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    Superbike, Jonathan Rea: “Io in MotoGp? Mai dire mai”

    ROMA – “La MotoGP sembra un po’ più un business, 21 GP all’anno, quindi perderesti il senso della realtà. Ma mai dire mai. Se si presentasse l’opportunità, sento di essere ancora nel fiore degli anni e di poter fare un ottimo lavoro”. Jonathan Rea, 34 anni e ben sei titoli in Superbike, ha ancora fame di successi e soddisfazioni, e per il momento non accenna a fermarsi. In un’intervista a Radio Ulster, il pilota britannico ha anche parlato dell’eventuale possibilità di spostarsi in MotoGp, lasciando intendere che le possibilità sono poche, ma nulla è impossibile.
    Sul futuro
    Rea ha poi aggiunto altro sul suo futuro, con un ritiro non imminente ma nemmeno così lontano: “Non mi vedo arrivare alla quarantina, però non è ancora arrivato il momento di ritirarsi. Sono nei momenti migliori della mia carriera. Ma arriverà un momento in cui vorrò essere a bordo campo a una partita di calcio per guardare i miei due figli o su una pista di motocross o a fare cose normali”. LEGGI TUTTO

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    Altrimenti ci arrabbiamo, il remake: cercasi erede della Dune Buggy

    È fresca fresca la notizia del remake del celebre film …altrimenti ci arrabbiamo!. La pellicola del 1974 diretto da Marcello Fondato è un vero e proprio cult del cinema italiano e sembra proprio che presto tornerà sul grande schermo. A darne conferma Christian De Sica che durante un’ospitata televisiva ha annunciato il suo ruolo da antagonista (non è ancora chiaro se interpreterà il Capo, ruolo che nell’originale era di John Sharp, o il Dottore, di Donald Pleasence) e i suoi compagni di viaggio, Edoardo Pesce e Alessandro Roja nei panni della mitica coppia Bud Spencer e Terence Hill. E la Dune Buggy?
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    Protagonista della pellicola
    Ma oltre al cast, i fan si chiedono: ci sarà ancora la Dune Buggy rossa con capote gialla? La vettura, infatti, è al centro del film, protagonista indiscussa intorno alla quale ruota tutta la trama. Nella pellicola originale, infatti, Spencer e Hill partecipano e vincono a pari merito una corsa di rallycross. Il premio finale? Proprio la Dune Buggy, fil rouge di …altrimenti ci arrabbiamo!, tra scazzottate, inseguimenti e sfide a colpi di salsicce e birre. L’iconica vettura prima viene incendiata, poi esasperatamente riconquistata per ritrovarsi, infine, al punto di partenza.
    Le origni della Dune Buggy
    Ma qual è la sua vera storia? Deriva dal più classico Maggiolino a cui, a partire dagli anni ’60, veniva tolta la carrozzeria per trasformarlo nella Dune Buggy, all’epoca (ma per molti ancora oggi) un vero e proprio oggetto di culto, grazie anche al successo del film del 1974, campione d’incassi assoluto della stagione con oltre 6 miliardi. La Dune Buggy della pellicola, nello specifico, fu realizzata dalla società automobilistica romana Puma, il telaio di partenza era appunto quello di un Maggiolino e montava un motore da 1192 cc e 41 CV, con una velocità massima di 130 km/h.
    La simpatica vettura ha fatto da traino anche per la colonna sonora del film, che porta la firma degli Oliver Onions, ma è stata di ispirazione per diversi altri progetti, come i modellini Lego. Nel 2020, sul sito Lego Ideas, il builder Versteinert ha proposto il suo set composto dai tre protagonisti del film: Ben e Kid, ovvero Bud Spencer e Terence Hill, e naturalmente l’indimenticabile Dune Buggy, riprodotta fedelmente all’originale.
    Chi sarà l’erede?
    Tornando al remake, difficile pensare di rivedere sullo schermo l’iconica vettura rossa e gialla, che a nostro parere è veramente insostituibile. Ma andando a scavare, forse, qualche esemplare che può renderle onore c’è, come la Glickenhaus Boot, cattivissima fuoristrada sportiva costruita ispirandosi a quella guidata dall’attore Steve Mcqueen nella celebre gara Baja 1000 del 1967. Oppure una Caterham Seven, prodotta dall’inizio degli anni ’70, ma di cui recentemente sono state presentate versioni più moderne, come la Super Seven 1600, che però mantiene un gusto decisamente classico rispetto all’aggressività della Glickenhaus Boot.
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    Superbike, Misano 2021 in tv: orari e come vederlo

    L’edizione digitale del giornale, sempre con teOvunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.Sempre con te, come vuoiABBONATI ORALeggi il giornale LEGGI TUTTO

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    Virtus Bologna, Djordjevic è in ritardo: tifoso lo accompagna in scooter

    Episodio simile a quello successo ad Ibrahimovic durante Sanremo, quando sorpreso da un incidente era riuscito ad arrivare in tempo solamente grazie all’aiuto di un motociclista. Ieri è toccato a Sasha Djordjevic, allenatore della Virtus Bologna, che sulle orme di Ibra è riuscito ad arrivare in tempo per Gara 3 – poi vinta per 76 a 58 contro Olimpia Milano – solo grazie al provvidenziale aiuto di un giovane tifoso e del suo scooter. 
    Casco in testa e poi via in Arena
    La simpatica scenetta è accaduta nei pressi dei portici di Bologna, dove il coach bianconero stava in quel momento camminando nervosamente dopo che, esasperato dall’interminabile coda, aveva deciso di lasciare la sua vettura a bordo strada.
    Per fortuna per Djordjevic però, l’altruismo del tifoso Virtussino – che in quel momento stava andando a prendere un amico per poi andare alla partita – ha fatto sì che tutto andasse per il verso giusto. Casco in testa, selfie a testimoniare l’accaduto e poi via diretti verso la Segafredo Arena, ad una cinquantina di minuti dalla palla a due.
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    Nuova BMW Serie 4 Gran Coupé, la comodità si fa sportiva

    I concetti e le proporzioni stilistiche delle tre porte sono lontani, per una vettura che è, sì, una Serie 4 Coupé, ma più funzionale, poiché rivolta agli automobilisti che più che la bellezza del design cercano innanzitutto la praticità. Identikit perfetto per nuova BMW Serie 4 Gran Coupé.
    Che è comunque una seconda generazione che condivide con Serie 4 Coupé l’intero impianto tecnologico, motoristico, di connettività e, ovviamente, stilistico. Accade per il frontale e il disegno dei fari posteriori. Sulla medesima architettura CLAR ritroviamo le dimensioni di lunghezza (4,85 metri), passo e larghezza immutate. Valori da progetto di segmento D, dove però il radicale distanziamento dalla 4 Coupé si registra nell’altezza complessiva.
    Guarda la galleryBMW Serie 4 Gran Coupé
    Cosa offre a bordo
    Il particolare vale quella praticità extra di utilizzo quotidiano, 5 centimetri in più portano il valore a 1,44 metri, dato di una berlina come BMW Serie 3. A bordo, Serie 4 Gran Coupé promette tre sedili posteriori in grado di ospitare tre adulti, nel comfort assoluto. Aver incrementato l’altezza dell’auto ha consentito di rastramare il tetto verso il lunotto conservando un appeal sportivo e, al tempo stesso, senza sacrificare la disponibilità di spazio interno, sopra la testa dei passeggeri posteriori.
    C’è anche altro nel racconto della maggior versatilità della proposta Gran Coupé. Il bagagliaio offre 30 litri di volume supplementari, per un dato di 470 litri assimilabile, nuovamente, a BMW Serie 3. Si sceglie per il bel design, Serie 4 Gran Coupé rispetto a una berlina. Una via di mezzo verso il coupé puro.
    Motori e cavalli
    L’uscita di nuova Serie 4 Gran Coupé è prevista dal mese di novembre, quando verrà presentata anche un’inedita BMW M4 Gran Coupé. La gamma di motorizzazioni spazia dai 184 cavalli del 2 litri turbo benzina ai 374 cavalli del sei cilindri 3 litri, M440i xDrive, dotato di supporto mild-hybrid. Vale 11 cavalli di apporto dallo starter-generatore a cinghia e lo troviamo anche sul motore diesel BMW 420d Gran Coupé da 190 cavalli. Altre unità motrici previste a listino, il 4-in linea 2 litri di BMW 430i Gran Coupé, da 245 cavalli.
    Detto come gli interni sviluppino l’offerta di connettività su sistema BMW O.S. 7.0, la dotazione di Adas con assistenza alla guida di Livello 2, vale soffermarsi sui contenuti tecnici, ancora.
    Delle sospensioni, ad esempio, la Gran Coupé offre sull’intera gamma la specifica di ammortizzatori a compressione variabile in base all’estensione dello stelo, ribattezzati ammortizzatori lift-related. A richiesta sono disponibili sospensioni a controllo elettronico, adattive, mentre su BMW M440i xDrive Gran Coupé è presente di serie il differenziale posteriore a controllo elettronico sviluppato da M Sport.  LEGGI TUTTO