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    Maserati MC20, con Aria Aero Kit la supercar è più esclusiva

    Come rendere più esclusiva Maserati MC20? Risponde, da New York, l’azienda 7 Designs, che ha realizzato l’inedito pacchetto Aria.
    Si tratta di un aero kit in carbonio che sarà disponibile per Maserati MC20 in 45 unità, realizzato con il designer estone Siim Parn. Votato alla estetica e alla aerodinamica, esalta lo stile della nuova supersportiva modenese.
    Guarda la galleryMaserati MC20 Aria Aero Kit
    Dal carbonio all’alettone
    Aria è costituito da otto parti in composito, che vanno a sostituire altrettanti componenti non verniciati, permettendo così di riportare alla configurazione di fabbrica la vettura ogni volta si decide di cambiare.
    L’alternativa è tra la fibra di carbonio nera o blu: il pacchetto Aria mantiene le caratteristiche del design di MC20, esibendo uno splitter più estremo, piccole alette (canard) agli estremi del paraurti, nuove calotte dei retrovisori, il nuovo tettuccio con un airscoop ed altre alette dietro alle portiere. 
    Il pezzo più vistoso è ovviamente il grande alettone posteriore. Sembra più una configurazione da pista, votata a superiori deportanza e resistenza all’avanzamento, ma non stonerà, anzi, nemmeno su strada, a nostro avviso.
    Tavares prova Maserati Grecale LEGGI TUTTO

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    MotoGp Gp Italia, Rossi: “Non posso andare molto più veloce di così”

    SCARPERIA – Valentino Rossi soffre e finisce in fondo alla classifica del prove libere del venerdì (21°) nella giornata inaugurale del Gran Premio d’Italia. Come da lui stesso confermato, il weekend del Mugello si prospetta in salita: “Questa è stata una giornata difficile – racconta il ‘Dottore’ -, purtroppo quello che dice la classifica è abbastanza veritiero, forse posso andare un po’ più veloce ma non molto di più. Ho avuto problemi con le gomme dure, come tutti, ma le difficoltà maggiori sono state in frenata, perché faccio fatica a frenare la moto un po’ da tutte le parti. Poi nei cambi di direzione sono troppo lento”.
    Le parole del ‘Dottore’ 
    Rossi era tornato a sorridere, almeno in parte, al Gran Premio di Francia, undicesimo al traguardo. Ora la musica sembra quella dell’avvio di stagione: “Abbiamo usato l’assetto di Le Mans con un po’ di adattamenti per il Mugello, dove sono sempre andato forte, ma anche nel 2019 era stata un’annata difficile a dire il vero. I test a Jerez erano andati bene, a Le Mans il feeling era migliorato, eravamo più vicini a quelli davanti. Ma evidentemente su questa pista ci vuole qualcosa di diverso, dobbiamo cercare il bilanciamento giusto perché non mi sono trovato benissimo con la moto”, conclude in conferenza stampa.  LEGGI TUTTO

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    MV Agusta F3 Rosso 2021: la sportiva per tutti

    La gamma Rosso della Casa di Schiranna è pronta ad accogliere la nuova F3, che per il nuovo anno si evolve sotto molti punti di vista. Da MV Agusta, infatti, informano che il model year 2021 è stato aggiornato e mostra ora molte novità tecniche capaci di migliora sia performance che in guidabilità. Tuttavia, pur essendo inquadrata come un modello d’accesso, la nuova F3 Rosso riesce lo stesso ad esprimere in maniera raffinata tutta l’anima supersportiva MV.  Guarda la galleryMV Agusta F3 Rosso: tricilindrica rinnovata per il 2021
    Come cambia sotto la scocca
    Il telaio è stato riprogettato a partire dalle piastre, con particolare attenzione alla zona dell’attacco del forcellone, aumentando la rigidità torsionale e longitudinale, e di conseguenza la precisione di guida.
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    Ma si è evoluto anche il motore, il celebre “Trepistoni” MV; il tre cilindri, omologato Euro 5, conferma la potenza di 147 cavalli e riduce gli attriti grazie al trattamento DLC. Restano confermate le valvole in titanio, mentre sono nuove le bronzine di banco, le bielle e il contralbero, riprogettate per migliorare l’affidabilità. Ovviamente, in seguito all’omologazione, è interamente riprogettato l’impianto di scarico, dal collettore al silenziatore, per migliorare erogazione e di conseguenza ottenere curve di coppia e potenza ancora più piene a tutti i regimi. Anche gli iniettori sono nuovi, ora in grado di gestire una pressione di iniezione aumentata di 0,5 bar. Rinnovato anche il firmware della centralina, come le logiche di gestione e gli algoritmi del controllo motore, soluzione che permette una gestione del gas ancora più precisa. Per migliorare il raffreddamento è stato adottato un nuovo radiatore dell’olio biflusso che aumenta l’efficienza del 5%. Il cambio QuickShift EAS 3.0 bidirezionale migliora la qualità nelle cambiate, più precise grazie all’adozione di un nuovo sensore.
    Evoluzione lato elettronica

    Più completa l’elettronica, che vede l’arrivo della nuova piattaforma inerziale IMU, che legge la posizione della moto nello spazio consentendo così di gestire in modo estremamente puntuale in funzione dell’angolo di piega tutti i controlli. L’ABS, sviluppato da Continental, è dotato della funzione cornering e il traction control può intervenire in modo più preciso tenendo conto anche dell’inclinazione della moto. Sempre grazie all’IMU, il rinnovato front lift control FLC è in grado di gestire una impennata controllata invece di impedirla del tutto. Spicca la dashboard TFT da 5.5″ connesso e in grado di dialogare con l’MV Ride App. Grazie alla funzione mirroring è poi possibile la navigazione con indicazioni turn by turn, che si aggiunge alla registrazione del percorso e alla sua condivisione.
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    I colori
    Infine, è quasi superfluo aggiungere che il colore rosso riveste le sovrastrutture e la carenatura, abbinato al nero di motore, telaio e ruote. LEGGI TUTTO

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    SSC Tuatara Striker, hypercar estrema ispirata ai jet

    Guarda la gallerySSC Tuatara Striker, ancora più aerodinamica
    Valori di downforce incredibili
    Tuatara Striker prende ispirazione dagli aerei da combattimento, rispetto alla Tuatara standard triplica il carico aerodinamico: siamo a 499 kg a 257 km/h. Una downforce mostruosa, ottenuta grazie a un nuovo pacchetto aerodinamico che include anche un’alettone posteriore attivo e un’ala fissa con stabilizzatori verticali. Il 55% del carico aerodinamico è distribuito sull’asse posteriore per garantire maggiore stabilità. L’hypercar americana sfoggia inoltre uno splitter anteriore enorme, ampie minigonne laterali e un diffusore in bella vista. Per quanto riguarda gli interni, SSC non si è sbilanciata, confermando soltanto la presenza della pelle Alcantara e, come optional, un cruscotto in fibra di carbonio.
    La motorizzazione vede sempre protagonista il V8 biturbo da quasi 6 litri che produce 1.750 cavalli con cambio manuale robotizzato a sette velocità. Striker, realizzato in edizione limitata a 100 unità, è pensato sia per la strada che per la pista.
    L’Aggressor ha 2.200 cavalli
    Non Aggressor, la versione ancora più estrema e dedicata esclusivamente a un uso sportivo. Si basa sulla Striker ma offre accessori, optional e prestazioni maggiori della Tuatara standard. Lo si intuisce già dall’abitacolo, dove si trovano sedili da corsa e le classiche cinture di sicurezza a 5 punti da competizione.
    La differenza maggiore è che la potenza del V8, con l’Aggressor, sale vertiginosamente a 2.200 cavalli, anche se SSC non ha ancora fornito ulteriori dettagli. L’edizione è ancora più limitata a soli 10 esemplari totali. LEGGI TUTTO