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    Caro carburante: Locauto azzera il servizio di rifornimento!

    Milano, 21 marzo 2022. Il Gruppo Locauto, in linea con quanto stabilito dal Governo attraverso il nuovo Decreto Energia (approvato lo scorso 18 marzo e recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), ha deciso di azzerare le spese relative al servizio di rifornimento (c.d. “Refuelling service”) per tutti i suoi clienti che, al termine del noleggio di un’auto oppure di un furgone, dovessero restituire la vettura senza il pieno carburante, come previsto dalle condizioni generali di noleggio.
    Così come già fatto in piena pandemia, con l’eliminazione del deposito cauzionale per tutti i clienti provenienti da canali di prenotazione diretti (sito, app, centro di prenotazione, banco di noleggio), Locauto interviene con un’ulteriore misura in controtendenza con il settore.
    “Questa decisione è un’evoluzione dell’iniziativa Locauto per l’Italia, lanciata nel 2020 – dichiara Raffaella Tavazza, Vicepresidente e AD di Locauto – per supportare la mobilità dei nostri clienti; in una fase storica in cui l’aumento dei costi di benzina e gasolio ha messo in difficoltà il settore degli autotrasporti e della mobilità classica, abbiamo voluto dare noi per primi un segnale di vicinanza concreta a chi, per lavoro o per piacere, ha necessità di noleggiare un veicolo con noi”.
    Questo intervento, che si affianca concretamente alle misure del Governo in materia, verrà applicato a tutti i noleggi di auto e furgoni conclusi entro il 30 aprile di quest’anno, in attesa di valutare l’evoluzione dello scenario nel quale l’azienda non esclude di promuovere nuovi interventi in quest’ottica. LEGGI TUTTO

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    Audi A6 Avant e-tron concept, il futuro elettrico di Ingolstadt

    Avant, l’Audi A6, in fondo, c’è sempre stata. Da quando apparve per la prima volta nel 1968, per diventarlo di default nel 1977 quando venne declinata nella versione station wagon, che Avant è diventata di nome e di fatto. E Avant non poteva che restare Avant, anzi molto… Avant nell’immancabile evoluzione elettrica di un modello da sempre all’avanguardia. Così, anche se lo chiamano A6 Avant e-tron concept, già a guardarlo si capisce che di concept ha davvero molto meno rispetto a quello che sarà reale nel modello definitivo. Modello la cui apparizione nelle versione ufficiale è prevista nella seconda metà del 2023, per arrivare sul mercato nel 2024.
    Moderna, rivoluzionaria, praticamente una station wagon avveniristica, capace di racchiudere dallo stile del design alla tecnologia, per finire alle motorizzazioni, il meglio dell’universo elettrificato dei Quattro Anelli. Basato sulla nuovissima piattaforma PPE, che non è il partito Popolare Europeo, ma la sofisticata architettura sulla base della quale nasceranno tutti i nuovi modelli elettrici di Audi.
    Guarda la galleryAudi A6 Avant e-tron concept
    Audi A6 Avant e-tron, taglia maxi ma linee sportive
    L’impatto visivo con l’A6 Avant e-tron concept è notevole: affilata, decisamente aerodinamica con tanto di spoiler e il Cx da record di 0,22, nonostante le dimensioni: lunga 4,96 metri, larga 1,96 metri e alta 1,44 ha una presenza… fisica imponente anche in streaming. Imponente ma non pesante con elementi stilistici che anticipano le linee future dei modelli di fascia alta del brand, riprendendone allo stesso tempo alcuni dalla gamma e-tron, dalla calandra single frame alla linea che congiunge i gruppi ottici posteriori.
    Gli sbalzi sono ridotti per una sportività complessiva, esaltata dall’alternanza di finiture concave e convesse che generano un gioco cangiante di luci ed ombre. Il resto è tipicamente Avant, compresi tetto, montanti e passaruota, per non parlare dei cerchi in lega da 22”, dell’estrattore formato XL e dalla verniciatura grigia “Neptune Valley”.
    Matrix Led e Oled, luci super tecnologiche
    A completare l’aspetto estetico la tecnologia Matrix Led e Oled dei gruppi ottici. I primi danno spettacolo anche sulle fiancate all’apertura delle portiere, per avvisare i ciclisti in arrivo o visualizzare a terra gli indicatori di direzione. I secondi, sistemati nei gruppi ottici posteriori, sono caratterizzati da architettura 3D, si integrano con il look della carrozzeria, e sono capaci di dialogare con gli altri utenti della strada tramite segnali visivi. Infine, ci sono i proiettori anteriori a Matrix Led.

    A6 e-tron, autonomia oltre i 700 km
    Anche il cuore elettrico dell’Audi A6 Avant e-tron concept è di categoria superiore. La batteria ad alta tensione da 800 Volt ha una capacità notevole di 100 kWh e sfruttando l’ampiezza del pianale si è riusciti a ottenere un lay-out piatto collocato tra gli assali per conservare un baricentro ribassato. La piattaforma PPE consente di avere solo un motore elettrico per la tradizionale trazione posteriore. Ma la configurazione ideale resta quella della trazione integrale quattro che prevede due motori elettrici, uno per ciascun assale con una potenza massima complessiva di 476 cv e una coppia di 800 Nm.
    L’autonomia arriva fino a 700 km nel ciclo WLTP e grazie alla tensione super, la batteria si può ricaricare in corrente continua con potenze sino a 270 kW. Il che significa restituire 300 km di autonomia in appena 10 minuti. Mentre ce ne vogliono 25 per passare dal 5 all’80%. Le sospensioni sono quelle di tipo pneumatico adattivo e la configurazione è quella a cinque bracci per l’avantreno, multilink per il posteriore. Le performance vanno dai 4 ai 7” per fare lo 0-100 km/h a seconda delle versioni e delle potenze. E lo chiamano concept… LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Dovizioso: “Quando ho acceso la moto il quadro non funzionava”

    ROMA – Non ha terminato la sua gara Andrea Dovizioso nel Gran Premio di Mandalika. Un weekend da dimenticare questo per l’italiano che dopo appena sei giri si è dovuto ritirare a causa di problemi tecnici sulla sua Yamaha: “Sono deluso. Quando ho acceso la moto il quadro elettrico non funzionava. Poi non riuscivo a vedere o sentire nulla, stavo guidando a vista. Però mi sentivo abbastanza bene la maneggevolezza e l’aderenza della moto, anche se fin dal primo giro stavo lottando con la presa sinistra sul manubrio, perché si girava e quindi non potevo sterzare in modo normale. Avrei potuto fare di meglio e Quartararo (secondo a Mandalika, ndr) lo ha dimostrato”.
    Le parole di Razali e Zeelemberg
    Un weekend di MotoGp complicato dunque per la Yamaha RNF di Razlan Razali che può consolarsi con la sesta posizione agguantata da Darryn Binder. “Purtroppo per Dovizioso si è presentato un problema elettronico, che lo ha costretto al ritiro. Altrimenti avrebbe potuto fare molto meglio di così. Binder mi ha sorpreso: è stata una gara impressionante la sua e ha tenuto testa a rivali veloci”, ha detto il manager malese. Un bilancio agrodolce che si riflette anche nelle parole di Wilco Zeelemberg, team manager, che ha detto: “Abbiamo sentimenti contrastanti. La pioggia è venuta giù forte, ma la gara è stata davvero molto bella. Per Dovizioso è stato dramma sportivo fin dall’inizio. È riuscito a partire senza problemi, ma dopo pochi giri ha riscontrato un altro problema e la moto si è fermata. Siamo ovviamente molto delusi per questo”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bastianini: “Darryn Binder pericoloso, ma primi giri da dimenticare”

    ROMA – Grazie al suo undicesimo posto, Enea Bastianini conserva la sua leadership in MotoGp e tira un sospiro di sollievo. Una gara difficile per tutti quella del Gran Premio di Indonesia, caratterizzato dal bagnato e dai fulmini in pista. Il pilota italiano, le cui parole sono riportate da “Motorsport”, cerca di tracciare un bilancio di questa seconda tappa: “Purtroppo i primi giri sono stati da dimenticare, non sono partito bene e avevo una visibilità scarsa. Poi ho preso il mio ritmo. Gli ultimi dieci giri li ho fatto molti bene”. In mezzo c’è però stato il duello con Darryn Binder: “Era pericoloso e mi ha mandato largo in curva 2. Ero arrivato nel gruppetto dei primi sei piloti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: la Hall of Fame FIM accoglierà Biaggi, Lorenzo e Anderson

    ROMA – Hall of Fame della MotoGp avrà anche Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Hugh Anderson. Sono i canali ufficiali del Motomondiale a dare direttamente la notizia con una nota dove si spiega che la decisione era stata presa da tempo. Si è preferito infatti aspettare che la pandemia da Covid-19 si attenuasse per dare il giusto riconoscimento a questi tre campioni delle due ruote. Il pilota romano e il neozelandese hanno infatti vinto quattro titoli iridati, mentre Lorenzo cinque. E sono in calendario tre appuntamenti distinti per celebrare questi nuovi tre ingressi fra le leggende del Motomondiale.
    Biaggi settimo italiano della Hall of Fame
    Lorenzo sarà a tutti gli effetti un membro della Hall of Fame quando arriverà il Gran Premio di Jerez (1° maggio), mentre l’italiano dovrà aspettare la fine dello stesso mese, quando andrà in scena il Gp del Mugello. Per quanto riguarda invece l’86enne Huntly, è in programma un evevnto al termine della stagione, probabilmente nel Gran Premio di Phillip Island, in Australia. La FIM ha dal 2000 inserito finora 32 piloti nella sua Hall of Fame. Giacomo Agostini, Mick Doohan, Niki Hayden, Marco Lucchinelli, Valentino Rossi, Marco Simoncelli: questi solo alcuni dei piloti che hanno lasciato un segno indelebile sulle competizioni a due ruote. Anche Carlo Ubbiali e Franco Uncini sono stati inseriti nella prestigiosa lista, con Max Biaggi che sarà il settimo italiano a cui verrà riconosciuto questo onore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: Biaggi, Lorenzo e Anderson entreranno nella Hall of Fame

    ROMA – Max Biaggi, Jorge Lorenzo e Hugh Anderson entreranno nella Hall of Fame della MotoGp. La notizia arriva direttamente dai canali ufficiali del Motomondiale, dove si spiega che la decisione era stata presa da tempo, ma si è preferito aspettare che la pandemia da Covid-19 si attenuasse per dare il giusto riconoscimento a questi tre campioni delle due ruote. Il pilota romano e il neozelandese hanno infatti vinto quattro titoli iridati, mentre Lorenzo cinque. E sono in calendario tre appuntamenti distinti per celebrare questi nuovi tre ingressi fra le leggende del Motomondiale.
    Tutti gli italiani della Hall of Fame
    Lorenzo sarà a tutti gli effetti un membro della Hall of Fame quando arriverà il Gran Premio di Jerez (1° maggio), mentre l’italiano dovrà aspettare la fine dello stesso mese, quando andrà in scena il Gp del Mugello. Per quanto riguarda invece l’86enne Huntly, è in programma un evevnto al termine della stagione, probabilmente nel Gran Premio di Phillip Island, in Australia. La FIM ha dal 2000 inserito finora 32 piloti nella sua Hall of Fame. Giacomo Agostini, Mick Doohan, Niki Hayden, Marco Lucchinelli, Valentino Rossi, Marco Simoncelli: questi solo alcuni dei piloti che hanno lasciato un segno indelebile sulle competizioni a due ruote. Max Biaggi sarà il settimo italiano in questo albo d’oro delle leggende del Motomondiale, insieme anche a Carlo Ubbiali e Franco Uncini. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Bagnaia: “Bisogna svoltare in fretta, il nostro potenziale non è questo”

    ROMA – Un’altra delusione per Pecco Bagnaia nel Gran Premio d’Indonesia. Il pilota della Ducati è arrivato quindicesimo nella seconda tappa della stagione, dopo il ritiro in Qatar. Ora la vetta della classifica piloti dista 29 punti e Bagnaia racconta così il suo avvio nel Motomondiale ai microfoni di “Sky Sport”: “C’è bisogno di svoltare in fretta. Il nostro potenziale è ben altro. L’equilibrio nella prima fase c’è sempre, ma speriamo di ritornare competitivi sin dal Gp d’Argentina (3 aprile, ndr). Cerchiamo di partire da lì e andare punto e a capo. Con i se e con i ma non si ottiene mai nulla”.
    Le parole di Bagnaia
    La delusione di Bagnaia è ancora più cocente dopo le qualifiche. “Nel warm-up ero veloce ed ero pronto per fare una gara buona e ieri in Q2 ero casco rosso, ma in curva 11 ho dovuto abortire il giro. Il bagnato era uno dei nostri punti di forza, ma il feeling con l’anteriore oggi è stato pari a zero”, continua Bagnaia, che al via della MotoGp era uno dei favoriti. Ora i deludenti risultati della Ducati stanno rimettendo tutto in discussione e l’italiano è consapevole di questo calo di fiducia: “Nei test, anche inconsciamente, abbiamo perso delle certezze che hanno lasciato posto a grandi interrogativi”, ha concluso Bagnaia. LEGGI TUTTO

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    Auto per furti e rapine: trovati 160 modelli intestati a due donne senza reddito

    La Polizia di Verona ha scoperto, dopo una lunga serie di indagini, due donne di Milano a cui erano intestate ben 160 auto che poi venivano utilizzate per scopi criminali. L’aggravante è che le due, residenti nel capoluogo lombardo – e una addirittura in un alloggio comunale – non percepivano alcun reddito.
    Dal controllo alle indagini: com’è andata
    Ad aver beccato le due sono stati, come accennato, la Polizia locale veronese e i Carabinieri del comune di San Giovanni Lupatoto. Il tutto è partito a metà ottobre 2021, quando le autorità hanno fermato un’auto per un controllo, trovando documenti e chiavi di altre vetture. Tra i fogli, vi era anche un certificato di proprietà intestato a una 50enne milanese, i cui veicoli erano stati già visti circolare in zone dove, successivamente, si erano verificati alcuni furti in abitazione. Le indagini hanno così evidenziato che a quella donna, e a un’altra sua complice, erano intestate ben 160 automobili che poi venivano utilizzate per rapine, furti agli anziani e, come accennato, furti in abitazioni.
     Auto sequestrate, ecco le accuse
    La Polizia di Verona ha poi incrociato i dati con l’Ufficio Intestazioni Fittizie della Procura di Milano, grazie al quale è emerso un elenco di reati collegati, come false attestazioni e resistenza a pubblico ufficiale, ricettazione, porto ingiustificato di armi e di oggetti per lo scasso (alle due donne erano intestate anche due società false). Per le due è stato emesso un provvedimento di blocco anagrafico, mentre le auto sono state sequestrate. Adesso, le due donne sono in attesa di giudizio per truffa a danni dello Stato.
    Novara, dichiaravano reddito zero ma giravano in Ferrari: sgominata banda di truffatori LEGGI TUTTO