More stories

  • in

    Si dà alla fuga e sperona i Carabinieri: a Napoli inseguimento da oltre 40 minuti

    Nola, in provincia di Napoli, è diventata all’improvviso la location di un inseguimento che si vede in genere solo nei film. Protagonisti i Carabinieri, allertati dal 112 dopo la segnalazione di un’auto sospetta, che hanno individuato una vettura al centro del comune campano con alla guida un 29enne a loro già noto. E non appena le forze dell’ordine hanno fatto partire i controlli, il ragazzo ha premuto l’acceleratore, scappando e dando il via a un folle inseguimento.
    Folle inseguimento contromano e tra semafori rossi: fugge con la droga in Fiat Bravo
    Auto dei militari speronata
    L’auto del 29enne e le gazzelle dei Carabinieri per 40 minuti di inseguimento a tutta velocità, fatto anche di sorpassi pericolosi. Le vetture dei militari, nel corso della fuga, sono anche riuscite ad accostarsi alla macchina del 29enne, venendo però continuamente speronati. Dopo 40 minuti di tensione, tutte le auto coinvolte nell’inseguimento erano ormai fuori uso.
    L’arresto del fuggitivo
    A quel punto, il fuggitivo, giunto nel comune di Cimitile, ha deciso di scendere dalla macchina e tentare la fuga a piedi, diretto verso la propria abitazione. Ma i Carabinieri a quel punto sono riusciti a bloccarlo. Due di loro se la sono cavata con qualche ferita, ma sono stati dimessi dopo pochi giorni. Il 29enne fuggitivo, invece, dopo essere stato sottoposto agli arresti domiciliari, dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni personali.
    Torino, maximulta per un ubriaco che guidava senza una ruota: “E chi se n’è accorto” LEGGI TUTTO

  • in

    MotoGp, Valentino Rossi: “Abbiamo faticato, vogliamo di più”

    ROMA – “Abbiamo faticato un po’.Sappiamo che è difficile perché il livello dei piloti e di tutte le moto in MotoGP è molto alto. Sappiamo che dobbiamo lottare duramente, ma vogliamo di più, ci aspettiamo di più.Puntiamo a ottenere buoni risultati e lavorare sodo per la seconda parte della stagione”. Parola di Valentino Rossi, il primo a non essere soddisfatto della sua prima parte di stagione in MotoGp. Il Dottore, in un video pubblicato dai canali social del team Petronas, ha lanciato un messaggio in vista della ripresa delle gare, che avverrà a inizio agosto con il Gp di Stiria.
    Allenamento a Misano
    Rossi si sta allenando in vista della seconda parte di stagione, e lo ha fatto anche sul circuito di Misano Adriatico, dove il Motomondiale arriverà a settembre. Il pesarese ha girato su una Yamaha stradale assieme ai piloti della VR46 Academy, tra cui c’erano Pecco Bagnaia e Luca Marini, i quali hanno girato su una Ducati Panigale. Presenti altri piloti come Andrea Migno, Niccolò Antonelli, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti e Stefano Manzi. LEGGI TUTTO

  • in

    ACI e i monopattini elettrici: proposti casco, targa e assicurazione obbligatori

    Diversi addetti ai lavori, dal Governo agli utenti della strada, si pongono ormai da tempo l’obiettivo di riorganizzare le regole per gestire al meglio la sicurezza legata ai monopattini elettrici che affollano ormai le nostre città, concentrandosi su tutte quelle situazioni pericolose che si possono venire a creare, tra cui gli incidenti, dettati dalla poca conoscenza del mezzo.
    Monopattino, incidente grave: esplode in ascensore
    Al dibattito si unisce anche ACI, per bocca del suo presidente, Angelo Sticchi Damiani, che alla Commissione Trasporti alla Camera è intervenuto nell’ambito della proposta di legge relativa proprio ai monopattini green, dichiarando le proposte dell’Automobile Club d’Italia.
    Introdurre la targa
    La prima proposta di ACI è quella di un regime di omologazione obbligatorio per chi costruisce monopattini, introducendo di conseguenza una targa che possa identificare il mezzo.
    Assicurazione per tutti i veicoli
    La seconda proposta riguarda l’uso obbligatorio del casco e dell’assicurazione per i monopattini da oltre 350 watt di potenza e capaci di spingersi oltre i 25 km/h, anche se ACI intende estendere l’obbligo a tutti i mezzi.
    Corsi di formazione per studenti
    La terza idea rientra nel campo della formazione: si ritiene in pratica necessario istituire dei corsi appositi nelle scuole, sia le superiori che l’università, e nelle scuole guida, per educare sui rischi di una cattiva condotta alla guida. Il corso terminerebbe poi con una sorta di patentino da rilasciare agli studenti.
    Il tema delle soste sui marciapiedi
    Infine, ultima proposta, il divieto di sosta lungo i marciapiedi, con delle zone in cui i monopattini possano essere parcheggiati senza essere d’intralcio ai pedoni.
    Monopattini, sempre più incidenti a Torino e 50 multe al giorno LEGGI TUTTO

  • in

    Lancia: tra loghi e nomi ripercorsi 115 anni di storia

    Dopo un primo episodio uscito lo scorso giugno e incentrato sul design, ecco in uscita il secondo docufilm incentrato sulla storia Lancia. Si tratta di un nuovo appuntamento che ripercorrerà la storia del Marchio attraverso le voci del direttore esecutivo Lancia, Luca Napolitano, e dal responsabile della divisione Heritage dei Marchi italiani Stellantis, Roberto Giolito
    Numerosi restyling per il logo
    Il percorso parte nel 1907, data di presentazione del primo logo ufficiale della Casa: semplice e minimale, composto dalla scritta lancia con la caratteristica “L” maiuscola. Un emblema che si è andato ad arricchire pochi anni dopo, nel 1911, grazie all’impegno di un caro amico di Vincenzo Lancia: il Conte Carlo Biscaretti di Ruffia, che disegnò quello che sarebbe diventato per decenni il nuovo logo della Casa. Oltre alla scritta lancia vennero introdotti elementi come il volante a quattro razze, l’acceleratore a mano, la bandiera e l’asta. Nel 1929 questo emblema venne inscritto in uno scudo triangolare, forma mantenuta fino ai giorni nostri. 
    Nel corso degli anni il simbolo della Casa torinese è stato oggetto di numerosi aggiornamenti e restyling, che lo hanno mantenuto al passo con i tempi. Una delle modifiche più corpose è datata 1957, in cui tutti gli elementi sono stati resi più stilizzati ed essenziali. Nel 1981, pochi anni dopo l’acquisizione di Lancia da parte del Gruppo Fiat, un nuovo restyling. Stavolta a dare nuova linfa all’emblema del brand è il designer Massimo Vignelli, che riparte dal logo del ’29 attualizzandola. Infine, nel 2007, l’ultimo aggiornamento che ha reso il simbolo di Lancia estremamente essenziale ed elegante, con la scomparsa di alcuni elementi fino ad allora caratteristici come la bandiera e le razze del volante in cui è inscritto il nome Lancia.
    Fiat e Lancia a prezzi vantaggiosi: ecco le auto acquistabili con meno di 9mila euro
    I nomi dei modelli degli ultimi 115 anni
    Intensa e ricca di spunti anche la storia relativa ai nomi dei modelli Lancia degli ultimi 115 anni. Inizialmente la denominazione dei modelli si limitava a indicare i cavalli fiscali delle vetture, dando così vita ad auto come 12 HP, 18/24 HP, 20/30 HP e 25/35 HP. Si tratta tuttavia di una linea seguita per poco tempo, dato che già nel 1909 venne introdotto un nuovo criterio: le lettere dell’alfabeto greco. Ed ecco così che nacquero Kappa, Beta, Lambda e altre ancora (nomi che sono poi stati in gran parte ripresi in epoche recenti). Per distinguere le versioni evolute, inoltre, vennero aggiunti i prefissi “bi” e “tri”, dando vita a vetture come la Dilambda e la Trikappa.
    Negli anni ’30 il criterio cambia di nuovo, e stavolta a ispirare i nomi dei modelli Lancia sono le località della Roma antica. Qualche esempio? Artena, Astura, Aprilia e Ardea, tutti nomi scelti per omaggiare l’Italia. Anche se, per cercare di conquistare la clientela d’oltralpe, la Casa lanciò in Francia alcuni modelli opportunamente ribattezzati con nomi come Belna e Ardennes. Negli anni ’50, con il passaggio di consegne da Vincenzo Lancia al figlio Gianni, le località romane lasciano spazio alle vie consolari, facendo nascere vetture come Aurelia, Appia, Flaminia e Flavia. Con il passaggio nel Gruppo Fiat nel ’69 la nuova dirigenza decide di tornare sulle lettere greche (con le nuove generazioni di Beta e Delta). Continuando, anche in tempi recenti, a prendere ispirazione dal mondo classico, con nomi come Thema, Musa e Ypsilon. 
    In attesa di scoprire come si chiameranno le Lancia di domani nate sotto la gestione Stellantis.
    Lancia, i 5 (+1) modelli che hanno fatto la Storia del Marchio LEGGI TUTTO