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    MotoGp, le scuse di Razali a Petronas: “Avrei dovuto accettare l'offerta di giugno”

    ROMA – L’ex team manager di Petronas SRT, Razlan Razali si è scusato con il suo vecchio sponsor. Il dietrofront seguito agli attacchi in varie interviste sui giornali è arrivato dopo tre anni di collaborazione e dopo le frizioni causate da una serie di fattori, di cui quello sportivo sembra essere l’ultimo. La stagione 2021 di MotoGp era infatti iniziata con l’addio di Fabio Quartararo e l’ingaggio di Valentino Rossi, che lo stesso Razali ha più volte osteggiato. Le delusioni in pista però nascondevano gli attriti con il direttore della comunicazione strategica, Anita Azrina Abdul Aziz. Tutto passato per Razali che ha diramato una nota: “Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dopo le mie dichiarazioni. Avrei dovuto accettare l’offerta di giugno”.
    Spending review in casa Petronas
    Tutto infatti nasce dalle difficoltà legate alla pandemia da Covid-19 e il taglio alle spese del gruppo Petronas. La revisione economica aveva toccato anche il team di Razali, in quale non aveva accettato il nuovo assetto, portando a discussioni accese con Anita Azrina Abdul Aziz. Le trattative poi si sono interrotte con la compagnia petrolifera malese che avrebbe messo la parola fine sulla sponsorizzazione. Razali ora torna sull’episodio e dice: “Ho ricevuto un’offerta, volevano darci meno soldi. Dunque ho chiesto un aumento, ma tornando indietro avrei dovuto dire di sì”. Ora Razali ha fondato il WithU Yamaha RNF MotoGp Team e ha portato in scuderia Andrea Dovizioso e Darryn Binder per cercare il riscatto nel 2022. LEGGI TUTTO

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    Vincent Vosse: “Valentino Rossi forte anche sulle auto, mi interessa averlo nel mio team”

    ROMA – “Valentino è una leggenda delle moto, ma anche sulle auto va forte. Il suo approccio e le sue indicazioni mi danno la certezza che possa essere competitivo. Non vedo perché non dovrebbe esserlo”. Queste le parole di Vincent Vosse, boss del W Racing Team, su un possibile approdo di Valentino Rossi nella sua squadra per gareggiare in un campionato automobilistico. In un’intervista a “Motorsport.com”, Vosse ha confermato la concreta possibilità di un approdo del Dottore, ritiratosi un mese fa dalla MotoGp: “Il test di giovedì scorso è stato utile per capire se ci sono le possibilità di lavorare assieme in futuro, personalmente mi interessa molto averlo nel team e su una delle nostre auto. E’ tutto aperto, ne stiamo parlando”. 
    Obiettivo PRO
    “Come licenza sarebbe un Silver perché ha all’attivo solo quattro o cinque gare in queste serie, ma il mio obiettivo sarebbe vederlo su una vettura PRO – ha aggiunto Vosse -. Con noi ha fatto una giornata di prove intera, per ora parliamo del programma GT3. Non escludo che in futuro possa fare qualcosa anche in LMP2. Intanto l’idea è comunque quella di partecipare al GTWC con quattro macchine in Endurance Cup e tre in Sprint Cup come l’anno scorso. Stiamo lavorando, vedremo”. LEGGI TUTTO

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    Maserati Classiche, nasce il programma per le auto storiche

    Grecale, MC20 Spider, la prossima GranTurismo e le elettriche Folgore sono di certo il futuro in casa Maserati. Ma per un marchio con la sua storia, che guarda avanti e traccia in maniera netta la sua strada, non si può prescindere dal passato: un passato glorioso e ricco di successi, al quale si deve comunque restare fedeli.
    Ed è proprio in questo spirito che, come annunciato un anno fa al “MMXX: Time to be Audacious”, prende il via Maserati Classiche, il servizio di assistenza esclusivo, dedicato a clienti e collezionisti del Marchio, che si occupa di conservazione e restauro delle storiche del Tridente. E da oggi prevede anche un processo di certificazione di autenticità.
    Guarda la galleryPrende il via il programma Maserati Classiche
    Mistral 3700: la prima certificata
    La prima vettura stradale certificata dal programma Maserati Classiche è una Mistral 3700, costruita nel marzo 1969, con livrea argento Auteuil.
    Ecco come funziona
    Questa Maserati Mistral riceve un attestato di originalità consegnato solo al termine di una scrupolosa verifica della vettura (con oltre 300 operazioni di controllo), confrontata con tutti i documenti in possesso dall’Archivio Storico.
    Il processo di Certificazione è garantito da un comitato composto da esperti ed interessa automobili Maserati con più di 20 anni di vita, oltre alle serie speciali, comprese quelle di recente passato come la MC12 o le serie limitate di Quattroporte. Incluso nel programma anche un servizio di manutenzione per piccole riparazioni e manutenzione ordinaria realizzato internamente, oltre ad un servizio “on demand” di Car Detailing.
    Al fianco di Collezionisti e Clienti, il programma assicura un servizio a supporto della conservazione delle vetture ed il ripristino di ogni particolare conforme all’originale. Un piano di assistenza dedicato permette ai possessori di vetture Classiche, Youngtimer e Speciali di essere seguiti nelle varie operazioni di manutenzione o restauro.
    Il prossimo passo del Programma Classiche è costituito da una serie di importanti prestazioni di assistenza, pianificate durante il 2022, di cui Maserati si prenderà cura in prima persona, quali la gestione dei ricambi “Classici” e l’assistenza e supporto al restauro.
    Le migliori tecnologie per i modelli storici
    Tra i compiti primari di Maserati Classiche, infatti, la realizzazione di componenti di ricambio non più disponibili sul mercato, seguendo le indicazioni dei disegni originali, utilizzando le migliori tecnologie disponibili ad oggi, migliorando affidabilità e funzionalità dei particolari senza alterarne l’aspetto estetico.
    Sul sito dedicato a Maserati Classiche è possibili prenotare la propria richiesta di Certificazione di Autenticità Maserati e scoprire tutti i servizi e i dettagli del programma rivolto agli appassionati della Casa del Tridente.
    Inoltre, ad accompagnare la nascita del programma Maserati Classiche, è anche disponibile una nuova Capsule Collection dedicata agli appassionati dell’Heritage del Brand. La collezione unisce stile e tradizione e comprende capi per uomo, per donna e “mini me”, con un design curato nei minimi particolari e personalizzazioni che riflettono i tratti distintivi e i colori tradizionali di Maserati Classiche. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Checa: “Un successo con Rossi in pista ha un altro sapore”

    ROMA – Sarà una stagione 2022 di MotoGp sicuramente diversa, la prima senza Valentino Rossi. In tanti tra fan e addetti al lavoro si stanno chiedendo quale sarà l’impatto della sua assenza, ma per Carlos Checa non ci saranno grossi cambiamenti. “Non credo cambierà, continueranno a girare come prima. Valentino continuerà a esserci di persona – ha spiegato a Motosan -. Non so in quale ruolo se da dirigente, come accompagnatore del fratello o con la sua squdraa. Ovvio che Valentino ha segnato un’epoca. Anche se negli ultimi anni è stato un po’ fuori da quella lotta per il titolo, ha continuato a provarci con il  sorriso, ma non sarà stato facile per lui“.
    “Ha dimostrato passione fino alla fine”
    Sicuramente per il Dottore non è stato un finale di carriera all’altezza degli anni passati, senza la possibilità di lottare per il vertice. “Ha dimostrato la sua grande passione, che lo commuove e lo ha fatto fino alla fine, ingoiando qualche brutto risultato che per un pilota come Rossi non è assolutamente facile. Ora che sarà su un altro piano contribuirà con la sua esperienza. Penso anche che i protagonisti siano stati a lungo altri e abbiano saputo approfittarne ma poter vincere un campionato con Valentino in pista ha un sapore migliore“. LEGGI TUTTO

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    MotoGp. Ducati, Tardozzi: “Atmosfera buona, Miller e Bagnaia si rispettano”

    ROMA – Prima gli scontri fra Petrucci e Dovizioso, poi le critiche e alla fine il trionfo. La stagione 2021 della Ducati si è rivelata molto positiva, grazie soprattutto alla coppia formata da Francesco ‘Pecco’ Bagnaia e Jack Miller. L’italiano e l’australiano hanno portato il team di Borgo Panigale alla conquista del titolo costruttori in MotoGp e hanno forse creato le premesse per lanciare l’assalto al campione del mondo Fabio Quartararo. È proprio Davide Tardozzi, team manager della Ducati, a dare un voto alla stagione ai microfoni di MotoGp.com: “Do un 9 perché penso che la squadra e i piloti abbiano fatto un lavoro eccellente e l’atmosfera è stata buona. Non vediamo l’ora di arrotondare a 10 per il prossimo anno”.
    Il tandem Miller-Bagnaia
    Il lavoro in vista del 2022 però in Ducati va avanti, forte del feeling tra Bagnaia e Miller, sottolineato da Tardozzi: “Ci sono alcuni punti della moto che dobbiamo ancora migliorare. D’altro canto abbiamo constatato un’intesa perfetta fra i piloti e la squadra. Apprezzo molto il buon rapporto che i due hanno instaurato: capiscono di essere avversari, ma in pista c’è rispetto”. La sfida a ‘El Diablo’ Quartararo è dunque lanciata e lottare per il titolo piloti è una speranza che a Borgo Panigale si tengono stretti e che potrebbe tramutarsi in certezza per la stagione che verrà. “Spero che si continui così, non vedo l’ora di vedere un nostro pilota vincere il titolo nel 2022”, ha concluso team manager Ducati, che ha le idee chiare per l’anno prossimo. LEGGI TUTTO

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    Rooney e il parcheggio selvaggio in Land Rover: per vendetta gli disegnano un fallo

    Wayne Rooney ha scatenato l’ira di un intero paese, Prestbury, nel Macclesfield, parcheggiando il suo Land Rover Overfinch Defender da oltre 176mila euro su una strada temporaneamente bloccata al traffico per un mercatino di Natale. Un comportamento che non è piaciuto affatto ai residenti che non ci hanno pensato due volte a vendicarsi: la vettura dell’ex campione del Manchester United è stata ricoperta di disegni fallici e insulti.

    Ha ignorato avvisi e richieste

    A far indispettire i residenti, ovviamente, il fatto che Rooney non si sia preoccupato di parcheggiare la sua auto in una zona diversa. E pensare che lungo la strada erano stati messi numerosi avvisi e segnali per vietare la sosta di veicoli e lasciare così spazio al mercatino di Natale e alle sua bancarelle. Non solo. Secondo quanto riporta The Sun, l’ex calciatore avrebbe rifiutato categoricamente di spostare il suo Defender anche dopo la richiesta da parte degli organizzatori dell’evento e per tutta risposta si sarebbe recato al pub lì vicino, ad appena 50 metri di distanza. Un rifiuto che non è stato preso affatto bene dalle persone del luogo che prima hanno dovuto spostare l’allestimento previsto in quella parte di strada e poi hanno messo in atto la vendetta, a discapito della vettura. Oltre ai disegni sessuali e alle parolacce, l’auto sarebbe stata circondata da coni arancioni e un negoziante della via ha anche appeso a uno dei tergicristalli un cartello con la scritta “divieto di sosta”.

    Rooney e Aguero si sbarazzano delle Lamborghini: troppo care, le vendono online! LEGGI TUTTO

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    MotoGp. Ducati, Tardozzi: “Stagione da 9, tra team e piloti intesa perfetta”

    ROMA – Nata dalle ceneri dello scontro fra Petrucci e Dovizioso, la stagione 2021 della Ducati si è rivelata alla fine dei conti molto positiva. La coppia formata da Francesco ‘Pecco’ Bagnaia e Jack Miller ha portato il team di Borgo Panigale alla conquista del titolo costruttori in MotoGp e ha forse creato le premesse per lanciare l’assalto al campione del mondo Fabio Quartararo. È proprio Davide Tardozzi, team manager della Ducati, a dare un voto alla stagione ai microfoni di MotoGp.com: “Do un 9 perché penso che la squadra e i piloti abbiano fatto un lavoro eccellente e l’atmosfera è stata buona. Non vediamo l’ora di arrotondare a 10 per il prossimo anno”.
    L’intesa Miller-Bagnaia
    Il lavoro in vista del 2022 però in Ducati continua, forte del feeling tra Bagnaia e Miller, sottolineato da Tardozzi: “Ci sono alcuni punti della moto che dobbiamo ancora migliorare. D’altro canto abbiamo constatato un’intesa perfetta fra i piloti e la squadra. Apprezzo molto il buon rapporto che i due hanno instaurato: capiscono di essere avversari, ma in pista c’è rispetto”. La sfida a ‘El Diablo’ Quartararo è dunque lanciata e il team manager Ducati ha le idee chiare per l’anno prossimo: “Spero che si continui così, non vedo l’ora di vedere un nostro pilota vincere il titolo nel 2022”. Una speranza che a Borgo Panigale si tengono stretti e che potrebbe tramutarsi in certezza per la stagione che verrà. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Non è stato dato valore al mio titolo con Suzuki”

    ROMA – Joan Mir, intervistato da “Motorsport.com”, ha spiegato come sia cambiata solo di poco la sua vita dopo il titolo di MotoGp conquistato nel 2020. Fondamentale, in questo è stato l’avvento del Covid, che ha reso il campionato dello scorso anno ben diverso dagli altri, dall’inizio in piena estate alle gare senza spettatori, con meno tappe e senza Marc Marquez. Le conseguenze di un titolo in tempi di Covid, però, non dispiacciono troppo al pilota della Suzuki, che spesso si è mostrato una persona piuttosto riservata riguardo alla sfera privata. “La vita non mi è cambiata quanto invece avrebbe potuto, perché o avuto la fortuna, o la sfortuna, di diventare campione del mondo nell’anno del Covid e mediaticamente non si è sentito come un anno normale – ha detto -. Quest’anno abbiamo un po’ recuperato la normalità, ma non del tutto. È chiaro che ho vissuto un aumento di fama importante, ma non impressionante. E questa cosa mi fa felice in qualche modo”.
    Il commento di Mir
    “So che se vincerò ancora o continuerò altri anni al massimo livello, il riconoscimento aumenterà, ma più in termini di aumento di fan sulle tribune – ha aggiunto -. Lo scorso anno mi è dispiaciuto molto vincere il mondiale senza gente in circuito. È una cosa che mi porto dentro”. Un titolo sottostimato dall’ambiente? Mir risponde così: “Da parte di tutti sì, ma non da parte dei fan. È una cosa che assumerà valore con gli anni, ma non è stato dato valore al fatto che Suzuki abbia vinto un mondiale dopo venti anni. Vincendo non si assume valore, ma se lottiamo per vincere il secondo titolo, forse otterrò un riconoscimento maggiore”. LEGGI TUTTO