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    Aumento prezzi benzina, ecco come risparmiare il carburante dell'auto

    È ormai la notizia centrale in questi giorni per quanto riguarda il settore auto: i continui aumenti dei prezzi di benzina, gasolio, GPL e metano, che procedono costantemente scoraggiando gran parte degli automobilisti, e non solo quelli italiani. Una situazione che ha indotto gli Stati Uniti a dare qualche consiglio in modo da poter risparmiare carburante e non dover andare troppo spesso a fare rifornimento. A occuparsene è stato il Dipartimento dell’Energia del Governo di Washington, che ha creato un portale web in cui alcuni dei maggiori esperti d’automotive americani hanno dato alcuni consigli di guida per risparmiare sulla benzina, ma non solo: vi sono anche dei metodi per fare in modo che l’elettricità delle auto elettriche duri un pizzico di più. Consigli che ovviamente valgono anche per gli automobilisti d’Europa e del mondo intero.

    C’è però un concetto alla base: quello che per risparmiare carburante non bisogna necessariamente andare troppo piano, anche perché in alcuni contesti come l’autostrada potrebbe rivelarsi controproducente e pericoloso, nonché passivo di multa da parte delle autorità. Fatta questa premessa, ecco i consigli.

    Benzina in aumento: sfonda i 2 euro a litro anche in self LEGGI TUTTO

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    Nissan Qashqai, il sistema e-Power debutta in Italia in estate

    Manca davvero poco al debutto sul mercato europeo di Nissan Qashqai e-Power, con arrivo in Italia previsto per l’estate 2022. Di cosa si tratta? Lo abbiamo definito un’idea parecchio alternativa di motore ibrido, anche se in realtà di ibrido, per come lo conosciamo, non ha nulla, se non una necessaria quota di emissioni di Co2 dal motore turbo benzina.
    Primo elemento dell’equazione, il turbo 1.5 litri da 158 cavalli (leggi il test di Qashqai 1.3 turbo). Ha la peculiarità di operare con un sistema di rapporto di compressione variabile, tra 8:1 e 14:1, a seconda che sia richiesta la massima prestazione o l’assoluta efficienza.
    Guarda la galleryNissan Qashqai 2021, ecco la terza generazione
    Come funziona
    È un’unità di origine Infiniti, brand di Nissan uscito di scena dal mercato europeo negli ultimi anni. Fece in tempo a presentare tale soluzione di rapporto di compressione variabile, filosofia che torna utile con l’ePower Qashqai. Non è però collegato in alcun modo alla linea di trazione, il motore benzina.
    Serve unicamente quale generatore d’energia, destinata dall’inverter alla batteria o direttamente al motore elettrico, se necessaria per la massima spinta. Avviene tutto secondo modelli di funzionamento gestiti dall’elettronica, dal recupero energetico alla quota di apporto dell’energia prodotta dal motore termico e quella presente nella batteria.
    Alternativa al diesel
    I “numeri” del motore che contano se considerati in termini convenzionali, sono i 190 cavalli del motore elettrico, insieme ai 330 Nm di coppia. Sono i valori trasmessi alle ruote, poiché la trazione è sempre e solo elettrica.
    Chiaro perché è un ibrido insolito? I riscontri in termini di consumo ed emissioni di Co2 sono apprezzabili, visti i 5,3 lt/100 km nel ciclo WLTP e i 119 g/km di emissioni.
    Qual è il vantaggio nello scegliere Qashqai ePower rispetto a un ibrido ordinario? Nissan promette un utilizzo nella guida urbana con il ricorso al motore termico ben il 65% inferiore rispetto ad altri sistemi ibridi classici. Si “accende” meno di frequente il turbo benzina per generare energia destinata alla trazione.
    È una alternativa piuttosto interessante alle proposte turbodiesel, per elevato valore di coppia (330 Nm), per i consumi molto bassi e per la caratteristica tutta propria dell’elettrico di una spinta sempre presente e molto corposa.
    C’è ancora un dettaglio che i tecnici Nissan hanno curato e, per quanto possa sembrare marginale, la messa a punto non è così scontata: il Linear Tune fa sì che vi sia una corrispondenza tra aumento del regime di rotazione del motore termico e incremento di velocità del suv, sebbene non vi sia nessun legame tra motore benzina e trazione alle ruote.
    Nissan Qashqai, atto terzo: la prova della versione ibrida LEGGI TUTTO

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    Il pullman Ferrari è in vendita: ha ospitato Michael Schumacher

    La società svizzera Leo Trust – The Financial Service Company ha reso pubblico l’annuncio della vendita dell’Iveco Fiat 370, lo storico pullman Ferrari che i più appassionati si ricorderanno per essere stata “la casa mobile” dei più grandi piloti della Scuderia. Dopo essere stato messo all’asta durante il Minardi Day 2021, adesso cerca un nuovo proprietario: il prezzo richiesto è di 200mila euro.
    Una sala relax e un lettino per massaggi
    Realizzato nel 1992 sulla base dell’Iveco 370 12-30 in configurazione gran turismo e utilizzato per la prima volta un anno dopo, dopo attente modifiche richieste da Ferrari, il motorhome, al suo interno, ha tutto quello che si potrebbe desiderare. Per i piloti, d’altronde, non si bada a spese e così troviamo una sala briefing e l’area relax, le pareti sono insonorizzate e i vetri oscurati. Ma ci sono anche un impianto di climatizzazione, la tv satellitare e la connessione Internet, oltre a un lettino per massaggi.
    Oltre a trasportare piloti come Jean Alesi, Gerhard Berger, Ruben Barrichello e Michael Schumacher, l’Iveco Fiat 370 per alcuni anni è stata la vera e propria base operativa nella Scuderia: qui dentro, infatti, si sono svolte le riunioni con i capi Ferrari, da Jean Todt a Ross Brown fino a Stefano Domenicali.
    Ma non si tratta della prima vendita di un motorhome Ferrari. Già nel 2018, un altro bus era stato offerto al miglior acquirente, quella volta da Bonhams. Si tratta di un modello ancora più lussuoso, lungo 12 m, con motore da 380 CV e cambio automatico ZF a otto marce. Conta addirittura due aree relax per i piloti, con vari schermi tv e letti king size.
    Ferrari 296 GTB, la prova della super ibrida da 830 cv LEGGI TUTTO

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    MotoGp, niente lesioni o fratture: sollievo per Martin

    ROMA – Allarme rientrato per Jorge Martin. Lo spagnolo della Pramac Racing, come riportato da “Motorsport.com”, ha svolto gli esami medici, che infatti non hanno rilevato lesioni o fratture dopo la caduta che ha coinvolto anche la Desmosedici di Francesco Bagnaia. Già nei minuti immediatamente successivi alla gara, l’ex rookie aveva tranquillizzato tutti di stare bene e di avvertire sono un po’ di dolore dopo aver spinto con la mano la Ducati dell’italiano, entrato nella traiettoria di Martin. Il classe 1998 può dunque preparare la prossima tappa della MotoGp, nella nuova pista di Mandalika.
    Verso Mandalika
    Nello scontro con Bagniaia, è Jorge Martin ad aver avuto la peggio, con il pilota italiano che è andato immediatamente a sincerarsi delle condizioni del collega. Ma Bagnaia e Martin non sono stati gli unici piloti a cadere nel Gran Premio del Qatar. La prima tappa del Motomondale ha infatti visto il ritiro di altri piloti di spicco come l’altro ducatista Jack Miller, Alex Marquez (LCR Honda), Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team) e Miguel Oliveira (Red Bull KTM). Il Motomondiale però si trasferirà il prossimo 20 marzo a Mandalika, dove già durante i test ufficiali si è notato un manto stradale sporco e scivoloso. Il circuito è corso ai ripari e ha aperto i cantieri: si tratta ora solo di capire se le modifiche all’asfalto saranno sufficienti per garantire un adeguato livello di sicurezza. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, esami ok per Martin: escluse fratture dopo il contatto con Bagnaia

    ROMA – Tutto a posto per Jorge Martin. Secondo quanto riportato da “Motorsport.com”, gli esami medici svolti dal pilota spagnolo della Pramac Racing a Barcellona non hanno infatti evidenziato lesioni o fratture dopo la caduta che ha coinvolto anche la Desmosedici di Francesco Bagnaia. Già nei minuti immediatamente successivi alla gara, l’ex rookie aveva tranquillizzato tutti di stare bene e di avvertire sono un po’ di dolore dopo aver spinto con la mano la Ducati dell’italiano, entrato nella traiettoria di Martin. Il classe 1998 può dunque preparare la prossima tappa della MotoGp, nella nuova pista di Mandalika.
    Rischi a Mandalika
    Nello scontro con Bagniaia, è Jorge Martin ad aver avuto la peggio, con il pilota italiano che è andato immediatamente a sincerarsi delle condizioni del collega. Ma Bagnaia e Martin non sono stati gli unici piloti a cadere nel Gran Premio del Qatar. La prima tappa del Motomondale ha infatti visto il ritiro di altri piloti di spicco come l’altro ducatista Jack Miller, Alex Marquez (LCR Honda), Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team) e Miguel Oliveira (Red Bull KTM). Il 20 marzo il Motomondiale andrà in scena a Mandalika, dove già i piloti hanno lamentato una condizione dell’asfalto non ottimale. I cantieri in Indonesia sono aperti e si spera che la pista sia consegnata in tempo per il weekend del Gran Premio. LEGGI TUTTO

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    Motoscafo a forma di Corvette: il nuovo lussuoso gioco da ricchi a Dubai

    Avete mai immaginato di sfrecciare sull’acqua a bordo di una supercar? A Dubai si può. Al volante di un motoscafo con le forme di una Chevrolet Corvette, i ricchi cittadini degli Emirati o i facoltosi turisti hanno trovato il loro nuovo divertimento, e infatti la testimonianza arriva da Supercar Blondie, milionaria influencer australiana che si è stabilita proprio nella metropoli. Ecco come funziona questo strano veicolo acquatico.
    Può toccare i 100 km/h
    Chiariamolo: della vera Chevrolet Corvette, questo veicolo ha solo la forma, per tutto il resto non ha nulla a che vedere con l’auto originale. Le ruote, per esempio, non esistono, sono solo delle decorazioni; non ci sono portiere e nemmeno i freni. E il motore? Neanche l’ombra del V8 che spinge la Corvette, piuttosto un motore da 1,8 litri che comunque fa bene il suo lavoro, spingendo questa imbarcazione fino a 100 km/h. D’altro canto, ci sono tutta una serie di meccanismi molto simili a quelli di una vera e propria auto, come l’acceleratore, il volante (o timone, dipende dai punti di vista) e addirittura un tergicristallo. Come anticipato, fare un giro su questa Corvette acquatica non è proprio una spesa di poco conto. L’azienda Waterlink lo noleggia a 700 dollari all’ora (circa 640 euro), e per chi fosse intenzionato ad acquistarlo i prezzi schizzano ai 40-50mila dollari (ovvero 35-45mila euro), proprio come un’auto vera.
    Tesla e Chevrolet, spettacolo drifting: ma il traffico è bloccato! LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gardner su Binder: “Non siamo in Moto3, non serve guidare come scimmie”

    ROMA – Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team), Raul Fernandez (Tech3 KTM), Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing), Darryn Binder (WithU Yamaha RNF) e Remy Gardner (Tech3 KTM): sono questi i cinque rookie in MotoGp per ques’anno. Al Gran Premio del Qatar, il primo per loro in classe regina, solo l’italiano della scuderia di Valentino Rossi è caduto, mentre gli altri quattro sono rimasti in sella e si sono dati battaglia per raccogliere punti. Tra questi, si è visto un duello particolarmente acceso tra Binder e Gardner, che a “TheRace” ha detto: “Non siamo in Moto3 e non stiamo lottando per la vittoria. Ci giochiamo l’ultimo posto e non c’è bisogno di guidare come delle scimmie. Ci deve essere più rispetto reciproco”.
    Binder risponde
    “Ottenere un punto – ha aggiunto Gardner – è indubbiamente piacevole, ma non è lì che voglio essere. All’inizio faticavo a superare gli avversari. Ma a un certo punto puntavo Vinales e Dovizioso, ma in mezzo c’era Binder ed ero bloccato”. Non si è fatta attendere la risposta di Darryn Binder, fratello di Brad Binder (Red Bull KTM): “Visto che ero all’ultimo giro ed ero quindicesimo, ho cercato di battere Gardner, ma lui ha avuto la meglio. Non sono a conoscenza delle sue parole e non capisco le sue lamentele. Sono entrato all’interno, ma non siamo entrati in contatti: questo è correre”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Gardner su Binder: “Non si può guidare come scimmie”

    ROMA – Gli esordienti in MotoGp sono cinque in questa stagione: Marco Bezzecchi (VR46 Racing Team), Raul Fernandez (Tech3 KTM), Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing), Darryn Binder (WithU Yamaha RNF) e Remy Gardner (Tech3 KTM). Al primo Gran Premio in classe regina, solo l’italiano della scuderia di Valentino Rossi è caduto, mentre gli altri quattro sono rimasti in sella e si sono dati battaglia per raccogliere punti. Tra questi, si è visto un duello particolarmente acceso tra Binder e Gardner, che a “TheRace” ha detto: “Non siamo in Moto3 e non stiamo lottando per la vittoria. Ci giochiamo l’ultimo posto e non c’è bisogno di guidare come delle scimmie. Ci deve essere più rispetto reciproco”.
    La risposta di Binder
    “Ottenere un punto – ha aggiunto Gardner – è indubbiamente piacevole, ma non è lì che voglio essere. All’inizio faticavo a superare gli avversari. Ma a un certo punto puntavo Vinales e Dovizioso, ma in mezzo c’era Binder ed ero bloccato”. Non si è fatta attendere la risposta di Darryn Binder, fratello di Brad Binder (Red Bull KTM): “Visto che ero all’ultimo giro ed ero quindicesimo, ho cercato di battere Gardner, ma lui ha avuto la meglio. Non so cosa abbia detto esattamente, ma non capisco di cosa si stia lamentando. Sono entrato all’interno, ma non gli sono andato addosso o qualcosa del genere, ma questo si chiama gareggiare”. LEGGI TUTTO