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    MotoGp, Rins: “Sto spingendo per il ritorno di Brivio”

    ROMA – Dopo 8 anni di ricostruzione prima e di trionfi poi, la MotoGp nel 2021 ha assistito all’addio tra la Suzuki e Davide Brivio. L’ex team manager ha infatti deciso di accasarsi alla Formula 1 con il team Alpine, di cui ora è racing director. Il 59enne di Monza ha lasciato un ricorso indelebile nel box della scuderia di Hamamatsu con il trionfo di Joan Mir nel 2020. L’altro pilota della Suzuki invoca però a gran voce il suo ritorno dai microfoni di Sky Sport: “Mi manca Brivio. Sto spingendo tanto per un suo ritorno, ma i capi della Suzuki sono delle carogne e non mi dicono nulla”, ha detto scherzando.
    Sul futuro
    Dopo l’addio di Brivio, la Suzuki non è riuscita nel 2021 a replicare la vittoria di Mir e la stagione ha presentato tinte più scure che chiare. Anche i piloti stessi si sono più volte esposti a mezzo stampa per criticare le scelte del loro team, incapace di andare oltre il terzo posto, staccato a 66 punti dalla Yamaha e a 117 dalla Ducati. I mugugni dei due piloti spagnoli ha dato fiato alle voci di un loro addio, ritenuto probabile. Rins però risponde così a chi gli chiede del suo contratto: “I giornalisti mi chiedono se rinnoverò o meno cosa sarà di me. Ma le gare non sono ancora iniziate. Però abbiamo lavorato bene durante i test invernali, meglio rispetto agli anni scorsi, e vediamo cosa ne nascerà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rins: “Spero torni Brivio, mi manca tanto”

    ROMA – Il 2021 di MotoGp ha visto, oltre al trionfo di Fabio Quartararo sulla Yamaha, anche la fine del rapporto professionale tra la Suzuki e Davide Brivio. L’ex team manager ha infatti deciso di accasarsi alla Formula 1 con il team Alpine, di cui ora è racing director. Il 59enne di Monza ha lasciato un ricorso indelebile nel box della scuderia di Hamamatsu con il trionfo di Joan Mir nel 2020. L’altro pilota della Suzuki invoca però a gran voce il suo ritorno dai microfoni di Sky Sport: “Mi manca Brivio. Sto spingendo tanto per un suo ritorno, ma i capi della Suzuki sono delle carogne e non mi dicono nulla”.
    Rins sul rinnovo
    Dopo l’addio di Brivio, la Suzuki non è riuscita nel 2021 a replicare la vittoria di Mir e la stagione ha presentato tinte più scure che chiare. Anche i piloti stessi si sono più volte esposti a mezzo stampa per criticare le scelte del loro team, incapace di andare oltre il terzo posto, staccato a 66 punti dalla Yamaha e a 117 dalla Ducati. Il loro malcontento ha alimentato voci su un loro possibile addio, con Rins che però risponde così: “I giornalisti mi chiedono cosa sarà di me, se rinnoverò o meno, mentre il Motomondiale non è neanche iniziato. Abbiamo fatto un buon lavoro durante i test invernali, migliore rispetto agli anni scorsi, e vediamo cosa accadrà”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, cantiere aperto a Mandalika: lavori in alcuni settori

    ROMA – Non è partita benissimo la nuova avventura della MotoGp a Mandalika. Il nuovo circuito infatti – fatti salvi il layout generale e le vie di fuga – ha ricevuto critiche da piloti e scuderie per il sistema di pulizia della pista. Durante il primo giorno di test ufficiali, infatti, la sessione è stata sospesa a causa del fango che ha reso impraticabile l’asfalto. A tal riguardo, la FIM, Dorna e l’Indonesia Tourism Development Corporation hanno raggiunto un accordo per il rifacimento di alcuni settori della pista. L’aree interessata dai lavori sarà – stando al comunicato ufficiale – la sezione prima della curva 17 fino a dopo la curva 5.
    Incognita meteo
    Ora parte la corsa contro il tempo per chiudere il cantiere. La FIM ha infatti imposto all’ITDC di terminare i lavori sette giorni prima dell’inizio del Gran Premio, in agenda il prossimo 20 marzo. C’è però molta attesa attorno all’evento, con la MotoGp che torna in Indonesia dopo 25 anni, per un territorio da sempre grande appassionato delle due ruote. La scommessa è ora se  l’Indonesia Tourism Development Corporation ce la farà a consegnare in tempo i lavori. Un’altra incognita da valutare è il clima imprevedibile del luogo, con la stagione del monsone di Nord-Ovest che potrebbe rallentare il cantiere. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, FIM e Dorna corrono ai ripari: nuovo asfalto a Mandalika

    ROMA – Sono stati tanti gli aspetti del nuovo circuito di Mandalika che hanno colpito positivamente piloti e team della MotoGp. Vie di fuga e layout in generale sono stati infatti apprezzati. Quello che invece ha lasciato perplessi è stato il sistema di pulizia della pista, che – sotto la pioggia battente – ha lasciato che il fango sporcasse l’asfalto, rendendolo impraticabile. A tal riguardo, la FIM, Dorna e l’Indonesia Tourism Development Corporation hanno raggiunto un accordo per il rifacimento di alcuni settori della pista. L’aree interessata dai lavori sarà – stando al comunicato ufficiale della MotoGp – la sezione prima della curva 17 fino a dopo la curva 5.
    Le scadenze
    Ora parte la corsa contro il tempo per chiudere il cantiere. La FIM ha infatti imposto all’ITDC di terminare i lavori sette giorni prima dell’inizio del Gran Premio, in agenda il prossimo 20 marzo. C’è però molta attesa attorno all’evento, con la MotoGp che torna in Indonesia dopo 25 anni, per un territorio da sempre grande appassionato delle due ruote. Resta ora da vedere che il comitato organizzatore riuscirà a consegnare alla Federazione una pista a prova di fango entro il 13 marzo. Sarà importante valutare inoltre come la stagione del monsone di Nord-Ovest possa influenzare il rifacimento della pista. LEGGI TUTTO

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    Accusato di viaggiare a 176 km/h, dice la verità al giudice: “Andavo a 195 km/h”

    Se cercate di togliervi dai guai quando venite fermati per eccesso di velocità ricordatevi di non prendere esempio da questo folle guidatore neozelandese. L’uomo è stato infatti fermato su una strada vicino Hastings perchè viaggiava a 176 km/h, o almeno era quello che pensava la polizia. Il folle infatti, arrivato davanti al giudice ha ammesso che nel momento del reato andava a 195 km/h, aggravando così la sua già difficile situazione.
    Guidava senza patente da 36 anni: la maxi multa finale è una stangata
    Recidivo
    Troppo onesto o troppo sciocco, fatto sta che l’uomo, coinvolto in una gara clandestina contro un altro guidatore che voleva “sfidare”, è stato sanzionato con la sospensione della patente per 18 mesi. Una conseguenza pesante, ma giustificata dal fatto che il ragazzo era già stato in passato condannato per altri reati finendo anche in carcere nel 2006 sempre per illegalità commesse al volante. Un vero e proprio “amante” delle infrazioni su 4 ruote, circa 20 accumulate in 18 anni. A nulla è servito l’intervento dell’avvocato che ha cercato di attenuare la condanna sostenendo che il reato fosse stato commesso in una zona isolata, di campagna e libera dal traffico, poiché il fattaccio su una strada così buia avrebbe potuto portare a ben più gravi conseguenze. Oltre alla sospensione della licenza di guida, il giovane dovrà scontare anche 150 ore di servizio sociale.
    In auto panetti di droga con logo CR7: arrestato un incensurato LEGGI TUTTO

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    Guidava senza patente da 36 anni: la maxi multa finale è una stangata

    È possibile guidare per 36 anni un’auto non propria, senza avere la patente e non essere mai beccati? A quanto pare sì. Lo ha scoperto la polizia che, la mattina del 13 febbraio 2022, ha fermato un 50enne a Dalmine, in provincia di Bergamo. La pattuglia si trovava sulla strada provinciale 525 per dei controlli di routine quando ha alzato la paletta facendo segno al conducente a bordo di una Mercedes nera di fermarsi. Da quel momento è bastato davvero poco per far emergere la verità.
    La scoperta della polizia
    Una dopo l’altra, sono venute a galla tutte le infrazioni. L’auto, priva di assicurazione, non era di proprietà del conducente. Non solo: era anche sottoposta a sequestro. E poi il tocco finale: l’uomo al volante non aveva mai preso la patente. “Il conducente della Mercedes non aveva né precedenti penali né precedenti segnalazioni riguardanti il mancato possesso dell’abilitazione di guida, il che fa pensare che non fosse mai stato controllato prima di domenica scorsa. Si parla di 36 anni di guida senza patente”, ha spiegato il comandante della Polizia locale di Dalmine, Aniello Amatruda, come riporta l’Eco di Bergamo. Com’è finita per il 50enne? Una maxi multa da 6.000 euro che corrispondo a 5.100 euro per aver guidato senza licenza più 867 euro a carico del proprietario della vettura per la mancata assicurazione.
    Patente e carta d’identità false, tenta la doppia truffa alla polizia LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Curioso di vedere come sarà Vinales sotto pressione”

    ROMA – Uno dei temi della nuova MotoGp sarà la presenza di Maverick Vinales nel box Aprilia. A tal proposito, Massimo Rivola, patron della scuderia italiana, ha parlato così al portale “motorsport.com” dell’arrivo dello spagnolo a Noale: “Sono molto contento di avere Vinales e di notare come si sia integrato. Il nostro progetto è quello di tenerlo il più possibile: ha l’età perfetta (27 anni, ndr). Nel 2021, le cinque gare con noi erano un test, sono curioso di vedere come reagirà Maverick sotto pressione davanti a un calendario di 21 Gran Premi”. Dopo l’addio burrascoso con la Yamaha, Vinales ha infatti provato una sella presso il team italiano, con il quale ha già fatto registrare buoni tempi nei test ufficiali a Mandalika.
    Le parole di Rivola
    Il cammino di preparazione di Vinales verso il 2022 dunque prosegue, con l’Aprilia che ha trovato in lui un pilota d’esperienza. “Vinales ha portato con sé – ha infatti continuato Rivola – una grande conoscenza. In Suzuki e Yamaha le moto sono ben sviluppate e credo che la sua sensibilità possa portarci un vantaggio sotto questo aspetto”. Una variabile potrebbe però essere la capacità di Vinales di mantenere i nervi saldi, ragion per cui si è deciso si optare per un mental coach da affiancare allo spagnolo: “Dopo quello che mi è stato detto di lui, voglio vedere se siamo riusciti a farlo maturare”, ha infatti concluso il CEO dell’Aprilia. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Rivola: “Voglio vedere come Vinales reagirà alla pressione”

    ROMA – “Sono entusiasta di avere Vinales e di notare come si sia integrato. Il nostro progetto è quello di tenerlo il più possibile: ha l’età perfetta (27 anni, ndr). Nel 2021, le cinque gare con noi erano un test, sono curioso di vedere come reagirà Maverick sotto pressione davanti a un calendario di 21 Gran Premi”. Ha parlato così ai microfoni di “motorsport.com” Massimo Rivola, CEO di Aprilia Racing e uomo che ha reso possibile il passaggio di Vinales alla casa di Noale. Dopo l’addio burrascoso con la Yamaha, Vinales ha infatti provato una sella presso il team italiano, con il quale ha già fatto registrare buoni tempi nei test ufficiali a Mandalika.
    Sotto i riflettori
    Il cammino di preparazione di Vinales verso la MotoGp 2022 dunque prosegue, con l’Aprilia che ha trovato in lui un pilota d’esperienza. “Vinales ha portato con sé – ha infatti continuato Rivola – una grande conoscenza. In Suzuki e Yamaha le moto sono ben sviluppate e credo che la sua sensibilità possa portarci un vantaggio sotto questo aspetto”. C’è però da valutare, appunto, la tenuta psicologica del 27enne, a cui Rivola ha anche affiancato un mental coach: “Dopo quello che mi è stato detto di lui, voglio vedere se siamo riusciti a farlo maturare”, ha detto concludendo il manager dell’Aprilia. LEGGI TUTTO