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    Napoli, rubano un pino sullo scooter: denunciati due giovani senza patente

    Hanno 15 e 14 anni, i due giovanissimi che in sella a uno scooter, nel comune di Marano, nell’hinterland di Napoli, sono stati denunciati dai Carabinieri per aver rubato un pino trasportato proprio sul motorino. Una vicenda che ha del tragicomico, se non fosse reale.
    Napoli, 14enni in fuga su uno scooter rubato: denunciati per ricettazione
    Il furto e la fuga
    I due ragazzini napoletani, uno proveniente dal quartiere Forcella e l’altro da Mercato, secondo quanto ricostruito avevano “prelevato” il pino da un condominio privato di Marano, e sperando di non essere visti hanno tentato di portarlo con loro. Ma sono stati notati dai Carabinieri della sezione radiomobile di Marano.
    Senza assicurazione e senza patente
    Non appena si sono accorti di essere stati pizzicati, i due hanno subito abbandonato il pino in mezzo alla strada. Ma la loro “fuga”, se vogliamo definirla in tal modo, si è conclusa dopo un centinaio di metri. Dopo essere stati denunciati per furto, la coppia è stata riaffidata ai rispettivi genitori. Ma non è tutto: perché si è poi scoperto che lo scooter era privo di assicurazione, e che inoltre il giovane alla guida era senza patente, data la sua età ancora acerba.
    Napoli, non ha la patente ma vuole la moto: picchia il padre e viene arrestato LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Da Yamaha fino a 13 milioni per ricostruire il marchio”

    ROMA – L’ambizione di Razlan Razali è quella di iniziare a scrivere una storia diversa con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da “Crash.net”, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Zero rischi
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. Ora che sta per iniziare la nuova stagione, Andrea Dovizioso e Darryn Binder sono pronti a scendere in pista con la WithU Yamaha RNF. Per il sudafricano, fratello maggiore di Brad Binder, sarà il primo anno in MotoGp dopo una lunga gavetta in Moto3. A chi rumoreggia per questa scelta, Razali risponde: “In tanti ci stanno criticando. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Marchio da ricostruire, il primo anno sarà difficile”

    ROMA – Razlan Razali ha di fronte a sé una sfida importante per il 2022. Far dimenticare il team Petronas Yamaha SRT e ricominciare tutto da capo con la nuova scuderia satellite della casa di Iwata, la WithU Yamaha RNF. Il team manager malese, intervistato da Crash.net, ha infatti affermato: “Andare a formare un secondo team non è uno scherzo. Abbiamo lavorato tanto e, considerando la poca pianificazione, è stato complicato avvicinare nuovi sponsor”. Già, perché, dopo l’addio di Petronas e le discussioni con i dirigenti del gruppo petrolifero, Razali si è dovuto rimboccare le maniche: “Si tratta di ricostruire il marchio e ricominciare tutto da zero. Il primo anno sarà difficile superarlo”, ha detto Razali.
    Razali difende Binder
    Uno dei motivi per cui Razali non ha accettato l’offerta di Petronas a fine 2021 è perché il main sponsor aveva pianificato una revisione dei costi, rifiutata dal manager. Ora però la Yamaha assicura fondi adeguati: “Il nostro cammino durerà 3-5 anni – ha spiegato il malese – e tutti conoscono la nostra professionalità. Anche avere il pacchetto giusto è importante. A seconda delle specifiche della moto, prevediamo una cifra che va dagli 11 ai 13 milioni annui”. La WithU Yamaha RNF schiererà in pista la coppia formata da Andrea Dovizioso e Darryn Binder, al suo esordio in MotoGp dopo sette anni di Moto3. A proposito, Razali ha sottolineato questo aspetto: “In tanti ci stanno criticando per questa scelta. Ma essere un team in sviluppo è questo: basse aspettative e pochi rischi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Non sono tornato per soldi, ma per correre”

    ROMA – Prima una pausa durata più di metà del 2021, ora il ritorno in MotoGp. Andrea Dovizioso, alla Ducati dal 2013 al 2020, si è accasato al team WithU Yamaha RNF per rilanciarsi sulle due ruote e spiega i motivi della sua decisione: “In nessuna stagione ho mai preso scelte basandomi solo sui soldi. La Yamaha mi ha presentato premesse per me necessarie e sono tornato. Non scelgo le moto in base al guadagno”. Dovizioso, arrivato a 35 anni, sarà il pilota più anziano in griglia e prenderà di fatto il posto lasciato vacante da Valentino Rossi.
    Un vantaggio in più
    Il 2021 di Dovizioso è stato caratterizzato in buona parte dell’assenza dal Motomondiale, salvo poi tornare in classe regina per disputare le ultime cinque gare della stagione con la Petronas Yamaha SRT. Il team satellite era già in contrasto con la scuderia principale soprattutto in fatto di budget, ragion per cui Dovizioso afferma: “La moto precedente aveva diversi problemi alla base e per questo non mi ci sentivo a mio agio. Non mi aspetto di essere competitivo sin da subito nel 2022, ci dovrò mettere del mio”. Per affrontare al meglio il 2022 Dovizioso avrà però un’arma in più, cioè la Yamaha M1 factory, la stessa moto di Morbidelli e Quartararo : “Con la moto ufficiale credo che potremmo andare veloci rispetto alle ultime gare del 2021”. Per conoscere la moto del team WithU Yamaha Dovizioso dovrà solo essere paziente, visto che la presentazione ufficiale si terrà il 24 gennaio. LEGGI TUTTO

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    Torino, la polizia lasciata a piedi dalle auto di servizio

    A chi non è mai capitato di dover armeggiare con i cavi perché la batteria dell’auto ha dato un po’ di problemi? Difficile che qualcuno non si sia trovato in questa situazione, ma se gli sfortunati sono gli agenti della polizia stradale di Torino allora la faccenda si fa più complessa. Così complessa che il sindacato Siulp si è dovuto rivolgere al direttore centrale e alla questura. I motori di due modelli in dotazione alle forze dell’ordine, Volkswagen Passat e Skoda Octavia, si spengono più spesso di quanto dovrebbero e costringono gli agenti a girare con i cavi. Questo, inevitabilmente, comporta un grave rallentamento alle operazioni quotidiane, senza contare che in alcuni casi le auto non ripartono proprio più.
    Qual è il problema?
    “Se si spegne il motore, spesso e volentieri non ripartono più perché la batteria si scarica”, ha spiegato Eugenio Bravo, segretario provinciale Siulp. “Gli agenti girano con i cavi in macchina e se ne sono sprovvisti chiedono aiuto a qualche utente in transito. Ogni tanto i conducenti dei carri-attrezzi si rifiutano di prendere a bordo gli operatori perché essendo armati, sostengono, costituirebbero un potenziale pericolo per l’incolumità del conducente”.
    Ma qual è la causa del problema? I tecnici sono al lavoro, ma ancora non hanno trovato una soluzione. Ipotesi dicono che il motivo potrebbe essere l’etilometro: dato che le pattuglie lo lasciano acceso per tutto il servizio, questo scaricherebbe la batteria dell’auto. D’altra parte, spiega sempre Bravo, l’etilometro è uno strumento che deve essere pronto all’uso e considerato che ci vogliono circa 20-30 minuti per attivarlo, serve sempre tenerlo collegato.
    Va a prendere le pizze e lascia l’auto accesa: ladro flash colpisce a Livorno LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ducati: il 28 gennaio sarà presentata la nuova moto

    ROMA – La nuova Ducati verrà a breve presentata al pubblico. La scuderia emiliana ha infatti comunicato che 28 gennaio prossimo, alle ore 16, si terrà un evento virtuale trasmesso in streaming, dove verrà svelata la moto con cui ambire al titolo nel 2022. Il team di Borgo Panigale ha confermato in MotoGp la coppia Miller-Bagnaia, con “Pecco” che nella parte finale della scorsa stagione ha cercato l’assalto su Fabio Quartararo, poi campione del mondo con la Yamaha. La Ducati si è però potuta consolare con il titolo costruttori, il primo dal 2007, quando in pista c’erano Loris Capirossi e Casey Stoner.
    L’endorsement di Dall’Igna
    Le premesse per il prossimo anno dunque ci sono tutte, con la Ducati che andrà a a schierare in griglia una coppia di piloti capaci di impensierire il francese campione del mondo. Anche lo stesso direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna, spera nella vittoria finale, andando a candidare Francesco Bagnaia. Le speranze della Ducati sono quindi riposte in “Pecco”, che dovrà fare il possibile per riportare a Borgo Panigale un titolo piloti che manca sempre dal 2007, quando a trionfare fu Stoner. Il pilota italiano ha dimostrato di essere all’altezza del “Diablo”, ma anche la Desmosedici dovrà fare la sua parte. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Ducati: la presentazione fissata per il 28 gennaio

    ROMA – La Ducati comunica la data in cui verrà presentata la nuova moto. La data da cerchiare in rosso sul calendario è il 28 gennaio prossimo, quando alle ore 16 si terrà un evento virtuale che sarà possibile seguire sui canali ufficiali della scuderia italiana. Il team di Borgo Panigale per il 2022 ha confermato in MotoGp la coppia Miller-Bagnaia, con “Pecco” che nella fase finale del 2021 ha cercato l’assalto su Fabio Quartararo, poi campione del mondo con la Yamaha. La Ducati si è però potuta consolare con il titolo costruttori, il primo dal 2007, quando in pista c’erano Loris Capirossi e Casey Stoner.
    Speranze e realtà
    Le premesse per il prossimo anno dunque ci sono tutte, con la Ducati che andrà a a schierare in griglia una coppia di piloti capaci di impensierire il francese campione del mondo. Anche lo stesso direttore generale del team italiano, Luigi Dall’Igna, spera nella vittoria finale, andando a candidare Francesco Bagnaia. L’ultima vittoria della Ducati, per quanto riguarda i piloti, risale sempre al 2007, quando a salire sul tetto del mondo fu Stoner. Ora dalle parti di Borgo Panigale si punta a trasformare le sensazioni dell’anno scorso in realtà e tanto dipenderà dalle prestazioni della Desmosedici. LEGGI TUTTO

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    La Cadillac oro di Elvis Presley è andata all'asta per 77mila euro

    In soli 42 anni il Re del Rock ha acquistato circa 200 automobili, una vera e propria passione per Elvis Presley che diede il nome di sua moglie Priscilla ad una delle sue vetture sportive. Molte le aveva regalate ad amici e parenti, altre le teneva in garage, come questa Cadillac Fleetwood Broughman del 1975 gialla, battuta all’asta solo per 77mila euro sul sito inglese Car&Classic.Guarda la galleryCadillac del 1975 di Elvis Presley all’asta per 77mila euro
    Maradona, la sua prima auto è vendita: è una Fiat 128 dell’82
    Un pezzo da collezione 
    L’automobile, un vero pezzo da collezione per appassionati di vetture d’epoca, è stata venduta in una data particolare, lo scorso 8 gennaio, giorno di nascita della star americana. Un fatto calcolato o una particolare coincidenza, ma è come se la meravigliosa Cadillac giallo-oro avesse scelto proprio quel giorno per iniziare una nuova vita. Elvis l’aveva acquistata il 26 settembre 1974 per 12.512 dollari, quasi 11mila euro ed equipaggiata con ogni optional possibile per l’epoca, come il tettuccio apribile e una piccola statua della dea alata sul cofano.
    La vendita “stracciata”
    Dotata di un motore V8 da 8200 cc, solo due anni dopo l’acquisto era stata regalata da Presley al suo medico personale Nichopoulos, il quale la rimise in vendita nel 1986. Il contachilometri della Cadillac segna tutt’oggi solo 2.776 km percorsi e tra poco sarà pronto ad aumentare questa cifra, anche se l’automobile, ferma da tempo, ha sicuramente bisogno di qualche messa a punto, sia per quanto riguarda il motore sia per la carrozzeria e gli interni, usurati dal tempo.
    L’asta online del sito Car&Classic non ha visto l’arrivo di particolari offerte alte, tanto che era rimasta bloccata intorno alla cifra dei 12mila euro. Sul finale però la gara al miglior offerente è diventata più agguerrita, arrivando al prezzo finale di 77mila euro, per aggiudicarsi questo intramontabile pezzo di storia. Sullo stesso sito è da poco spuntata un’altra Cadillac che ha vissuto tra le pagine di storia della musica, quella di Cinthya Lennon, moglie di John Lennon. La vettura rosso amaranto ha una base d’asta di 6.100 dollari, circa 5.300 euro ed è in attesa di scoprire chi sarà il fortunato futuro proprietario.
    Cadillac Escalade Premium in oro e argento esagerato per Kim Kardashian LEGGI TUTTO