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    Arnold Schwarzenegger, pauroso incidente d'auto: il suo SUV finisce su una Prius!

    Pare abbia girato a sinistra in un incrocio nonostante il semaforo rosso: sarebbe questa la causa del clamoroso incidente che nel pomeriggio di venerdì 21 gennaio, quando in Italia era notte fonda, ha coinvolto Arnold Schwarzenegger e la sua GMC Yukon, che sono finiti letteralmente sopra una Toyota Prius con all’interno una donna rimasta ferita e subito trasportata in ospedale. Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi.
    Semaforo rosso, “Schwarzy” attraversa l’incrocio e…
    Schwarzenegger si trovava a Los Angeles, e alle 17 dello scorso venerdì era al volante del suo Yukon – un super SUV delle General Motors lungo quasi 5,5 mt da 355 cv e un prezzo che non scende sotto i 120mila euro circa -. All’incrocio tra Sunset Boulevard e Allenford Avenue, l’ex attore e governatore della California avrebbe girato inavvertitamente a sinistra senza attendere che il semaforo diventasse verde, provocando uno scontro con una Prius rossa e coinvolgendo altre due vetture, tra cui una Porsche Taycan.
    Quattro auto coinvolte, nessuna grave conseguenza

    Le foto scattate sul posto mostrano lo Yukon reggersi in verticale sulle ruote sinistre, dato che la parte destra del SUV è finita sopra la berlina Toyota, che si ritrova il frontale completamente distrutto. La donna al suo interno è rimasta gravemente ferita alla testa, sanguinante, ed è stata subito trasportata in ospedale. Schwarzenegger, rimasto illeso, si è da subito preoccupato per le condizioni della donna, che per fortuna si è ripresa. Le indagini della polizia hanno evidenziato come non ci sia stato uso di droghe o alcol: sembra quindi sempre più probabile che il brutto incidente si sarebbe potuto evitare se soltanto Terminator avesse aspettato il semaforo verde.
    Schwarzenegger, che regalo per Greta: una Tesla Model 3 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Mi sono ritirato per la pericolosità di questo sport”

    ROMA – Jorge Lorenzo si dice convinto della scelta fatta nel 2019 in merito al ritiro dalle corse, pur mostrando un pizzico di nostalgia del paddock nelle sue interviste. Il motivo principale riguarda la pericolosità a cui ogni weekend si espongono i piloti di MotoGp: “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista. Marquez? Se pensiamo a tutte le occasioni in cui è caduto, Marc si è fatto male poche volte, eppure anche lui ha avuto tre-quattro infortuni veramente pesanti”, le sue parole. 
    I migliori piloti secondo Jorge
    Lorenzo promette che ci sarà spettacolo nel prossimo Mondiale dopo l’intensa lotta tra Quartararo e Bagnaia che ha visto prevalere il francese: “Se nel 2019, l’anno che è stato il migliore per Marc a livello di risultati, Quartararo ha lottato con lui per la vittoria in qualche gara, anche se non si è riuscito a imporre, ora con Fabio più maturo e più completo e un Marc magari non tanto forte fisicamente come prima, ci divertiremmo molto. Ma aggiungo anche Bagnaia e Jorge Martin. I quattro piloti più forti per il futuro sono loro”, conclude Jorge ai microfoni di Motosprint.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Sarei ancora in pista se fosse uno sport meno pericoloso”

    ROMA – Jorge Lorenzo mostra di avere un pizzico di nostalgia del paddock, ma si dice convinto della scelta fatta nel 2019 in merito al ritiro dalle corse. Il motivo principale riguarda la pericolosità a cui ogni weekend si espongono i piloti di MotoGp: “La cosa peggiore nella vita di un pilota sono gli infortuni e il rischio. È proprio per questo che mi sono ritirato. Se fosse uno sport meno pericoloso, in cui ci si fa meno male, sicuramente sarei ancora in pista. Marquez? Se pensiamo a tutte le occasioni in cui è caduto, Marc si è fatto male poche volte, eppure anche lui ha avuto tre-quattro infortuni veramente pesanti”, ha dichiarato. 
    Sul Mondiale 2022
    Lorenzo promette che ci sarà spettacolo nel prossimo Mondiale dopo l’intensa lotta tra Quartararo e Bagnaia che ha visto prevalere il francese: “Se nel 2019, l’anno che è stato il migliore per Marc a livello di risultati, Quartararo ha lottato con lui per la vittoria in qualche gara, anche se non si è riuscito a imporre, ora con Fabio più maturo e più completo e un Marc magari non tanto forte fisicamente come prima, ci divertiremmo molto. Ma aggiungo anche Bagnaia e Jorge Martin. I quattro piloti più forti per il futuro sono loro”, conclude Jorge ai microfoni di Motosprint.  LEGGI TUTTO

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    Toprak Razgatlioglu concentrato sulla Superbike: “Mai sognato la MotoGp”

    ROMA – La MotoGp resta un tema che continua a girare attorno ai pensieri di Toprak Razgatlioglu. Ma questa volta, in un’intervista a Roadracing World, il turco sembra scartare l’ipotesi di un suo arrivo tra i grandi della top-class. Ecco spiegato il motivo: “Ho 25 anni – ammette -. Mi sento vecchio per la MotoGP. Tutti ci arrivano a 19, 20, 21 anni adesso. Non sono vecchio in assoluto, lo so però, dopo essere stato campione del mondo di Superbike, perché no? Il mio sogno era di essere un campione di Superbike, non ho mai sognato la MotoGP. È come una galassia diversa. Ora, sì, ho aperto la porta alla MotoGP, ma non ho mai sognato la categoria prima. Mi concentro sulla Superbike”.
    Il futuro di Toprak 
    Seppur le dichiarazioni di Razgatlioglu facciano pensare al contrario, Kenan Sofuoglu (il manager del talento turco) ha parlato di un possibile trasferimento in MotoGp per il 2023. Nel caso in cui non gradisse la destinazione, Toprak potrebbe tornare sui suoi passi: “Se vado in MotoGp e non mi piace, posso tornare in Superbike e trovare una buona squadra. Tutti conoscono la mia velocità in questo campionato”, conclude.  LEGGI TUTTO

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    Toprak Razgatlioglu e la MotoGp: “Sono troppo vecchio”

    ROMA – Toprak Razgatlioglu fa parlare ancora di sé in ottica MotoGp. Ma questa volta, in un’intervista a Roadracing World, il turco sembra scartare l’ipotesi di un suo arrivo tra i grandi della top-class. Ecco spiegato il motivo: “Ho 25 anni – ammette -. Mi sento vecchio per la MotoGP. Tutti ci arrivano a 19, 20, 21 anni adesso. Non sono vecchio in assoluto, lo so però, dopo essere stato campione del mondo di Superbike, perché no? Il mio sogno era di essere un campione di Superbike, non ho mai sognato la MotoGP. È come una galassia diversa. Ora, sì, ho aperto la porta alla MotoGP, ma non ho mai sognato la categoria prima. Mi concentro sulla Superbike”.
    L’ipotesi 2023
    Seppur le dichiarazioni di Razgatlioglu facciano pensare al contrario, Kenan Sofuoglu (il manager del talento turco) ha parlato di un possibile trasferimento in MotoGp per il 2023. Nel caso in cui non gradisse la destinazione, Toprak potrebbe tornare sui suoi passi: “Se vado in MotoGp e non mi piace, posso tornare in Superbike e trovare una buona squadra. Tutti conoscono la mia velocità in questo campionato”, conclude.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer risponde alla Ducati: “Pensino a impegnarsi con i loro giovani”

    ROMA – E’ già lotta a suon di dichiarazioni tra KTM e Ducati, a numerose settimane dall’inizio del Mondiale di MotoGp. Pit Beirer, in particolare, si è scagliato nelle ultime ore con la casa di Borgo Panigale che aveva lamentato una presunta egemonia della scuderia austriaca nel mettere sotto contratti i giovani piloti: “Se Tardozzi pensa che ci sia una concorrenza sleale, lo invito a impegnarsi con la sua marca con i giovani. Ma non ricordo di aver mai visto una Ducati in Moto3. In KTM produciamo moto per la Rookies Cup dal 2013. Il lavoro sui giovani ci costa una quantità di denaro relativamente grande, parliamo di milioni ogni anno. Trovo piuttosto indecente che un costruttore arrivi ad attirare i nostri talenti con un po’ di soldi in più“, ha dichiarato. 
    Le parole di Beirer
    Beirer ha poi preso d’esempio quanto successo con l’ormai ex rookie Jorge Martin: “Lo abbiamo avuto per due anni nel team Ajo di Moto2, e aveva un contratto valido con noi per il 2021. Ma voleva andare alla Ducati. Lo abbiamo rilasciato di fronte a un compenso di 80 mila euro. Vorrei chiedere a Ducati se questa l’ha trovata un’azione dignitosa o indecente. Martin da noi aveva uno stipendio ovviamente superiore a quella cifra. Lo volevamo con noi in MotoGP, ma lui non voleva restare e l’abbiamo lasciato andare“, le sue parole.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Beirer: “Indecente attirare nostri talenti con un po' di soldi in più”

    ROMA – Il Mondiale 2022 non è ancora cominciato, ma è già lotta a suon di dichiarazioni tra KTM e Ducati. Pit Beirer, in particolare, si è scagliato nelle ultime ore con la casa di Borgo Panigale che aveva lamentato una presunta egemonia della scuderia austriaca nel mettere sotto contratti i giovani piloti: “Se Tardozzi pensa che ci sia una concorrenza sleale, lo invito a impegnarsi con la sua marca con i giovani. Ma non ricordo di aver mai visto una Ducati in Moto3. In KTM produciamo moto per la Rookies Cup dal 2013. Il lavoro sui giovani ci costa una quantità di denaro relativamente grande, parliamo di milioni ogni anno. Trovo piuttosto indecente che un costruttore arrivi ad attirare i nostri talenti con un po’ di soldi in più“, ha dichiarato. 
    Il caso Martin
    Beirer ha poi preso d’esempio quanto successo con l’ormai ex rookie Jorge Martin: “Lo abbiamo avuto per due anni nel team Ajo di Moto2, e aveva un contratto valido con noi per il 2021. Ma voleva andare alla Ducati. Lo abbiamo rilasciato di fronte a un compenso di 80 mila euro. Vorrei chiedere a Ducati se questa l’ha trovata un’azione dignitosa o indecente. Martin da noi aveva uno stipendio ovviamente superiore a quella cifra. Lo volevamo con noi in MotoGP, ma lui non voleva restare e l’abbiamo lasciato andare“, le sue parole.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Razali: “Dovizioso potrebbe lottare per il campionato”

    ROMA – Tutto pronto per la presentazione della nuova moto del Team RNF WithU, in programma lunedì 24 gennaio 2022. A guidarla nel prossimo mondiale di MotoGp saranno Darryn Binder e Andrea Dovizioso. Proprio del pilota italiano ha parlato il patron della scuderia, Razlan Razali. Quest’ultimo, in un’intervista a Crash.net, ha smentito l’ipotesi di assistere ad una sorta di ‘Valentino Rossi bis’. Il Dottore aveva infatti lasciato l’amaro in bocca al numero uno del team malese, per via delle prestazioni al di sotto delle aspettartive. Razali, però, assicura che con Dovizioso sarà diverso.
    Razali scommette su Dovizioso
    “Andrea ha una M1 Factory, perciò potrebbe anche lottare per il campionato – spiega Razali -. Chi si aspetta una stagione deludente dimentica che Andrea ha 35 anni, mentre Valentino ne aveva 42 quando era con noi. E’ vero, è comunque il più vecchio in griglia, ma in Ducati ha fatto tanto. E’ stato vicecampione per ben tre volte e l’anno scorso è tornata la sensazione di competitività. A mio avviso può giocarsela per il titolo”. Piuttosto fiducioso dunque l’ex team manager di Petronas SRT in vista della nuova stagione. LEGGI TUTTO