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    MotoGp, Zarco svela: “Così sono tornato al massimo”

    ROMA – Johann Zarco (Esponsorama Racing) è tornato al massimo dal suo difficile 2019 in occasione del Gran Premio d’Aragon ottenendo un solido piazzamento in top 10. Dopo aver preso la decisione di lasciare la KTM, Zarco si è presentato nel paddock del MotorLand alla ricerca di un lavoro. Era strano, temeva che quella potesse essere la fine per lui. “Ero preoccupato e sentivo che era l’inizio della fine – racconta il pilota di Cannes in un’intervista nell’ultimo episodio di Last On The Brakes dedicato alla MotoGp – Poco dopo, anche durante il weekend di gara, ho parlato con la Honda perché Nakagami doveva sottoporsi ad un intervento alla spalla, quindi ho pensato che sarebbe stato interessante se fossi stato libero di provare la Honda. Quindi, c’era qualche speranza. Ma chiaramente all’inizio sembrava la fine. Ed era strano per me”. “Non riuscivo a credere che fosse davvero finita. Avevo bisogno di darmi delle risposte perché durante la stagione 2019 avevo iniziato ad avere dei dubbi. Non posso essere presuntuoso e sicuro dicendo sempre ‘so tutto’. Così mi sono posto delle domande. Ma per avere una risposta chiara, avevo bisogno di una moto da competizione, assicurarmi che funzionasse per poter così liberare la mia mente da questi dubbi” prosegue Zarco. “Questa (la fiducia) è arrivata in Malesia… Quello della Malesia è stato il miglior weekend con la Honda ero in ottava posizione prima di cadere, non per colpa mia. Pensavano che sì, potevo farcela. Quindi, mi ha aiutato molto per avere un contratto con la Ducati. Quando hanno visto quello che stavo facendo hanno pensato che fossi un pilota che potevano prendere. E anche questo mi ha aiutato” conclude il pilota francese. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Zarco si racconta: “Ecco come mi sono riscattato”

    ROMA – Johann Zarco (Esponsorama Racing) è tornato al massimo dal suo difficile 2019 in occasione del Gran Premio d’Aragon ottenendo un solido piazzamento in top 10. Dopo aver preso la decisione di lasciare la KTM, Zarco si è presentato nel paddock del MotorLand alla ricerca di un lavoro. Era strano, temeva che quella potesse essere la fine per lui. “Ero preoccupato e sentivo che era l’inizio della fine – racconta il pilota di Cannes in un’intervista nell’ultimo episodio di Last On The Brakes dedicato alla MotoGp – Poco dopo, anche durante il weekend di gara, ho parlato con la Honda perché Nakagami doveva sottoporsi ad un intervento alla spalla, quindi ho pensato che sarebbe stato interessante se fossi stato libero di provare la Honda. Quindi, c’era qualche speranza. Ma chiaramente all’inizio sembrava la fine. Ed era strano per me”. “Non riuscivo a credere che fosse davvero finita. Avevo bisogno di darmi delle risposte perché durante la stagione 2019 avevo iniziato ad avere dei dubbi. Non posso essere presuntuoso e sicuro dicendo sempre ‘so tutto’. Così mi sono posto delle domande. Ma per avere una risposta chiara, avevo bisogno di una moto da competizione, assicurarmi che funzionasse per poter così liberare la mia mente da questi dubbi” prosegue Zarco. “Questa (la fiducia) è arrivata in Malesia… Quello della Malesia è stato il miglior weekend con la Honda ero in ottava posizione prima di cadere, non per colpa mia. Pensavano che sì, potevo farcela. Quindi, mi ha aiutato molto per avere un contratto con la Ducati. Quando hanno visto quello che stavo facendo hanno pensato che fossi un pilota che potevano prendere. E anche questo mi ha aiutato” conclude il pilota francese. LEGGI TUTTO

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    Audi RS e-tron GT, Di Grassi svela la potenza: 700 CV

    Audi e-tron GT sarà il prossimo modello elettrico a essere presentato e commercializzato. Ma la super-berlina firmata Audi Sport (nell’impianto di Neckarsulm già di Audi R8) non è la sola novità che dobbiamo attendere. Accanto alla specifica “standard”, infatti, scopriremo una proposta Audi RS e-tron GT che per la prima volta declina la sigla delle Audi Sport più veloci e potenti al mondo elettrico.
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Se con i suv e-tron si è introdotta la sportività S, con la e-tron GT si andrà oltre. Ed è verosimile immaginare una configurazione di motogeneratori che – sebbene la condivisione tecnica con Porsche Taycan porterebbe a presupporre uno schema a due unità – replichi la soluzione dei suv, quindi con due unità motrici posteriori e una frontale.

    Arriva la conferma
    Le possibilità di controllo della dinamica verrebbero perfezionate dalla gestione elettronica dei motogeneratori, in erogazione di coppia come in fase di regen. A quello che appare essere uno scenario ancora da confermare si sostituiscono le “rivelazioni” di Lucas di Grassi. Il pilota Audi Sport in Formula E si è lasciato “sfuggire” su Instagram il livello di potenza della Audi RS e-tron GT: 700 cavalli o poco meno.

    Si tratterebbe di un valore inferiore ai numeri – dichiarati in overboost – da Taycan Turbo S, forte di 761 cavalli, tuttavia andrebbero a posizionarsi sui dati della Taycan Turbo, che esprime 680 cavalli in overboost da un dato standard di 625 cavalli.
    Audi, motori benzina e Diesel saranno ancora in produzione LEGGI TUTTO

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    Ssangyong Rexton restyling 2021: fari e calandra pronti per il 4 novembre

    A quattro anni dal debutto dell’ultima generazione, SsangYong Rexton restyling va ad aggiornare i contenuti del suv medio, che scopriremo nei dettagli il prossimo 4 novembre. Migliora sostanzialmente l’impatto stilistico, con gli interventi introdotti soprattutto sul frontale. Migliora la dotazione di sistemi di assistenza alla guida e le funzioni dell’infotainment.

    Sono le prime anticipazioni, accompagnate dai teaser, con le quali SsangYong precede il lancio del Rexton 2021.
    Fari e calandra riscrivono il suv
    L’impressione di maggior cura è immediata nel disegno dei fari full led, resi più uniformi e meglio integrati nell’insieme del frontale, ora con una calandra ampliata in altezza e dalla finitura brunita.
    Ne guadagna l’imponenza nell’insieme, per un suv da 4,85 metri di lunghezza, sul mercato italiano commercializzato nella versione 5 o 7 posti, due o 4 ruote motrici.
    Sfoglia il listino Ssangyong: tutti i modelli sul mercato
    Comparto motoristico dal quale arriveranno novità nell’aggiornamento del motore turbodiesel 2.2 litri.
    Adas, cruise adattivo e inteligente
    Detto dei ritocchi “grafici” alle luci posteriori, con nuovi led “a martello”, all’interno il suv coreano introdurrà un volante quattro razze multifunzione, tra cui quelle degli Adas come il cruise control adattivo intelligente, parte di un potenziamento dell’offerta di sistemi di assistenza alla guida.

    Migliorie che proseguono con la strumentazione, digitale e dai quadranti modificati, e un infotainment sul quale le anticipazioni indicano contenuti di intelligenza artificiale. LEGGI TUTTO

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    Porsche Macan elettrica, sale l'attesa per il Suv a batterie

    La nuova architettura modulare PPE, ovvero Premium Platform Electric, segna il futuro della Porsche Macan. Il su atteso sul mercato per il 2022 nascerà proprio su questo sistema, il primo elettrico a batterie, dopo un’offerta Taycan che nei prossimi 12 mesi si rafforzerà con la versione Cross Turismo.
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    Una piattaforma sviluppata in collaborazione con Audi, che per la prima volta va su strada e inizia a macinare chilometri oltre le simulazioni computerizzate. I muletti lasciano intravedere alcuni tratti chiave dello stile, pur sotto pesanti mascherature, specialmente lungo le fiancate e al posteriore.
    La tecnica è ancora un punto interrogativo
    L’interrogativo più interessante riguarda la tecnica, dopo l’annuncio lo scorso anno di Porsche della sperimentazione condotta nel campo della trazione quattro ruote motrici realizzata con un torque vectoring su quattro singoli motogeneratori. Può essere uno scenario destinato al debutto con una versione del Macan elettrico o sarà prerogativa di un futuro suv di maggiori dimensioni?
    In realtà, quello che è individuato come Macan elettrico potrebbe assolutamente adottare un nome differente, tanto più con la permanenza sul mercato, in “affiancamento”, del vero e proprio Macan attuale, aggiornato.
    Porsche Taycan, una sorpresa senza fine: la nostra prova
    Cambiano le proporzioni
    Con l’elettrico arrivano opportunità nuove, non solo nello sfruttamento dello spazio interno e nelle proporzioni, ma attraverso un design del frontale dal cofano particolarmente basso, quasi a richiamare 911.

    In modo differente tra i due modelli, ma è la condizione tecnica a rendere possibile l’area centrale, tra i fari, scavata: il motogeneratore anteriore non ha gli ingombri di una meccanica tradizionale, così come il posizionamento del boxer posteriore a sbalzo ha storicamente permesso lo stile caratteristico della Porsche 911.
    Nel complesso, tutto il volume anteriore del Macan elettrico risulta compattato negli ingombri, dallo sbalzo contenuto all’intera superficie del cofano.
    Sfoglia il listino Porsche: tutti i modelli sul mercato
    Un altro elemento di stile che salta subito all’occhio dai muletti è il profilo coupé tracciato dalla linea del tetto e dal lunotto, molto inclinato in avanti, più di quando non accada con il Macan attualmente sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Limousine dell'attentato di JF Kennedy: battuta all'asta per 318mila euro

    Battuta all’asta da Bonhams per 375.075 dollari (al cambio attuale, poco più di 318mila euro), la Lincoln Continental Convertible su cui il presidente John Fitzgerald Kennedy e la moglie Jacqueline hanno viaggiato il giorno della morte del presidente degli Stati Uniti, avvenuta il 22 novembre 1963. Questa limousine di colore bianco, quindi, è un’auto dal grande valore storico e per questo è stata inserita all’interno della collezione “The American Presidential Experience”.
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    Gli interventi di restauro

    La limousine del presidente Kennedy, spinta da un motore V8 Limo One, è di colore Ermine White e a quattro porte, di cui quelle posteriori controvento. Ha ospitato a bordo il presidente e la moglie a Fort Worth, durante il tragitto dall’hotel Texas alla base aeronautica di Carswell. Al restauro ci ha pensato l’esperto Lincoln Baker Restoration di Putnam, in Connecticut. Quali sono stati gli interventi? Sostituzione del motore, riverniciatura e cambio degli interni in pelle rossa, i quali sono stati riportati alle condizioni originarie.
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    Hankook i*cept evo2, sempre al top anche con neve e ghiaccio

    Con l’arrivo dell’inverno e l’imminente obbligo di dotare la propria vettura di gomme invernali, per molti automobilisti si presenta il problema della scelta delle opportune coperture per la propria auto. Per tutti quanti che ancora non si sentono pronti per affrontare un’intera stagione rinunciando alle caratteristiche dinamiche del proprio veicolo arriva in soccorso Hankook, con lo pneumatico invernale ad alte prestazioni sviluppato appositamente per le auto di gamma medio-alta, con il chiaro intento di mantenere inalterate le loro caratteristiche di guida. 
    Test drive experiences: la vera star della strada sei tu
    Dinamico già dal nome – nel mondo dell’automobile la dicitura EVO infatti è da sempre sinonimo di prestazioni elevate ed emozionali – lo pneumatico i*cept evo2 di Hankook è stato sviluppato appositamente per le condizioni invernali delle strade europee e per garantire il massimo delle prestazioni non solo tanto sull’asciutto quanto sulla neve e sul ghiaccio, condizioni queste ultime due capaci di esaltare la mescola, il disegno e le particolarità della carcassa sviluppata da Hankook.
    Sullo pneumatico infatti debutta una mescola dotata di particolari proprietà elastiche capaci di rimanere invariate anche alle basse temperature garantendo sempre una superficie di contatto ottimale e una presa sempre sicura. Pronto per calzare le ruote delle migliori auto in circolazione, il nuovo Hankook i*cept evo2 è disponibile in diverse misure da 15 a 22 pollici e con larghezze che vanno da 195 a 285 mm. LEGGI TUTTO

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    Monopattini elettrici, la mascherina diventa obbligatoria

    Le attività sportive hanno necessariamente richiesto ampio spazio tra i contenuti del nuovo DPCM approvato nelle scorse ore dal Governo. C’era attesa infatti, tra gli appassionati e i praticanti, per conoscere quali discipline avessero richiesto l’uso della mascherina e quali no. La novità più interessante, dal punto di vista delle due ruote, è che il monopattino elettrico non ha lo stesso status della bicicletta: per salire sul mezzo green, quindi, bisognerà obbligatoriamente indossare la mascherina.
    Monopattini elettrici, pericolo o nuova mobilità? Il confronto
    Monopattino e bicicletta: ecco la differenza
    Coloro che vanno in bicicletta sono esentati dall’indossare la mascherina. Lo ha specificato il capo di gabinetto Bruno Frattasi e le nuove normative disposte dal Viminale, che affermano come dall’obbligo di utilizzo della mascherina “non vanno ricomprese alcune attività svolte all’aperto che, in ragione del loro particolare dispendio energetico, sono invece riconducibili all’attività sportiva e, quindi, parimenti esentate come jogging, footing, trekking, nordic walking o altre forme di camminata sportiva potranno continuare a svolgersi senza utilizzo della mascherina, purché ciò avvenga in condizioni tali da garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri. Sono esentati dall’obbligo di indossare la mascherina i conducenti di biciclette, anche a ‘pedalata assistita’, per i quali ricorrono, dato l’impegno fisico richiesto dall’uso del mezzo, condizioni non dissimili”.

    Chi pensava che il monopattino potesse essere considerato alla pari della bici, si è così dovuto ricredere. D’ora in poi, quindi, color che vorranno viaggiare sul monopattino elettrico dovrà obbligatoriamente indossare la mascherina. LEGGI TUTTO