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    MotoGp, Tardozzi: “Buono il circuito, ma il tracciato è troppo sporco”

    ROMA – Dopo il primo giorno dei test di Mandalika, Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia ai microfoni di Sky Sport il suo bilancio. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, mentre la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi.
    Il giudizio di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. I dati sulla Desmosedici 2022 però ci sono e danno fiducia al manager Ducati: “È una moto che va bene e che ci consentirà di essere protagonisti sin da subito in Qatar”. Ora la Ducati prepara la seconda giornata di test, i cui risultati saranno pubblicati su corrieredellosport.it. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro il più veloce nel Day-1 di test a Mandalika

    ROMA – Il primo giorno di test ufficiali MotoGp a Mandalika (Indonesia) se lo porta a casa Pol Espargaro. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I tempi dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO

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    MotoGp, test a Mandalika: Pol Espargaro il più veloce nel Day-1

    ROMA – È Pol Espargaro a firmare questo primo giorno di test ufficiali a Mandalika in Indonesia. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I risultati dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
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    Auto usate, in un anno quanti prezzi aumentati: ecco le più “care”

    Gli addetti ai lavori lo avevano previsto da tempo. Adesso, la ricerca condotta da Carvago.com, marketplace europeo dedicato alle vetture di seconda mano, ha confermato il dato che vede i prezzi di alcune auto usate aumentati di oltre un terzo nel 2021. E la crisi globale dei semiconduttori è la motivazione principale. “La crisi globale dell’industria automobilistica, causata da una carenza di chip, materiali e capacità di lavoro, sta avendo un effetto drammatico anche sul mercato europeo delle auto usate – ha spiegato Antonio Gentile, Country Manager di Carvago per l’Italia -. Il numero di auto usate disponibili è sceso ai livelli più bassi dal 2009”. Ecco le 10 auto con il più alto aumento di prezzo, selezionate da Carvago.
    Carvago, sbarca in Italia la piattaforma per la vendita di auto usate da tutta Europa
    Al primo posto c’è, un po’ a sorpresa, la Volkswagen Caddy 1.6 TDI da 102 cavalli (da 13.500 a 18.990 euro, +40,67%), seguita da Citroen C3 1.2 da 82 cv (da 10.800 a 14.200 euro, +31,48%) e Peugeot 3008 1.6 HDi con 120 cv (da 12.450 a 16.150 euro, +29,72%). Al quarto e quinto posto si posizionano rispettivamente Ford EcoSport 1.0 125 cv (da 10.900 a 13.838, +26,95%) e Ford Focus 1.5 TDCi 120 cv (da 13.495 a 16.950, +25,60%). Al sesto e al settimo, invece, ecco smart Forfour 1.0 da 70 cv (da 10.900 a 13.490 con un incremento del 23,76%) e la Fiat 500 1.2 da 69 cv (da 9.700 a 11.890, +22,58%). Chiudono la classifica Dacia Sandero 1.0 da 90 cv (da 9.200 a 11.199, +21,73%), Citroen C3 1.4 HDi da 75 cv (da 10.600 a 12.900, +21,70%) e Peugeot 308 SW 1.6 HDi da 120 cv (da 9.400 a 11.350, +20,74%).
    Il primato di Volkswagen Caddy
    Vista la classifica, la domanda può sorgere spontanea: perché qualcuno dovrebbe chiedere così tanto di più rispetto a un anno fa per una Caddy da 102 cv? “Le leggi fondamentali della domanda e dell’offerta spiegano abbastanza bene questo risultato apparentemente strano – spiega Antonio Gentile -. Mentre c’erano 23 Caddy di questo tipo disponibili nel dicembre 2020, il numero è sceso a 9 alla fine del 2021. A quanto pare ci sono abbastanza clienti interessati a questo mezzo economico, pratico e senza fronzoli per creare l’eccesso di domanda che permette ai venditori di chiedere prezzi più alti”.
    In un anno prezzi su del 20-40%
    “Quello che sta succedendo è che, le condizioni senza precedenti del mercato dei veicoli nuovi, sta creando una situazione in cui la stessa auto, ma un anno più vecchia e con un chilometraggio maggiore, si vende per il 20-40% in più rispetto alla fine del 2020 – aggiunge Gentile -. Abbiamo visto questo scenario con alcuni pezzi da collezione, ma era impensabile per veicoli comuni come questi. Se ne possedete uno, ora potrebbe essere il momento migliore per vendere!”.
    Auto usate, i 5 optional da controllare all’acquisto LEGGI TUTTO

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    Eurolega, Milano vince ancora: Baskonia battutto 89-78

    MILANO – Ancora una vittoria in Eurolega per l’Olimpia Milano che bissa il successo di due giorni fa con lo Zalgiris e supera, dominando, al Forum il Baskonia per 89-78. Melli, Hall e Hines firmano subito +11 Milano al primo quarto, nel secondo la forbice aumenta con Daniels e Bentil che si iscrivono al tabellino e il punteggio arriva sul 40-25. all’intervallo. Al ritorno sul parquet i ragazzi di Messina piazzano il parziale che li porta al massimo vantaggio, sul +27, con la luce del Chacho Rodriguez (saranno 14 a fine gara con 4 triple); Costello prova a ricucire lo strappo ma prima degli ultimi 10 il tabellone registra 66-48 per i padroni di casa. Garbage time nell’ultimo quarto con una nuova fuga meneghina ricucita ancora da Costello (top scorer con 23 punti). Doppia doppia per Melli che chiude con 13 punti e 11 rimbalzi. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “Non torno in MotoGp, sono curioso per la MotoAmerica”

    ROMA – Forte di una Dakar in cui ha stupito i veterani del rally più seguito al mondo, Danilo Petrucci ritorna a sentire l’asfalto sotto la sella. Il pilota di Terni è infatti a Portimao, dove si sono conclusi i test della Superbike che gli hanno permesso di salire in sella a una Ducati Panigale V4. Nel mirino di Petrucci c’è la MotoAmerica, che affronterà proprio con la scuderia italiana: “Ho scelto gli Stati Uniti – ha detto ai microfoni ufficiali del sito della MotoGp- perché ero curioso di vivere in un altro continente. Mi sono stupito della guidabilità della moto e mi sono divertito. Un ritorno in MotoGp? Ormai è un capitolo chiuso della mia carriera”.
    Petrucci sulla Superbike
    Il rally nel deserto ha però lasciato il segno sul fisico di Petrucci, che era partito in Arabia Saudita portandosi già dietro noie fisiche dovute alla lunga stagione in classe regina. “Partirò negli USA a fine marzo e non ho fatto una vera e propria preparazione. Ho ancora un po’ di dolore perché la Dakar ha chiesto al mio corpo tanta fatica. Il nostro obiettivo nella MotoAmerica è vincere, ma non sarà facile”. La voglia di provare qualcosa di nuovo ha preso però il sopravvento sui dolori: “La Ducati mi ha corteggiato a lungo e io pensavo solo a tornare in pista: sono curioso di scoprire ogni cosa”. Poi fa sognare gli appassionati della Superbile: “Quella di correre in SBK potrebbe essere una possibilità. Vorrei correre in questo campionato se la coincidenza con la MotoAmerica me lo consente”, ha detto, concludendo, il pilota umbro. LEGGI TUTTO

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    Danilo Petrucci: “La MotoGp è un capitolo chiuso, punto alla MotoAmerica”

    ROMA – Dopo l’esperienza alla Dakar 2022 – con tanto di vittoria nella quinta tappa -, Danilo Petrucci torna sull’asfalto. Il pilota di Terni è infatti a Portimao, dove si sono conclusi i test della Superbike che gli hanno permesso di salire in sella a una Ducati Panigale V4. Nel mirino di Petrucci c’è la MotoAmerica, che affronterà proprio con la scuderia italiana: “Ho scelto gli Stati Uniti – ha detto ai microfoni ufficiali del Motomondiale – perché ero curioso di vivere in un altro continente. Mi sono stupito della guidabilità della moto e mi sono divertito. Un ritorno in MotoGp? Ormai è un capitolo chiuso della mia carriera”.
    Possibilità Superbike
    Il rally nel deserto ha però lasciato il segno sul fisico di Petrucci, che era partito in Arabia Saudita portandosi già dietro noie fisiche dovute alla lunga stagione in classe regina. “Partirò negli USA a fine marzo e non ho fatto una vera e propria preparazione. Ho ancora un po’ di dolore perché la Dakar ha chiesto al mio corpo tanta fatica. Il nostro obiettivo nella MotoAmerica è vincere, ma non sarà facile”. La voglia di provare qualcosa di nuovo ha preso però il sopravvento sui dolori: “La Ducati mi ha corteggiato a lungo e io pensavo solo a tornare in pista: sono curioso di scoprire ogni cosa”. Poi apre le porte alla Superbike: “Se non coincideranno i weekend vorrei correre delle gare in questo campionato. Potrebbe essere un’opzione”, ha concluso Petrucci. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Aprilia presenta la nuova RS-GP 22

    ROMA – L’Aprilia ha svelato oggi la nuova RS-GP 22 e il team che assisterà Maverick Vinales e Aleix Espargaro lungo la stagione 2022 della MotoGp. La scuderia di Noale sarà ancora sotto la supervisione di Massimo Rivola, CEO e team manager di Aprilia Racing, mentre Romano Albesiano sarà sempre direttore tecnico. Le premesse per un’annata positiva della casa di Noale ci sono tutte. L’Aprilia ha conquistato nel 2021 il suo primo storico podio in MotoGp con il terzo posto del ‘Capitano’ a Silverstone e per la prima volta avrà a disposizione Vinales per l’intera stagione. Ci saranno, inoltre, 5 wild card per Savadori, collaudatore Aprilia. “Abbiamo voglia di valutare le nostre migliorie. Ci siamo presi qualche rischio sullo sviluppo, ma siamo soddisfatti”, ha detto Rivola.
    Le parole di Albesiano
    “I nostri tre piloti – ha continuato Rivola – sono diversi tra loro, ma si integrano bene. Espargaro è il nostro ‘Capitano’, dobbiamo ancora scoprire Vinales, mentre Savadori, nonostante gli infortuni, è sempre migliorato. A 30 anni dalla vittoria nel Motomondiale di Alex Gramigni (classe 125 nel 1992, ndr) l’Aprilia entra nel paddock come team factory. Noale è un ambiente fatto a misura d’uomo, dove si crea un buon ambiente. Siamo tutti italiani e ci teniamo molto alla nostra identità”.  L’addio alla Yamaha dello stesso Vinales ha infatti creato molte aspettative nell’ambiente Aprilia, che punta tutto sulle novità della RS-GP 22. “Abbiamo passato – ha detto Albesiano – a revisione profonda tutti i componenti della moto. Il motore è radicalmente cambiato al suo interno. I team negli ultimi anni si sono assestati sullo stesso livello. Noi ci siamo avvicinati al top e abbiamo le carte in regola”. LEGGI TUTTO