More stories

  • in

    Audi, per A1 Sportback e Citycarver arriva il MIB 3

    Novità infotainment in casa Audi, per le sue Audi A1 Sportback e A1 Citycarver. Su questi modelli del Marchio tedesco, infatti, arriva per la prima volta MIB 3, ovvero la nuova architettura modulare dell’infotainment Audi, decisamente potenziata nelle operazioni (ben 10 volte in più) rispetto al precedente MIB 2.
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Un’evoluzione importante per gli aficionados della connettività a bordo dell’auto, perché arriva un sistema connesso, con SIM dedicata, declinato in due varianti di schermo, da 8.8 e 10.1 pollici, il primo di serie su tutti gli allestimenti A1 Sportback, il secondo a richiesta.

    Tra le novità anche nuovi servizi Audi connect
    Un potenziamento accompagnato da nuovi servizi Audi connect, dalla possibilità di attivare i comandi vocali con l’istruzione “Hey, Audi” o “Alexa” – relativamente alle funzioni dell’assistente Amazon –, fino al perfezionamento della navigazione, con un aggiornamento delle mappe più frequente, ogni mese anziché ogni 3, e l’utilizzo dei dati dettagliati sul traffico per logiche predittive di pianificazione dell’itinerario.

    Si tratta di contenuti da alto di gamma, propri di segmenti superiori, estesi all’utilitaria premium. A bordo ci sarà anche una diversa proposta di connettività nelle prese di tipo USB-C, mentre l’aspetto grafico-funzionale dell’architettura MIB 3 prevede una schermata principale del tutto nuova rispetto al sistema MIB 2, mirata a un utilizzo rapido delle funzioni.
    Proposta motorizzazioni perfezionata
    Si perfeziona anche altrove la proposta Audi A1 Citycarver, nel dettaglio nelle motorizzazioni. Il turbo benzina 3 cilindri, 1.0 TFSI, è omologato WLTP 3.0 nello step da 110 cavalli – già lo era l’unità da 95 cv – ed è abbinabile al cambio manuale 6 marce o doppia frizione S tronic 7 rapporti.
    Sfoglia il listino delle auto nuove: tutti i modelli sul mercato
    I consumi diminuiscono fino a 6,5 lt/100 km (contro i 6,7 lt/100 km WLTP del TFSI 30 da 116 cv che va a sostituire ) per 148 g/km di Co2 emessa (prima, 152 g/km). Le prestazioni sono di 10”1 sullo zero-cento per 191 km/h di velocità massima. Superiori, i numeri dell’1.5 TFSI 150 cavalli, anch’esso omologato WLTP 3.0. LEGGI TUTTO

  • in

    Hertz Italia, il noleggio auto compie 60 anni

    Il coronavirus non ha fermato Hertz – una delle maggiori società di noleggio a livello internazionale -, che dopo le indiscrezioni trapelate riguardo la sua possibile bancarotta non si è data per vinta, continuando la sua attività sia a livello internazionale che a livello italiano. A conferma di ciò, infatti, proprio Hertz Italia ha appena festeggiato i suoi 60 anni di attività nel nostro Paese. 
    Cerchi un’auto usata? Sfoglia il listino di Auto
    Sei decenni di attività
    La lunga storia di Hertz Italia vede le sue origini proprio durante il boom economico del nostro Paese. Da allora, la forza e la dedizione – che scorre nelle vene della società fin dall’anno della sua fondazione in America nei primi anni ’20 – hanno sempre fatto da colonna portante, riuscendo a fare di questa società di noleggio auto una delle più longeve. “Sono molto orgoglioso di questo traguardo. – fa sapere Massimiliano Archiapatti, direttore generale e ad Hertz Italia – 60 anni sono una tappa importante che esprime l’essenza della nostra squadra, la capacità di guardare avanti con impegno ed entusiasmo”.
    Giulia Grand Tour, il modo giusto per festeggiare
    Per festeggiare questo traguardo così importante Hertz ha, inoltre, deciso di lanciare un’inedita promozione, ovvero la possibilità di noleggiare la nuova Giulia Veloce Grand Tour a soli 60 euro al giorno. Un’auto creata appositamente per questa occasione speciale. La nuova Alfa Giulia, infatti, si presenta in una vesta totalmente inedita e unica nel suo genere, soprattutto grazie agli affreschi disegnati sugli interni e alla tonalità cromatica degli esterni creata appositamente per l’occasione. 
    Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, 510 cv a noleggio LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “A Portimao la pressione sarà maggiore”

    PALMA DI MAIORCA – “Cambiare strategia? Adesso sarebbe un grandissimo errore”. Joan Mir appare molto sereno quando ragiona sulla tattica da adottare in vista degli ultimi tre appuntamenti della MotoGP.
    Tantissima pressione
    Il pilota spagnolo della Suzuki, che finora non ha vinto nemmeno una gara ma ha centrato sei podi, ha 14 punti di vantaggio su Fabio Quartararo e 19 su Maverick Viñales. Valencia ospiterà due gare prima della tappa finale a Portimao, in Portogallo: “Dovremo essere veloci senza commettere errori” afferma Mir al sito specializzato Crash.net. “Ovviamente quando si va forte i rischi sono dietro l’angolo ma bisognerà trovare un giusto equilibrio”.
    Nell’ultima gara però, il numero 36 della Suzuki ha preferito centrare un pdoio sicuro piuttosto che rincorrere Morbidelli e Rins: “Non avrebbe avuto senso rischiare una caduta dal momento che non avrei potuto lottare per la vittoria”.
    In Portogallo, sul circuito di Portimao, invece le cose potrebbero cambiare: “Sicuramente la pressione sarà maggiore. Siamo in molti a poter lottare per il titolo e lì non si potranno commettere errori” conclude Mir che sogna di ridare il titolo piloti alla Suzuki 20 anni dopo Kenny Roberts Jr. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Mir: “Adesso non avrebbe senso cambiare strategia”

    PALMA DI MAIORCA – “Cambiare strategia? Adesso sarebbe un grandissimo errore”. Non ha dubbi il leader della MotoGP, Joan Mir, quando pensa alle ultime tre gare della stagione che incoroneranno il nuovo re della Top Class
    Portimao sarà diverso
    Il pilota spagnolo della Suzuki, che finora non ha vinto nemmeno una gara ma ha centrato sei podi, ha 14 punti di vantaggio su Fabio Quartararo e 19 su Maverick Viñales. Valencia ospiterà due gare prima della tappa finale a Portimao, in Portogallo: “Dovremo essere veloci senza commettere errori” afferma Mir al sito specializzato Crash.net. “Ovviamente quando si va forte i rischi sono dietro l’angolo ma bisognerà trovare un giusto equilibrio”.
    Nell’ultima gara però, il numero 36 della Suzuki ha preferito centrare un pdoio sicuro piuttosto che rincorrere Morbidelli e Rins: “Non avrebbe avuto senso rischiare una caduta dal momento che non avrei potuto lottare per la vittoria”.
    In Portogallo, sul circuito di Portimao, invece le cose potrebbero cambiare: “Sicuramente la pressione sarà maggiore. Siamo in molti a poter lottare per il titolo e lì non si potranno commettere errori” conclude Mir che sogna di ridare il titolo piloti alla Suzuki 20 anni dopo Kenny Roberts Jr. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Lorenzo e Yamaha distanti: in Aprilia come tester?

    ROMA – L’Aprilia potrebbe passare da un Lorenzo, Savadori che sostituirà un po’ a sopresa Bradley Smith per questo finale di stagione 2020 di MotoGP, a un altro. 
    Ritorno al passato
    Secondo Speedweek.com, Jorge Lorenzo sarebbe in trattative con l‘Aprilia per il ruolo di tester nel 2021. Un’indiscrezione tutta da verificare ma che darebbe continuità alle voci che vogliono il maiorchino in rotta con la casa di Iwata. Sarebbe questo per Lorenzo un ritorno al passato visto che con la Derbi ha debuttano in 125 mentre con la Casa di Noale ha vinto due mondiali in 250. L’Aprilia è delle squadre più attive anche perché, in teoria, il suo sarebbe l’unico sedile libero tra i team factory in attesa della sentenza su Andrea Iannone. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Jorge Lorenzo lontano dalla Yamaha: spunta l'ipotesi Aprilia

    ROMA – Il Mondiale di MotoGP 2020 deve ancora finire ma il mercato non si ferma mai. Così l’Aprilia, dopo l’annuncio a sorpresa della sostituzione di Bradley Smith con Lorenzo Savadori, potrebbe ritrovarsi nei box un altro “Lorenzo”.
    Yamaha e Aprilia
    Secondo Speedweek.com, Jorge Lorenzo sarebbe in trattative con l‘Aprilia per il ruolo di tester nel 2021. Un’indiscrezione tutta da verificare ma che darebbe continuità alle voci che vogliono il maiorchino in rotta con la casa di Iwata. Sarebbe questo per Lorenzo un ritorno al passato visto che con la Derbi ha debuttano in 125 mentre con la Casa di Noale ha vinto due mondiali in 250. L’Aprilia è delle squadre più attive anche perché, in teoria, il suo sarebbe l’unico sedile libero tra i team factory in attesa della sentenza su Andrea Iannone. LEGGI TUTTO

  • in

    Tommaso Omobono Tenni: il Diavolo Nero e la sua leggenda

    Vincere è probabilmente la cosa che per un pilota conta più di tutto. Ma per Tommaso Omobono Tenni da Tirano sembrava ci fosse altro: la sua unica, vera, aspirazione nella vita era infatti andare forte in moto. Sempre più forte. In una folle corsa contro se stesso e i propri limiti, dove l’unica cosa che contava per davvero erano la velocità – pura, assoluta, sconsiderata – e un coraggio spinto ai confini estremi.
    Quello sguardo attonito del pubblico…
    Come quando, nel 1933, scatenato sul circuito Littorio di Roma in occasione del “Trofeo della Velocità”, schiantò a terra rovinosamente, mentre spingeva la sua Guzzi oltre ogni limite. Una botta micidiale che avrebbe steso un toro. Eppure – come raccontano le cronache dell’epoca – Tenni, benché malconcio, si rialzò e incurante del dolore, corse a riprendere la moto sotto lo sguardo attonito del pubblico. Alla fine, solo un guasto meccanico gli impedì di riprendere la gara.
    Obiettivo Tourist Trophy
    Ma fu nel 1937 che tutta la tempra di Tommaso Omobono Tenni venne fuori come cuoio duro. Mancavano 3 mesi alla trasferta al Tourist Trophy sull’isola di Man e l’allenamento era serratissimo. Tommaso scalava in moto a folle velocità i tornanti del Lario quando all’improvviso un carretto trainato da un asino gli si parò davanti. Fu uno scontro micidiale: una gamba fratturata ma soprattutto due dita del piede troncate di netto. Impassibile, senza batter ciglio, si racconta che il campione di Tirano le abbia raccolte e avvolse con cura in un fazzoletto, confidando nella possibilità che i medici dell’ospedale di Como gliele potessero ricucire.
    TT, il pensiero fisso
    La sua sola preoccupazione, la sua unica urgenza, era di non poter correre la gara sull’Isola di Man, alla cui vittoria aveva dovuto rinunciare due anni prima, beffato dalla nebbia e dall’incrocio di traiettoria con un corvo. Le dita rimasero mozze ma al via, Omobono Tenni, ci si presentò lo stesso.
    L’inizio della leggenda
     “Le notizie che mi pervengono da ogni zona del circuito concordano su un solo punto: Tenni sta curvando con pazzo abbandono, creando dubbi sul fatto che egli possa finire la gara in un pezzo solo”. Era l’inizio della leggenda di The Black Devil – il Diavolo Nero – il primo pilota non inglese che fu capace di vincere all’Isola di Man. Un italiano, sprezzante del pericolo e con due dita del piede mozzate.
    Uno dei piloti più forti della storia
    Coraggio. Genio. Follia. Le 239 gare corse all’inizio del secolo scorso da Tommaso Omobono Tenni – molte vinte e la maggior parte vissute da protagonista – rappresentano un numero davvero elevato, se rapportate a quell’epoca. Una carriera incredibile, un’epopea entusiasmante, che si interruppe purtroppo drammaticamente il 1° luglio del 1948, all’altezza della curva Eymatt del circuito di Berna, dove una Moto Guzzi fuori controllo, lanciata a forte velocità, andò letteralmente in frantumi. Termina così la vita di uno dei piloti più forti mai visti in sella ad una moto… forse il più forte di sempre. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Dovizioso ad un passo dalla Yamaha: sarà collaudatore

    ROMA – Il futuro di Andrea Dovizioso sarà svelato nei prossimi giorni. Scartata l’ipotesi Aprilia, le possibilità sono due: Honda e Yamaha. Nelle ultime ore sembra aver preso quota il ritorno nella Casa di Iwata. Secondo quanto riportato da Motorsport-Total.com, il tre volte vicecampione MotoGP potrebbe tornare al magazzino Yamaha dopo l’esperienza con il team satellite Tech3 nella stagione 2012. Dovizioso andrebbe a sostituire Jorge Lorenzo nel ruolo di collaudatore che sembra definitivamente intenzionato ad appendere il casco al chiodo. Escluse anche le ipotesi Aprilia e Honda per il pilota della Ducati. La prima non sembra aver convinto Andrea, nonostante le continue dimostrazioni di stima ricevute in questi mesi sia dall’amministratore delegato Massimo Rivola sia dal suo pilota di punta, Aleix Espargaró; la seconda perché il forlivese ha intenzione di coltivare la sua grande passione offroad e il rischio di infortuni non sarebbe ben gradito alla HRC. La decisione finale su quale costruttore assumerà “Dovi” come collaudatore per il 2021 dovrebbe essere presa “questa settimana”, secondo il manager Battistella. LEGGI TUTTO