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    Opel Insigna, tutte le novità della gamma 2021

    La Opel Insigna si rinnova. L’ammiraglia di Rüsselsheim è stata sottoposta ad aggiornamenti sostanziali che, sia per la versione berlina Grand Sport, sia per la station wagon Sports Tourer, riguardano principalmente l’introduzione di nuovi fari, l’utilizzo di motori più efficienti e l’affinamento dell’aerodinamica.
    Nuova luce
    Il restyling estetico esterno è definito dal nuovo sguardo, più luminoso. I nuovi gruppi ottici sottili sono composti da 168 elementi, 84 per faro, (sulla versione precedente ne erano 32) e dotati della tecnologia IntelliLux LED® Pixel. Questo sistema, che debutta per la prima volta sull’Insigna, regola in maniera automatica ampiezza e direzione del fascio di luce, in funzione della situazione di guida e dell’ambiente circostante. In pratica, l’unità di controllo, interviene per spegnere quei LED che abbaglierebbero le auto provenienti nella direzione opposta, e per illuminare meglio le aree rimaste al buio sul ciglio della strada. Una sicurezza in più in caso di cattive condizioni meteorologiche o strade urbane o extraurbane scarsamente illuminate.
    Non solo lifting agli occhi, il ritocchino riguarda anche la bocca. La nuova griglia di raffreddamento cromata è ora più larga e dotata di lamelle evidenti, con il logo Opel posto al centro della barra centrale – anch’essa cromata – di dimensioni più generose.

    Ma oltre all’estetica c’è di più, perché nel muso è integrato uno shutter attivo, che regola i flussi d’aria attorno al motore e aiuta a ridurre i consumi. L’elemento è controllato da una centralina che lo apre o chiude a seconda delle necessità di scambio termico. In pratica, interviene per ritardare il raffreddamento dopo lo spegnimento del motore o accelera il riscaldamento dopo la partenza a freddo per mandarlo al regime ottimale più rapidamente.
    Connessa e comoda
    Qualità e comfort dell’abitacolo sono stati migliorati anche attraverso l’introduzione dei sedili ergonomici con certificazione AGR, disponibili con diversi rivestimenti in tessuto, pelle e in Alcantara. La dotazione di bordo, inoltre, si completa con un’offerta tecnologica completa. Sulla nuova Opel Insigna debutta la retrocamera digitale, che proietta sullo schermo dell’infotainment l’immagine di quello che accade dietro la vettura quando si inserisce la retromarcia. Il dispositivo, oltre ad aumentare la sicurezza perché permette di avere il controllo su una zona cieca dell’auto, dà una bella mano anche in manovra grazie all’Assistente alla retromarcia collegato alla telecamera.
    Grazie ai sensori radar, il sistema registra oggetti a 90 gradi posti fino a 20 metri a sinistra e a destra della vettura e avvisa con un allarme sonoro e visivo nel monitor della presenza di eventuali ostacoli. Inoltre, la gamma degli ADAS è composta da: Allerta incidente con Frenata automatica di emergenza e Riconoscimento pedoni, Sistema per il mantenimento della corsia di marcia, Allerta angolo cieco laterale, Cruise control attivo con frenata di emergenza, Riconoscimento cartelli stradali, Assistente automatico al parcheggio e Head Up Display. Infine, il sistema di infotainment è compatibile con Apple CarPlay e Android Auto.
    Motori
    Sotto al cofano, una nuova famiglia di motori, a tre o quattro cilindri, benzina o Diesel che, stando a quanto dichiara il Costruttore, permettono di ridurre i consumi fino al 18% rispetto a quelli della generazione precedente.
    I propulsori alimentati a gasolio sono il 1.5 da 122 cv e il 2.0 da 174 cv, abbinabili a trasmissione manuale a 6 rapporti o automatica a 8. La scelta sul benzina è riservata al 2.0 Turbo da 200 cv, oppure alla sua declinazione più sportiva, spinta fino a 230 cv per chi sceglie la versione più cattiva della nuova Opel Insigna, la GSI, accoppiata a un cambio automatico a 9 marce. La trazione è anteriore, ma le versioni più potenti dei Diesel e del benzina, hanno l’alternativa della trazione integrale.

    Insignia

    2.0 Turbo

    GSi 2.0 Turbo

    1.5 Diesel

    1.5 Diesel

    Potenza
    (kW/CV) a giri

    147/200 a 4.250

    169/230 a 5.000

    90/122 a 3.250

    90/122 a 3.250

    Coppia
    (Nm a giri)

    350 a 1.500-4.000

    350 a 1.500-4.000

    300 a 1.750-2.500

    285 a 1.500-2.750

    Emissioni

    Euro 6d

    Euro 6d

    Euro 6d

    Euro 6d

    Trasmissione

    AT9

    AT9

    MT6

    AT8

    Berlina Grand Sport: consumi di carburante nel ciclo NEDC (l/100 km)

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    8,8-8,7
    5,0-4,8

    6,4-6,3
    146-144

    9,1
    5,8

    7,0
    161

    5,0-4,5
    4,0-3,3

    4,4-3,8
    115-99

    5,1-5,0
    3,8-3,6

    4,3-4,1
    113-109

    Sports Tourer: Consumi di carburante nel ciclo NEDC1 (l/100 km)

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    8,8-8,7
    5,0-4,9

    6,4-6,3
    148-145

    9,1
    6,0

    7,1
    163

    5,0-4,6
    4,0-3,4

    4,4-3,8
    115-100

    5,2-5,1
    3,8-3,7

    4,3-4,2
    115-111

    Insignia

    2.0 Diesel

    2.0 Diesel

    Potenza
    (kW/CV) a giri

    128/174 a 3.500

    128/174 a 3.500

    Coppia
    (Nm a giri)

    380 a 1.500-2.750

    380 a 1.500-2.750

    Emissioni

    Euro 6d

    Euro 6d

    Trasmissione

    MT6

    AT8

    Grand Sport: in l/100 km nel ciclo NEDC

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    5,6-5,3
    4,0-3,4

    4,6-4,1
    121-108

    5,6-5,5
    4,0-3,6

    4,6-4,3
    121-112

    Sports Tourer: in l/100 km nel ciclo NEDC

    Ciclo urbano
    Ciclo extraurbano
    Ciclo misto
    Emissioni di CO2 in g/km

    5,6-5,5
    4,0-3,4

    4,6-4,1
    121-108

    5,6-5,5
    4,0-3,6

    4,6-4,3
    121-113

    Listino
    La nuova Opel Insigna è disponibile negli allestimenti Business Elegance e Ultimate e, come detto, il più sportivo GSI, con prezzi che partono dai 34.500 euro per la versione di ingresso della gamma, la 1.5 CDTI Business con il manuale, per arrivare ai 47.600 euro della più esclusiva, appunto, la GSI. LEGGI TUTTO

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    Hyundai Tucson N Line, tocco sportivo per il SUV

    Hyundai mostra le prime immagini di Tucson N Line, l’allestimento dinamico del SUV che sarà disponibile dalla primavera del 2021.
    Settebello sportivo
    Appunto, il settimo N Line in Europa, dopo i10, i20, i30 berlina, wagon e Fastback e Kona. Nelle prossime settimane la Casa coreana comunicherà le caratteristiche della versione, che presenta dettagli personalizzati, con esterni e interni arricchiti da elementi decisamente più dinamici. 

    Hyundai sintetizza Tucson N Line con “elementi distintivi e aggressivi per il design della carrozzeria – oltre a peculiari dettagli sportivi per gli interni – insieme a un equipaggiamento unico e una selezione di colori esclusivi”.
    Torna Dunckerwolke
    A proposito di stile, è tornato in azienda Luc Dunckerwolke con i ruoli di Chief Creative Officer e Executive Vice President nel Gruppo.
    Arriva anche la N?
    E per Tucson potrebbe valere l’antifona di altri modelli: N Line potrebbe essere l’anticamera di una Tucson N iper-vitaminizzata.
    Hyundai i30 N, ancora più cavalli LEGGI TUTTO

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    Yamaha MT-09 SP 2021: nuda e aggressiva

    Modifiche al motore e al telaio, un design che conferisce un aspetto aggressivo: la MT-09 che uscirà nel 2021 è la Hyper Naked per eccellenza in Casa Yamaha. La versione SP, come da tradizione, alza ulteriormente l’asticella offrendo caratteritiche di guida ancora più esaltanti grazie a modiche ben mirate.
    Yamaha MT-09 SP: ecco le novità per il 2021
    Rispetto alla sorella “standard” ecco nuove sospensioni, con la forcella Kayaba pluri regolabile da 41 mm dotata di riporto DLC sugli steli e mono posteriore Öhlins, nuovi colori derivati dalla livrea utiilizzata sulla M1, e affinamenti al look con forcellone in alluminio, ora spazzolato, e sella in tinta e dotata di nuove doppie cuciture. Inoltre abbiamo manubrio e le leve nere dark black anodizzate, i serbatoi del liquido freni in colorazione fumé e la corona dark black.
    Il motore conferma l’upgrade visto per la “standard”: il CP3, ora Euro5 vede la cilindrata che cresce a 899 cc e potenza di 119 CV. Cala il peso comlessivo che ora si attesta sui 189 Kg in ordine di marcia. Novità riguarda l’adozione di un sistema di cruise control con possibilità di arrivarlo da 50 km/h e a partire dalla quarta marcia. Dopo aver impostato la velocità, è possibile aumentarla di 2 km/h con tocchi singoli dell’interruttore, oppure in modo costante tenendolo premuto.

    Caratteristiche specifiche SP     
    – Colori dedicati “Icon Performance” ispirati alla YZF-R1M- Regolatore di velocità- Forcella premium KYB- Ammortizzatore Öhlins- Sella con cuciture doppie- Forcellone in alluminio spazzolato- Leve e manubrio neri anodizzati, corona in tinta nera- Serbatoi del liquido freni anteriori e posteriori fumé trasparenti
    Multe e due ruote: ecco le infrazioni più frequenti tra i motociclisti LEGGI TUTTO

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    Lombardia zona rossa: sospesi tutti i blocchi del traffico, diesel compresi

    Dopo che l’ultimo Dpcm, per il contrasto alla diffusione del Covid-19, ha inserito la Lombardia tra le zone rosse, e quindi a più alto rischio, la Giunta regionale ha deciso di sospendere i blocchi temporanei al traffico, e quindi a tutti i limiti di circolazione di vetture, motocicli e veicoli, almeno fino a quando la zona sarà ancora rossa o arancione.
    Covid, tra mascherina e numero massimo di passeggeri: le nuove regole in auto
    Sospensione fino agli euro 4
    La sospensione fa riferimento ai divieti antismog che vengono applicati alla mobilità privata (in cui sono compresi motori fino a euro 4 Diesel in ambito urbano e anche ai veicoli commerciali fino alla stessa classe di emissioni nel secondo livello) in caso di superamento delle soglie di inquinamento per più giorni consecutivi. In quel caso, finché la Lombardia resterà in zona rossa o scenderà in arancione, le limitazioni coinvolgeranno solo il riscaldamento domestico e l’agricoltura, oltre al divieto assoluto di combustioni all’aperto.  LEGGI TUTTO

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    Con due pedali allo scooter elettrico lo “trasforma” in bici: 951 euro di multa!

    Lo scorso 5 novembre, intorno alle 16.30 di pomeriggio, i poliziotti di pattuglia nel Centro Storico di Modena si sono insospettiti notando un signore anziano in sella a uno scooter elettrico con due pedali fissati al mezzo. Una volta fermato il conducente, gli agenti hanno evidenziato come lo scooter avesse un acceleratore sul manubrio e che a pedali fermi il motore non si fermava.
    Bici a pedalata assistita? No…
    In pratica, il signore, un 73enne modenese, ha spiegato di aver acquistato il mezzo tramite una televendita, ed era convinto che bastasse applicare due pedali per trasformare lo scooter in una bicicletta a pedalata assistita. La legge italiana in realtà dice tutt’altro: per essere considerata bicicletta, l’azione propulsiva del motore elettrico di un veicolo deve avvenire esclusivamente quando siano già stati azionati i pedali, e inoltre si deve interrompere se il ciclista smette di pedalare. In sostanza, non basta semplicemente fissare due pedali.
    Ekooter, scooter ma anche trolley
    Il protagonista dell’episodio avrebbe dovuto anche consultare l’articolo 50 del Codice della Strada, che considera velocipedi “le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km orari o prima se il ciclista smette di pedalare”.
    951 euro di multa e sequestro del mezzo
    In definitiva, quello del 73enne era un ciclomotore a tutti gli effetti. La Polizia locale ha quindi potuto accertare che lo scooter era sprovvisto di copertura assicurativa e mancata immatricolazione, senza dimenticare che il conducente viaggiava senza casco. Risultato: multa da 951 euro e sequestro amministrativo del mezzo. 
    Il boom delle biciclette tra incentivi Covid e sostenibilità…ma la sicurezza? LEGGI TUTTO

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    Trasforma lo scooter elettrico in bici fissando due pedali: la Polizia lo multa!

    Lo scorso 5 novembre, intorno alle 16.30 di pomeriggio, i poliziotti di pattuglia nel Centro Storico di Modena si sono insospettiti notando un signore anziano in sella a uno scooter elettrico con due pedali fissati al mezzo. Una volta fermato il conducente, gli agenti hanno evidenziato come lo scooter avesse un acceleratore sul manubrio e che a pedali fermi il motore non si fermava.
    Pensava fosse diventata una bici a pedalata assistita…
    In pratica, il signore, un 73enne modenese, ha spiegato di aver acquistato il mezzo tramite una televendita, ed era convinto che bastasse applicare due pedali per trasformare lo scooter in una bicicletta a pedalata assistita. La legge italiana in realtà dice tutt’altro: per essere considerata bicicletta, l’azione propulsiva del motore elettrico di un veicolo deve avvenire esclusivamente quando siano già stati azionati i pedali, e inoltre si deve interrompere se il ciclista smette di pedalare. In sostanza, non basta semplicemente fissare due pedali.
    Ekooter, lo scooter elettrico da 100 km d’autonomia è anche un trolley
    Il protagonista dell’episodio avrebbe dovuto anche consultare l’articolo 50 del Codice della Strada, che considera velocipedi “le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW, la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km orari o prima se il ciclista smette di pedalare”.
    Sanzione salatissima
    In definitiva, quello del 73enne era un ciclomotore a tutti gli effetti. La Polizia locale ha quindi potuto accertare che lo scooter era sprovvisto di copertura assicurativa e mancata immatricolazione, senza dimenticare che il conducente viaggiava senza casco. Risultato: multa da 951 euro e sequestro amministrativo del mezzo. 
    Il boom delle biciclette tra incentivi Covid e sostenibilità…ma la sicurezza? LEGGI TUTTO

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    Covid, tra mascherina e numero massimo di passeggeri: le nuove regole in auto

    Con le nuove indicazioni arrivate dal governo, restavano alcuni dubbi sugli spostamenti in auto nelle varie zone d’Italia. Soprattutto riguardo i comportamenti all’interno dell’abitacolo e la possibilità di viaggiare in più persone. Le misure per contrastare l’epidemia da Covid-19 sono state specificate anche per gli automobilisti.
    MASCHERINA OBBLIGATORIA 
    Il governo ha inserito, nella sezione riservata alle domande frequenti (Faq), le risposte a tutti i dubbi. Le indicazioni sono le stesse per ognuna delle tre zone – gialla, arancione e rossa – in cui è stata divisa la penisola: viaggiare con persone non conviventi si può. Tutti i passeggeri hanno l’obbligo di indossare la mascherina, tranne nel caso in cui l’auto sia dotata di un separatore fisico tra i sedili anteriori e posteriori; in questo caso, senza mascherina, è consentita la presenza di una sola persona avanti e una dietro. Nei casi più comuni, invece, il massimo di persone in auto è di una davanti – naturalmente il conducente – e due passeggeri per ogni fila posteriore (se si trattasse di un nove posti, nella zona posteriore potrebbero entrare quattro persone).
    Bonus mobilità: al via nuovi rimborsi per bici e monopattini
    COSA CAMBIA TRA LE ZONE
    Quello che cambia a seconda del “colore” della zona sono gli spostamenti consentiti. Dalle 22 alle 5, su tutto il territorio nazionale, sono proibiti tutti gli spostamenti ad eccezione di particolari necessità e previa autocertificazione. Nelle zone gialle, gli spostamenti sono comunque sconsigliati ma possibili in orari diurni senza certificare la motivazione. Nelle zone arancioni sono vietati gli attraversamenti regionali – salvo sempre motivi di lavoro, salute o necessità. Per quanto riguarda le zone rosse, invece, tornate in una situazione molto simile al lockdown di marzo, sono vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune.   
    Nuovo Dpcm: concessionari sempre aperti, quando serve l’autocertificazione? LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Iannone: “Grande ingiustizia, motivazioni prive di senso logico”

    ROMA – “Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore”. Così Andrea Iannone commenta sul suo profilo Instagram la notizia della sospensione per 4 anni confermata dal TAS. “Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni… perché di certo non mi arrendo”, aggiunge il pilota abruzzese dell’Aprilia. “Sapevo di affrontare i poteri forti – scrive ancora Iannone – ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia”. “In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita – prosegue – presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto… la coscienza pulita”. “Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo”, conclude Iannone.
    Aprilia vicina a Iannone
    “Aprilia Racing prende atto della decisione del Tas di Losanna e della sanzione di quattro anni ad Andrea Iannone. I valori etici e sportivi ai quali Aprilia Racing da sempre si ispira non consentono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti e impongono l’accettazione e il rispetto delle sentenze anche se, questa volta, si tratta una decisione dura, che pare andare oltre quello che le carte, le evidenze scientifiche e persino la precedente sentenza emessa dalla Federazione Internazionale lasciavano presagire”. Così invece la casa di Noale sulla sentenza del Tas di Losanna. “Aprilia Racing – si legge nel comunicato – ha scelto, fin dall’inizio di questa vicenda, di rimanere accanto al suo pilota e per coerenza anche in questo momento gli è solidale, avendo creduto e continuando a credere nella sua buona fede”. “Le sentenze si rispettano e si accettano anche se molti elementi di questa decisione destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico”, ha dichiarato Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing. “Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni, ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello, che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente”. LEGGI TUTTO