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    Volkswagen ID.3 uscirà dalla Fabbrica di Vetro da gennaio 2021

    Volkswagen sta puntando sempre con maggior vigore alla mobilità elettrica e lo ha dimostrato soprattutto con la produzione della piattaforma modulare MEB.

    Ora, dopo la trasformazione delle numerose fabbriche di componenti – Braunschweig, Kassel, Salzgitter e Wolfsburg, per citarne alcune -, dove vengono realizzati elementi importanti come il motore elettrico o il pacco batterie, anche la Fabbrica di Vetro di Dresda si prepara ad un passaggio importante per riuscire a catapultare Volkswagen in un futuro sempre più sostenibile.
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    Volkswagen ID.3, al volante della prima elettrica firmata MEB
    DRESDA ACCOGLIE IL MEB
    Dalla sua apertura nel 2001, la linea di produzione della Fabbrica di Vetro ha realizzato l’ammiraglia Volkswagen Phaeton, la Bentley Flying Spur e, dal 2017, la e-Golf. Quest’ultima, tuttavia, ha rappresentato l’inizio di una trasformazione strategica dell’intero sito in un Centro per la mobilità del futuro e ora, dalla fine di gennaio 2021, la Fabbrica sarà pronta per nuovo aggiornamento, quello che renderà possibile la produzione della ID.3.

    Già a partire dai primi giorni del 2021 – fanno sapere dalla Casa – l’area di produzione della Fabbrica di Vetro riceverà alcuni interventi per riuscire ad adattarla alla piattaforma modulare elettrica MEB. Una prima conversione era già avvenuta la scorsa estate, quando fu adattata una delle sette stazioni, più precisamente quella dove vengono assemblati carrozzeria e telaio. Questi ultimi interventi, invece, includeranno l’installazione di un sistema di montaggio del tetto panoramico, l’adattamento degli strumenti di ritenzione per l’installazione della plancia e dei sedili e l’implementazione di nuove aree di attività avanzate come il programma di start-up Volkswagen Future Mobility Incubator e il laboratorio di formazione Future Mobility Campus.
    Insomma, il 23 dicembre scorso l’ultimo esemplare di e-Golf è uscito dalla linea di produzione della Fabbrica di Vetro di Dresda, facendole raggiungere un totale di 50.401 vetture fabbricate dal 2017. Ma la Fabbrica non vuole saperne di fermare la sua avanzata verso il futuro ed è già pronta per il domani grazie a questi nuovi aggiornamenti, che le permetteranno di far uscire della linea di assemblaggio la prima ID.3 già alla fine di gennaio 2021.
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    Benzema, due Bugatti Chiron per sfoggiare tutta la sua potenza

    Karim Benzema non ha mani nascosto la sua passione per le quattro ruote di lusso. Appena sei mesi fa, infatti, ha postato sui social la sua nuovissima Bugatti Chiron da ben 2,5 milioni di euro. Un gioiellino costoso ma non l’unico nel garage dell’attaccante del Real Madrid: uno degli ultimi scatti sul sul profilo lo ritrae con un’altra Bugatti Chiron acquistata da un paio di anni. Già possederne una è un lusso per pochi (la produzione originale era limitata ad appena 500 unità), ma averne due nel proprio garage è un caso più unico che raro.

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    Un gioiello vero
    Immancabile la foto di rito sul suo seguitissimo profilo Instagram. Il colore di questa “vecchia” Bugatti Chiron è un azzurro tenue, quasi grigiastro. Sicuramente una tonalità più sobria rispetto a quelle a cui i calciatori ci hanno abituato per le loro supercar, e anche meno aggressiva se paragonata al total black in carbonio della Chiron acquistata pochi mesi fa. Ma poco cambia: la vettura mantiene inalterate le sue prestazioni con un motore da 1500 CV, una velocità massima di 420 km/h, uno 0-100 km/h in meno 2,5 secondi e lo 0 a 300 km/h in meno di 13,5. 
    D’altronde, quando si possiede un gioiello del genere (a cui si devono aggiungere svariate Audi, Ferrari e Lamborghini), difficile non farne sfoggio.

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    Juve, tutte le auto lussuose di Ronaldo: l’ultimo gioiello è la McLaren Senna LEGGI TUTTO

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    Route 66, il mito diventa una pista ciclabile di 6.000 km

    Il Mito, il Sogno Americano, Easy Rider, le canzoni. Tutto questo passa su una strada, “la” strada. Ovviamente parliamo della Route 66, scenario mitologico dell’età dell’oro a stelle e strisce che sta per trasformarsi in un qualcosa di nuovo: la pista ciclabile più lunga al mondo.

    12 STATI AMERICANI
    Il progetto si chiamerà “The Great American Rail Trail” e coprirà 6.000 chilometri in 12 Stati partendo dal Maryland. I ciclisti potranno percorrere le vie dell’oro, panorami meravigliosi e paesaggi da cinema d’autore grazie all’iniziativa dell’organizzazione Rails-to-Trails Conservancy di Washington, che ha cominciato a lavorare all’idea da circa un anno. Gli esperti sono al lavoro e stanno analizzando 300 diversi tracciati: un programma per cui sono arrivati già 18 milioni di dollari di finanziamenti e nel quale confluiscono 125 sentieri. Non è un’opera facile da realizzare, ci vorranno diversi anni di lavoro ma le basi sono fissate: Maryland, Illinois e Pennsylvania saranno i primi ad inaugurare i percorsi.
    ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA
    Le stime parlano di un introito di 138 miliardi di dollari, destinati in gran parte alle comunità locali che ospiteranno la pista ciclabile. L’iniziativa darebbe nuovo lustro alla Route 66 e al turismo a due ruote: attraversare il Paese a stelle e strisce diventerà oggetto di desiderio dei visitatori di tutto il pianeta, che almeno una volta vorranno provare le sensazioni di un viaggio unico raccontato mille volte nei libri, nei film e nelle canzoni storiche.
    Maradona, una Harley-Davidson custom nel suo patrimonio LEGGI TUTTO

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    Pantani, il ct Cassani compra da Aste Bolaffi una sua bici per 66mila euro

    La bicicletta targata Bianchi del compianto Marco Pantani stacca ancora una volta gli inseguitori e fugge in volata, conquistando il miglior risultato anche in un asta dedicata ai memorabilia sportivi organizzata da Aste Bolaffi. Infatti, una delle bici con cui il campione gareggiò nel Tour de France 2000 è stata battuta all’asta per ben 66 mila euro, oltre il doppio del valore iniziale con cui era stata stimata. Ad aggiudicarsela è stato il CT della Nazionale azzurra di ciclismo Davide Cassani e la sua cordata.

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    Pantani, battuta per 66 mila euro la bici con cui gareggiò al Tour de France 2000

    Maradona: l’epopea del n.10 con le maglie all’asta Bolaffi
    LA BICI DELL’ULTIMO TOUR 
    L’asta dedicata ai memorabilia sportivi ha realizzato un totale di 530 mila euro, con il 90% dei lotti venduti. Oltre a numerosi cimeli, però, quello a cui era più interessata la cordata DC’s friends del CT azzurro – in costante aggiornamento telefonico con un importante imprenditore italiano che si è offerto di sostenere la causa – era proprio la bellissima bici con cui Pantani affrontò il suo ultimo tour, quello dell’ultimo sogno di riscatto andato ad infrangersi sul Col de Chatillon-Cluse. Proprio in quell’ultima salita di quell’ultima tappa alpina, quando dovette arrendersi al passo dell’americano Lance Armstrong.

    “I 37 cimeli della Mercatone Uno – fa sapere Aste Bolaffi – sono stati tutti venduti totalizzando complessivamente 161.000 euro commissioni escluse. Anche per la seconda bici, quella preparata per la prova su strada delle Olimpiadi di Sydney del 2000, i concorrenti si sono dati battaglia fino all’ultimo con decine di offerte online che hanno fatto lievitare il prezzo fino a 46.000 euro. Tra gli altri migliori risultati della sezione ci sono le due maglie autografate da Pantani con dedica a Romano Cenni, la rosa dell’81esimo Giro d’Italia e la gialla del Tour de France del 1998, acquistate rispettivamente a 9.500 euro e 11.000 euro. Le offerte per i lotti del ciclismo sono arrivate da tutta Europa.”
    Alla causa ha aderito anche la stessa casa d’aste, che ha donato al gruppo l’equivalente delle commissioni pari al 25% da aggiungere al prezzo di martello. Ora, la bici di uno dei più grandi campioni italiani troverà la sua destinazione finale presso lo Spazio Pantani di Cesenatico, il luogo più adatto ad accogliere un cimelio di così grande valore storico sportivo. LEGGI TUTTO

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    Moto Guzzi, c'è la data: le nuove V7 arriveranno a gennaio

    Dopo più di mezzo secolo, inizia il futuro di V7 in casa Moto Guzzi. A gennaio 2021 saranno presentate le nuove versioni V7 Stone e V7 Special. Un rinnovamento a tratti fedele, a tratti profondo.

    Il nuovo corso parte dalla denominazione: le versioni dal ritorno sul mercato nel 2007 erano caratterizzate dalla classificazione progressiva dei modelli con numeri romani; da oggi, invece, si cambia.

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    Moto Guzzi V7 Stone e V7 Special: scatti

    POTENZA E COPPIA AUMENTATE
    Il motore delle nuove V7 è derivato da quello della Tuttoterreno V85 TT, capace di ottime prestazioni e in generale molto efficiente. Potenza massima aumentata del 25% con 65 Cv scaricati a terra a 6.800 giri/min; coppia massima di 73 Nm a 5.000 giri, con l’80% della coppia disponibile già a 3.000 giri; anche la cubatura è maggiore rispetto al passato.
    LE NOVITà 
    Nelle nuove versioni sono state completate le dotazioni ed è stato rinnovato lo styling dei tubi di scarico, per un impatto estetico dominato dalla trasmissione a giunto cardanico maggiorata sul posteriore, oltre alla ruota posteriore più grande e alla coppia di ammortizzatori Kayaba per una guida più comoda.
    Nuovi anche i fianchetti e il parafango posteriore – più corto. Il telaio si evolve anch’esso, grazie all’aggiunta degli elementi in acciaio nella zona del cannotto di sterzo. Inediti i supporti per le pedane del pilota.
    UGUALI MA DIVERSE
    Moto Guzzi V7 proietta la sagoma dell’aquila con il nuovo impianto di illuminazione full LED del faro anteriore, mentre a livello di strumentazione le due versioni si differenziano l’una dall’altra: la Stone completamente digitale con singolo quadrante circolare; la Special mantiene l’analogico a doppio quadrante (tachimetro e contagiri). Diverse anche le dotazioni dei cerchi, in alluminio (Stone) e a raggi (Special). Moto Guzzi si rivolge anche ai neopatentati, con la versione depotenziata con controllo di trazione MGCT regolabile e disinseribile.
    COLORI E CIFRE
    In base al proprio gusto, gli appassionati potranno scegliere diverse colorazioni per le V7: Stone offre le varianti Nero Ruvido, Azzurro Ghiaccio e Arancione Rame; Special si presenta in Blu Formale o Grigio Casual. Per quanto riguarda i prezzi, V7 Stone sarà disponibile da gennaio 2021 a 8.840 euro f.c. mentre V7 Special parte da 9.140 euro f.c. Tutte le informazioni sul sito ufficiale e nei punti vendita autorizzati Moto Guzzi.
    Australia, dal casco del motociclista spunta un ragno gigante LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta: “Honda non avrà 3 moto per il 2021”

    ROMA – “Le eccezioni sono fuori discussione. Non sarà possibile mettere in pista più di due moto per squadra. Honda ha due posti a disposizione per Repsol Honda e altri due per la squadra di Lucio Cecchinello”. Così il CEO della Dorna Carmelo Ezpeleta ha messo in chiaro che non sarà possibile una terza RC213V nel team ufficiale da affidare ad Andrea Dovizioso.

    L’assenza di Dovizioso
    Riguardo all’assenza di Dovizioso poi ha aggiunto: “Ovviamente non avere Andrea è una perdita. Finora non ha trovato alcun accordo per correre, ma ha anche detto che potrebbe essere un anno sabbatico. Non so se tornerà quest’anno o il prossimo, ma non lo considero un pilota in pensione. Non ha parlato di ritiro ma di anno sabbatico”, ha concluso nell’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo As. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ezpeleta: “Dovizioso? No a 3 moto per Honda”

    ROMA – “Le eccezioni sono fuori discussione. Non sarà possibile mettere in pista più di due moto per squadra. Honda ha due posti a disposizione per Repsol Honda e altri due per la squadra di Lucio Cecchinello”. Così il CEO della Dorna Carmelo Ezpeleta ha messo in chiaro che non sarà possibile una terza RC213V nel team ufficiale da affidare ad Andrea Dovizioso.

    L’assenza di Dovizioso
    Riguardo all’assenza di Dovizioso poi ha aggiunto: “Ovviamente non avere Andrea è una perdita. Finora non ha trovato alcun accordo per correre, ma ha anche detto che potrebbe essere un anno sabbatico. Non so se tornerà quest’anno o il prossimo, ma non lo considero un pilota in pensione. Non ha parlato di ritiro ma di anno sabbatico”, ha concluso nell’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo As. LEGGI TUTTO

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    Maradona, una Harley-Davidson custom nel suo patrimonio

    Dopo poco più di un mese dalla sua scomparsa, le notizie legate a Diego Armando Maradona continuano a susseguirsi. L’ultima la riportabil quotidiano spagnolo Mundo Deportivo: è stato scoperto un container pieno di oggetti appartenuti a Diego Armando Maradona e tra questi spunta anche la Harley-Davidson che il Diez ha ricevuto in dono dalla Dynamo Brest nel 2019, come augurio di pronta guarigione dopo l’operazione al ginocchio.

    “Yo soi El Diego”

    La moto è una Fat Bob 107 customizzata secondo le indicazioni del club calcistico bielorusso, di cui Maradona era presidente onorario dal 2018: il modello si chiama “Yo soi El Diego” e racchiude, secondo le intenzioni di chi l’ha disegnata, l’essenza del mito con la numero 10. Livrea “albiceleste”, con i colori che richiamano all’Argentina ma anche ai colori sociali della Dynamo Brest e del Napoli; sulla ruota anteriore spicca un cerchione ispirato al Pallone d’Oro (che Diego non ha mai vinto perché, fino al 1994, destinato solo ai calciatori europei); sella griffata dall’autografo del campione sudamericano. Un gioiello di alto valore economico, ma dallo stile molto eccentrico.
    El Pibe in una moto
    Il valore della Fat Bob si attesta tra i 25.000 e i 33.000 euro: la Dynamo Brest l’ha commissionata a Yuri Shif, chiedendogli di immaginare come sarebbe stato El Pibe se fosse stato una motocicletta. Un modello quindi celebrativo, tra i regali più particolari che la società bielorussa ha fatto al suo membro onorario dopo l’anello da 250mila euro, la villa a Minsk e il mezzo anfibio extra-lusso. Resta da vedere a chi sarà intestata la “Yo soi El Diego”, ma utilizzarla senza farsi notare sarà un’impresa praticamente impossibile.  
    Un “trike” per Babbo Natale: folle “slitta” con motore Ford V8 LEGGI TUTTO