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    MotoGp, Albesiano sull'abbassatore Ducati: “Mossa insidiosa”

    ROMA – “In linea di principo non ci piace tanto. In pista è un sistema poco praticabile. Abbiamo un abbassatore posteriore molto sofisticato, ma abbiamo testato anche quello anteriore, che è un utilizzabile. Ma dobbiamo decidere tutti insieme se limitare queste fughe, per quanto intelligenti. È una mossa ‘insidiosa’”. Queste le parole di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia in MotoGp, intervistato da “Sky Sport” sull’abbassatore anteriore della Ducati. Tutti i team hanno a disposizione questo meccasismo, sfruttato però solo al momento della partenza e manualmente, ora la casa di Borgo Panigale lo ha messo in mostra anche nei giri dei test ufficiali a Mandalika.
    Le parole di Albesiano
    La parola utilizzata da Albesiano per descrivere la novità portata in pista dalla Ducati è “tricky”, una parola che contiene in sé tante sfumature di significato. L’abbassatore anteriore automatico in corsa è sicuramente un’innovazione della Ducati, che però non sembra entusiasmare Albesiano, che dice: “È un tema di discussione. Abbiamo già l’abbassatore posteriore, ma quello anteriore viene usato solo in condizione di partenza con un meccanismo manuale. I piloti si trovano bene con quello e stiamo lavorando in questa direzione”. Nel frattempo, il direttore tecnico della casa di Noale può sorridere con i risultati di Aleix Espargaro e Maverick Vinales. I piloti Aprilia si sono infatti piazzati rispettivamente secondo (1:32:937) e il settimo (1:33:147) primo giorno di test ufficiali. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Albesiano: “L'abbassatore Ducati? Meccanismo insidioso”

    ROMA – “Il principio non ci piace poi tanto. È un sistema poco praticabile nella realtà della pista. Abbiamo un abbassatore posteriore molto sofisticato, ma abbiamo fatto dei test anche per quello anteriore, che è un sistema utilizzabile. Ma dobbiamo decidere tutti insieme se limitare queste fughe, per quanto intelligenti. La definirei una mossa ‘insidiosa’”. Queste le parole di Romano Albesiano, direttore tecnico dell’Aprilia in MotoGp, intervistato da “Sky Sport” sull’abbassatore anteriore della Ducati. Tutti i team hanno a disposizione questo meccasismo, sfruttato però solo al momento della partenza e manualmente, ora la casa di Borgo Panigale lo ha messo in mostra anche nei giri dei test ufficiali a Mandalika.
    L’abbassatore anteriore
    La parola utilizzata da Albesiano per descrivere la novità portata in pista dalla Ducati è “tricky”, una parola che contiene in sé tante sfumature di significato. L’abbassatore anteriore automatico in corsa è sicuramente un’innovazione della Ducati, che però non sembra entusiasmare Albesiano, che dice: “È un tema di discussione. Abbiamo già l’abbassatore posteriore, ma quello anteriore viene usato solo in condizione di partenza con un meccanismo manuale. I piloti si trovano bene con quello e stiamo lavorando in questa direzione”. Nel frattempo, l’Aprilia di Albesiano di gode i buoni risultati di Aleix Espargaro e Maverick Vinales, che in Indonesia hanno fatto rispettivamente registrare il secondo (1:32:937) e il settimo (1:33:147) miglior tempo di questo Day-1. LEGGI TUTTO

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    Lorenzo: “Tanta paura nel 2008, dopo il botto persi conoscenza”

    ROMA – “Mio padre mi disse ‘Figlio mio, smettiamola con questa roba’. Io risposi di no, volevo continuare. Avevo 15 anni ed ero in ospedale con le convulsioni per la frattura di polso e clavicola”. La carriera di Jorge Lorenzo, che ha parlato alla trasmissione spagnola “The Three Doors”, è forse iniziata proprio lì. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Le parole di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Provare le parti da montare sulla moto, milgiorarsi nei decimi, la vittoria sono queste le cose che mi mancano. Non allenamenti di 7 ore, non la dieta ferrea e nemmeno pressione con gli sponsor. Svegliarsi finalmente senza la sveglia è fantastico”, ha ammesso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    Jorge Lorenzo: “Mio padre mi disse di ritirarmi, avevo le convulsioni”

    ROMA – “Avevo 15 anni quando mi sono rotto polso e clavicola. In ospedale avevo le convulsioni e mio padre, tanto che mi ha visto così, mi disse ‘Figlio mio, diamoci un taglio con questa roba’. Io risposi di no, che dovevamo continuare”. Jorge Lorenzo che si è raccontato senza filtri alla trasmissione spagnola “The Three Doors”. Dopo cinque titoli mondiali, lo spagnolo si è ritirato dalla MotoGp dove ha dato filo da torcere a Rossi, Marquez e Pedrosa. Salvo poi una breve parentesi da collaudatore, Lorenzo ha completamente abbandonato le due ruote. Complici paure e pressioni troppo forti da gestire per lui sul lungo termine: “Queste cose non mi mancano affatto. Con gli infortuni che sono il peggio”, ha detto.
    Il racconto di Lorenzo
    “Mio padre – racconta Lorenzo – aveva il sogno di diventare pilota professionista. Io lo sono diventato a 15 anni e da allora faccio parte dell’1% della gente che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato”. Il rovescio della medaglia è però una vita fatta di velocità estreme e tanto dolore e paura quando si cade: “Nel 2008 mi sono spaventato. Ho perso conoscenza dopo una botta alla schiena e non ricordo cosa sia successo. A casa ora sono felici che io non corra più questi rischi”. L’asfalto però dopo 18 stagioni nel Motomondiale fa ormai parte di te: “Mi manca la vittoria, migliorare i decimi, provare le parti da montare sulla moto. Ma gli allenamenti di 7 ore, la dieta ferrea e la pressione con gli sponsor non mi mancano. Ora svegliarsi senza la sveglia è fantastico”, ha concluso Lorenzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Bagnaia può essere al top”

    ROMA – È un bilancio a due facce quello che Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia dopo il primo giorno dei test di Mandalika. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, ma la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi ai microfoni di Sky Sport.
    Le parole di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. La Desmosedici però vola in pista e la conferma arriva dallo stesso manager Ducati: “La moto va bene e ci permetterà di essere subito protagonisti in Qatar”. Ora si prospetta però la seconda giornata di test a Mandalika, con i tempi di tutti i piloti che saranno pubblicati su tuttosport.com. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini, il furto è clamoroso: lascia la supercar al parcheggio e gli rubano ruote e freni!

    Dalla Grecia, anzi, dall’hinterland della capitale Atene, arriva una notizia clamorosa, che ha fatto il giro del web grazie alle foto scattate sul posto. Una Lamborghini Huracán Spyder lasciata regolarmente al parcheggio è stata privata di tutte le ruote e delle pinze freno anteriori. E potete soltanto immaginare lo shock e la furia del proprietario quando si è ritrovato davanti ciò che restava della sua supercar. 
    I colleghi di Carscoops hanno reso noto che il proprietario della Spyder “spogliata” è Adnan Yassine, magnate libanese dell’informazione, proprietario di Arabica TV e della squadra di calcio libanese Bourj FC. Yassine doveva recarsi in un dealer Lamborghini per effetuare alcuni interventi di manutenzione: ma sceso al parcheggio, ha trovato la sua Huracán rossa priva delle ruote e delle pinze freno anteriore. I danni ammontano a circa 40.000 euro. La beffa, per Yassine, è che la Spyder era coperta da un’assicurazione stipulata in Libano sul valore totale, una polizza che per le leggi greche copre solo un terzo dei danni arrecati dal furto: in pratica, la cifra da rimborsare sarà soltanto parziale.
    Tutta la rabbia del proprietario
    Sempre grazie a Carscoops, siamo in grado di riferire le parole e lo stato d’animo del proprietario della Huracán: “Sono molto arrabbiato per quanto accaduto. Ho trascorso oltre tre ore con la polizia raccontando quello che ho appreso quando stavo per utilizzare la mia auto, ma alla fine ho scoperto che non avrebbero potuto fare nulla per me. Non sono l’unico purtroppo a essere stato preso di mira da questo tipo di crimini. Molti dei miei amici sono vittime di furti, che si tratti della loro casa e della loro auto, o di borse e altri piccoli oggetti”.
    Distrutta la Lamborghini tempestata di Swarovski di una modella russa
    (Foto: Chris Halas) LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Tardozzi: “Buono il circuito, ma il tracciato è troppo sporco”

    ROMA – Dopo il primo giorno dei test di Mandalika, Davide Tardozzi, team manager della Ducati, traccia ai microfoni di Sky Sport il suo bilancio. Jack Miller ha infatti piazzato la sua Desmosedici al sesto posto, girando in 1:33:114, mentre la sfortuna ha colpito “Pecco” Bagnaia, che è caduto dopo aver fermato il cronometro a 1:34:318, tempo che gli vale la 22esima posizione. “Se Miller montando la gomma soft è sesto, allora anche Bagnaia può essere lì davanti. L’importante al momento è però lavorare sulla moto e raccogliere dati per la gara”, ha detto Tardozzi.
    Il giudizio di Tardozzi
    Il tempo più veloce della MotoGp lo ha registrato la Honda di Pol Espargaro (1:32:466), ma – oltre allo spagnolo – la scena se l’è presa il fango. La pioggia e la sporcizia hanno infatti costretto la direzione di gara a sospendere la sessione, poi ripresa regolarmente. Bagnaia è però caduto e la colpa è proprio dell’asfalto del nuovo circuito di Mandalika, che Tardozzi non si sente di promuovere: “La pista è rimanadata. È bella e ha ottime vie di fuga. Ma l’asfalto sporco lascia un po’ perplessi”. I dati sulla Desmosedici 2022 però ci sono e danno fiducia al manager Ducati: “È una moto che va bene e che ci consentirà di essere protagonisti sin da subito in Qatar”. Ora la Ducati prepara la seconda giornata di test, i cui risultati saranno pubblicati su corrieredellosport.it. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Pol Espargaro il più veloce nel Day-1 di test a Mandalika

    ROMA – Il primo giorno di test ufficiali MotoGp a Mandalika (Indonesia) se lo porta a casa Pol Espargaro. La prima sessione di prove ha visto però prima protagonista la pioggia, che ha costretto la direzione di gara a sospendere il cronometro. Poi però lo spagnolo della Honda ha fatto registrare 1:32.466 ed è balzato in testa ai tempi raccolti quest’oggi. Dietro di lui, c’è Aleix Espargaro sulla Aprilia (+0.471), mentre in terza piazza troviamo Brad Binder sulla KTM a +0.471. Dopo la Suzuki di Alex Rins (+0.592) si piazza la Yamaha del campione del mondo Fabio Quartararo (+0.642). Sesta invece la Ducati di Jack Miller (+0.648), mentre Bagnaia è stato costretto a lasciare i test dopo una caduta. Solo 17esima invece l’altra Honda, quella di Marc Marquez.
    I tempi dei test a Mandalika

     P. Espargaro (Honda Repsol) – 1:32:466
     A. Espargaro (Aprilia Racing) – 1:32:937
     B. Binder (KTM Red Bull) – 1:32:943
     A. Rins (Suzuki Ecstar) – 1:33:058
     F. Quartararo (Yamaha Monster Energy) – 1:33:108
     J. Miller (Ducati Lenovo) – 1:33:114
     M. Vinales (Aprilia Racing) – 1:33:147
     J. Mir (Suzuki Ecstar) – 1:33:244
     A. Dovizioso (WithU Yamaha) – 1:33:245
     J. Martin (Pramac Racing) – 1:33:358
    T. Nakagami (LCR Honda) – 1:33:394
     F. Morbidelli (Yamaha Monster Energy) – 1:33:518
     J. Zarco (Pramac Racing) – 1:33:592
    F. Di Giannantonio (Gresini Racing) – 1:33:683
    A. Marquez (LCR Honda) – 1:33:700
    M. Oliveira (KTM Red Bull) – 1:33:748
    M. Marquez (Honda Repsol) – 1:33:776
    E. Bastianini (Gresini Racing) – 1:33:954
    R. Fernandez (KTM Tech3) – 1:33:966
    L. Marini (VR46 Racing Team) – 1:34:165
    M. Bezzecchi (VR46 Racing Team) – 1:34:173
    F. Bagnaia (Ducati Lenovo) – 1:34:318
    D. Binder (WithU Yamaha) – 1:34:495
    R. Gardner (KTM Tech3) – 1:34:603 LEGGI TUTTO