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    MotoGp. Marquez re delle prime volte, Oliveira insegue: i piloti con più vittorie sui nuovi tracciati

    ROMA – Con la vittoria nel Gran Premio d’Indonesia, Miguel Oliveira della KTM ha portato a due i suoi trionfi su Gran Premi appena costruiti. Il primo boom del portoghese lo si registra a Portimao, quando vinse nel 2020, quando la MotoGp sbarcò per la prima volta su quella pista. Due successi che evidenziano le capacità d’adattamento del pilota di Almada, che ora punta a Marc Marquez, che invece di vittorie su asfalti inediti ne ha collezionate tre (Gp Stati Uniti 2013, Gp Argentina 2014 e Gp Thailandia 2018). E Oliveira avrà l’occasione di agganciare Marquez il prossimo 10 luglio, quando in Finlandia si apriranno per la prima volta le porte del circuito KimyRing.
    Piste nuove e ritorni: i precedenti
    Ormai diventato un classico della MotoGp, il Gp del Qatar ha esordito nel 2004, con Sete Gibernau sulla Honda a tagliare per primo la linea del traguardo. In Cina il paddock è approdato invece nel 2005, quando a Shanghai a vincere la gara inaugurale è stato Valentino Rossi, con Marco Melandri primo del Gran Premio di Turchia poche tappe più avanti. Ancora Rossi poi a trionfare all’Indianapolis Motor Speedway, con Stoner che però inaugurò Aragon nel 2010. Sei anni più tardi è stata la volta dell Red Bull Ring, in Austria, con Andrea Iannone a rivendicare la vittoria. Indimenticabile nel 2004 invece il tripudio a Suzuka del giapponese Makoto Tamada della Honda, con il circuito che per la prima volta sperimentava i 500cc. Mentre fu Jorge Lorenzo a prendersi Silverstone dopo una lunga assenza dal calendario. LEGGI TUTTO

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    Aseel Al Hamad e Abbi Pulling sulla Alpine: le prime donne a guidare una F1 in Arabia Saudita

    ROMA – Sulla Alpine E20 con motore V8 per le strade della capitale dell’Arabia Saudita, Riyad, ci sono Aseel Al Hamad e Abbi Pulling, prime donne a fare questo nel paese. Un evento che la scuderia francese ha allestito per celebrare il proprio impegno contro la discriminazione di genere, un tema complicato in un paese dove a dettare legge è la Sharia, ossia la legge islamica tratta direttamente dal Corano. Ora però la rappresentante dell’Arabia Saudita presso la Commissione Donne nel Motorsport della FIA e la pilota dell’academy Alpine si lanciano per le strade di Riyad col fine di incentivare l’istruzione e la formazione delle donne negli sport motoristici in Arabia Saudita. Sono le prime donne a salire su una macchina di Formula 1 in terra saudita.
    Verso l’inclusione
    Fino a poco tempo fa, però, le donne al volante erano un tabù in Arabia Saudita. Si è dovuto attendere infatti fino al 2018 perché anche le donne avessero diritto alla patente di guida. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto a inizio anno, con la concessione di licenze per guidare i taxi. Un percorso che Al Hamad sottolinea così: “Non importa quale sia il tuo sesso, devi avere talento e guidare tanto per diventare piloti professionisti. Spero che questo gesto possa ispirare le donne del mio paese a intraprendere una carriera nel motorsport”. Commento ripreso da Pulling, che aggiunge: “È molto importante incoraggiare donne di talento a realizzare le proprie ambizioni. L’Alpine trasmette questo messaggio: strutture e opportunità per tutti”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “La vittoria di Rossi serviva alla Yamaha per i media”

    ROMA – Valentino Rossi ha avuto tanti rivali iconici nel corso della sua ventennale carriera, ma quella con Jorge Lorenzo forse è stata quella che ha emozionato di più. Con lo spagnolo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Su Quartararo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. Inoltre, io ho vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente come ha fatto lui”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Lorenzo: “Yamaha voleva la vittoria di Rossi per i media”

    ROMA – È stata una tra le rivalità più iconiche nella carriera di Valentino Rossi e forse quella che ha emozionato di più i tifosi del Dottore. Con Jorge Lorenzo in pista, infatti, il numero 46 si esaltava e i duelli erano all’ultimo respiro, come quello in Catalogna nel 2009, quando Rossi superò lo spagnolo all’ultima staccata. “Mi ha umiliato in quella curva. Ero inesperto – racconta Lorenzo a “DAZN” – e lui ha approfittato di uno spazio lasciato vuoto. Se avessi vinto lì avrei lottato con lui fino alla fine per il titolo”. Lorenzo lamenta però un atteggiamento della Yamaha, sbilanciata – a suo dire – nel sostenere Rossi: “Io giocavo le mie carte, ma questo al team non andava bene perché volevano la vittoria di Rossi per questioni mediatiche”.
    Le parole di Lorenzo
    Il passato però non ha influito sul rapporto che si è ora instaurato tra i due. Rossi ha invitato Lorenzo alla “100km dei Campioni” nel suo ranch e il cinque volte campione del mondo ha accettato, trascorrendo una giornata all’insegna del divertimento. Ora che entrambi si sono ritirati dalla MotoGp, il testimone è pronto per essere raccolto da una nuova generazione di piloti che già ha iniziato a farsi strada. In particolare, Lorenzo si rivede molto in Fabio Quartararo, campione del mondo in carica: “In frenata è più aggressivo di me, la moto si muove con lui. In pista entrambi apriamo molto presto il gas all’uscita delle curve. E poi ha vinto il Mondiale a 23 anni, esattamente quanti ne avevo io nel 2010”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, allarme dalla Spagna: carriera di Marquez a rischio

    ROMA – “Le vicende scorse e questa ci hanno dimostrato che il nervo è danneggiato. Anche se ha recuperato, la guarigione non è stata completa. Ogni volta che ci sarà un trauma o un’infiammazione, succederà di nuovo. La carriera di Marquez è in pericolo, perché con la diplopia non si può guidare. A questi livelli, ancora meno”. Javier Coloma, specialista in oftamologia intervistato dall’emittente spagnola “Cadena SER”, lancia l’allarme sulla carriera dell’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, ancora alle prese con il ripresentarsi della diplopia dopo la caduta nel warm-up del Gran Premio d’Indonesia.
    Carriera a rischio per Marquez
    L’ennesima tegola caduta sugli ultimi di carriera tormentati di Marc Marquez in MotoGp, soprattutto negli ultimi tempi. A nulla è valso guidare “pulito”, con prudenza: la Honda lo ha disarcionato e la commozione cerebrale ha favorito il ripresentarsi della vista doppia che lo costringerà a saltare diversi Gran Premi ripercuotendosi inevitabilmente sulle sue chance di titolo. Coloma però afferma: “Sono ottimista sul suo recupero. Ha sconfitto già due volte questo problema e la terapia sarà conservativa. Dobbiamo però valutare la gravità della diplopia. Marquez se n’è accorto solo molto dopo l’incidente, il che ci fa presumere che non sia così accentuata”, le sue parole che aprono a un ritorno in pista almeno in questa stagione.  LEGGI TUTTO

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    Eurocup: Virtus Bologna archivia la pratica Promitheas, Reyer ko

    PATRASSO (Grecia) – Nel match valido per la 16ª giornata di Eurocup la Virtus Bologna centra un netto successo esterno contro i greci del Promitheas: la squadra di Scariolo vince a Patrasso 83-61 e ringrazia i 22 punti di Cordinier, centrando il nono successo nel girone di Eurocup e avvicinandosi alla qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Pesante sconfitta invece per la Reyer Venezia, che perde 105-90 sul campo del Cedevita Olimpija Lubiana e incappa nel quarto ko consecutivo nel girone. 
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    Virtus Bologna, netto successo a Patrasso: Promitheas battuto 83-61
    La Virtus Bologna torna al successo nel 16° turno di Eurocup battendo 83-61 in trasferta il Promitheas Patrasso, centrando il nono successo europeo di questa edizione. Senza Teodosic e Belinelli, le V nere ringraziano le ottime prestazioni di Cordinier e Weems, che trascinano i bolognesi con 22 e 15 punti: non bastano ai greci, dopo questa ko aritmeticamente fuori dai giochi per i playoff, i 20 punti di Rogkavopoulos. Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato, dove i greci riescono a tenere gli artigli sul match andando al riposo lungo sotto di sei sul 36-30, nel terzo quarto la Virtus mette il turbo e piazza un parziale di 32-14, rendendo l’ultimo periodo poco più che una formalità. Mannion e compagni affronteranno la capolista Gran Canaria nel prossimo impegno casalingo: una vittoria potrebbe aprire anche aritmeticamente la qualificazione al prossimo turno. 
    Venezia, pesante ko col Cedevita Lubiana
    Match che per la Reyer Venezia si mette in salita già dal primo quarto, dove il Cedevita scappa grazie ai canestri di Blazic e Ferrell e chiude in vantaggio 28-10. La superiorità territoriale degli sloveni si palesa anche nei secondi 10′, dove la squadra di Golemac vola sul +23 chiudendo il primo tempo sul 56-33. Stessa inerzia nel terzo quarto, dove Auguste martella la difesa di De Raffaele e porta i suoi ad affacciarsi agli ultimi 10′ in vantaggio di 27 sull’86-59, rendendo l’ultimo quarto una formalità per gli sloveni che vincono 105-90. Decisivi i 20 punti di Auguste e i 17 punti di Ferrell, non bastano a Venezia i 24 punti di Sanders: sarà decisiva adesso la prossima gara interna contro il Promitheas, che i lagunari dovranno vincere se non vorranno rendere indispensabile un successo nell’ultimo match del girone contro Gran Canaria prima in classifica.  LEGGI TUTTO

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    Ferrari e quella black list dei vips che non possono avere le Rosse: c'è anche Nicolas Cage

    Il fascino del Cavallino colpisce tutti, ma non tutti possono averla. Non basta avere il denaro, a Maranello c’è infatti una black list di vip che non possono acquistare una Ferrari per volere proprio dell’azienda. I motivi? Ai vertici sono poco gradite le celebrità che ne vogliono acquistare una solo per farsi pubblicità o sfoggiarla sui social.
    C’è una Ferrari che cambia colore: il trucchetto è degno di un camaleonte!
    Rispetto per il Cavallino
    Al Cavallino rampante, piace difendere il pregio del proprio marchio e non ama utilizzi inopportuni del mezzo: per esempio chi acquista l’automobile solo per sfoggiarla sui social media o peggio ancora, subisce una denuncia per averla utilizzata a scopi pubblicitari senza alcun accordo con la casa madre. Per questo motivo in Ferrari è stata redatta una vera e propria lista nera (Black List) di clienti che non potranno mai acquistarla.
    Ecco i vip sgraditi
    Secondo indiscrezioni, su questa lista comparirebbe il nome dell’attore hollywoodiano Nicolas Cage, considerato capace di dilapidare una fortuna senza alcun freno, e quindi un modello non edificante da associare al nome Ferrari.
    Anche lil rapper americano 50 Cent, non potrà più acquistare un’auto a Maranello: infatti, dopo esser rimasto a piedi con la sua Ferrari 488, avrebbe parlato malissimo del marchio sui suoi canali social.
    Si aggiunge alla lista Justin Bieber, il cantante canadese, che è riuscito a perdere la sua Ferrari 458 Italia, costringendo l’azienda a investire tempo e denaro per ritrovarla.
     Altre pecore nere per la casa madre di Maranello sono: il pugile Floyd Mayweather, colpevole di aver acquistato una Ferrari solo per mostrarla sui media, Kim Kardashian, per una questione legata al suo denaro, si dice di origine tutt’altro che pulita, e infine il rapper Tyga, che avrebbe saltato alcuni pagamenti della sua Ferrari in leasing.
    Chissà se questi personaggi usciranno mai dalla Black List Ferrari.
    Ibrahimovic, relax sulla Ferrari da 525mila euro per dimenticare l’infortunio LEGGI TUTTO

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    Torino, senza patente scappa dai Carabinieri con la Fiat 500 di Enjoy!

    Sono molti gli italiani a sfruttare, per i propri spostamenti, Enjoy, il servizio car sharing di ENI, che mette a disposizione una Fiat 500 rigorosamente color rosso per muoversi nei centri delle grandi città italiane. Ecco, a Torino un 18enne ha utilizzato l’utilitaria a noleggio per rendersi protagonista di un clamoroso inseguimento contro le forze dell’ordine.
    Torino, tre giovanissimi arrestati: rubavano i volanti delle Bmw
    Fuga contromano sulla Fiat 500 di Enjoy
    L’episodio è avvenuto domenica 20 marzo, nella zona ovest del capoluogo piemontese. I Carabinieri, durante un normale controllo, avevano intimato l’alt alla 500 di Enjoy guidata da un 18enne italiano con un passeggero al suo fianco. La 500 ha però forzato il blocco dandosi alla fuga. E a quel punto è scattato l’inseguimento delle pattuglie. La citycar in rosso ha sfrecciato a tutta velocità per i quartieri di San Paolo, Cenisia e Pozzo Strada, percorrendo anche alcuni tratti contromano. Sentendosi braccato, il giovanissimo al volante ha abbandonato l’auto in via Perosa, decidendo di fuggire a piedi. Scelta sbagliata, anche perché è stato preso dai Carabinieri poco dopo. Ha cominciato a dimenarsi tentando di scappare con calci e pugni, ma senza successo.
    Guida senza patente: ecco la sanzione
    Gli è stata trovata addosso una piccola quantità di marijuana, e ha anche rifiutato di sottoporsi al testi anti-droga. Ma soprattutto, guidava senza patente. Il 18enne ha provato a dire che alla guida vi fosse il suo amico, ma la farsa non gli è riuscita. Adesso, per il ragazzo è scattato, in seguito al processo, l’obbligo di dimora sul territorio comunale di Torino e l’obbligo di permanenza in casa dalle 20 di sera alle 7 del mattino, oltre ovviamente all’obbligo di frequentare la scuola.
    Inseguimento a 180 km/h e contromano: la BMW dei ladri evita il tir e la Polizia LEGGI TUTTO