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    Mercedes, la crisi bussa alle porte della Stella

    In forte calo le vendite europee e italiane della Casa tedesca Daimler, sia per le vetture marchiate Mercedes che quelle con il logo Smart, a conferma dei grandi problemi che hanno già portato anche a esuberi di personale, senza dimenticare la recente dalla crisi dei chip. E questo, nonostante il board abbia appena presentato un piano dove i ricavi andrebbero a crescere nei prossimi anni. 
    Pandemia ed esuberi
    La pandemia aveva già colpito il Gruppo tedesco, come tutti gli altri: lo scorso anno Daimler era stata costretta a varare un piano che prevedeva un esubero di circa 150 mila persone nei suoi stabilimenti. Numeri ben diversi da quelli annunciati, per lo stesso motivo, da altri Gruppi automotive. E il 2021 non poteva iniziare peggio per Mercedes e Smart perché alla fisiologica crisi del settore, che perde il 17% nel confronto con il 2019 – il 2020 è un anno non paragonabile a causa del lockdown totale dei primi tre mesi – i numeri della Casa tedesca non sono proprio positivi. Infatti alla crisi delle vendite generalizzata si è anche sommata la crisi dei chip per quei brand che non hanno saputo organizzarsi con le forniture nei tempi e nei modi giusti. Anche questa, una crisi collettiva, ma con l’industria automobilistica sempre più legata alla tecnologia, la crisi della carenza dei chip di semiconduttori, componente sempre più presente ed è necessario per completare la realizzazione di una vettura ma anche come pezzo di ricambio, ha avuto ripercussioni pesanti. 
    La crisi dei chip
    Il magazine Automobilwoche ha pubblicato un servizio dove ha confermato come la crisi dei chip abbia colpito in particolar modo il Gruppo Daimler, costringendo Mercedes a interrompere per questo motivo nei primi giorni di maggio la produzione della Classe E nello stabilimento di Sindelfingeen, ma anche quella a Brema dove vengono realizzate le GLC e le EQC e a Rastatt dove vengono assemblate Classe A, B e GLA. Questo perché, la Casa tedesca in crisi di chip a magazzino, ha preferito utilizzare quelli disponibili per le vetture più redditizie come Classe S, Maybach e la nuova EQS, vetture che però hanno un mercato molto ridotto. Il risultato è che i tempi di consegna delle vetture più “economiche” avranno tempi di consegna più lunghi, oltre a inevitabili problematiche tecniche. 
    Vendite in calo
    E tutto questo non fa altro che amplificare il problema delle vendite che infatti preoccupano. Ad aprile di quest’anno in Europa, Mercedes ha venduto 49.899 vetture contro le 60.0754 del 2019, mentre, nel periodo gennaio/aprile è passata dalle 223.024 unità alle 192.824. Calo che nello stesso periodo è stato registrato anche nel nostro mercato con un segno negativo dell’11,54%. Da noi, infatti, le vendite sono scese da 21.827 nel 2019 alle attuali 19.309. Ancora più preoccupante la situazione di Smart, complice anche la scelta di passare ad una alimentazione totalmente elettrica. In Europa le vendite della city car sono passate da 9.495 vetture del 2019 alle 3.315 di quest’anno, in Italia invece, il calo supera il 70% con 2.547 Smart vendute contro le 8.731 del 2019. Ad aprile, per fare un esempio, ne sono state vendute esclusivamente 650. 
    Idrogeno addio
    Ad aggiungere altri dubbi sui dati di Mercedes, c’è anche la decisione di abbandonare la tecnologia dell’idrogeno, che aveva avuto un discreto sviluppo, proprio nel momento in cui l’Europa e l’Italia nei piani di rilancio hanno inserito questa tecnologia per il futuro dell’automotive e del trasporto pesante. Vista la situazione del mercato c’è ovviamente da chiedersi come Daimler abbia potuto dichiarare nell’anno della pandemia dei profitti aumentati del 48% se non con i tagli effettuati, visto che il mercato del 2020, come abbiamo esposto prima, ha raccolto un -15% rispetto al 2019. Il futuro di Mercedes è tutto verso l’elettrico che sarà anche il domani della mobilità, ma che però per ora in Italia seppur in crescita pesa solamente il 3% del mercato globale. Altra mossa futura di Daimler sarà quella di scorporare la divisione Daimler Truck ritenuta troppo distante da quella delle vetture elettriche. LEGGI TUTTO

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    Roberto Baggio e quella storia d'amore con la Ferrari

    Roberto Baggio sorridente all’interno di una Ferrari F40: la foto pubblicata sui social dall’account dei Musei del Cavallino è arrivata al momento giusto, nella settimana in cui su Netflix esce finalmente l’attesissimo film “Il Divin Codino”, che omaggia la carriera dell’ex calciatore di Juventus, Milan e Inter.

    We thought this old gem from our archive would be perfect for today @NetflixIT @netflix! #MuseiFerrari #Ferrari pic.twitter.com/pvgUhuoKXh
    — Musei Ferrari (@MuseiFerrari) May 26, 2021

    L’arrivo a Torino e la Testarossa
    Il legame tra la Ferrari e Roby Baggio in realtà è più intenso di quanto si possa immaginare. La riservatezza in cui l’attaccante di Caldogno ha sempre vissuto non ha mai fatto arrivare voci o spifferi su eventuali supercar da lui possedute. Anzi, tutt’altro. Tempo fa infatti sui social impazzarono le foto che ritraevano l’ex calciatore al lavoro in compagnia della sua Panda 4×4. Ma c’è spazio anche per la Ferrari. E tutto va, ovviamente, fatto risalire ai tempi del suo passaggio alla Juventus, che come tutti sanno era, ed è, all’interno della galassia Fiat.
    Esploso alla Fiorentina, nell’estate 1990 Baggio si sposta dal Franchi di Firenze alla Mole di Torino. Un affare di calciomercato che fa discutere per la rivalità calcistica tra Fiorentina e Juventus. Nelle clausole del contratto, in pochi sanno, la società bianconera fece inserire una lista di “optional” per convincere il giocatore, tra cui una bella villa in collina e, sorpattutto, una Ferrari Testarossa.
    In pista al volante della 512 TR
    Non finisce qui. Perché nel 1992 Baggio viene invitato a Fiorano per testare la 512 TR, la neonata prima evoluzione della Testarossa. Il calciatore veneto ebbe così l’opportunità di provare in pista l’effetto dei 428 cv erogati dalla supercar. Se ci siano delle Ferrari anche nel film prodotto da Netflix non lo sappiamo, di certo a Maranello non si sono mai dimenticati di aver ospitato uno dei più forti calciatori italiani di sempre.
    Ronaldo, dopo la visita a Maranello si regala una Ferrari Monza SP2 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi: “Stiamo lavorando molto, mi trovo bene con il team”

    MUGELLO – Valentino Rossi riparte dall’undicesimo posto a Le Mans e vuole migliorarsi ancora nel Gran Premio d’Italia, valevole per la sesta tappa del Mondiale 2021 di MotoGp. Intervistato da Sky Sport, il Dottore ha presentato l’appuntamento al Mugello: “Le prime gare sono state abbastanza difficili, a Le Mans sono andato più forte, bisogna cercare di confermare quelle sensazioni positive per andare ancora più forte. Le gomme adesso sono morbide, bisogna andare veloce subito dall’inizio, nella mia carriera io sono sempre andato meglio con le gomme dure – ha aggiunto-. Però stiamo lavorando molto con la squadra, la Yamaha mi sta aiutando, mi trovo bene con il team, stiamo facendo un percorso insieme, stiamo migliorando tante piccole cose. Oggi siamo tutti lì, a distanza di pochi decimi”.
    Sui connazionali in pista
    Tanti i piloti “cullati” e cresciuti quando Valentino era già un campione affermato, e che ora lo affrontano in MotoGp riuscendo a tenergli testa: “Questa cosa ci è un po’ sfuggita di mano – ha commentato scherzosamente Rossi -. Abbiamo iniziato con Simoncelli, poi ci sono stati Morbidelli, Marini, Migno. Loro sono stati bravi, io ho corso più di quello che potessi immaginare, e alla fine ci siamo ritrovati rivali in MotoGP. E’ più difficile correre contro di loro, è diverso. Ognuno ha il suo carattere, Pecco ad esempio è molto diverso da Franco. Comunque ci vogliamo molto bene, se io sono qua è anche per merito loro e viceversa: noi quando ci alleniamo ci divertiamo, quando ci alleniamo o giriamo in moto cerchiamo di farlo insieme per non stancarci, lavorare insieme è figo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi: “Al Mugello per confermare le sensazioni di Le Mans”

    MUGELLO – “Le prime gare sono state abbastanza difficili, a Le Mans sono andato più forte, bisogna cercare di confermare quelle sensazioni positive per andare ancora più forte”. Valentino Rossi, intervistato da Sky Sport, ha presentato il Gran Premio d’Italia, sesto appuntamento stagionale della MotoGp. Il Dottore arriva al Mugello dopo l’undicesimo posto ottenuto in Francia, miglior risultato in una stagione fin qui opaca. “Le gomme adesso sono morbide, bisogna andare veloce subito dall’inizio, nella mia carriera io sono sempre andato meglio con le gomme dure – ha aggiunto-. Però stiamo lavorando molto con la squadra, la Yamaha mi sta aiutando, mi trovo bene con il team, stiamo facendo un percorso insieme, stiamo migliorando tante piccole cose. Oggi siamo tutti lì, a distanza di pochi decimi”.
    Sugli allievi/colleghi
    Tanti i piloti “cullati” e cresciuti quando Valentino era già un campione affermato, e che ora lo affrontano in MotoGp riuscendo a tenergli testa: “Questa cosa ci è un po’ sfuggita di mano – ha commentato scherzosamente Rossi -. Abbiamo iniziato con Simoncelli, poi ci sono stati Morbidelli, Marini, Migno. Loro sono stati bravi, io ho corso più di quello che potessi immaginare, e alla fine ci siamo ritrovati rivali in MotoGP. E’ più difficile correre contro di loro, è diverso. Ognuno ha il suo carattere, Pecco ad esempio è molto diverso da Franco. Comunque ci vogliamo molto bene, se io sono qua è anche per merito loro e viceversa: noi quando ci alleniamo ci divertiamo, quando ci alleniamo o giriamo in moto cerchiamo di farlo insieme per non stancarci, lavorare insieme è figo”. LEGGI TUTTO