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    Ferrari Daytona SP3, ecco l'incredibile Icona da due milioni di euro

    Emozione totale

    Un po’ bolide spaziale per missioni speciali e, appunto, già pronto per essere esposto al MoMa o al Guggenheim di New York, un po’ gioiello di utilizzo quotidiano per pochi privilegiati (499 i fortunati che hanno già esaurito la tiratura limitata) per quanto pensato e realizzato con tutte le accortezze e gli espedienti tecnologici di una monoposto da competizione. E, in fondo, è proprio questo il fil (inevitabilmente) rouge che unisce tutto il progetto, a cominciare dal nome. Così, dopo Le Ferrari Monza SP1 e SP2, la terza figlia della famiglia Icona nata a Maranello nel 2018, la Daytona SP3, in versione “Targa” è profondamente ispirata al mondo degli Sport Prototipi anni ’60.

    E più specificatamente a quell’impresa del 6 febbraio 1967, quando alla 24 Ore di Daytona, il team Ferrari, guidato da un giovane ingegnere di nome Mauro Forghieri, piazzò tre sue vetture (330 P3/4, 330 P4 e 412 P) ai primi tre posti, con tanto di arrivo in parata, alzando la “coppa in faccia” a Henry Ford e ai suoi. Insomma, la vendetta del patron Enzo dopo lo “schiaffo” patito a Le Mans l’anno precedente.

    E non ci poteva essere migliore location che quella del Mugello – dove sono in corso le finali Mondiali Ferrari – per condensare un simile concentrato di emozioni.

    Oggetto d’arte

    “Pensate – ha raccontato Enrico Galliera, direttore Marketing Ferrari – che in questa settimana abbiamo fatto vedere la vettura ai nostri 300 clienti selezionati del programma Icona e abbiamo visto persone piangere dall’emozione. Non ce l’aspettavamo nemmeno noi. La parola più ricorrente era “speachness”, cioè senza parole”.

    E il colpo che arriva alle sinapsi del cervello attraverso gli occhi quando scoprono l’ultima creatura del Cavallino Rampante a Villa Cosa, gioiello dell’800 fiorentino, è davvero forte. Una sintesi perfetta di epoche diverse, lontane e, appunto, vicine. “Per una volta – ha spiegato Manzoni – abbiamo avuto carta bianca, liberi da vincoli, dando priorità al design. E per noi è stato godimento puro, proprio perché volevamo realizzare qualcosa che andasse al di là dell’essere un’automobile. Se la Ferrari Roma è una F.1 in abito da sera, questa è un oggetto d’arte. Ci sono molto affezionato, forse è la più bella di sempre”. Concordiamo.

    Approccio modernista

    Anche perché la missione è riuscita alla perfezione. Grazie all’approccio modernista, alla reinterpretazione tecnologica del passato, della storia, piuttosto che al semplice rifacimento retrò. E così, ecco Daytrona SP3 stupire con quei possenti e sensuali parafanghi anteriori, quasi sostenuti dalla griglia dove all’estremità spiccano due ali ben mimetizzate (tipo quelle delle MotoGP), elementi integrati per canalizzare l’aria. La cabina racing decisamente ribassata, come in una sorta di aviogetto, incastonata nella vettura con il posteriore che dà la sensazione di essere un carrello agganciato. E che carrello! Con quelle sciancrature delle fiancata accentuate dai radiatori laterali, definiti camini, continuazione razionale delle prese d’aria anteriori, che come due narici, trovano nel geniale sportello ad alzata laterale il canale di sfogo che porta il flusso d’aria fino ai radiatori stessi fino all’evidente “muscolarizzazione” delle fiancate. Tutto funzionale a un’aerodinamica integralmente passiva, privo com’è di elementi attivi, che si completa con lo spoiler e il possente posteriore capace di esprime tensione totale e dinamismo, il terminale di un capolavoro nel capolavoro. Con quelle lamelle che fanno quasi griglia elegante e dove dopo la prima è stato sistemato con una sottile linea di Led a tutta larghezza il gruppo ottico posteriore. Un artificio che nell’anteriore si esprime con una sorta di “palpebra” che nella parte sottostante diventa sede ideale delle luci anteriori.

    Sdraiati alla guida

    Negli interni della Ferrari Daytona SP3 siamo di fronte a scelte estetiche proporzionate, con la cabina che è una cellula unica, pensata come un drappo appoggiato sul telaio e in grado di prenderne le sue forme, la plancia è da aereo e regala una grande sensazione di accoglienza, decisamente avvolgente. Un cockpit così congegnato è fisso, non si sposta: le regolazioni dell’assetto di guida dipendono infatti dalla pedaliera che avanza e arretra e dal volante. Di fatto, si guida quasi sdraiati, con l’asfalto non troppo lontano, ma il comfort sembra totale anche in un’altezza ridotta ai minimi termini, portata addirittura a 1.142 mm.

    Il display curvo è quello di ultima generazione da 16 pollici con l’’80% delle funzioni gestibili dal volante.Il portabagagli praticamente è inesistente, quel poco spazio di cui dispone è infatti riservato alla capote di emergenza in tela. Quella originale è rigida, in fibra di carbonio ma si deve mettere o togliere all’occorrenza, non entra nell’apposito vano. Gli pneumatici? Pirelli PZero Corsa.

    V12 da urlo

    L’aspetto tecnico, per una volta messo in secondo piano rispetto al design, parla una lingua conosciuta a Maranello. È quella del V12 (di 65°) sistemato in posizione posteriore-centrale da 6,5 litri, 840 cv e 729 Nm di coppia massima già visto sulla 812 Competizione, con il suo 129 cv/litro da record. Il più potente del genere mai realizzato a Maranello. Un gioiello che garantisce 2”85 nello 0-100 km/h, 7”4 nello 0-200 km/h, 340 km/h di velocità massima e tutto allo stupefacente regime di giri che tocca quota 9.500, in grado di far sorridere gli appassionati del genere con il suo sound inconfondibile. “Per arrivare così in alto – spiega Michael Leiters, Chief technology officer di Ferrari – abbiamo dovuto generare un profilo delle canne di aspirazione adeguato, particolarmente aggressivo, e poi lavorare molto sugli scarichi per efficientare la combustione. E questo ci ha consentito di trovare equilibrio, bilanciamento tra anteriore e posteriore. Con l’aria aspirata dal fondo e poi espulsa dai due camini che viene “pulita” dallo spoiler posteriore”.

    Contaminazioni

    L’architettura della Daytona SP3, arriva dalla supercar ibrida LaFerrari ed è realizzata in materiali compositi provenienti dalla Formula 1. Non a caso, l’ultimo capolavoro di Maranello è leggerissimo, con il peso totale della vettura che non supera i 1.485 kg. Alcuni materiali utilizzati sono addirittura compositi di derivazione aeronautica, coma la fibra di carbonio T800, mentre il kevlar è usato nelle parti più bisognose di protezioni e resistenza.

    Già esaurite

    La Daytona SP3 verrà prodotta in tiratura limitata, appena 499 pezzi, tutti già piazzati alla cifra (per l’Italia) di 2 milioni di euro (iva compresa). La produzione inizierà entro fine anno e le prime consegne dovrebbero essere fatte a fine 2022 per proseguire per tutto il successivo biennio. Le opere d’arte, come certe vetture, si fanno aspettare. E pagare. L’altra notizia è che non sarà mai elettrica. LEGGI TUTTO

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    Superbike, la pioggia rimanda gara-1 in Indonesia

    MANDALIKA – La pioggia costringe il rinvio di gara-1 alla giornata di domenica in Indonesia. La Superbike resta dunque con il fiato sospeso dopo la Superpole conquistata da Toprak Razgatlioglu davanti a Jonathan Rea e Scott Redding. Un pesante nubifragio ha preso di mira la pista di Mandalika, stravolgendo il programma del weekend: domenica alle ore 4 italiane, le 11 locali, si terrà gara-1 mentre gara-2 resta al momento confermata alle 8 italiane, le 15 locali. Cancellata invece la Superpole Race.
    Haslam: “Il mio weekend finisce qui”
    Niente da fare invece per Leon Haslam che non ci sarà nemmeno domani. Il pilota della Honda, di nuovo alle prese con un problema al braccio, ha dato forfait per il proseguo del weekend: “Ero a soli tre decimi dal migliore riferimento – ammette -, quindi, di tutti i round di quest’anno e anche considerando la mia condizione attuale, questo è stato probabilmente il miglior venerdì che abbiamo avuto, per cui non essere in grado di correre è molto deludente. Volevo davvero finire la stagione e la mia avventura con la squadra in modo positivo, ma i ragazzi sono stati incredibili e molto di supporto alla mia condizione visto il mio infortunio alla spalla”.  LEGGI TUTTO

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    Superbike, gara-1 in Indonesia rimandata per pioggia: pista impraticabile

    MANDALIKA – La pioggia è la protagonista di giornata in Indonesia e costringe il rinvio di gara-1 alla giornata di domenica. La Superbike resta dunque con il fiato sospeso dopo la Superpole conquistata da Toprak Razgatlioglu davanti a Jonathan Rea e Scott Redding. Un pesante nubifragio ha preso di mira la pista di Mandalika, stravolgendo il programma del weekend: domenica alle ore 4 italiane, le 11 locali, si terrà gara-1 mentre gara-2 resta al momento confermata alle 8 italiane, le 15 locali. Cancellata invece la Superpole Race.
    Ritiro di Leon Haslam
    Niente da fare invece per Leon Haslam che non ci sarà nemmeno domani. Il pilota della Honda, di nuovo alle prese con un problema al braccio, ha dato forfait per il proseguo del weekend: “Ero a soli tre decimi dal migliore riferimento – ammette -, quindi, di tutti i round di quest’anno e anche considerando la mia condizione attuale, questo è stato probabilmente il miglior venerdì che abbiamo avuto, per cui non essere in grado di correre è molto deludente. Volevo davvero finire la stagione e la mia avventura con la squadra in modo positivo, ma i ragazzi sono stati incredibili e molto di supporto alla mia condizione visto il mio infortunio alla spalla”.  LEGGI TUTTO

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    Superbike, Indonesia: Razgatlioglu fa sua la Superpole

    MANDALIKA – La Superpole sul circuito di Mandalika è di Toprak Razgatlioglu. In Indonesia, il turco della Yamaha fa segnare il miglior tempo e si conferma in ottimo stato di forma. Un crono di 1’32″877 che rappresenta il giro più veloce mai fatto segnare sulla pista indonesiana. Razgatlioglu è l’unico pilota a scendere sotto il muro dell’1:33. Alle sue spalle spiccano i nomi dei britannici Jonathan Rea e Scott Redding, mentre tra i piloti italiani risultano solamente Andrea Locatelli e Axel Bassano in top-10, rispettivamente quinto e settimo. 
    La classifica in Indonesia
    1. Toprak Razgatlioglu2. Jonathan Rea3. Scott Redding4. Garrett Gerloff 5. Andrea Locatelli 6. Tom Sykes7. Axel Bassani 8. Alvaro Bautista9. Michael Van der Mark 10. Leandro Mercado  LEGGI TUTTO

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    Superbike, Razgatlioglu conquista la Superpole in Indonesia

    MANDALIKA – Toprak Razgatlioglu conquista la Superpole sul circuito di Mandalika. In Indonesia, il turco della Yamaha fa segnare il miglior tempo e si conferma in ottimo stato di forma. Un crono di 1’32″877 che rappresenta il giro più veloce mai fatto segnare sulla pista indonesiana. Razgatlioglu è l’unico pilota a scendere sotto il muro dell’1:33. Alle sue spalle spiccano i nomi dei britannici Jonathan Rea e Scott Redding, mentre tra i piloti italiani risultano solamente Andrea Locatelli e Axel Bassano in top-10, rispettivamente quinto e settimo. 
    La top-10 delle qualifiche
    1. Toprak Razgatlioglu2. Jonathan Rea3. Scott Redding4. Garrett Gerloff 5. Andrea Locatelli 6. Tom Sykes7. Axel Bassani 8. Alvaro Bautista9. Michael Van der Mark 10. Leandro Mercado  LEGGI TUTTO

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    Locauto lancia il progetto “SOLEMAI” per la parità di genere e l’eliminazione della violenza sulle donne

    Il progetto nasce dall’unione di due semplici parole: SOLE e MAI. Da questa semplice idea di Martina Lorusso, in arte Momusso, illustratrice pop che attraverso le sue opere dà voce a sentimenti ed emozioni, prende vita un’opera che racchiude un messaggio forte e ancora necessario: mai più sole nella battaglia contro la violenza sulle donne.
    Un’immagine semplice ed efficace, che Locauto ha voluto declinare non solo attraverso la campagna social che accompagna l’intero progetto, ma creando una speciale t-shirt in edizione limitata, realizzata in collaborazione con un importante brand italiano della moda, Twinset.
    La t-shirt sarà disponibile dal 18 novembre sul sito twinset.com, e il ricavato della vendita di questa limited edition verrà interamente destinato alla campagna Call4Margherita, per sostenere i progetti del programma di tutela dei diritti delle donne, promossi da ActionAid Italia.
    “Da sempre Locauto è attiva nelle attività CSR – commenta Raffaella Tavazza, Vicepresidente e AD di Locauto – sin dal primo momento ho creduto in questa operazione di advocacy per ActionAid Italia e, grazie al contributo e alla disponibilità dimostrata da Twinset, abbiamo potuto concretizzare il nostro impegno per l’eliminazione di un fenomeno che, purtroppo, non smette di essere un’emergenza pubblica”.
    Prosegue Raffaella “un ringraziamento speciale all’artista Momusso, che ha saputo ben rappresentare attraverso un segno grafico e una parola quello che crediamo debba già essere, il mondo oggi”.
    “La violenza contro le donne è un problema globale che non ha purtroppo confini – spiega Katia Scannavini, Vice Segretaria Generale ActionAid Italia – 1 donna su 3 in Italia e nel mondo subisce violenza fisica o psicologica: un fenomeno che tocca le donne di ogni paese, cultura, condizione economica e sociale ma che non viene affrontato con efficacia da politiche nazionali. ActionAid è al fianco delle donne con progetti di tutela dei diritti e siamo felici che Locauto si mobiliti per darci il suo supporto, un aiuto prezioso per combattere insieme la violenza di genere”.
    “Quando gli amici di Locauto ci hanno proposto di prendere parte a questa bellissima iniziativa non abbiamo esitato un istante – dichiara Alessandro Varisco CEO Twinset – e da subito ci siamo messi a disposizione per realizzare un prodotto in edizione limitata che potesse aiutare, concretamente, ActionAid Italia nella sua battaglia quotidiana su questo tema così delicato”.
    La campagna di comunicazione di Locauto proseguirà con diverse iniziative durante tutto il mese di novembre. Inoltre, per sensibilizzare maggiormente i propri clienti e stakeholder, dal 18 al 25 novembre la storica icona dell’elefantino, presente sul sito Locauto, si tingerà di rosso, colore simbolo in ricordo delle vittime di violenza e femminicidio. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jerez: è Bagnaia il più veloce nella seconda giornata di test

    ROMA – Dopo un finale di stagione da assoluto dominatore, Francesco Bagnaia è il migliore anche nella seconda giornata di test in quel di Jerez facendo registrare il tempo di 1:36.872 precedendo il campione del mondo 2021, Fabio Quartararo in sella alla sua Yamaha. Completa il podio Alex Rins su Suzuki. Alex Vinales conferma il quinto posto di ieri mostrando notevoli progressi con un gran lavoro in pista da oltre 80 giri con l’Aprilia.
    I piazzamenti degli altri piloti
    Takaaki Nakagami non conferma l’exploit di ieri, concludendo all’ottavo posto davanti le Ducati di Enea Bastianini e Jack Miller, con la scuderia di Borgo Panigale che si conferma la migliore squadra della due giorni. Dodicesimo Luca Marini davanti ad Andrea Dovizioso mentre è quindicesimo il pilota Yamaha Franco Morbidelli, sempre alle prese con guai di natura fisica. Il migliore dei debuttanti è stato Fabio Di Giannantonio, bravo in chiusura di giornata a scavalcare il giovane Fernandez, chiudendo il venerdì al diciannovesimo posto. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia leader del secondo giorno di test a Jerez

    ROMA – Francesco “Pecco” Bagnaia è il più veloce in pista nella seconda giornata di test a Jerez. Il pilota Ducati, autore di un finale di stagione da assoluto protagonista, ha fatto registrare il tempo di 1:36.872 precedendo il campione del mondo 2021, Fabio Quartararo in sella alla sua Yamaha. Completa il podio Alex Rins su Suzuki. Alex Vinales conferma il quinto posto di ieri mostrando notevoli progressi con un gran lavoro in pista da oltre 80 giri con l’Aprilia.
    Gli altri piloti
    Dopo esser stato il più veloce nei test di ieri, Takaaki Nakagami si piazza in ottava posizione precedendo le Ducati di Enea Bastianini e Jack Miller, con la scuderia di Borgo Panigale che si conferma la migliore squadra della due giorni. Dodicesimo Luca Marini davanti ad Andrea Dovizioso mentre è quindicesimo il pilota Yamaha Franco Morbidelli, sempre alle prese con guai di natura fisica. Il migliore dei debuttanti è stato Fabio Di Giannantonio, che proprio in chiusura di giornata ha scavalcato Fernandez piazzandosi al diciannovesimo posto. LEGGI TUTTO