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    Ucraina, Honda donerà 1 milione di euro alla Croce Rossa per aiutare i rifugiati

    ROMA – Bel gesto da parte di Honda Motor Co. Ltd, che attraverso un comunicato ufficiale ha reso noto che donerà 1 milione di euro alla Croce Rossa giapponese. L’obiettivo è quello di aiutare il popolo ucraino, che sta vivendo un periodo complicato a causa del conflitto con la Russia. Tale denaro verrà destinato agli aiuti umanitari ed alle attività di soccorso nei paesi che stanno accogliendo i rifugiati ucraini. Honda è la prima azienda nel mondo delle moto ad effettuare una donazione, seguendo le orme di svariate case automobilistiche.
    Il comunicato della Honda
    “Honda Motor Co., Ltd donerà 1 milione di euro (all’incirca 130 milioni di yen) alla Croce Rosse giapponese come sostegno umanitario per le tante persone in Ucraina e nelle aree limitrofe che stanno incontrando notevoli difficoltà. Attraverso la Croce Rossa giapponese, la donazione verrà usata per contribuire ad aiutare la crisi umanitaria in Ucraina e per sostenere le attività di soccorso nei paesi che accolgono i rifugiati dall’Ucraina. Honda si augura vivamente che l’attuale situazione d’emergenza volga al termine il più presto possibile e che torni la pace in tutto il mondo”. LEGGI TUTTO

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    Yamaha TMAX Tech MAX 2022: il test

    Nel corso degli anni abbiamo imparato a conoscere e apprezzare tutti quei valori di unicità, performance e qualità senza compromessi che fanno parte del DNA del TMAX da sempre. Con l’ultima versione 2022, il maxi-scooter giapponese ha raggiunto la sua ottava generazione e conferma le sue caratteristiche: nonostante non sia una moto, è tra i pochi mezzi della sua categoria a poter vantare sensazioni simili. A porsi come alternativa rilevante. 
    Ma cosa cambia esattamente rispetto al passato? Nessun ribaltamento progettuale o passaggio epocale, solo miglioramenti “step-up” estetici, tecnici e funzionali, che danno ulteriore spinta ad un prodotto già al top. Lo abbiamo testato in versione Tech MAX, la più completa e raffinata, sulle strade incredibili nei dintorni di Valencia. Di seguito, l’analisi “voce per voce”, con le impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. 
    Il look

    Sul fronte delle linee si fa ancora più evidente la discendenza “nobile” dalle sportive R-series. La nuova carena è più compatta. Il muso, ridisegnato, accentua l’indole aggressiva di un mezzo che, proprio nelle performance, trova la sua cifra stilistica distintiva. Come dimostra la scelta tecnica di montare rigidamente, su un telaio motociclistico in alluminio pressofuso, un motore bicilindrico (da 560 cm3 e 48 CV) per ottenere un bilanciamento ottimale dei pesi. Il nuovo gruppo ottico ha fari a LED “twin-eye” di nuova progettazione con lenti monofocali. Gli indicatori di direzione integrati, completano il look minimal e raffinato del TMAX. Le colorazioni disponibili, per il Tech MAX oggetto della prova sono Power Gray e Dark Petrol; quest’ultima, molto bella, con tonalità cangianti in base alle condizioni di luce. In gamma, però, si sente la mancanza di una combinazione cromatica più chiara. Il TMAX standard, invece, è proposto in Extreme Yellow (un omaggio al primo modello del 2001), Icon blue e Sword Gray. VOTO: 8
    Contenuti tecnici: le novità

    Ferma restando la base tecnica ereditata dalla precedente versione (motore, telaio, etc), concentriamoci sulle novità. Oltre al nuovo design dell’avantreno, sul TMAX esordisce un efficace parabrezza regolabile con presa d’aria centrale, per migliorare look e comfort di guida; nonché una sezione centrale più snella, per facilitare la mobilità del pilota e rendere più agevoli i movimenti. L’inedito schermo TFT a colori da 7’’ rende chiare le info e permette la connettività con lo smartphone tramite l’app MyRide e MyRide-Link; ma anche di sfruttare la navigazione Garmin integrata a mappa intera. Per muoversi tra le tante funzioni disponibili, risulta vincente, sul blocchetto sinistro, il piccolo joystick da manovrare col pollice. Da segnalare, poi, è anche l’arrivo di cerchi Spin Forged a 10 razze, più leggeri, che contribuiscono a staccare l’ottimo dato dichiarato sulla bilancia di 218 Kg in ordine di marcia (220 per il Tech MAX). Le sospensioni, invece, sono state aggiornate con un nuovo setting dedicato che enfatizza la maneggevolezza. Aggiornata anche l’ergonomia, con una posizione di guida dalla triangolazione sella/manubrio/pedane un po’ più sportiva (la seduta è più lunga), associata allo schienale del pilota regolabile su tre posizioni (il movimento longitudinale ha un’escursione di 30 mm: offre un buon supporto in accelerazione, e comfort extra nei viaggi più lunghi). E non manca un pratico vano portaoggetti impermeabile, con presa USB, in cui riporre lo smartphone. Confermati, a bordo, i D-Mode a 2 modalità (per un’erogazione più dolce, o più muscolare), l’efficiente traction control e le pinze freno radiali a 4 pistoncini contrapposte; mentre gli pneumatici di primo equipaggiamento sono i Bridgestone Battlax SC2.A proposito della versione Tech MAX oggetto della prova, la sua dotazione extra comprende la sella pilota riscaldabilr, manopole riscaldabili, parabrezza regolabile elettricamente, cruise control, interruttori centrali retroilluminati, e sospensione posteriore progressiva regolabile. VOTO: 8,5
    Comfort e guida

    Un colpo al pulsante dello start e si parte! A bordo si apprezza subito la nuova posizione di guida, che senza cedere nulla in termini di comfort, rende effettivamente più “active” la conduzione. Migliora la possibilità di muoversi in sella, grazie alla maggiore rastrematura nella zona centrale, ma in termini di spazio per i piedi, almeno in laterale, non si può ancora gridare al miracolo (visti gli ovvi ingombri del tunnel centrale). Ottima, invece, la protettività del plexiglass regolabile (con facilità, sul Tech MAX, grazie all’ottimo sistema elettronico). Durante le soste, invece, si apprezza la capacità di carico del sottosella, invariata rispetto al passato: ci sta dentro anche un casco integrale. Appena sufficiente, invece, la visuale offerta dagli specchietti. VOTO: 7,5
    Come va

    Dal punto di vista dinamico, il maxi giapponese si muove bene anche in spazi angusti, grazie ai ridotti ingombri laterali e a doti di manovrabilità e agilità nient’affatto scontate. Le sospensioni assorbono efficacemente le sconnessioni e, in generale, ci si sente sempre padroni della situazione. Ma fin qui, si tratta di semplici “questioni da scooter”. Dove invece il TMAX brilla – scatti al semaforo a parte – è quando la strada si apre e si può dare libero sfogo al suo lato più emozionale. Aumentando il ritmo si apprezza subito il rigore del telaio in alluminio a doppio trave – una garanzia! – ben supportato dalle sospensioni che, con la nuova taratura, sono ancora più efficienti nella guida aggressiva. Soprattutto, è il feeling con l’avantreno a fare la differenza, regalando tanta precisione e rigore in inserimento. Notevole la stabilità sul veloce. E poi il motore: il bicilindrico Yamaha risponde sempre forte e chiaro tutte le volte che lo chiami in causa coll comando del gas, sia nelle partenze da fermo, che in ripresa, dove il carattere dell’allungo mantiene vigore fino a fine corsa. E che sound! Ottima, infine, la frenata. VOTO: 9,5
    Rapporto qualità/prezzo
    La versione Tech MAX oggetto di questa prova è “extra” anche nel prezzo: occorrono 14.899 euro per acquistarla (2.200 in più rispetto alla versione standard, che ne costa 12.699). La qualità messa in campo è elevata, così come il livello delle dotazioni, ma qui si arrivano a sfiorare listini di moto d’alta gamma… forse un po’ troppo. VOTO: 6,5
    Le conclusioni
    Se vuoi praticità, ma anche un automatico che vada forte come una moto, perché non ti fai un TMAX? Una domanda che si devono essere  posti in tanti, dalle nostre parti, se si considera che delle oltre 350.000 unità del maxi giapponese vendute nel mondo, circa 160.000 sono state immatricolate in Italia. C’è poco da stupirsi, siamo fatti così. Ci piace andare forte; e sentirci “in carena”, sempre. Anche su uno scooter. Anche solo per andare al bar. 
    VOTO FINALE: 8  LEGGI TUTTO

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    Assicurazione moto, “bonus lockdown” in vista?

    Secondo le stime di ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratriciurante, durante il periodo lockdown, quando circolavano meno veicoli e quindi sono avvenuti meno incidenti, le compagnie assicurative hanno risparmiato non meno di 2,1 miliardi di euro. Per questo motivo, il Governo starebbe pensando a una sorta di “bonus lockdown” per i titolari di RC Moto, un rimborso in virtù del grande risparmio delle compagnie da far avere ai motociclisti.
    Un risparmio di 70 euro
    Il Ministero dell’Economia starebbe già per approntare un tavolo tecnico per discutere del provvedimento. Sull’argomento si è espresso anche l’IVASS, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che ha stimato i profitti delle compagnie assicurative durante il lockdown tra i 2,5 e i 3,6 miliardi di euro, numeri che significano un risparmio sulla polizza pari a 70 euro per motociclista.
    Soldi restituiti: come?
    Dei 2 miliardi circa risparmiati, 1 miliardo è stato già restituito. E il miliardo rimanente? Secondo il presidente di IVASS Luigi Federico Signorini, potrebbe essere spalmato in soluzioni come l’allungamento della durata, rinunce a franchigie e altre misure simili. Questo “bonus” sarebbe una bella notizia per tutti i centauri d’Italia, che già negli ultimi anni hanno goduto di una graduale diminuzione annua del costo dell’RC (-30% dal 2012 oggi), ma è anche vero che buona parte di questi soldi potrà essere utilizzato, perché no, per fronteggiare il caro-benzina di questo periodo.
    Sfonda la vetrina di un mobilificio con lo scooter e scappa: “Non ho la patente” LEGGI TUTTO

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    Fiat Panda, la produzione non si ferma: da Torino arriva la data

    Infinita. Sempre al top dei numeri di vendita, e quindi impossibile da arrestare per qualunque programma di mercato. È Fiat Panda, che continuerà a essere prodotta a Pomigliano, assieme ad Alfa Romeo Tonale, nella sua forma elettrificata mild-hybrid. E da Stellantis è arrivata anche una data di riferimento.
    A confermare quello che sarà l’orizzonte produttivo della Panda sono le organizzazioni sindacali, parole dei rappresentanti UILM, Rocco Palombella e Gianluca Ficco.
    Altri 5 anni di produzione per Fiat Panda
    Verrà prodotta fino al 2026 la Panda a Pomigliano d’Arco, uno scenario che avrà “effetti positivi anche sulla fabbrica di meccanica di Torino che ne produce i cambi”, spiegano in UILM.
    LEGGI ANCHE – Aumento prezzi benzina, ecco come risparmiare il carburante dell’auto
    Una conferma che giunge a pochi giorni dalla presentazione del piano Dare Forward 2030, con il quale Stellantis ha introdotto il suv urbano elettrico Jeep (qui trovi il test effettuato da Auto della Compass mild hybrid) – su architettura e-CMP – e l’investimento sulla Gigafactory di Termoli, terzo impianto europeo dopo i siti in Francia e Germania, in un quadro di impegno rafforzato quanto a capacità produttiva di celle per i pacchi batteria.
    Con la Panda si va verso un orizzonte di medio periodo nella forma attuale, in uno schema seguito già da Fiat 500, ad affiancare alle motorizzazioni termiche convenzionali la gamma elettrica.
    Guarda la galleryNuova Fiat Panda 2021: tutte le foto LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Punto al mondiale, ho potenziale per vincerlo”

    ROMA – Jorge Martin si dice pronto per vincere il mondiale. Il 24enne della Pramac Racing, infatti, alla sua seconda stagione in MotoGp, vuole essere tra i grandi: “Posso diventare campione del mondo – ha detto a DAZN Spagna -. Non so se ci riuscirò quest’anno o nei prossimi anni, ma posso farlo. Ho il potenziale per vincere un mondiale ed è nei miei obiettivi”. E aggiunge poi: “Tutti conoscono le mie capacità e sanno fin dove posso arrivare. Forse non vengo considerato come un candidato al titolo, ma ho le mie possibilità. Non c’è una moto superiore alle altre in questo momento, ma la GP22 è comunque un mezzo super completo”.
    Obiettivo Cuba
    Il suo Motomondiale, tuttavia, non è iniziato nel migliore dei modi. Nel Gran Premio del Qatar, infatti, la sua moto è stata travolta dalla Desmosedici di Pecco Bagnaia ed è stato costretto al ritiro. Ed è proprio alla Ducati ufficiale che Jorge Martin punta per la prossima stagione: “È chiaro che questo è quasi l’obiettivo principale, a parte ottenere risultati – ha detto il 24enne madrileno -. Mi sono preposto di vincere almeno tre gare e se succede faremo un viaggio a Cuba. L’anno scorso la promessa di andare a Punta Casa ha funzionato”, ha concluso scherzando. Incassato il via libera dei medici, ora Martin prepara il Gran Premio d’Indonesia (20 marzo) e non ci sono dubbi sulla sua voglia di rivalsa. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Martin: “Ho potenziale per vincere il titolo”

    ROMA – Che Jorge Martin fosse un pilota ambizioso non lo scopriamo di certo oggi. Il pilota spagnolo della Pramac Racing, infatti, punta in alto nella sua seconda stagione in MotoGp: “Posso diventare campione del mondo – ha detto a DAZN Spagna -. Non so se ci riuscirò quest’anno o nei prossimi anni, ma posso farlo. Ho il potenziale per vincere un mondiale ed è nei miei obiettivi”. E aggiunge poi: “Tutti conoscono le mie capacità e sanno fin dove posso arrivare. Forse non vengo considerato come un candidato al titolo, ma ho le mie possibilità. Non c’è una moto superiore alle altre in questo momento, ma la GP22 è comunque un mezzo super completo”.
    La promessa al team
    Il suo Motomondiale, tuttavia, non è iniziato nel migliore dei modi. Nel Gran Premio del Qatar, infatti, la sua moto è stata travolta dalla Desmosedici di Pecco Bagnaia ed è stato costretto al ritiro. Ed è proprio alla Ducati ufficiale che Jorge Martin punta per la prossima stagione: “È chiaro che questo è quasi l’obiettivo principale, a parte ottenere risultati – ha detto il 24enne madrileno -. Mi sono preposto di vincere almeno tre gare e se succede faremo un viaggio a Cuba. L’anno scorso la promessa di andare a Punta Casa ha funzionato”, ha concluso scherzando. Accertata l’assenza di complicanze dovute allo scontro con Bagnaia, ora Martin può puntare al riscatto nella seconda tappa della MotoGp, che si terrà in Indonesia il prossimo 20 marzo. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Tutto può cambiare, entro il 2023 voglio un titolo”

    ROMA – Tra Marc Marquez e Valentino Rossi, suo – ormai ex – acerrimo rivale, c’è solo un titolo iridato. Un aggancio che l’otto volte campione del mondo della Honda vuole raggiungere al più presto, prima che l’età inizi a influenzare in negativo sulle sue performance in MotoGp. “Voglio vincere di nuovo, questo o l’anno prossimo – ha detto a “motorsport.com” -. Nel 2021 in alcune gare non ero neanche in top 10, poi in altre ho vinto: in un anno lo scenario può cambiare di molto. La sfida di uno sportivo è quella di mettersi sempre alle spalle il peggio e voglio lottare per riuscirci”.
    Il commento di Marquez
    La stagione per Marc Marquez è tutto sommato iniziata in maniera positiva, con un quinto posto in Qatar. Lo spagnolo ha però più volte detto di dover adattare il proprio stile di guida, sia alla luce della caratteristiche della nuova Honda, che considerando i suoi problemi alla spalla, che continuano a tormentarlo. Ma questo per un habitué della vittoria come Marquez non è sufficiente: “Devo essere paziente, perché non ho il giusto feeling con la moto. Ma non basta raccogliere punti in tutte le gare, perché è necessario vincerle. In Qatar il dolore non c’è stato e questa è una cosa importante perché ti dà sollievo e ti mette a tuo agio lungo il weekend”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “In un anno può cambiare tutto”

    ROMA – Manca un solo titolo mondiale a Marc Marquez per agganciare il suo ormai ex rivale Valentino Rossi. Un obiettivo che il pilota di Cervera vuole raggiungere al più presto, prima che la sua carta d’identita inizi a farsi sentire sulle sue performance in MotoGp. “Voglio vincere di nuovo, questo o l’anno prossimo – ha detto a “motorsport.com” -. Nel 2021 in alcune gare non ero neanche in top 10, poi in altre ho vinto: in un anno lo scenario può cambiare di molto. La sfida di uno sportivo è quella di mettersi sempre alle spalle il peggio e voglio lottare per riuscirci”.
    Le parole di Marquez
    La stagione per Marc Marquez è tutto sommato iniziata in maniera positiva, con un quinto posto in Qatar. Lo spagnolo ha però più volte detto di dover adattare il proprio stile di guida, sia alla luce della caratteristiche della nuova Honda, che considerando i suoi problemi alla spalla, che continuano a tormentarlo. Ma questo per un habitué della vittoria come Marquez non è sufficiente: “Devo essere paziente, perché non ho il giusto feeling con la moto. Ma non basta raccogliere punti in tutte le gare, perché è necessario vincerle. La cosa più importante è che in Qatar non ho sentito dolore e questo mi dà sollievo e mi mette a mio agio durante la gara”, ha poi concluso lo spagnolo. LEGGI TUTTO