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    Superbike, Lecuona: “Honda ha fatto bene a prendere due piloti giovani”

    ROMA – “Sono molto contento, penso di poter dare una nuova visione al progetto. Honda ha preso due giovani piloti, Vierge ed io. Nel mio caso, ho due anni di esperienza in MotoGp, su una grande moto, e sono andato veloce. Ora salirò su una nuova moto che è in fase di sviluppo in termini di freni e altri aspetti, penso che Honda abbia fatto la scelta giusta, prendere due piloti giovani dà energia”. Iker Lecuona ha parlato in vista della nuova avventura che lo vedrà impegnato in Superbike con la Honda, dove correrà anche Xavi Vierge. Il pilota spagnolo, dopo due anni in MotoGp, comincerà nel 2022 una nuova avventura. “Sono molto contento, prima di tutto perché è un progetto ufficiale e nuovo – ha detto ai microfoni di “Motorsport” -. spingerò e sicuramente lavorerò sodo per stare davanti. Entrambi siamo piloti giovani e vogliamo sviluppare la moto velocemente per vincere gare. Penso che Honda sia molto buona”.
    Sul possibile ritorno in MotoGp
    Lecuona ha poi parlato della possibilità di tornare in MotoGp in futuro: “È difficile da dire. Sicuramente sono molto giovane. Tra i piloti che arriveranno in MotoGp nel 2022, due sono più grandi di me e gli altri sono miei coetanei, ma con due anni in meno di esperienza. Mai dire mai, ma se devo essere onesto non penso di tornare indietro. Se ho firmato con il team Honda ufficiale in Superbike è perché la mia mente aveva bisogno di un cambiamento, di cambiare un po’ l’obiettivo, le aspettative durante l’anno, affrontare nuove sfide. Avevo bisogno di prendere molta energia e sfruttarla per migliorare e per lavorare su un nuovo progetto”. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, le vittorie nel GT vanno in scena con la mostra “un anno memorabile”

    Una stagione che ha visto le Ferrari impegnate nei principali campionati distribuiti sul pianeta, al termine della quale l’albo d’oro del Cavallino Rampante si è arricchito di 23 titoli. Tra questi spiccano gli allori di Campione del Mondo piloti e Costruttori nel FIA World Endurance Championship con la 488 GTE e il successo nelle classi Pro e Pro-Am nel GT World Challenge Europe Endurance Cup con la 488 GT3 Evo 2020, in quella che è la serie più difficile per le vetture di classe GT3.

    Un anno che è stato il più vincente della storia di Maranello, come ha detto anche John Elkann, grande ospite dei Caschi d’Oro 2021 di Autosprint, e che è diventato una mostra al Museo Ferrari. S’intitola “GT 2021, a memorable year” l’esposizione che sarà ospitata a Maranello fino al 31 marzo 2022.

    Vicini alla 488 GTE e alla Ferrari 330 P3

    Il percorso realizzato per i visitatori proporrà una panoramica delle vittorie e dei titoli ottenuti dalla Casa del Cavallino Rampante attraverso immagini e filmati e offrirà la possibilità di vedere da vicino le 488 GTE di AF Corse che si sono imposte nel FIA World Endurance Championship. La numero 51, impegnata in classe LMGTE Pro con Alessandro Pier Guidi e James Calado, quest’anno si è imposta in tre occasioni, tra cui la 24 Ore di Le Mans, permettendo al duo italo-inglese di essere il primo equipaggio ad aggiudicarsi due titoli mondiali nella classe dall’istituzione del WEC. Per Ferrari, quello ottenuto al termine della Season 9 del WEC è il sesto alloro mondiale dopo quelli del 2012, 2013, 2014, 2016 e 2017.

    La numero 83, portata in gara da François Perrodo, Nicklas Nielsen e Alessio Rovera, si è aggiudicata quattro successi, inclusa la 24 Ore di Le Mans, dimostrandosi la vera mattatrice della classe LMGTE Am aggiudicandosi il FIA Endurance Trophy per i piloti e per i team, bissando il risultato dello scorso anno.

    Durante la durata della mostra, all’interno della mostra dedicata alla storia della Scuderia, sarà anche esposta la Ferrari 330 P3 protagonista della leggendaria edizione della 24 Ore di Daytona del 1967, con l’arrivo in parata delle tre vetture di Maranello.

    I Musei Ferrari, quello di Maranello e quello di Modena dedicata al fondatore Enzo Ferrari, chiudono il 2021 con grande positività. La riapertura dei Musei dopo i periodi di chiusura forzata rappresentano un forte segnale di ripresa del settore turistico che vede, in modo particolare, una grande crescita del pubblico italiano (+70%) che si dimostra sempre più vicino ai luoghi di interesse del nostro Paese.

    Ferrari 488 GT Modificata, un gioiello da 700 cv LEGGI TUTTO

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    Marquez elogia Rossi: “La MotoGp dovrebbe dirgli grazie, è stato unico”

    ROMA – Dopo i fatti di Sepang, Marc Marquez e Valentino Rossi non hanno mai nascosto la loro insofferenza reciproca. La pace fra loro non è arrivata neppure dopo il ritiro del 46 dalla MotoGp, tant’è che il Dottore ha dichiarato di preferire che il suo rapporto con lo spagnolo rimanga così com’è. Tuttavia, Marc Marquez – come riporta MotorSport Total – ha reso merito alla carriera dell’italiano sottolineando il grande apporto dato da Rossi a tutto il mondo a due ruote: “Ha vinto molto e ha fatto tanto per il motociclismo. Ha suscitato nelle persone l’interesse per le due ruote. È qualcosa di irripetibile e la MotoGp dovrebbe ringraziarlo per questo”, le sue parole.
    Giallo sempre in pista
    I tifosi di Valentino Rossi sono sparsi in tutto il mondo e hanno riempito le tribune dei motodromi fino all’ultima gara del 46 a Valencia. Una presenza fissa quella dei tifosi del Dottore che non smetteranno di esserci anche nella prossima stagione: “L’anno prossimo non ci sarà, ma sono convinto che il colore giallo continuerà a dominare le piste. Metà delle tribune saranno sempre per lui”, ha detto lo spagnolo. Guai però a pensare a un disgelo fra i due: “Non abbiamo un buon rapporto ma non ho problemi a riconoscere quello che lui ha fatto per il nostro sport. Non dipende da me riallacciare i contatti, ma non è una cosa che mi interessa molto”, ha sottolineato Marquez che l’anno prossimo non troverà più il suo rivale sulla griglia di partenza. LEGGI TUTTO

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    Marquez, prove di disgelo con Rossi: “Unico e irripetibile, la MotoGp dovrebbe ringraziarlo”

    ROMA – Più che rivali in pista, soprattutto dopo i fatti di Sepang. Marc Marquez e Valentino Rossi non hanno mai nascosto la loro avversione reciproca tanto che la pace fra loro non è arrivata neppure dopo il ritiro del 46 dalla MotoGp con il Dottore a dichiarare di preferire che il suo rapporto con lo spagnolo rimanga così com’è. Tuttavia, Marc Marquez – come riporta MotorSport Total – ha reso merito alla carriera dell’italiano sottolineando il grande apporto dato da Rossi a tutto il mondo a due ruote: “Ha vinto molto e ha fatto tanto per il motociclismo. Ha suscitato nelle persone l’interesse per le due ruote. È qualcosa di irripetibile e la MotoGp dovrebbe ringraziarlo per questo”, le sue parole.
    Tribune in giallo
    I tifosi di Valentino Rossi sono sparsi in tutto il mondo e hanno riempito le tribune dei motodromi fino all’ultima gara del 46 a Valencia. Una presenza fissa quella dei tifosi del Dottore che non smetteranno di esserci anche nella prossima stagione: “L’anno prossimo non ci sarà, ma sono convinto che il colore giallo continuerà a dominare le piste. Metà delle tribune saranno sempre per lui”, ha detto lo spagnolo. Poi una riflessione sul rapporto che ha sempre contraddistinto i due: “Non abbiamo un buon rapporto ma non ho problemi a riconoscere quello che lui ha fatto per il nostro sport. Non dipende da me riallacciare i contatti, ma non è una cosa che mi interessa molto”, ha precisato Marquez. LEGGI TUTTO

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    Hyundai sprint sull'elettrico: stop allo sviluppo dei motori termici

    L’obiettivo di Hyundai non è certo un mistero: produrre 1 milione di auto elettriche vendute in tutto il mondo nel 2025 e 1,7 milioni nel 2026. Ma per fare questo c’è bisogno di accelerare i lavori e serve una riorganizzazione profonda. Ed è così che si fanno sempre più nette le posizioni della Casa sudcoreana sui suoi progetto elettrico e sullo sviluppo dei sistemi fuel cell.
    A essere coinvolto è soprattutto il reparto sviluppo e ricerca motori termici di Namyang, nome celebre nella sua lettera iniziale perché presente sulle sportive Hyundai N. Secondo quanto riportato dai media coreani, il Business Korea e il The Korea Economic Daily, il 17 dicembre scorso è stata chiusa l’attività di sviluppo di nuovi motori endotermici, per spostare i tecnici sui progetti legati all’elettrificazione.
    Sviluppo dei motogeneratori del futuro, sviluppo di nuove celle per le batterie, a questi compiti lavoreranno i 12 mila addetti del centro Ricerca e sviluppo riconvertito.
    Riassetto manageriale
    Rumours supportati da fonti interne, dopo che proprio il 17 dicembre il Gruppo Hyundai ha presentato un profondo riassetto manageriale che, tra gli altri, ha visto l’uscita di Albert Biermann da direttore del centro Ricerca e sviluppo, per diventare consulente esterno Hyundai. Biermann ha lavorato anche alle Hyundai N, portando un bagaglio di competenze di valore, provenienza BMW M.
    La vendita continua
    I programmi di Hyundai sull’elettrificazione, così come di KIA, sono noti e guardano a un futuro da marchi solo elettrici. Lo stop all’attività di sviluppo nel centro dedicato ai motori endotermici certo non comporta il taglio istantaneo dell’offerta Hyundai endotermica. Anche altre case sono state indicate allo stop dello sviluppo di nuove famiglie di motori benzina e diesel per concentrarsi sull’elettrico, in una proposta di unità tradizionali che continuerà affiancando la sempre più ampia fetta di elettrificazione proposta in gamma.
    Secondo il The Korea Economic Daily, infatti, un piccolo gruppo di tecnici del reparto R&D di Namyang sarebbe rimasto per adattare gli attuali motori termici negli anni a venire. Va detto come Hyundai-KIA sia reduce da un recentissimo passato di innovazioni sostanziali sui propri motori benzina, come ad esempio l’1.6 T-GDI, proposto con una raffinata soluzione di controllo della durata di apertura variabile delle valvole.
    Auto elettriche: i modelli con più autonomia (in autostrada) LEGGI TUTTO

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    Petrucci pronto per la Dakar: “Tutti hanno capacità impressionanti, farò attenzione”

    ROMA – Danilo Petrucci è pronto per rilanciarsi in pista. Dopo aver salutato la MotoGp, il pilota romano è già volato in Arabia Saudita per il debutto nella Dakar 2022. La gara, in programma dal 1 al 14 gennaio, si svilupperà in 12 tappe e vedrà Petrucci come pilota della KTM Tech3 Rally Team. “Mi approccerò alla Dakar con attenzione, poi vedrò come le cose andranno a svilupparsi. I piloti della Dakar hanno capacità di guida impressionanti e io devo tenere sotto controllo la mia caviglia infortunata”, ha detto il 31enne a SpeedWeek.
    L’abbraccio con Lecuona
    L’ultima stagione in MotoGp di Petrucci è stata caratterizzata dalle frizioni con il suo compagno di squadra in KTM, il 21enne spagnolo Iker Lecuona. “Nei mesi di giugno e luglio – ha rivelato Petrucci – avevamo capito che dovevamo lottare per una sella nel 2022, visto che dovevano ingaggiare il futuro campione in Moto 2 (Remy Gardner, ndr). Ero davvero arrabbiato con lui per via della sua aggressività in pista, poi a fine stagione ci siamo abbracciati”. Nel frattempo, la Dakar incombe, ma Petrucci si è già inserito bene nel nuovo ambiente: “Quando ci hanno pesati, avevo la percentuale di grasso corporeo inferiore a tutti i piloti. Così ho proposto loro uno scambio: un po’ di massa grassa per le loro abilità di guida”, ha concluso con una battuta. LEGGI TUTTO

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    Petrucci punta la Dakar: “Piloti molto capaci, gara da approcciare con attenzione”

    ROMA – Niente pausa per Danilo Petrucci. Dopo i titoli di coda scesi sulla sua carriera in MotoGp, il pilota romano è già volato in Arabia Saudita per il debutto nella Dakar 2022. La gara, in programma dal 1 al 14 gennaio, si svilupperà in 12 tappe e vedrà Petrucci come pilota della KTM Tech3 Rally Team. “Mi approccerò alla Dakar con attenzione, poi vedrò come le cose andranno a svilupparsi. I piloti della Dakar hanno capacità di guida impressionanti e io devo tenere sotto controllo la mia caviglia infortunata”, ha detto il 31enne a SpeedWeek.
    Pace fatta con Lecuona
    L’ultima stagione in MotoGp di Petrucci è stata caratterizzata dalle frizioni con il suo compagno di squadra in KTM, il 21enne spagnolo Iker Lecuona. “Nei mesi di giugno e luglio – ha rivelato Petrucci – avevamo capito che dovevamo lottare per una sella nel 2022, visto che dovevano ingaggiare il futuro campione in Moto 2 (Remy Gardner, ndr). Ero davvero arrabbiato con lui per via della sua aggressività in pista, poi a fine stagione ci siamo abbracciati”. Ora però c’è la Dakar e Petrucci ha un asso nella manica: “Quando ci hanno pesati, avevo la percentuale di grasso corporeo inferiore a tutti i piloti. Così ho proposto loro uno scambio: un po’ di massa grassa per le loro abilità di guida”, ha concluso scherzando. LEGGI TUTTO

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    MotoGP, scelto il nuovo direttore sportivo Pramac: è Fonsi Nieto

    ROMA – Il Team Pramac completa il proprio staff tecnico. Dopo l’annuncio di Claudio Calabresi come nuovo team manager, la scuderia italiana ha annunciato l’arrivo di Fonsi Nieto come direttore sportivo. L’ex pilota spagnolo, ex rider-coach di Johann Zarco e Jorge Martin, affiancherà Calabresi in una scuderia in ricostruzione dopo l’addio di Francesco Guidotti, approdato in KTM.
    Le parole di Campinoti
    Il numero di Pramac Racing Paolo Campinoti spiega i motivi della duplice scelta. “La crescita di Claudio è una testimonianza della stima e della fiducia che ho nei suoi confronti, e sono convinto che dopo l’esperienza in Moto E sarà all’altezza di questa nuova e importante sfida. Siamo certi che il nostro sarà uno dei team protagonisti della prossima MotoGP e che sarà una stagione ricca di grandi soddisfazioni. Poi la stretta collaborazione con Fonsi Nieto ci garantisce anche solide capacità ed esperienza dal punto di vista sportivo, per questo non vediamo l’ora di affrontare questa nuova avventura”. LEGGI TUTTO