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    Iannone: “Giulia De Lellis mi ha vissuto quando è successa la catastrofe”

    “Mi manca la velocità, quello che mi dà la MotoGP non lo trovo da nessuna parte” racconta in esclusiva Andrea Iannone, nel Salotto di Silvia Toffanin. Ospite nella puntata di Verissimo che andrà in onda su Canale 5 sabato 15 gennaio, alle ore 16.30, il pilota di Vasto torna a parlare della sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport, che lo ha sospeso per doping, per quattro anni, nel dicembre del 2019. 

    “Avevo già elaborato e capito tutto ancora prima dell’esito della sentenza – commenta l’abruzzese -. Sono stato male e ho sofferto molto, però ho reagito abbastanza velocemente cercando motivazioni ogni giorno, da qualsiasi cosa. Ho iniziato a prenderla con filosofia e a guardare intorno a me cosa mi offriva la vita e oggi sono qua”.

    “Per 16 anni ho fatto controlli e sono sempre risultato negativo a qualsiasi tipo di sostanza. E’ stato riconosciuto che non ho assunto alcuna sostanza volontariamente, ma semplicemente mangiando un pezzo di carne al ristorante, ma non è bastato” continua Andrea, rispondendo alla domanda della conduttrice, sul fatto che creda ancora nella giustizia sportiva, dopo quanto successo.

    Iannone e le sue ex: “Sono in buoni rapporti con Giulia e Belén”

    Non di sole moto parla però Iannone, incalzato sulla sua vita amorosa e sulle storie, ormai finite, con Giulia De Lellis e Belén Rodríguez.

    “Giulia mi ha vissuto quando è successa la catastrofe, avevo la testa altrove, poi l’amore è svanito. Con lei ho buonissimi rapporti, ci sentiamo spesso e le voglio bene. Mi ha dimostrato di esserci in qualsiasi momento ne avessi bisogno”, racconta l’ex pilota della MotoGP.

    “Con Belen ho avuto sempre un ottimo dialogo che è stata la nostra forza. Penso di aver portato dell’amore e del bene nella sua vita. Sono arrivato in un momento molto complesso per lei: si stava separando e il suo matrimonio era finito. L’ho sempre vista soffrire tanto per questo fallimento”, aggiunge poi Andrea.

    Con la carriera da pilota che resta ancora in stand-by, l’abruzzese è riuscito almeno a trovare un po’ di pace dal punto di vista sentimentale? “Al momento non sono innamorato, ma sto bene così” conclude Andrea, che non ha ancora trovato una donna con cui condividere le sue giornate. 

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    Iannone a Verissimo: “Penso di aver portato amore nella vita di Belen”

    La sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport del dicembre 2019 ha cambiato per sempre la vita di Andrea Iannone, squalificato quattro anni per doping. “Mi manca la velocità, quello che mi dà la MotoGP non lo trovo da nessuna parte” ammette l’abruzzese a cuore aperto nell’intervista esclusiva concessa a Verissimo, che verrà trasmessa su Canale 5 sabato 15 gennaio, alle ore 16.30. 

    “Avevo già elaborato e capito tutto ancora prima dell’esito della sentenza. Sono stato male e ho sofferto molto, però ho reagito abbastanza velocemente cercando motivazioni ogni giorno, da qualsiasi cosa. Ho iniziato a prenderla con filosofia e a guardare intorno a me cosa mi offriva la vita e oggi sono qua”, racconta Andrea a Silvia Toffanin.

    “Per 16 anni ho fatto controlli e sono sempre risultato negativo a qualsiasi tipo di sostanza. E’ stato riconosciuto che non ho assunto alcuna sostanza volontariamente, ma semplicemente mangiando un pezzo di carne al ristorante, ma non è bastato”.

    Iannone e il rapporto con le sue ex

    Finito spesso sotto ai riflettori per le sue conquiste, oltre che per i meriti sportivi, l’ex pilota della MotoGP si è dunque aperto sulla sua vita amorosa, ammettendo di non aver ancora trovato una nuova fiamma.

    “Al momento non sono innamorato, ma sto bene così” confessa Iannone, che racconta di essere ancora in buoni rapporti con le sue storiche ex, Giulia De Lellis e Belén Rodríguez.

    “Giulia mi ha vissuto quando è successa la catastrofe, avevo la testa altrove, poi l’amore è svanito. Con lei ho buonissimi rapporti, ci sentiamo spesso e le voglio bene. Mi ha dimostrato di esserci in qualsiasi momento ne avessi bisogno”.

    “Con Belén ho avuto sempre un ottimo dialogo che è stata la nostra forza – prosegue Andrea -. Penso di aver portato dell’amore e del bene nella sua vita. Sono arrivato in un momento molto complesso per lei: si stava separando e il suo matrimonio era finito. L’ho sempre vista soffrire tanto per questo fallimento”, aggiunge poi Andrea.

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    MotoGp, Ciabatti su Rossi: “Solo Agostini come lui: è insostituibile”

    ROMA – La MotoGp si prepara a vivere la prima stagione senza Valentino Rossi in pista. Con il Dottore però potrebbero dire addio al motomondiale coloro che, sparsi in tutto il mondo, si sono avvicinati alle due ruote solo per godersi le gesta della leggenda di Tavullia. Una carriera brillante, quella di Rossi, capace di vincere nove titoli mondiali, che però non ha trovato modo di esprimersi al meglio in Ducati nel biennio 2011-2012. Ed è proprio Paolo Ciabatti, Sporting Director del team di Borgo Panigale, a parlare così del Dottore in un’intervista raccolta da MotorSport Total: “È insostituibile. Era un pilota iconico e non sarà facile per gli altri piloti ottenere lo stesso seguito”.
    Nuovi beniamini
    Anche lo stesso Valentino Rossi è consapevole di aver avuto un forte impatto sulla MotoGp, ora piena di tanti giovani che ammiravano le sue staccate da bambini. “Come lui – ha aggiunto Ciabatti – ricordo solo Giacomo Agostini, famoso anche al di là dell’aspetto prettamente sportivo”. Il dirigente della Ducati però guarda avanti: “La MotoGp è uno sport emozionante e abbiamo tanti piloti veloci e, anche se Valentino ci mancherà molto, spero che queste giovani promesse possano comunque ispirare i tifosi”. Anche se il Dottore non correrà, il suo numero in pista ci sarà comunque e a portarlo sulla livrea ci saranno due piloti. Saranno infatti Luca Marini, fratello di Rossi, e Marco Bezzecchi, i quali l’anno prossimo correranno per la scuderia Mooney VR46 Racing Team. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ciabatti: “Rossi è insostituibile, come lui solo Agostini”

    ROMA – L’addio di Valentino Rossi alla MotoGp rischia di lasciare un vuoto nel mondo delle due ruote. Sono in tanti, sparsi in tutto il mondo, coloro che si sono infatti avvicinati al Motomondiale solo per godersi le gesta della leggenda di Tavullia. Una carriera brillante, quella di Rossi, capace di vincere nove titoli mondiali, che però non ha trovato modo di esprimersi al meglio in Ducati nel biennio 2011-2012. Ed è proprio Paolo Ciabatti, Sporting Director del team di Borgo Panigale, a parlare così del Dottore in un’intervista raccolta da MotorSport Total: “È insostituibile. Era un pilota iconico e non sarà facile per gli altri piloti ottenere lo stesso seguito”.
    Le parole di Ciabatti
    Anche lo stesso Valentino Rossi è consapevole di aver avuto un forte impatto sulla MotoGp, che per la prima volta partirà senza il numero 46. “Come lui – ha aggiunto Ciabatti – ricordo solo Giacomo Agostini, famoso anche al di là dell’aspetto prettamente sportivo”. Il dirigente della Ducati però guarda avanti: “La MotoGp è uno sport emozionante e abbiamo tanti piloti veloci e, anche se Valentino ci mancherà molto, spero che queste giovani promesse possano comunque ispirare i tifosi”. Tuttavia, a onorare il buon nome del Dottore, in pista scenderanno suo fratello, Luca Marini, e Marco Bezzecchi, che correranno l’anno prossimo con il Mooney VR46 Racing Team. LEGGI TUTTO

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    Dakar 2022, papà Sainz Sr ci ha preso gusto ma la vittoria è Toyota

    E adesso a Ingolstadt forse hanno iniziato a mordersi le mani. Chissà, se partecipando al Rally del Marocco, oppure con un pizzico di sfortuna in meno alla prima tappa con i guai patiti da Peterhansel e Sainz, il doppio debutto, dell’Audi e della trazione elettrica, alla Dakar 2022 avrebbe potuto trasformarsi in una seria lotta per la vittoria finale.

    Non si saprà mai. Anche se i numeri restano e fanno intuire il potenziale dello squadrone tedesco. Il quarto successo su 11 tappe, il secondo per Carlos Sainz (a quota 41 in carriera), i 9 podi (13 in tutto), le quattro occasioni in cui sono salite due Audi RS Q e-tron sul podio e il particolare il rendimento dopo il riposo (3 vittorie, 4 podi e mai peggio che ottavi) dicono che il Q Motorsport, il team di Sven Qandt cui Audi ha affi dato la gestione della Dakar (ne ha già fatte 30), in meno di una settimana ha trovato la quadratura del cerchio, abbinando all’incredibile efficienza del sistema elettrico, anche l’affidabilità complessiva della vettura. Cosa tutt’altro che semplice in una architettura complessa (4 motori e 4 km di cavi all’interno) e con un peso di quasi 200 kg superiore a quello delle concorrenti.

    Oltre l’incredibile progressione Audi che ha portato Ekstrom nella Top 10 della generale (9°), resta la sensazione di dominio della Toyota con il pick-up Hilux e del suo leader, il principe qatariota Al Attiyah, che ha vinto prologo, prima e quarta tappa e poi non ha fatto altro che controllare la corsa, in particolare il rivale più pericoloso e vicino Sebastian Loeb su BRX, tenuto a 28- 35 minuti di distacco. Un superiorità netta, quella giapponese, resa oltretutto poco valutabile. Perché nessuno, Toyota e i suoi piloti a parte, conosce il margine residuo di spinta della vettura in caso di battaglie più equilibrate. L’ultima tappa per la passerella trionfale di Al Attiyah metterà defi nitivamente al sicuro il trofeo della sua quarta Dakar, su 18 disputate, dopo i successi con Volkswagen (2011), Mini (2015) e Toyota (2019).

    Sandra Gomez, nel deserto della Dakar e “ladra” nella Casa di Carta LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro elogia Marquez: “Un genio in pista”

    ROMA – Per tutti i piloti della MotoGp questa fase dell’anno è cruciale. Ci si prepara al meglio per la prossima stagione, sperando che possa andare meglio di quella passata, come fa Pol Espargaro. Il pilota della Honda, che nel 2020 ha lasciato la KTM, ha infatti fatto fatica al suo anno di esordio con l’Ala Dorata, concluso alla 12 posizione nella classifica finale. Anche Marc Marquez, suo compagno di scuderia, non è riuscito a imporsi nel motomondiale, complice l’infortunio al braccio e il ritorno della diplopia, ora in via di miglioramento. “Non credo che la scorsa moto sia stata costruita per Marquez, è il suo modo di guidarla che è il migliore di tutti. In sella è un genio, averlo con noi nei test invernali sarà fondamentale”, queste le parole di Espargaro, riportate da GPOne.com.
    Rettilineo da rivedere
    La stagione di Pol Espargaro gli ha fruttato solo un podio, quello di Misano, contro le tre vittorie e quattro podi messi invece in cascina da Marquez, nonostante i continui stop. “Dopo Silverstone – ha aggiunto il pilota di Granollers – le cose sono andate meglio, ma all’inizio non conoscevo la moto. Nel corso del 2021 abbiamo però raccolto tante informazioni che alla fine mi fanno dire di avere alte aspettative per il 2022”. Espargaro sceglie poi un aspetto in particolare su cui vorrebbe che la prossima moto migliorasse: “Sappiamo che la moto è cresciuta, ma ancora non possiamo dire quanto. Se vogliamo disputare un bel campionato, dobbiamo migliorarci sul dritto. Sul rettilineo la Ducati è davvero forte e puntiamo a non farci sorpassare sistematicamente”, spera lo spagnolo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro: “Marquez si adatta bene, in sella è un genio”

    ROMA – Pol Espargaro, come tutti i piloti della MotoGp in questi mesi, si sta preparando al meglio per affrontare la stagione successiva. Il pilota della Honda, che nel 2020 ha lasciato la KTM, ha fatto fatica al suo anno di esordio con l’Ala Dorata, concluso alla 12 posizione nella classifica finale. Anche Marc Marquez, suo compagno di scuderia, non è riuscito a imporsi nel motomondiale, complice l’infortunio al braccio e il ritorno della diplopia, ora in via di miglioramento. “Non credo che la scorsa moto sia stata costruita per Marquez, è il suo modo di guidarla che è il migliore di tutti. In sella è un genio, averlo con noi nei test invernali sarà fondamentale”, queste le parole di Espargaro, riportate da GPOne.com.
    Un 2021 difficile
    La stagione di Pol Espargaro gli ha fruttato solo un podio, quello di Misano, contro le tre vittorie e quattro podi messi invece in cascina da Marquez, nonostante i continui stop. “Dopo Silverstone – ha aggiunto il pilota di Granollers – le cose sono andate meglio, ma all’inizio non conoscevo la moto. Nel corso del 2021 abbiamo però raccolto tante informazioni che alla fine mi fanno dire di avere alte aspettative per il 2022”. Il prossimo anno Espargaro spera però in una svolta: “Sappiamo che la moto è migliorata, ma ancora non possiamo dire di quanto. Se vogliamo fare una bella stagione, dobbiamo migliorare sul dritto. La Ducati è fortissima sul rettilineo e non dobbiamo farci sorpassare sistematicamente”, ha concluso il 30enne. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Non auguro a nessuno una sensazione del genere”

    ROMA – Marc Marquez, al contrario di quanto previsto in precedenza, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione dei piloti Honda per il 2022. Il pilota di Cervera, protagonista di numerose difficoltà nelle ultime due stagioni di MotoGp, è tornato ad allenarsi in moto come affermato dal suo team in un comunicato, e ha raccontato l’ultimo, difficile periodo: “Sono sollevato, ma teso. Sono stati tre mesi molto duri. È stato un processo lento, seguendo costantemente le indicazioni del dottor Sánchez Dalmau. Nell’ultimo mese e soprattutto nell’ultima settimana la situazione è decisamente migliorata. I controlli poi hanno confermato il mio feeling e sono davvero contento. E’ il quarto inverno che vivo con qualche problema. Prima la spalla, poi il braccio. Sembrava stesse andando tutto per il meglio ma ecco un altro infortunio. Avevo appena vinto di nuovo e mi sono dovuto fermare ancora, proprio quando mi sentivo bene. Non auguro a nessuno una sensazione del genere”.
    Rientro per Sepang?
    “Fin da quando mi sono infortunato di nuovo ho puntato ad essere pronto per i primi test o per la prima gara – ha aggiunto Marquez -. Se sarò ai test di Sepang? Siamo sulla strada giusta, ma per prima cosa devo provare su pista, ad alta velocità e con tanti giri a referto. La vista è una cosa seria e devo seguire i consigli del dottore. Ho cercato di dimenticare tutto, di vivere una vita normale, ma anche mentalmente è stato difficile. Quando però torni in sella è ancora più bello. Per questo ho detto che non auguro a nessuno un infortunio del genere. La priorità è il fisico. In questi tre mesi ci siamo concentrati soprattutto sulla vista, ma abbiamo lavorato duramente anche sulla spalla e sul braccio, che stanno molto meglio rispetto alla scorsa stagione. Bisogna però evitare alcuni problemi accusati durante lo scorso campionato, dobbiamo essere più preparati” – ha concluso il Cabroncito. LEGGI TUTTO