivo”. “Rossi è una delle migliaia di persone che sono nel paddock, siamo tutti esposti. L’importante è che questo non contagi il resto e che le gare si possano fare. Il bello è che non ha viaggiato dall’Italia, perché si è isolato e il resto della sua squadra, che è qui, sta bene e senza problemi”, conclude Ezpeleta.

    Moto Gp, Valentino Rossi positivo al Coronavirus LEGGI TUTTO

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    Gp Aragon, Yamaha: Valentino Rossi non sarà sostituito

    ARAGON – Nessun progetto per la Yamaha sostituire Valentino Rossi in vista nella doppia tappa di Aragon. “Ieri abbiamo ricevuto una brutta sorpresa – ha detto Massimo Meregalli, team manager Yamaha, al sito del motomondiale – Valentino ha preso il coronavirus e gli auguriamo di tornare al più presto. Ha presentato alcuni sintomi e ci aspettiamo che torni a Valencia ma non ci pensiamo che torni per Aragon 2. Non abbiamo ancora parlato per sostituirlo qui ma non credo che lo faremo”.

    Il Dottore atteso a Valencia
    Il nove volte Campione del mondo è risultato positivo al Covid-19 alla vigilia del Gp di Aragon e al momento si trova a casa sua a Tavullia. Meregalli ha quindi spiegato che non hanno in programma nessuna sostituzione e si aspettano di accogliere nuovamente il ‘Dottore’ al primo appuntamento a Valencia. Proprio stamattina Meregalli si era espresso sulla possibilità di rivedere Jorge Lorenzo, collaudatore Yamaha, in azione: “Al test di Portimao, Lorenzo ha dimostrato di aver bisogno di passare più tempo in moto. Ha passato molto tempo lontano dalle piste e ha perso l’abitudine alla velocità, alla frenata, allo stare in moto. Se Vale non fosse in grado di tornare a Valencia potremmo prenderlo in considerazione ma non lo faremo tornare già dalla prossima settimana”. LEGGI TUTTO

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    Gp Aragon, Yamaha non sostituirà Valentino Rossi

    ARAGON – Nessuna sostituzione in vista per la Yamaha dopo la positività di Valentino Rossi al coronavirus. “Ieri abbiamo ricevuto una brutta sorpresa – ha detto Massimo Meregalli, team manager Yamaha, al sito del motomondiale – Valentino ha preso il virus e gli auguriamo di tornare al più presto. Ha presentato alcuni sintomi e ci aspettiamo che torni a Valencia ma non ci pensiamo che torni per Aragon 2. Non abbiamo ancora parlato per sostituirlo qui ma non credo che lo faremo”.

    Moto Gp, Valentino Rossi positivo al Coronavirus
    Frenata su Lorenzo
    Il nove volte Campione del mondo è risultato positivo al Covid-19 alla vigilia del Gp di Aragon e al momento si trova a casa sua a Tavullia. Meregalli ha quindi spiegato che non hanno in programma nessuna sostituzione e si aspettano di accogliere nuovamente il ‘Dottore’ al primo appuntamento a Valencia. Proprio stamattina Meregalli si era espresso sulla possibilità di rivedere Jorge Lorenzo, collaudatore Yamaha, in azione: “Al test di Portimao, Lorenzo ha dimostrato di aver bisogno di passare più tempo in moto. Ha passato molto tempo lontano dalle piste e ha perso l’abitudine alla velocità, alla frenata, allo stare in moto. Se Vale non fosse in grado di tornare a Valencia potremmo prenderlo in considerazione ma non lo faremo tornare già dalla prossima settimana”. LEGGI TUTTO

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    Gomme invernali, un mese per scegliere bene

    Si apre ufficialmente la stagione invernale per il cambio gomme. Da ieri, infatti, in Valle d’Aosta e su molte tratte di montagna è obbligatorio circolare con pneumatici invernali. Ma per la maggior parte degli automobilisti, il D-Day per mettersi in regola è il 15 novembre. Da quella data infatti, sulle strade, ove previsto dal gestore della strada, vigerà l’obbligo di circolare con pneumatici invernali (o catene a bordo) fino al 15 aprile 2021. L’obbligo vale fuori dai centri abitati ma i comuni possono estenderlo anche all’interno dell’area urbana. 
    Sul sito www.pneumaticisottocontrollo.it è scaricabile il depliant Inverno in Sicurezza edizione 20-21 che ha lo scopo di illustrare la normativa vigente e fugare i dubbi dell’automobilista di fronte a una quantità di informazioni talvolta parziali e imprecise.
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    Appuntamento dal gommista
    I gommisti in questo periodo sono sempre molto affollati e il consiglio, soprattutto in tempi di distanziamento sociale, è quello di prendere appuntamento per tempo e di non presentarsi senza preavviso, anche perché le procedure del cambio gomme sono più lunghe e per la sicurezza di tutti oggi in molti punti vendita si può accedere solo previo appuntamento.

    Per chi deve acquistare un nuovo treno di gomme è utile rivolgersi al proprio gommista di fiducia, perché solo un esperto è in grado di consigliare il giusto prodotto sulla base della vettura su cui verrà montato, sul chilometraggio, sul tipo di guida e sulla condizione delle strade che si andranno a percorrere. Rivolgersi a un rivenditore specialista è il primo buon consiglio, il secondo è quello di scegliere prodotti di qualità e di marche note che garantiscono sul mercato una assistenza capillare. 
    Michelin Pilot Sport Cup2 Connect, pneumatico connesso
    Omologazione necessaria
    Gli pneumatici invernali di ultima generazione ed in particolare quelli con il pittogramma alpino forniscono prestazioni superiori in aderenza, motricità, frenata nelle condizioni critiche e mantengono buone prestazioni anche su strada asciutta. Ricordando sempre che sarebbe opportuno montare 4 pneumatici invernali, specifichiamno che la normativa vigente prescirve la marcatura M+S o M.S o M&S con o senza pittogramma alpino. Gli pneumatici invernali montati nella stagione fredda possono avere un codice di velocità inferiore a quella prevista per il veicolo, ma non inferiore a Q (160 km/h).
    Tutti gli pneumatici invernali devono essere omologati, in quanto conformi ad una specifica tecnica o a un regolamento come previsto dalle norme UE. Sugli pneumatici, l’omologazione è indicata dal marchio E seguito da un numero che identifica il Paese che ha rilasciato l’omologazione e da un numero di serie. Le modifiche introdotte dal nuovo Codice della Strada stabiliscono il divieto di importare, produrre, vendere e montare componenti non omologati pena sanzioni pecuniarie e sequestro del materiale. Sequestro previsto anche nel caso di circolazione con pneumatici non omologati come pure del ritiro della carta di circolazione.
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    Porsche Taycan, una sorpresa senza fine: la nostra prova

    Una sorpresa senza fine. Al cospetto dell’innovazione, si inchina, senza prostrarsi, anche la tradizione. Perchè quando sai fare le macchine, le sai fare sempre. Che siano a motore termico o elettriche, come questa splendida Porsche Taycan, la prima a zero emissioni di Zuffenhausen, l’autentica rivale della Tesla Model S.
    Capace di sorprendere non solo noi, che l’abbiamo guidata sul pistino di prova di Embsen, un’ora da Amburgo, il circuito dove l’Automobil Club tedesco testa le vetture. Ma anche tutto il mercato europeo, visto che è il modello Porsche più venduto ad agosto, davanti a mostri sacri come 911 o Cayenne e Macan. Una vettura capace di rappresentare nei primi nove mesi dell’anno, il 5,7% delle vendite mondiali di Porsche (10.944 su 191.547 totali) e che in Italia dovrebbe chiudere il 2020 al 7% di tutte le vendite Porsche.

    Poi, sali a bordo, inizi a guidare e capisci l’entusiasmo (oltre alle possibilità) di chi se l’è portata a casa spendendo tra 158.000 e 192.000 euro, optional esclusi. Una sorpresa senza fine, appunto. Agile, scattante, reattiva, stabile, nonostante stazza e mole farebbero pensare tutto il contrario, con quegli oltre 23 quintali di peso distribuiti sui quasi 5 metri (4,96, per l’esattezza) di lunghezza. E invece no. Questa Porsche Taycan è davvero un gioiello: divertente, godibile, reattiva, leggera e maneggevole anche ad alta velocità. Un compromesso perfettamente riuscito, tra la sempreviva tradizione 911 e la modernità dei propulsori che non emettono CO2 (o ne emettono meno) ma riescono ugualmente  a garantire quella dote imprescindibile quando di metti al volante di una Porsche: il piacere di guida.
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    Come al luna park
    Così dopo il tradizionale esame di sotto e sovrasterzo, su asfalto bagnato, abbiamo potuto spingere l’acceleratore sul pistino di handling, davvero tecnico e velocissimo. E qui è uscita tutta la qualità di Porsche Taycan, costruita con grande maestria ed equlibrio. A cominciare dal telaio, perfetto con scocca in acciaio e alluminio, per finire all’aerodinamica che tra frontale, cofano, tetto e quelle feritoie che scendono dai gruppi ottici verso il basso, raggiunge il valore record con un cx di 0,22. Aggiungeteci un baricentro più basso di quello della Carrera, grazie alle batterie (396 celle a sacchetto della LG Chem con capacità effettiva di 83,7 kWh) stese sul pavimento, e guidare questa Taycan è come andare al luna park: stabilità totale, assetto sempre lineare e trasferimenti di carico quasi non percepibili, come spostassimo una piuma e non i 23 quintali di cui sopra.
    I giri si susseguono e la Taycan fa esattamente quello che si vuole: dove la metti sta. E poco importa se guidiamo la versione basica, la Taycan S, quella con 500 kW, cioè 680 cv di potenza massima (e 800 Nm di coppia) grazie al launch control – quella in marcia si ferma a 625 cv – che ferma il cronometro a 3”2 per arrivare a 100 km/h. Del resto la Turbo e la Turbo S, che impiegano 2”8 per fare lo stesso lavoro, arrivano a 761 cv e 1.050 Nm: roba da corsa.
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    Innovazione e tradizione
    Innovazione nella tradizione, anche questa, visto che la Taycan è la prima vettura a montare un sistema elettrico a 800 Volt e non a 400, come tutte le emissioni zero. Un sistema figlio dei due motori elettrici sui due assi (234 o 254 cv davanti; 450 dietro) sincroni a eccitazione permanente con il vantaggio di racchiudere motore, cambio (a due velocità sul posteriore) e inverter in un modulo compatto con la più alta densità di potenza sul mercato.

    E dentro Taycan è all’altezza della rivoluzione copernicana di Porsche: tre display, uno come quadro strumenti, un pannello Oled da 16,8” e altri due da 10,9” uno di fronte al guidatore e l’altro sulla consolle. Senza dimenticare un quarto su richiesta per il passeggero. Poi senti rombare la 911 e ti assale un pizzico di nostalgia (canaglia), ma questa Taycan continua a stupire fino a quando purtroppo dobbiamo sistemarla nel suo box, anche questo mix perfetto di tradizione e innovazione la nuova formula Porsche.
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