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    MotoGp, Razali: “Dovizioso? La mentalità del team è cambiata”

    ROMA – “È diventata una questione di sopravvivenza. Per salvare i piani della MotoGP, abbiamo dovuto cancellare i team in Moto3 e Moto2. Continueremo a gestire il team MotoE. La MotoGp è un business. Devo seguire i desideri di chi finanzia. Quindi la nostra filosofia nella scelta di un pilota è cambiata. Abbiamo assunto Dovi, il che significa che abbiamo deviato dalla mia filosofia originale”. Queste le parole di Razlan Razali, ai microfoni di “Speedweek”, sulla scelta di Andrea Dovizioso come uno dei due piloti che gareggerà con RNF in MotoGp. Il boss del team ex Petronas, che da sempre ha puntato su giovani piloti da far crescere, ha spiegato le motivazioni della scelta di un pilota con molta esperienza.
    Sullo sponsor
    Razali ha poi parlato dello sponsor per la prossima stagione: “Abbiamo negoziato con WITHU molto rapidamente. Sapevamo che volevano essere il title sponsor. Poi ho annunciato a Yamaha i cambiamenti. Ho dovuto negoziare nuovi contratti con Dorna e Yamaha e fondare una nuova società. Quindi abbiamo potuto presentare il team WITHU Yamaha RNF MotoGP. Quello che abbiamo dovuto fare da metà agosto fino ad ora è stato pazzesco”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Puig: “La doppietta è una grande liberazione per Honda”

    ROMA – Alberto Puig ha parlato dopo la doppietta Honda al Gran Premio dell’Emilia Romagna, sedicesimo appuntamento stagionale. Il team manager della scuderia giapponese, ai microfoni del sito ufficiale della MotoGp, si è detto molto soddisfatto della vittoria di Marc Marquez davanti a Pol Espargaro: “Dobbiamo dire che abbiamo due piloti molto forti. Per Marquez ottenere questo risultato nelle sue condizioni fisiche è una cosa incredibile. Per Pol, dopo le difficoltà avute con la moto, è molto importante. È stata una combinazione di cose, tra il team e i piloti. Ovviamente i piloti sono quelli che fanno la differenza, ma tutto il pacchetto è stato buono, ha funzionato. Possiamo solo imparare da quello che è successo e andare avanti, senza rilassarci”.
    Sugli ultimi anni
    “Sono stati difficili gli ultimi due anni, con il problema di Marc – ha aggiunto Puig -. Abbiamo provato a fare il massimo con la moto, questa doppietta è una grande liberazione per tutti. Nel team non abbiamo mai perso la fiducia quando la situazione è stata disastrosa. Questo è stato uno degli aspetti importanti del nostro gruppo, nessuno si è arreso”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Quartararo non utilizzerà il numero 1

    ROMA – Niente numero 1 per Fabio Quartararo. Il neo campione del mondo di MotoGp, che potrebbe scegliere il numero 1 per la moto, ha spiegato il perché continuerà a correre con la 20: “Non ne vale la pena – ha detto a “Infosport+” -. Voglio davvero mantenere le cose semplici. Oggi non sono neanche vicino al numero uno. Per me l’esempio è Valentino Rossi: ha vinto nove volte il Mondiale e non ha mai preso il numero uno. Penso che sia bello soprattutto per il pubblico, perché sono anni che nessuno utilizza quel numero. Ma il 20 è il numero con cui ho iniziato e con cui finirò la mia carriera”.
    La spiegazione di Quartararo
    “Non sapevo della celebrazione – ha aggiunto Quartararo -. Sapevo che stavano preparando un casco ed una festa ma, dato che che sono abbastanza superstizioso, ho preferito non preoccuparmi di nulla. Ci sono state tante persone che hanno lavorato per oganizzare questi festeggiamenti ed è qualcosa che mi porterò dentro per tutta la vita”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi: “Mi aspettavo di essere più competitivo”

    ROMA – Valentino Rossi ha parlato dopo il Gran Premio dell’Emilia Romagna, valevole per la sedicesima tappa del Mondiale 2021 di MotoGp. Quella di Misano è stata l’ultima gara del Dottore in Italia, almeno per quanto riguarda la sua lunga carriera nel Motomondiale, che terminerà tra meno di un mese a Valencia. “Mi aspettavo di essere più competitivo quest’anno, altrimenti avrei smesso già nel 2020 – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Tecnicamente diciamo che non sono al top, la moto non è competitiva. E neanche io. E questo è il risultato di questa combinazione”.
    Le parole di Rossi
    “In tanti mi domandano, ma veramente sto bene. Mi sento bene – ha aggiunto Rossi -. Fino al 2019 ero terrorizzato dal pensiero di smettere ed ero preoccupato. Ora ci stiamo organizzando per fare un bel programma in macchina, non a livello della moto. Avrei potuto farlo un anno prima, ma volevo provarci sino alla fine. Volevo essere sicuro che non c’era più niente da fare e quest’anno mi sono tolto tutti i dubbi. Se fossi stato competitivo, avrei continuato. Ma quando guardi le immagini di quando vincevo, andavamo molto più piano di adesso, per una serie di cose. Sono stato bravo, mi sono impegnato e sono riuscito a migliorare tanto in questi anni. Sono l’unico che corre dei miei tempi d’oro, anche vedendo chi correva in 125”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rossi: “Quest'anno non sono stato competitivo”

    ROMA – “Mi aspettavo di essere più competitivo quest’anno, altrimenti avrei smesso già nel 2020. Tecnicamente diciamo che non sono al top, la moto non è competitiva. E neanche io. E questo è il risultato di questa combinazione”. Queste le parole di Valentino Rossi, ai microfoni di Sky Sport, dopo il Gran Premio dell’Emilia Romagna, sedicesimo appuntamento stagionale della MotoGp. Quella di Misano è stata l’ultima gara del Dottore in Italia, almeno per quanto riguarda la sua lunga carriera nel Motomondiale, che terminerà tra meno di un mese a Valencia.
    I motivi della scelta
    “In tanti mi domandano, ma veramente sto bene. Mi sento bene – ha aggiunto Rossi -. Fino al 2019 ero terrorizzato dal pensiero di smettere ed ero preoccupato. Ora ci stiamo organizzando per fare un bel programma in macchina, non a livello della moto. Avrei potuto farlo un anno prima, ma volevo provarci sino alla fine. Volevo essere sicuro che non c’era più niente da fare e quest’anno mi sono tolto tutti i dubbi. Se fossi stato competitivo, avrei continuato. Ma quando guardi le immagini di quando vincevo, andavamo molto più piano di adesso, per una serie di cose. Sono stato bravo, mi sono impegnato e sono riuscito a migliorare tanto in questi anni. Sono l’unico che corre dei miei tempi d’oro, anche vedendo chi correva in 125”. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci inizia la preparazione in vista della Dakar

    ROMA – Non è finita nel migliore dei modi la gara di Misano per Danilo Petrucci, caduto nel giorno del suo trentunesimo compleanno dopo un contatto con Mir. L’azzurro voleva un finale diverso in quella che potrebbe essere l’ultima uscita italiana in MotoGP. “Il mio obiettivo domenica era finire la gara per salutarvi tutti un’ultima volta dalla pista. Purtroppo le corse sono crudeli e sono stato buttato giù. Ma questo è stato il mio 20esimo GP sul suolo italiano e sono stato così fortunato da averne vinto uno ed essere stato sul podio altre volte”.
    Allenamenti con vista Dakar
    Messa la parola fine al weekend italiano Petrucci è volato subito a Dubai per preparare al meglio il suo nuovo obiettivo: la Dakar 2022. Dopo esser stato a Barcellona con il manager del team rally KTM Jordi Viladoms per un corso, l’italiano ha conosciuto ancora da più vicino il regolamento della gara che si terrà dal 1° al 14 gennaio. “Ho già guidato le moto enduro e cross sulla sabbia. Ma non sono mai stato nel deserto in tutta la mia vita“, ha dichiarato scherzosamente Petrux che ancora spera in una chiamata per la stagione 2022, con il suo futuro che si deciderà proprio dopo la Dakar. LEGGI TUTTO

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    Petrucci, allenamenti nel deserto in vista della Dakar

    ROMA – Quella di Misano potrebbe essere stato l’ultima gara italiana per Danilo Petrucci. Nel giorno del suo trentunesimo compleanno però il pilota KTM non è riuscito a portare a termine la corsa a causa di un contatto con Joan Mir. “Il mio obiettivo domenica era finire la gara per salutarvi tutti un’ultima volta dalla pista. Purtroppo le corse sono crudeli e sono stato buttato giù. Ma questo è stato il mio 20esimo GP sul suolo italiano e sono stato così fortunato da averne vinto uno ed essere stato sul podio altre volte”.
    Obiettivo Dakar
    Petrucci in questi giorni è sbarcato a Dubai per intensificare i propri allenamenti in vista della Dakar 2022. Dopo esser stato a Barcellona con il manager del team rally KTM Jordi Viladoms per un corso, Petrux ha conosciuto ancora da più vicino il regolamento della gara che si terrà dal 1° al 14 gennaio. “Ho già guidato le moto enduro e cross sulla sabbia. Ma non sono mai stato nel deserto in tutta la mia vita“, ha dichiarato scherzosamente l’italiano che punta ancora in un futuro in MotoGP e solo dopo la Dakar ne saprà di più.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Nessuno si aspettava Quartararo campione a Misano”

    ROMA – “La cosa più difficile è stata sopportare la pressione, perché capitano dei fine settimana in cui la moto non va bene o soffre maggiormente, e succede soprattutto con la Yamaha. Ma Fabio ha terminato tutte le gare e non è mai caduto, ed è molto difficile quando sei sotto pressione. Insieme a Bagnaia è stato il più veloce in tutto il campionato, Fabio è stato però più costante e ha commesso meno errori. È il giusto campione”. Queste le parole di Jorge Lorenzo, in un’intervista ad “As”, dopo la vittoria di Fabio Quartararo nel Mondiale 2021 di MotoGp. Prima del francese, il pilota maiorchino era stato l’ultimo vincitore di un titolo della classe regina con la Yamaha nel 2015. Dopo il ritiro, Lorenzo è stato anche collaudatore della Yamaha.
    Le parole di Lorenzo
    “Quartararo è stato molto affettuoso con me, l’ho apprezzato – ha aggiunto Lorenzo -. Sono felice anche per Yamaha, dato che non vincevano da sei anni. Come fan speravo che il titolo si potesse decidere più tardi, per avere un pathos maggiore. Sono rimasto sorpreso dalla caduta di ‘Pecco’ Bagnaia. Nessuno si aspettava di vedere Quartararo campione dopo averlo le difficoltà del sabato”. LEGGI TUTTO