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    MotoGP, Test Mandalika 2022: dove seguirli, date e orari

    MANDALIKA- Dopo i primi test a Sepang, in Indonesia è tutto pronto per la seconda sessione di prove ufficiali della MotoGp 2022. Si parte venerdì 11 febbraio alle 2:00 (ora italiana) con il primo giorno sulla nuova pista, si proseguirà poi sabato 12 febbraio alla stessa ora con la seconda parte dei test, mentre domenica 13 – sempre quando in Italia saranno le 2 del mattino – andranno in scena i giri finali. Quella di Mandalika rappresenta l’ultima tappa di avvicinamento all’inizio della stagione, in quanto poi la classe regina si ritroverà in Qatar per il primo Gran Premio del 2022 (6 marzo). Per i test a Mandalika non è prevista copertura televisiva in Italia.
    Come seguire i test
    Nonostante ciò, a fine sessione, su tuttosport.com saranno visibili i risultati, le curiosità e gli episodi salienti dei test ufficiali di Mandalika, dopo i quali si potrà dare il via al countdown per la MotoGp 2022. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, programma Test Mandalika 2022: date, orari e come seguirli

    MANDALIKA- Dopo i primi test a Sepang, tocca ora alla nuovo circuito di Mandalika accogliere piloti e scuderie alla loro seconda sessione di prove ufficiali. Si parte venerdì 11 febbraio alle 2:00 (ora italiana) con il primo giorno in pista, si proseguirà poi sabato 12 febbraio alla stessa ora con la seconda parte dei test, mentre domenica 13 – sempre quando in Italia saranno le 2 del mattino – andranno in scena i giri finali. Quella di Mandalika rappresenta l’ultima tappa di avvicinamento all’inizio della stagione, in quanto poi la classe regina si ritroverà in Qatar per il primo Gran Premio del 2022 (6 marzo). Per i test a Mandalika non è prevista copertura televisiva in Italia.
    Come seguire i test
    Nonostante ciò, a fine sessione, su corrieredellosport.it saranno visibili i risultati, le curiosità e gli episodi salienti dei test ufficiali di Mandalika, che ci preparerà alla nuova stagione MotoGp. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez rivela: “Ero positivo al coronavirus”

    ROMA – Sono tanti gli scogli che Marc Marquez ha incontrato nel suo cammino riabilitativo per tornare in pista. Nella conferenza stampa seguita alla presentazione della nuova Honda, lo spagnolo otto volte campione del mondo ha infatti detto: “Due mesi fa non pensavo di poter lottare per il titolo. Non potevo nemmeno allenarmi. Poi sono risultato anche positivo al Covid, ma per fortuna non si è andati oltre una semplice influenza”. Lo spagnolo è ora pronto a tornare sulla RC213V con rinnovata fiducia, non dimenticando però le difficoltà affrontate sin dalla fine del 2021.
    Le parole di Marquez
    “Oggi – ha infatti detto Marquez – sto cercando di venire fuori dal periodo più buio della mia carriera. Non posso lottare né per la vittoria finale, né per il podio, ma sono qui alla Honda e dunque devo crederci”. La diplopia, i problemi alla spalla e il Covid hanno però forse dato a Marquez la possibilità di riflettere sul valore del lavoro, come afferma egli stesso nella conferenza stampa: “È solo grazie a questi due anni se ho realizzato cosa ho fatto. Ho riscoperto quanto ci si debba allenare per essere continui e veloci. I trionfi in MotoGp con largo distacco sono ormai il passato. Avrò un profilo basso nel 2022, ma sto riscoprendo la mia felicità professionale e ci sarà il sorriso sul mio volto”, ha detto, concludendo, lo spagnolo di Cervera. LEGGI TUTTO

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    Gigafactory Stellantis, trovato l'accordo: a Termoli per produrre batterie

    Pessimisti cosmici e maligni erano scettici. Ma sono stati finalmente smentiti. Perché la gigafactory di Stellantis in Italia – precisamente nello stabilimento di Termoli – si farà. Si conclude così una “telenovela” che era passata dagli annunci trionfalistici dello scorso anno, quando all’EV Day del luglio scorso, veniva dato già tutto per fatto, al “de profundis” intonato dopo le dichiarazioni di Carlos Tavares – CEO Stellantis – che due settimane fa aveva invece gettato una secchiata di acqua gelida sottolineando come la trattativa fosse ancora in corso. Fino poi alla… tumulazione definitiva della costruzione della prima fabbrica di batterie italiana, quando qualche giorno fa era arrivata la notizia della restituzione anticipata da parte del gruppo italofrancese del prestito di 6,5 miliardi con garanzia Sace (che, tra le sue clausole, imponeva il mantenimento dei livelli occupazionali nel Paese) che tanto aveva (inutilmente) fatto discutere i soliti benpensanti.
    Una gigafactory per produttività e lavoro
    Invece, la terra si può rimettere al proprio posto e dare fiato alle trombe. Carlos Tavares e il Governo italiano hanno raggiunto un’intesa. E chissà che proprio il prestito restituito prima del tempo non abbia giocato un ruolo importante. L’accordo, nel dettaglio, prevede un investimento di due miliardi e mezzo di euro da parte di Stellantis, somma che fa parte della pianificazione più ampia del gruppo ripetutamente confermata di 30 miliardi entro il 2025. Lo Stato, da parte sua, parteciperà con 370 milioni. Ed è una notizia non buona ma buonissima, da tutti i punti di vista. Intanto, perché garantirà nei prossimi anni un buon livello di produttività, fondamentale per rispondere al crescente fabbisogno di batterie per il settore automotive. Poi perché una fabbrica significa lavoro e non licenziamenti. Quindi la gigafactory molisana sarà centrale anche per mantenere il livello occupazionale di Stellantis in Italia. Livello sul quale ancora in molti nutrono profonde perplessità, soprattutto dopo le dichiarazioni del solito Tavares che nella stessa intervista in cui aveva comunicato, l’allora mancata definizione dell’intesa con il Governo italiano per Termoli, si era permesso l’ardire di sottolineare come “i costi della produzione in Italia” siano i più alti che il Gruppo deve sostenere nel mondo, a cominciare da quelli per l’energia. E provi qualcuno ad alzare la mano per smentire la veridicità di quelle parole. Sarà mica un caso che sul nostro territorio non compaia un costruttore straniero, oltre quello nazionale, trasformato dai tempi di FCA sempre più in Gruppo mondiale. Le aziende non sono mica onlus, vanno dove pagano bene e infatti l’Europa è disseminata di fabbriche tra Spagna, Francia e Europa dell’Est. Non certo sulla nostra amata penisola.
    Stellantis restituisce in anticipo il prestito di 6,3 miliardi ricevuto da FCA
    120 GWh di capacità con vista sul 2030
    Quindi, ben venga la gigafactory italiana che sarà il quinto impianto del Gruppo per la produzione di accumulatori, aggiungendosi ai due previsti in Nord America, oltre a quelli europei a Douvrin in Francia e Kaiserslautern in Germania. Tutto in funzione di arrivare a garantire che i veicoli elettrificati possano rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti, entro il 2030. Un’operazione che dovrebbe restituire tranquillità almeno a questo impianto produttivo di Termoli, uno dei tre del Gruppo, insieme con Pratola Serra (Avellino) e la VM di Cento che cercano un’identità e un’obiettivo produttivo che ne sottolinei l’importanza. A Termoli oggi lavorano 2.400 addetti con una produzione media pari a 360mila motori all’anno. E come confermato da Tavares in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore l’estate scorsa, la gigafactory molisana dovrebbe seguire almeno in parte l’esempio di Acc – Automotive Cells Company – joint venture realizzata con Total e poi allargata a Mercedes-Benz. L’alleanza industriale avrà una capacità pianificata globale di almeno 120 GWh entro il 2030, come comunicato da Stellantis.
    Stellantis, a Mirafiori il nuovo polo produttivo per Fiat 500 e Maserati
    Insomma, dopo le voci pessimistiche, portiamo a casa con soddisfazione un progetto di queste dimensioni che regala un po’ di serenità a chi le macchine le costruisce ogni giorno. E senza rischierebbe di perdere tutto, con le conseguenze che si possono immaginare. Soprattutto se riportate su scala nazionale. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Ho avuto il Covid questo inverno”

    ROMA – Anche Marc Marquez ha contratto il Covid nell’ultimo inverno. L’otto volte campione del mondo, oltre che con la diplopia, ha dovuto fare i conti anche con coronavirus, come lui stesso ha rivelato nella conferenza stampa seguita alla presentazione della nuova Honda. “Due mesi fa non pensavo di poter lottare per il titolo. Non potevo nemmeno allenarmi. Poi sono risultato anche positivo, ma per fortuna non si è andati oltre una semplice influenza”. Lo spagnolo è ora pronto a tornare sulla RC213V con rinnovata fiducia, non dimenticando però le difficoltà affrontate sin dalla fine del 2021.
    Le parole di Marquez
    “Oggi – ha infatti detto Marquez – sto cercando di venire fuori dal periodo più buio della mia carriera. Non posso lottare né per la vittoria finale, né per il podio, ma sono qui alla Honda e dunque devo crederci”. La diplopia, i problemi alla spalla e il Covid hanno però forse dato a Marquez la possibilità di riflettere sul valore del lavoro, come afferma egli stesso nella conferenza stampa: “Solo in questi ultimi due anni ho realizzato cosa ho fatto. E mi sono accorto di quanto allenamento ci voglia per essere competitivi con continuità. Vincere in MotoGp con 100 punti di scarto fa ormai parte del passato. Sarò diverso nel 2022 e partirò con un profilo basso, ma col sorriso”, ha concluso Marquez. LEGGI TUTTO

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    Imparato: “Un'Alfa Romeo nuova all'anno fino al 2030”

    Italia e Alfa Romeo. Un binomio che sa di storia italiana e che rappresenta anche la doppia passione del francese Jean-Philippo Imparato, AD del brand e anche l’uomo che Carlos Tavares ha scelto per rilanciare il Biscione. Un ruolo importante visto il “peso” di Alfa Romeo e la volontà di posizionarla seriamente tra i brand premium.Guarda la galleryImparato: “Il futuro di Alfa Romeo parte da Tonale”
    I tre concetti di Tonale
    Il messaggio di Imparato è stato subito chiaro: “Quando a gennaio del 2021 Tavares mi chiese di occuparmi di Alfa Romeo non ho avuto dubbi nell’accettare, e dopo tre giorni ero già a Torino. Da quella data ho avuto solo ossessioni. Prima di tutto il rispetto. Non volevo sentire nessuno che dicesse che avevamo tradito la concept car Tonale mostrataa Ginevra, ma anche rispetto della storia e del design Alfa. Quindi abbiamo lavorato su Tonale con Alejandro Mesonero (Responsabile del Centro Stile Alfa Romeo) e la squadra di Alessandro Marcolini (Responsabile di Design di Progetto) fino a settembre per fare il punto su tutti i dettagli della vettura, analizzando quello che era stato pensato nel progetto iniziale. L’altro tema che mi ossessionava era modernità. Alfa Romeo è sportività e quindi era necessario avere un contenuto d’infotainment e software all’avanguardia per supportare il valore residuo futuro delle vetture e dare informazioni al guidatore di cui ha bisogno per avere un’esperienza di guida particolare. Ultimo la sostenibilità. Era necessario avere dei nuovi motori elettrificati per essere competitivi sul mercato e pensare agli sviluppi futuri”.
    Alfa Romeo Tonale, Suv con doppio ibrido per il rilancio
    “Le Alfa tutte su ordinazione”
    Tonale è nata da un lavoro di squadra, solo 49 persone lavorano su questo brand e la vettura è italiana visto che verrà prodotta a Pomigliano. La qualità è quindi un punto di forza dell’Alfa Romeo di Imparato. “Sì, non lanceremo mai un modello se non abbiamo un buon livello di qualità!”. Gli obiettivi della Tonale per il 2023, sono ambiziosi. “Pensiamo di vendere circa 20-30 mila vetture ma molto dipenderà dall’andamento del mercato. Pomigliano è in grado di produrre fino a 70 mila Tonale l’anno”. Per Imparato, Alfa Romeo si posiziona anche non facendo stock. “Lo stock danneggia la qualità delle vetture. Il mio messaggio alla rete è ‘non avrete auto ferme in un parcheggio’, costruiremo su ordinazione”.
    Un’Alfa all’anno fino al 2030
    Imparato guarda già oltre la Tonale. “Per il futuro di Alfa Romeo, c’è un piano per i prossimi cinque anni. Ogni anno avremo un modello o una novità prodotto e si andrà avanti fino al 2030. Il nostro obiettivo è che quando questa generazione di alfisti, lo staff attuale, lascerà l’azienda il brand sarà a posto con motorizzazioni, sostenibilità, software e, soprattutto, profittabilità”. Un piano chiaro per Alfa Romeo era importante e forse mancava da anni. Lo stesso Marchionne prima e Manley dopo, non avevano lavorato così tanto su questo brand, forse anche per mancanza di fondi.
    Guarda la galleryAlfa Romeo Tonale, il Suv della Metamorfosi del Biscione LEGGI TUTTO

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    MotoGp: si presenta il team di Lucio Cecchinello

    ROMA – Inizia oggi il 2022 del team LCR Honda. La scuderia secondaria dell’Ala dorata schererà ancora in pista Alex Marquez, fratello di Marc Marquez, e Takaaki Nakagami. Il team manager sarà sempre Lucio Cecchinello, che nel 1996 ha fondato la squadra che porta nel nome le sue iniziali. Rispettivamente 15esimo e 16esimo, il giapponese e lo spagnolo possono ora ammirare la livrea della nuova moto, che anche quest’anno si contraddistingue per i colori storici del team. “Abbiamo lavorato molto questo inverno – ha detto Cecchinello -. I piloti hanno fatto la loro parte e guardiamo con entusiasmo alla sfida del 2022”.
    L’obiettivo di Alex Marquez
    Alla sua seconda stagione in classe regina, Alex Marquez è chiamato ad aumentare i 70 punti raccolti nel 2021. “La cosa che mi ha più stupito della MotoGp – ha detto Marquez – è il dispendio fisico per guidare il mezzo. Se non hai il controllo in sella, allora fai il doppio della fatica. Senza contare il fattore velocità, un aspetto che mi ha stupito”. Con il quarto piazzamento a Portimao, il due volte campione del mondo ha fatto registrare il suo miglior risultato in classe regina. “Quest’anno – si augura Marquez – dobbiamo cercare più weekend come quello in Portogallo. Quando ho incontrato il mio team alla fine della gara, mi hanno accolto come se avessi vinto”. Ad attendere il team LCR Honda ci sono ora i test ufficiali di Mandalika, che inizieranno il prossimo 11 febbraio. LEGGI TUTTO

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    Car of The Year, tre week end dedicati all'auto a Milano, Cortina e Courmayeur

    Milano CityLife Shopping District, Cortina d’Ampezzo e Courmayeur saranno quest’anno i palcoscenici italiani del prestigioso premio Car of the Year, l’evento che dal 1964 premia la vettura più interessante dell’anno, organizzato da nove testate europee e per l’Italia rappresentato dal mensile di settore Auto. Le sette auto finaliste saranno esposte da venerdì 11 a domenica 13 febbraio in Piazza Tre Torri all’interno di CityLife Shopping District a Milano, per poi spostarsi a Cortina d’Ampezzo dal 18 al 20 febbraio davanti al Museo di Arte Moderna Ciasa de Ra Regoles, in Corso Italia 69. L’ultima tappa sarà dal 25 al 27 febbraio a Courmayeur nella centralissima piazza dello Chalet de l’Ange. Come di consueto anche quest’anno gli appassionati avranno la possibilità di poter provare le vetture nelle tre località nelle giornate di sabato e domenica registrandosi sul sito Auto.it nella sezione dedicata oppure direttamente al desk al centro dell’esposizione delle vetture.
    A conferma della grande attenzione dei sessanta giornalisti votanti le sette vetture selezionate rappresentano l’attuale transizione della mobilità. Infatti ben sei auto sono full electric e una è disponibile anche elettrica o hybrid plug-in. Cupra Born, Ford Mustang Mach-E, Hyundai Ioniq 5, Kia EV6, Peugeot 308, Renault Mégane E-Tech 100% Electric, Škoda Enyaq iV. Sono queste le vetture finaliste che gli appassionati troveranno esposte di cui potranno avere maggiori informazioni da parte dei giornalisti della testata Auto e che potranno provare a Milano, Cortina e Courmayeur supportati dagli istruttori del X-Driving School. Tutte vetture tecnicamente all’avanguardia e meritevoli di questa menzione di finaliste, sul sito di Auto.it sarà anche possibile votare una classifica dei lettori.
    Il premio Car of the Year viene organizzato da 58 anni da nove prestigiose testate internazionali e la validità è assicurata dall’ampio numero di votanti, ben 60 giornalisti di 23 paesi che dopo aver analizzato le trenta candidate selezionano le sette finaliste. La votazione definitiva e la conseguente elezione della vincitrice avverrà lunedì 28 febbraio in diretta streaming sul sito www.auto.it. Gli appuntamenti di Milano, Cortina e Courmayeur sono quindi un teorico avvicinamento verso l’elezione della vettura dell’anno 2022.
    I LUOGHI DEGLI EVENTI
    La scelta delle località di Milano, Cortina d’Ampezzo e Courmayeur è stata fatta per permettere agli appassionati di realizzare dei test drive in condizioni di strade differenti, su neve e nei tornanti di montagna ai piedi delle Dolomiti e del Monte Bianco e in percorsi più cittadini nel capoluogo lombardo.
    Un ringraziamento a CityLife Shopping District che ci ha permesso di esporre le vetture finaliste di Car of the Year in Piazza Tre Torri. CityLife Shopping District è il più grande distretto commerciale urbano d’Italia caratterizzato da un’offerta premium, trasversale e accessibile volta a creare un’esperienza di shopping & leisure irripetibile. Con una superficie commerciale utile di 32.000 m2 e un bacino di utenza di 2,5 milioni di persone, CityLife Shopping District ospita brand e retailer nazionali e internazionali, nonché marchi nuovi per il mercato italiano. Progetto unico sia dal punto di vista commerciale che architettonico, lo Shopping District è immerso nel secondo Parco pubblico della città di Milano. L’elegante struttura del Mall su due livelli, che ospita una vasta area food coperta, è stata progettata dal prestigioso studio Zaha Hadid Architects.
    Un grazie particolare per la preziosa collaborazione al Comune di Cortina d’Ampezzo, al Sindaco Gianpietro Ghedina e al vicesindaco Luigi Alverà che hanno deciso di ospitare il premio a conferma dell’impegno della cittadina veneta che sarà sede con Milano delle Olimpiadi Invernali 2026 sia sul tema infrastrutture che sostenibilità.
    Altrettanto preziosa la collaborazione con la Città di Courmayeur e il Centro Servizi che hanno aiutato lo staff di Auto nell’organizzazione della manifestazione nella cittadina valdostana. Questa iniziativa si inserisce all’interno del ricco palinsesto di eventi della stagione invernale della località, che offre ai turisti esperienze a 360° – dal food, al design, all’automotive – e che rispecchia il nuovo ABC di Courmayeur: ambiente, benessere e cultura. LEGGI TUTTO