More stories

  • in

    Lamborghini contro Mercedes, sfida tra le super car alleggerite

    La premessa d’obbligo parte da un dato di fatto: è molto probabile che quale tra le due, tra Lamborghini Huracan STO e Mercedes-AMG GT Black Series, possiate permettervi di scegliere, il potenziale tecnico disponibile sarà di gran lunga maggiore di quanto le vostre doti di pilotaggio vi consentiranno di sfruttarne. Progetti ispirati dalle corse, categorie GT dove Lamborghini e Mercedes incrociano spesso le traiettorie, nelle varie classi e con Lamborghini Squadra Corse a poter vantare un dominio da Triplete alla 24 Ore di Daytona.
    Dalle corse alla strada, le supercar estremizzano la base di partenza, accomunate da una ricerca aerodinamica spinta e da soluzioni tecniche piuttosto diverse tra loro. Diversissime per architettura, dove Huracan STO è un progetto a motore posteriore centrale mentre AMG GT Black Series posiziona il V8 dietro le ruote anteriori. Giocano su molti campi della scheda tecnica a carte scoperte, non tutti.
    Di Huracan STO sappiamo come sia stata alleggerita di 43 kg rispetto al progetto Performante, arrivando a 1.339 kg ripartiti al 41:59 tra i due assi, con oltre il 75% dei pannelli della carrozzeria realizzati in fibra di carbonio e molti in elementi unici, per maggiore integrità strutturale; della Black Series non sappiamo esattamente quanto in giù vada l’asticella rispetto ai 1.600 kg di Mercedes-AMG GT R.
    Motore, filosofie opposte

    Sappiamo, però, come produce i 730 cavalli e 800 Nm di coppia motrice. Il V8 4 litri biturbo è oggetto di un attento processo di elaborazione che coinvolge l’albero motore, passa da una configurazione dell’albero a gomiti a croce a una del tipo flat, con manovellismi a 180 gradi. Un’altra sostanziale evoluzione del motore AMG rispetto alle precedenti specifiche è nell’adozione di due turbocompressori dalla girante del compressore maggiorata, in grado di generare una portata d’aria di 1100 kg/ora contro i 900 kg/ora della Mercedes-AMG GT R.
    Tutt’altro schema sceglie Lamborghini, fedele all’aspirato V10 5.2 litri, per potenza si colloca al di sotto del V8 biturbo, dichiarando 640 cavalli e 565 Nm di coppia a 6.500 giri/min. Cuori diversissimi da guidare come racconta proprio il dato di coppia, dove il V8 AMG eroga gli 800 Nm già a 2.000 giri/min e costanti fino ai 6.000 giri/min.
    Percorsi tecnici che non potrebbero essere più diversi, accomunati logicamente dall’avere una lubrificazione a carter secco, come si conviene per supercar spesso da portare in pista.
    Prestazioni sovrapponibili

    Le differenze sostanziali di potenza massima non si traducono in valori assoluti della prestazione così distanti, anzi. Lamborghini Huracan STO (rapporto peso/potenza di 2,09 kg/cv) accelera in 3” netti da zero a cento orari, in 9” tocca i 200 km/h, per una velocità massima dichiarata in 310 km/h. Mercedes-AMG GT Black Series accelera in 3”2 sullo scatto breve, meno di 9” sullo 0-200 orari, a fronte di una velocità massima di 325 km/h. Quest’ultimo dato è di certo aiutato dalla maggior potenza massima e deve considerare un fattore cruciale su entrambi i progetti: l’aerodinamica.
    L’importanza di essere Aero
    Più deportanza vuol dire anche maggior drag, resistenza all’avanzamento. Entrambe adottano configurazioni variabili dell’incidenza alare, a regolazione manuale su Huracan STO, del tipo meccanico ed elettrico per Black Series. I tecnici Lamborghini hanno affinato la gestione dei flussi sin dall’avantreno, con il “Cofango” – il pezzo unico, in carbonio, composto da cofano anteriore, fascia e parafanghi – a canalizzare l’aria, scaricarla dalle prese superiori e guidarle verso l’ala posteriore, regolabile manualmente su 3 livelli che variano l’incidenza del flap centrale e privilegiano tre configurazioni di carico.
    Lavora in sinergia con la pinna longitudinale, importante per raddrizzare i flussi verso l’aria in curva e, in questo frangente, stabilizzare la dinamica in imbardata dell’auto – la rotazione intorno al proprio asse verticale –. Un contributo all’efficienza aerodinamica, migliorata del 37% rispetto a Huracan Performante, arriva dall’aria scaricata dai passaruota anteriori, turbolenze ridotte e di conseguenza una diminuzione della portanza.
    Le scelte aerodinamiche di Mercedes-AMG GT Black Series passano da un controllo su due posizioni dello splitter anteriore, a generare un diffusore che incrementa la quantità d’aria nel sottoscocca, estratta dal diffusore. L’ala posteriore, diversamente dallo schema Lambo, prevede un mix di regolazione meccanica del profilo inferiore – lavora con i flussi che lambiscono la carrozzeria – ed elettronica, del flap mobile principale, su 4 diversi step e fino a 20° di incidenza. È integrato con l’elettronica della dinamica veicolo e svolge compiti anche di aerofreno.
    Sappiamo come Black Series sviluppi 400 kg di deportanza a 250 orari, della Huracan STO il maggior carico del 53% se confrontato con Huracan Performante.
    Prezzo, un gap da qualche decina di migliaia di euro
    Al comparto sospensivo, entrambe adottano doppi triangoli sovrapposti, con molle su ammortizzatori idraulici controllati elettronicamente e ampie possibilità di intervento per modificare gli angoli caratteristici delle ruote. Entrambe adottano impianti frenanti carboceramici, con Huracan STO a impiegare un sistema Brembo CCM-R e dischi da 390 mm all’avantreno e 360 mm al retrotreno.
    Un confronto che, dulcis in fundo, passa anche dal prezzo e non solo dalle specifiche tecniche: Huracan STO – al netto delle personalizzazioni del programma Lamborghini Ad Personam – va su strada a partire da 249.412 euro tasse escluse, Mercedes-AMG GT Black Series vola a 335.240 euro con l’iva al 19% del mercato tedesco. Differenze nette nell’ordine dei 40 mila euro. LEGGI TUTTO

  • in

    DR 5.0, il SUV low cost con il doppia frizione

    DR 5.0 Turbo, il SUV italo-cinese guadagna potenza, con il plus del cambio a doppia frizione a sei marce. E’ la nuova versione di DR 5.0, strettamente imparentata con la Chery Tiggo 5X.
    Commercializzata d’azienda di Macchia d’Isernia, ha un prezzo di partenza di 21.900 euro, disponibile anche in versione a GPL (con serbatoio di gas aggiuntivo da 44 litri effettivi) a 1.000 euro in più.
    DR 5.0 Turbo, lungo 4,32 metri, che costa tremila euro in più rispetto alla 1.5 aspirata da 116 cavalli, è a trazione anteriore. Il motore sovralimentato eroga 154 cavalli e 210 Nm di coppia.
    Il prezzo superiore è determinato anche dalle sospensioni indipendenti multi-link presenti al posteriore (non presenti sulla aspirata, dotata delle semi -indipendenti) il tetto panoramico, l’impianto auto con sei diffusori, i sensori luce per i fari.
    Consumi e prestazioni
    Il consumo dichiarato è di 7,4 litri/100 km (9,2 litri/100 km per il GPL). La velocità massima per entrambe le versioni è di 185 km/h e il bagagliaio (anche con il GPL) ha una capacità che va da 340 a 1.100 litri. LEGGI TUTTO

  • in

    GP Portogallo, Miller: “Grazie alla Pramac, emozionato per il 2021”

    PORTIMAO – “Gli ultimi 3 anni sono stati emozionati per me perché lascio Paolo e Francesco Guidotti, ma non vedo l’ora di indossare i colori rossi l’anno prossimo. Quest’anno in parte mi ha fatto assumere un ruolo più importante e anche se non indosso i colori ufficiali sento la responsabilità. Oggi sapevo di dover vincere il titolo costruttori e già questa è una grande responsabilità”. Jack Miller, dopo il secondo posto centrato a Portimao, ha salutato la Ducati Pramac: il prossimo anno vestirà i colori del team Factory.
    Annata positiva
    Il numero 43 della Rossa ha sfiorato ancora una volta la vittoria: “Oliveira era di un altro livello. Ho cercato di gestire la gara, ma è andato in fuga rapidamente nonostante io e Morbidelli stessimo girando con un ottimo passo. Ho dato il massimo che potevo ma superare era più difficile di quanto mi aspettassi” le parole di Miller a Sky Sport.
    Il pilota australiano ha ingaggiato, per il secondo Gran Premio consecutivo, una lotta bellissima con Morbidelli: “Volevo passare prima Morbidelli, ma lui riusciva a sfruttare al massimo la frenata. Ho gestito la situazione per riuscirci solo all’ultimo giro. Sono molto contento del risultato e complimenti a Oliveira. Torneremo l’anno prossimo ancora più forti: oggi ho risentito di essere di nuovo al top”.
    Miller fa poi un bilancio dell’anno appena concluso: “La mia stagione ha avuto tanti aspetti positivi e pochi negativi; abbiamo avuto un po’ di sfortuna in alcuni momenti ma non abbiamo mai mollato, abbiamo continuato a lottare migliorando sempre in termini di velocità e questo è positivo”. LEGGI TUTTO

  • in

    GP Portogallo, Oliveira: “Nel 2021 lotta per il titolo ancora più serrata”

    PORTIMAO – “Sono pronto a giocarmi il mondiale l’anno prossimo, ma per farlo bisogna salire tante volte sul podio. Quest’anno abbiamo visto che ci sono molti piloti in grado di vincere gare indipendentemente dal fatto che guidino moto ufficiali o satellite. Nel 2021 la lotta per il titolo sarà ancora più serrata”. Guarda già al futuro Miguel Oliveira, dopo la vittoria nel Gran Premio del Portogallo, e conferma la sua intenzione di giocarsi il Mondiale con la KTM Factory.
    Gestione delle gomme
    Il numero 88 ha chiuso il mondiale con un successo di prestigio sul circuito di casa: “Oggi volevo vincere la gara, volevo partire e non guardarmi indietro. Gestire le gomme e il vantaggio è stato difficile, sono molto contento” le sue parole a Sky Sport. “Questa moto si può guidare in diversi modi; su questa pista devi guidare in maniera molto morbida. Nelle gare nelle quali ho finito quinto o sesto ho sempre avuto la sensazione di poter fare di più”.
    Oliveira però non si ferma e guarda già avanti: “Tutto questo ci serve per migliorare l’anno prossimo. La nostra moto è performante in tutti i circuiti, ci serve solo il tempo per mettere tutto a posto” ha concluso il portoghese. LEGGI TUTTO

  • in

    GP Portogallo, Oliveira: “L'anno prossimo in lotta per il titolo”

    PORTIMAO – “Sono pronto a giocarmi il mondiale l’anno prossimo, ma per farlo bisogna salire tante volte sul podio. Quest’anno abbiamo visto che ci sono molti piloti in grado di vincere gare indipendentemente dal fatto che guidino moto ufficiali o satellite. Nel 2021 la lotta per il titolo sarà ancora più serrata”. Miguel Oliveira, vincitore del Gran Premio del Portogallo, ha le idee chiare in merito alla prossima stagione quando salirà in sella alla KTM Factory.
    Moto performante
    Il numero 88 ha chiuso il mondiale con un successo di prestigio sul circuito di casa: “Oggi volevo vincere la gara, volevo partire e non guardarmi indietro. Gestire le gomme e il vantaggio è stato difficile, sono molto contento” le sue parole a Sky Sport. “Questa moto si può guidare in diversi modi; su questa pista devi guidare in maniera molto morbida. Nelle gare nelle quali ho finito quinto o sesto ho sempre avuto la sensazione di poter fare di più”.
    Oliveira però non si ferma e guarda già avanti: “Tutto questo ci serve per migliorare l’anno prossimo. La nostra moto è performante in tutti i circuiti, ci serve solo il tempo per mettere tutto a posto” ha concluso il portoghese. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Dall'Igna: “La classifica parla per la Ducati”

    PORTIMAO – “Vincere un campionato del mondo è fondamentale, soprattutto per un costruttore, perché dimostra la tecnologia che si è riuscita a sviluppare in questi anni. La cosa più importante è sviluppare tecnologie: Ducati in questo è senza dubbio avanti e lavorerò affinché continui ad esserlo anche in futuro”. Il direttore generale Ducati CorseGigi Dall’Igna non nasconde la propria soddisfazione dopo che la Rossa di Borgo Panigale ha centrato il Mondiale costruttori in MotoGP.
    Stagione complessa
    Il capo della Rossa a due ruote, però, non si vuole fermare e sogna naturalmente di bissare quel titolo piloti vinto nel 2007 con Casey Stoner: “Ducati miglior moto del 2020? La classifica parla da sola” le parole di Dall’Igna a Sky Sport. “Dal mio punto di vista ho chiari i punti sui quali lavorare per cercare di essere ancora più competitivi per cercare di portare a Borgo Panigale anche l’altro mondiale”.
    La stagione appena conclusa è stata quantomeno particolare e complessa: “La cosa più complicata è stata quella di non riuscire a fare tanti test quindi, soprattutto con una novità importante come la gomma posteriore, non riuscire a trovare il giusto compromesso anche per i piloti per sfruttarla bene. Sicuramente andrà fatto un ragionamento su questo: noi come moto siamo andati male solo ad Aragon, per le gomme che hanno lavorato male, e alla prima Valencia. Dovremo riuscire a trovare un setup buono anche in condizioni difficili con temperature fredde” ha concluso Dall’Igna. LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGP, Dall'Igna: “Mondiale piloti? So dove bisogna lavorare”

    PORTIMAO – “Vincere un campionato del mondo è fondamentale, soprattutto per un costruttore, perché dimostra la tecnologia che si è riuscita a sviluppare in questi anni. La cosa più importante è sviluppare tecnologie: Ducati in questo è senza dubbio avanti e lavorerò affinché continui ad esserlo anche in futuro”. Gigi Dall’Igna, direttore generale Ducati corse, commenta così la conquista del titolo 2020 da parte di Borgo Panigale tra i costruttori.
    Caccia al mondiale piloti
    Il capo della Rossa a due ruote, però, non si vuole fermare e sogna naturalmente di bissare quel titolo piloti vinto nel 2007 con Casey Stoner: “Ducati miglior moto del 2020? La classifica parla da sola” le parole di Dall’Igna a Sky Sport. “Dal mio punto di vista ho chiari i punti sui quali lavorare per cercare di essere ancora più competitivi per cercare di portare a Borgo Panigale anche l’altro mondiale”.
    La stagione appena conclusa è stata quantomeno particolare e complessa: “La cosa più complicata è stata quella di non riuscire a fare tanti test quindi, soprattutto con una novità importante come la gomma posteriore, non riuscire a trovare il giusto compromesso anche per i piloti per sfruttarla bene. Sicuramente andrà fatto un ragionamento su questo: noi come moto siamo andati male solo ad Aragon, per le gomme che hanno lavorato male, e alla prima Valencia. Dovremo riuscire a trovare un setup buono anche in condizioni difficili con temperature fredde” ha concluso Dall’Igna. LEGGI TUTTO